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9.0/10
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Ho iniziato a leggere Touch partendo prevenuta, lo ammetto. Non tanto per la fama dell'autore, quando perché è un genere generalmente a me molto congeniale, e temevo che, nonostante tutte le opinioni positive, semplicemente non si trattasse della mia "cup of tea" e che non riuscissi ad apprezzarlo appieno. Felice di essermi totalmente sbagliata.
La prima cosa che mi ha colpito riguardo a Touch è stata l'atmosfera: per tutta la durata della storia si percepisce un'atmosfera molto dolce, ma mai stucchevole, quasi ovattata. Non importa che gli avvenimenti che si succedono siano tristi, comici o romantici, si percepirà sempre un sentimento di rilassatezza che permette al lettore di immergersi nelle vicende senza tuttavia esserne travolto, empatizzando con i personaggi ma senza esagerazioni. E così la storia scorre via lasciando addosso una sensazione piacevole e rilassante. In poche parole, leggere Rough è emotivamente appagante.
E la cosa più incredibile è che succede narrando, in fondo, una storia assolutamente semplice, con vicende che proseguono senza gradi scossoni o colpi di scena. Persino certe vicende che magari renderebbero una qualunque storia banale (come la storia dei due protagonisti alla "Romeo e Giulietta") o i drammi che a volte sembrano voler essere inutilmente tragici (incidenti di vario genere che occorrono ai protagonisti) qui non causano nessuno sbuffo irritato, semplicemente si seguono con interesse, seguendo il corso della storia. E' proprio vero che è molto importante come una storia viene narrata, quasi più che il cosa.
E in questo Rough ci riesce benissimo, con un tipo di narrazione davvero molto particolare, dove sono più fondamentali le immagini e i silenzi, piuttosto che i dialoghi o le vicende. A volte si passano pagine dove non c'è in dialogo, pagine semplicemente di inquadrature di qualcosa, che normalmente sarebbero inutili, ma contribuiscono a quell'atmosfera che caratterizza così bene il manga e che permette di leggerlo a cuor leggero.
In questo tipo di narrazione rientrano anche i personaggi, ed il bello è proprio che si percepiscono i loro pensieri e le loro emozioni semplicemente dai gesti che compiono, senza che si debba sprecare vignette per spiegare. E' indubbiamente uno "show, don't tell" estremamente efficace, quando basta una semplice vignetta con l'espressione di un personaggio a dare senso a tutto.
Non è solo questo tipo di narrazione a rendere i personaggi di Touch così speciali, comunque. Nonostante praticamente il 99% di loro sia buono e gentile, forse troppo, non paiono mai artificiali o banali, ma i loro gesti e le loro parole, pur all'interno di una narrazione romanzata, risultano incredibilmente concreti e reali, anche quando in realtà non lo sono. I personaggi sono vivi, dipinti a tutto tondo con naturalezza, ed è questo che permette di affezionarsi a loro, di seguire le loro vicende e di fare il tifo.
E' soprattutto grazie ai personaggi che il manga possiede anche un tono umoristico che alleggerisce spesso l'atmosfera, quando anche le vicende romantiche sono trattate con quel filo di comicità che non è mai invadente. Non è un umorismo fastidioso o demenziale, semplicemente strappa un sorriso con la stessa dolcezza che caratterizza il resto della storia. Bello soprattutto il fatto che l'autori scherzi di se stesso, fa assumere un senso totalmente nuovo alla narrazione, rendendola realistica e romanzata allo stesso tempo.
E la fine è semplicemente perfetta. E' un finale aperto, e allo stesso tempo ha concluso l'aspetto principale, quello importante, contribuendo a dare un senso di realtà alla trama. Molte storie tendono a cercare conclusioni nette, anche con spiegazioni su tutto; soprattutto negli shonen romantici sembra che si debba arrivare per forza al matrimonio, come se quello costituisse davvero una conclusione. In altri casi, si esagera con il finale aperto, lasciando in sospeso anche questioni importanti. In Rough, il timing è semplicemente perfetto: le vicende dei personaggi non sono concluse, c'è ancora tanto da dire, ma questo vale per qualsiasi storia, a meno che non muoiano tutti alla fine; quello che era importante per i lettori, però, è concluso ed è sufficiente. Il resto, fa parte della vita.
Tra l'altro, ho anche apprezzato la narrazione dell'aspetto sportivo. Sapevo che non dovevo considerare Rough uno spokon, quindi sono partita pensando che lo sport facesse solo da sfondo, e che la storia avrebbe potuto essere ambientata da qualsiasi altra parte, invece l'ho trovato ben descritto. Beninteso, non è uno spokon e non lo sarà mai, ma lo sport è comunque un qualcosa che fa parte della vita dei protagonisti, che viene narrata e che contribuisce ad aumentare la tridimensionalità di storia e personaggi.
Ultima nota ai disegni. Non li ho trovati brutti, e non mi hanno in alcun modo impedito o infastidito durante la lettura, ma è anche vero che ci ho messo un po' ad entrare nel meccanismo, dato che i visi sono spesso molto simili, se non uguali, e a distinguere alcuni personaggi spesso ci sono solo alcuni piccoli particolari, tipo la forma degli occhi o la pettinatura, il che non rende la cosa molto immediata. Tuttavia, la linea dolce dei disegni contribuisce a far entrare il fan service nell'atmosfera ovattata del manga, facendotelo quasi passare inosservato. Tra l'altro, non è certo invadente o esagerato come capita in altre occasioni, è quasi artistico.
Insomma, io davvero lo consiglio tanto, sia a chi piace il genere romantico, sia a chi non piace, perché penso che sia quel genere di storia che può davvero piacere a chiunque.