Recensione
Valzer in bianco
8.0/10
Ho letto per la prima volta questo manga nel 2004 (quindi, ormai, quasi dieci anni fa), quando è stato pubblicato in Italia, e poi lo rilessi pochi anni dopo (insieme al seguito). Ricordo che mi piacque moltissimo, anche perché lo feci leggere a mia sorella e, per una volta tanto, condividevamo un interesse. Ero appena un ragazzino, con una grande vena romantica, e Chiho Saito mi stregò con le sue storie piene di eroine romantiche e aitanti militari...
L'ho riletto adesso (nel 2013) e, mentre lo facevo, ho sorriso più volte ripensando a quanto mi piacesse "Valzer in bianco" quando ero piccolo. Ah, come si cambia! Non è sicuramente un capolavoro. I personaggi sono piuttosto stereotipati, a partire dalla protagonista Koto, la ragazza giovane e dal carattere fiero, femminista nella scorza quanto basta, ma poi pronta a sciogliersi tra le forti braccia di un bellone da romanzo. Qui i belloni sono due militari, uno "buono" e l'altro "cattivo": Sagit, esotico mezzo sangue anglo-indiano, e Masaomi, freddo e distaccato promesso sposo di Koto. Ovviamente, come in ogni romanzone che si rispetti, Masaomi, pur essendo perfido, riesce ad attrarre il pubblico (anzi, è proprio la sua "stronzaggine" - passatemi il francesismo, ma è adattissimo - il suo punto forte).
"Valzer in bianco" non è un capolavoro, ma non è nemmeno da buttare secondo me. Anzi, per chi apprezza un certo genere potrebbe risultare piuttosto piacevole (d'altra parte è molto scorrevole, della giusta lunghezza, senza punti morti). È una soap-opera manga, o un Harmony, se preferite, ma almeno è un Harmony di qualità. C'è tutto: l'ambientazione storica, i bei vestitoni da donna svolazzanti, i balli, i militari, le uniformi scintillanti, i personaggi ideali. Senz'altro per me questi sono elementi che lo rendono più simpatico della maggior parte degli shojo-manga "tipo", soprattutto quelli di ultima generazione dove le ragazzine sono tutte delle poco di buono (per usare un eufemismo). Qui, almeno, la passione della giovane Koto, per quanto stereotipata, è giustificata e inquadrata correttamente nel genere soap-operistico.
Difetti: vicenda da romanzone scontata, personaggi monolitici e prevedibili. Pregi: ritmo, romanticismo tradizionale, bei disegni.
Appena avrò un po' di tempo, rileggerò anche la seconda serie ("Valzer delle magnolie"), che ricordo un po' più piccante.
L'ho riletto adesso (nel 2013) e, mentre lo facevo, ho sorriso più volte ripensando a quanto mi piacesse "Valzer in bianco" quando ero piccolo. Ah, come si cambia! Non è sicuramente un capolavoro. I personaggi sono piuttosto stereotipati, a partire dalla protagonista Koto, la ragazza giovane e dal carattere fiero, femminista nella scorza quanto basta, ma poi pronta a sciogliersi tra le forti braccia di un bellone da romanzo. Qui i belloni sono due militari, uno "buono" e l'altro "cattivo": Sagit, esotico mezzo sangue anglo-indiano, e Masaomi, freddo e distaccato promesso sposo di Koto. Ovviamente, come in ogni romanzone che si rispetti, Masaomi, pur essendo perfido, riesce ad attrarre il pubblico (anzi, è proprio la sua "stronzaggine" - passatemi il francesismo, ma è adattissimo - il suo punto forte).
"Valzer in bianco" non è un capolavoro, ma non è nemmeno da buttare secondo me. Anzi, per chi apprezza un certo genere potrebbe risultare piuttosto piacevole (d'altra parte è molto scorrevole, della giusta lunghezza, senza punti morti). È una soap-opera manga, o un Harmony, se preferite, ma almeno è un Harmony di qualità. C'è tutto: l'ambientazione storica, i bei vestitoni da donna svolazzanti, i balli, i militari, le uniformi scintillanti, i personaggi ideali. Senz'altro per me questi sono elementi che lo rendono più simpatico della maggior parte degli shojo-manga "tipo", soprattutto quelli di ultima generazione dove le ragazzine sono tutte delle poco di buono (per usare un eufemismo). Qui, almeno, la passione della giovane Koto, per quanto stereotipata, è giustificata e inquadrata correttamente nel genere soap-operistico.
Difetti: vicenda da romanzone scontata, personaggi monolitici e prevedibili. Pregi: ritmo, romanticismo tradizionale, bei disegni.
Appena avrò un po' di tempo, rileggerò anche la seconda serie ("Valzer delle magnolie"), che ricordo un po' più piccante.