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Shoujo non è sempre sinonimo di noia, e questo manga lo dimostra. È difficile trovare trame che riescano ad uscire fuori dal seminato in quell'eccedenza di cui fa parte il genere , in particolare quello ambientato a scuola. Spesso si ricorre all'uso forzato del processo psicologico che c'è alle spalle di un adolescente come scusa per le incomprensioni in amore, ma in questo caso si cerca di spiegare questo sentimento in altri termini, dando cura al passato dei personaggi e non considerando solo la loro età.

Shishio e Suzume sono la forza del fumetto, ma è anche vero che tutti i personaggi che girano attorno a loro sono ben delineati, nel carattere come nei loro pensieri. Il narratore sembra assumere, almeno all'inizio, il punto di vista di Suzume, ma più avanti la focalizzazione, da fissa, diventa multipla, descrivendo pensieri e sentimenti degli altri personaggi come se fossero loro stessi a parlarne.

Dal punto di vista estetico: i disegni hanno un tratto delicato, riconoscibile, e l'uso dei retini non è eccessivo e quindi non è stucchevole. Ricorrono spesso i luoghi e quindi i paesaggi che ruotano attorno ai protagonisti, permettendo una miglior verosimiglianza della storia; i volti sono distinguibili ed è meno faticoso per il lettore proseguire nella storia, considerando che di volumetti ce ne sono un bel po'! Di sicuro è un aiuto per la memoria. Inoltre l'uso del deformed è molto molto piacevole, mescolando così all'origine dolce del racconto anche un'ilarità sincera.

Una "pecca", se si vuole chiamarla così - ma è pura soggettività -, riguarda l'omissione (almeno fino ad ora) di qualcosa di tragico, o comunque che potesse ricondurre tutti gli eventi ad un punto focale, il così detto "filo rosso" che non fa apparire tutto casuale ma dettato da uno scopo sovraordinato.
Ad ogni modo è un manga piacevole, adatto a chi sta cercando qualcosa di questo genere ma senza voler cadere al sonno. Poche aspettative, sì, ma la resa è buona.