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4.0/10
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Un sequel di cui non si sentiva il bisogno. Hanno preso la protagonista più anonima delle tre, la giovane Ai, tentando di darle un look più adulto e di far girare attorno a lei la trama; obiettivo fallito fin da subito, e lo si intuisce già dal secondo volume, quando improvvisamente le altre due sorelle, prima semplici comprimarie, riassumono un ruolo più da protagonista. Mentre nel primo volume era già tanto se apparivano in due pagine di fila con almeno dieci battute. La storia è stravolta, non viene rispettata quasi per niente, anzi gli eventi passati non sono praticamente mai narrati, i personaggi hanno un look diverso e la loro sequenza d'apparizione è casuale a dir poco.
Il manga inizia con le tre sorelle tornate in Giappone, il padre Heinze sembra essere defunto e tutti i personaggi secondari scomparsi o sparsi qua e là per il mondo. Sembra essere assente Toshio, il vero protagonista del manga insieme a Hitomi, eppure la storia d'amore tra il poliziotto e la ladra era uno dei punti cardine del manga, invece né Hitomi, né Rui, né Ai dedicano neanche un pensiero al loro più grande antagonista e migliore amico (oltre che promesso sposo di Hitomi). Probabilmente si è pensato che lasciando anche Toshio, sicuramente sarebbero stati costretti a togliere ulteriore spazio ad Ai ma rimane una scelta illogica, tanto valeva lasciare i due sposini all'estero e far tornare solo le due sorelle single in Giappone. In questo remake Occhi di gatto si è ritirata dall'attività avendo compiuto la propria missione ma il senso di giustizia della giovane Ai la porta a rindossare la tutina da gatta per risolvere diverse ingiustizie di cui si trova testimone. Nel mentre conosce anche un giornalista, Narumi, grande fan delle gatte, di cui si innamora perdutamente. Dopo i primi numeri, ritorna in auge il nome di Heinze, anche perché evidentemente la serie non decolla con la sola Ai protagonista in stile Catwoman ma senza quel fascino e quel carisma tipico della vera donna gatto.

E si capisce come mai questa serie è completamente sbagliata, inadatta sia per i fan di vecchia data che per i nuovi. I vecchi fan infatti conoscono il manga originale e di conseguenza storceranno il naso di fronte ai cambiamenti e alle assenze che si notano nella serie, mentre i nuovi non ci capiranno assolutamente niente, tanto è trattata male la narrazione, senza un vero filo conduttore. I disegni non riescono a rendere gradevole la serie, l'assenza di personaggi secondari, di gag, di un vero remake che rispecchi il vero manga, rendono questo Cat's Ai un manga poco gradevole per i fan e senza interesse per i profani che per la prima volta incontrano la serie. Ulteriore aggiunta, nell'ultimo numero rispunta fuori un vecchio personaggio della prima serie, Asatani, rivale in amore di Hitomi e grande nemica delle gatte. Al contrario degli altri, assomiglia molto di più alla precedente versione, non fosse per la tinta dei capelli (ma almeno quando compaiono immagini di lei del passato, è quasi uguale a quella originale) e da qualche scambio di battute tra Rui e Hitomi, potrebbe risaltare fuori anche Toshio nei prossimi volumi. Un ulteriore conferma del fallimento del progetto iniziale, questo ulteriore dietro front forzato.