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Il manga di "Ryu ragazzo delle caverne" deve molto del suo successo italiano (secondo me) alla trasmissione della serie televisiva. Essa infatti, è rimasta nel cuore di molti tra coloro che hanno letto il manga.
Il fumetto come viene descritto nella postfazione è:".... un trittico fantascientifico che si compone di "La strada di Ryu" (il futuro), "Ryu Il ragazzo delle caverne" (il passato) e "Il mondo di Ryu" (il presente).
Sempre nella postfazione si specifica che l'ordine di pubblicazione italiano è diverso da quello giapponese con il vantaggio di non rovinare la suspense del finale della serie.
Ora, essendo uscito in Italia il primo volume di "La strada di Ryu (il futuro)" posso tranquillamente dire che l'unica cosa che hanno in comune è il fatto che il protagonista vado in giro con la pelle di leopardo.
L'opera quindi può essere tranquillamente goduta da sola.
Iniziamo adesso ad analizzare il manga la cui struttura d'impostazione cinematografica rende i disegni di una scorrevolezza piacevole all'occhio.

Spoiler.
La trama principale del primo volume consiste nel fatto che Ryu, essendo nato bianco (cosa possibilissima dato che secondo gli scienziati la differenziazione di colore della pelle è dovuto a un errore genetico casuale) viene destinato a essere sacrificato al dio Tyrannosaurus rex (Tirano per gli amici), ma viene salvato da una scimmia che lo adotta.

Mi rendo conto che descritta così sembra che la trama (dei primi anni Settanta) sia: "Tarzan contro i dinosauri al Jurassic Park", ma la storia, grazie alla veloce introduzione dei comprimari diventa rapidamente interessante interesse grazie alle variabili dei rapporti tra i vari personaggi. Questi sono spesso definiti con poche ma significative battute:
Ran, per esempio, riesce a far vestire Ryu (nudo per un quarto del fumetto...) con questa semplice battuta: "Non è bello vederti sempre in quello stato..."
Taka, il cattivo di turno, basa il suo potere e la sua caratterizzazione sull'uso della forza.
Egli si autodefinisce durante un discorso, all'ormai vecchio è moribondo capo villaggio il quale si lamenta delle conseguenze della guerra, facendo notare che: "Oramai dobbiamo sempre combattere, temiamo la vendetta dei nemici e gli spiriti animali, mentre prima eravamo in pace." Taka risponde semplicemente: "Eravate degli smidollati" e che adesso sono tutti felici sotto di lui poiché "il forte domina il debole".
Il fratello di Taka, Kiba invece è ossessionato dal voler eliminare Tirano: "...Lo ucciderò di sicuro."
Insomma molti sono i personaggi differenziati che rendono l'opera interessante.

Nel secondo volume invece appare la fantascienza.
La madre di Ryu si scopre essere bianca, essere (forse) un'atlantidea e che il periodo storico non è proprio "un milione di anni fa o forse due." Resta comunque la saga di un ragazzo molto più intelligente della media che combatte per sopravvivere in un ambiente molto ostile.
Sempre nel secondo volume sono incluse anche due brevi storie in cui compaiono personaggi ed idee che saranno riprese ne ""La strada di Ryu."

Infine devo fare i complimenti alla D/Books per la scelta delle sovraccoperte: l'occhio a specchio di Tirano su sfondo argenteo attira l'attenzione del lettore.
Nonostante tutto quello che ho scritto, devo comunque dare all'opera solo un 7, considerata la completezza di "La strada di Ryu" e la mancanza di un finale autonomo.