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6.0/10
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Leggendo "I''s" devo aver provato pressapoco la stessa sensazione di una quarantenne che, per chissà quali motivi, si ritrovi ad ascoltare approfonditamente una boyband: una mancanza totale di appartenenza al target di riferimento, e quindi un giudizio falsato da questa incompatibilità. Perché non ci vuole un genio per capire che questo è un manga rivolto ad adolescenti il cui numero di ormoni in circolo è inversamente proporzionale alle concrete possibilità di realizzare le loro più sfrenate fantasie. Ed anche chi non l'avesse ancora capito, forse ingannato dalle bellissime e realistiche copertine, se ne accorgerà molto presto. Pazienza se oltre la metà dell'opera arriva la tanto attesa svolta seria: la vera sfida è arrivarci, a quel punto...

Seto Ichigawa, ragazzo come se ne trovano tanti, ama Iori Yoshizuki, ragazza come se ne trovano tante ma molto carina, probabilmente ricambiato. Il problema è che Seto, a causa di un brutto episodio capitatogli da piccolo, non riesce a dichiararsi. Ad aggiungere sale sulle ferita ci pensa la sua amica tutto pepe Itsuki, che non ha la minima intenzione di farsi da parte e lasciare che le cose facciano il loro corso. Riuscirà il nostro eroe a confessare i propri sentimenti alla sua bella?

Sapevo benissimo, al momento di cominciare la lettura, che "I''s" era un'opera molto, molto ecchi. Come tanti di voi, conoscevo già Masakazu Katsura per il bellissimo "Video Girl Ai", perfettamente bilanciato tra scene sbarazzine e scene toccanti. Inoltre, pur non apprezzando granché il fanservice per le sue sottili implicazioni sessiste, so che nei manga fa parte del gioco. Ormai ci ho fatto il callo ai seni troppo abbondanti per delle vite così sottili, alle gonne decisamente corte delle divise scolastiche e, con estremo malincuore, alle mutandine.
Ma qui il tutto viene portato su nuovi livelli: non è un gioco di vedo-non vedo, è proprio non lasciare niente all'immaginazione. Il manga è un tripudio di jeans attillatissimi, mutandine dalle varie fogge ed aderenti al corpo in modi sempre diversi, inquadrature "artistiche". Non aiuta il fatto che queste sequenze imprescindibili per l'andamento della storia vengano introdotte a forza nella trama con stratagemmi assurdi. Ad esempio una volta Itsuki decide, contro il parere dello stesso insegnante di disegno, di posare nuda come modella, spogliandosi così davanti a tutti. Si scoprirà poi che il bel corpo esposto è solo un costume, ma... d'accordo, vi lascio un attimo per riprendervi. A posto? Dicevo: quando mai nella realtà può succedere una cosa del genere? Capisco che agli adolescenti in tempesta ormonale non importi poi molto della plausibilità della situazione, ma se fanservice deve essere, almeno che sia con criterio.

Il bello è che quando non pensa alle grazie delle ragazze Katsura sa quello che fa. L'introspezione psicologica è ad ottimi livelli, anche se il triangolo amoroso ricorda molto quello di VGA. Seto non ha particolari pregi o difetti, il che lo rende un po' insipido come protagonista, ma allo stesso tempo ne fanno un personaggio in cui è facile identificarsi. Il suo obiettivo nell'economia della storia, perciò, si può dire raggiunto. Itsuki, quella che oggi chiamiamo tsundere, è equilibrata nelle sue componenti "tsun tsun" e "dere dere", risultando così al lettore simpatica e realistica. Iori risente un po' dell'eccessiva idealizzazione di Seto, ma non è una marionetta, ha il suo carattere e soprattutto la sua precisa etica. A differenza di VGA non abbiamo molti personaggi secondari di rilievo, ma quelli che ci sono non deludono. Che tristezza vedere un quadro così positivo vanificato dall'ennesima scena di nudo ingiustificata.

Pur nella sua semplicità apprezzo molto il disegno di Katsura. Non ci sono praticamente sfondi, ma in compenso i personaggi hanno un gran ventaglio di espressioni facciali. La costruzione della tavola è molto personale e cinematografica, e dà un ottimo ritmo alla storia.

L'elemento ecchi è a mio parere la rovina di "I''s", come ormai avrete sicuramente capito, e che ne abbassa drasticamente il voto. So bene che in seguito la storia si evolve verso lidi più seri, ma il balletto tra contenuti degni di questo nome e roba da cinepanettone è stancante. So anche che per il suo target di riferimento è un prodotto perfetto, perciò non mi posso spingere troppo in basso con il voto solo perché io non rientro nel pubblico di riferimento. Sei politico, e non parliamone più.