Recensione
Ichi the Killer
10.0/10
Ho dato il voto: 10 a questo manga per lo stesso motivo per cui il mio nickname è proprio Ichi: Io adoro questo manga.
Ichi è un ragazzo di circa vent'anni che vive in Giappone e pratica le arti marziali. Sembrerebbe un ragazzo tranquillo se non fosse per la sua forza disumana che utilizza per guadagnare dei soldi insieme ad un gruppo di malviventi. Ichi nel luogo del crimine lascia sempre dello sperma e un numero 1 ("ichi" in lingua giapponese). Si guadagna così da vivere e sembra che gli dispiaccia mietere vittime poiché si mette a piangere dopo il misfatto. A causa di questi omicidi c'è molta tensione nei quartieri malfamati del Giappone. La tensione non si attenua dopo la morte di un boss della mafia giapponese piuttosto potente e i suoi seguaci cercano il colpevole supponendo sia una persona spietata e assetata di sangue. Ma all'inizio niente li porterà a pensare ad Ichi che intanto svolge il suo compito senza intoppi.
Come molti sostengono, e credo anche io, se Ichi The Killer fosse arrivato in Italia prima di Battle Royale sarebbe stato visto come il vero manga rivoluzionario dello stile d'azione e violenza.
Infatti Ichi non è soltanto violenza spudorata ma anche vero e proprio sarcasmo macabro! È un vero e proprio pulp, al cento per cento.
Parlando dei personaggi poi abbiamo una caratterizzazione che non si vede spesso, almeno a mio avviso.
Ichi è sicuramente un personaggio molto originale che nella sua disperazione/depravazione mi ha catturato subito, un personaggio che definirei geniale in tutto e per tutto!
Poi abbiamo uno dei personaggi più controversi dei manga che io abbia mai letto: Kakihara.
Quest'ultimo è un personaggio non solo originale ma che io definirei psichedelico, prova piacere in maniera a dir poco anormale, il dolore che gli viene inflitto è per lui come una fonte fresca da cui abbeverarsi e rigenerare le proprie forze. Ichi e Kakihara si assomigliano proprio per questo: provano entrambi piacere attraverso la violenza, sono uno Sadico (Ichi) e l'altro Masochista (Kakihara).
Mi sono innamorato subito di questa serie manga perché, sopratutto, è una storia di mafia. Ebbene sì, Ichi The Killer è principalmente un'opera riguardante la Yakuza giapponese, sopratutto fra le guerre tra bande di mafiosi del Giappone di fine anni '90. La Yakuza mi ha sempre affascinato e da quel punto di vista in questo fumetto abbiamo uno sguardo assolutamente realistico sui metodi di azione degli Yakuza giapponesi, il mercato della droga, degli Ura-video (video porno) cinesi e giapponesi, le torture a coloro che non collaborano oppure ostacolano addirittura i piani della Yakuza e sopratutto la fedeltà al boss del proprio clan Yakuza.
In ultima analisi non posso che elogiare gli splendidi disegni di Hideo Yamamoto che ritengo siano i più bei disegni che si possano cercare in un manga: puliti e con ombreggiature perfette ma sporchi e molto violenti nelle scene di estremo sadismo (che spesso hanno come protagonista Kakihara o lo stesso protagonista Ichi).
Insomma, io ritengo Ichi The Killer il miglior manga di questo genere che sia mai stato scritto, che dirvi?
Leggetelo!
Ichi è un ragazzo di circa vent'anni che vive in Giappone e pratica le arti marziali. Sembrerebbe un ragazzo tranquillo se non fosse per la sua forza disumana che utilizza per guadagnare dei soldi insieme ad un gruppo di malviventi. Ichi nel luogo del crimine lascia sempre dello sperma e un numero 1 ("ichi" in lingua giapponese). Si guadagna così da vivere e sembra che gli dispiaccia mietere vittime poiché si mette a piangere dopo il misfatto. A causa di questi omicidi c'è molta tensione nei quartieri malfamati del Giappone. La tensione non si attenua dopo la morte di un boss della mafia giapponese piuttosto potente e i suoi seguaci cercano il colpevole supponendo sia una persona spietata e assetata di sangue. Ma all'inizio niente li porterà a pensare ad Ichi che intanto svolge il suo compito senza intoppi.
Come molti sostengono, e credo anche io, se Ichi The Killer fosse arrivato in Italia prima di Battle Royale sarebbe stato visto come il vero manga rivoluzionario dello stile d'azione e violenza.
Infatti Ichi non è soltanto violenza spudorata ma anche vero e proprio sarcasmo macabro! È un vero e proprio pulp, al cento per cento.
Parlando dei personaggi poi abbiamo una caratterizzazione che non si vede spesso, almeno a mio avviso.
Ichi è sicuramente un personaggio molto originale che nella sua disperazione/depravazione mi ha catturato subito, un personaggio che definirei geniale in tutto e per tutto!
Poi abbiamo uno dei personaggi più controversi dei manga che io abbia mai letto: Kakihara.
Quest'ultimo è un personaggio non solo originale ma che io definirei psichedelico, prova piacere in maniera a dir poco anormale, il dolore che gli viene inflitto è per lui come una fonte fresca da cui abbeverarsi e rigenerare le proprie forze. Ichi e Kakihara si assomigliano proprio per questo: provano entrambi piacere attraverso la violenza, sono uno Sadico (Ichi) e l'altro Masochista (Kakihara).
Mi sono innamorato subito di questa serie manga perché, sopratutto, è una storia di mafia. Ebbene sì, Ichi The Killer è principalmente un'opera riguardante la Yakuza giapponese, sopratutto fra le guerre tra bande di mafiosi del Giappone di fine anni '90. La Yakuza mi ha sempre affascinato e da quel punto di vista in questo fumetto abbiamo uno sguardo assolutamente realistico sui metodi di azione degli Yakuza giapponesi, il mercato della droga, degli Ura-video (video porno) cinesi e giapponesi, le torture a coloro che non collaborano oppure ostacolano addirittura i piani della Yakuza e sopratutto la fedeltà al boss del proprio clan Yakuza.
In ultima analisi non posso che elogiare gli splendidi disegni di Hideo Yamamoto che ritengo siano i più bei disegni che si possano cercare in un manga: puliti e con ombreggiature perfette ma sporchi e molto violenti nelle scene di estremo sadismo (che spesso hanno come protagonista Kakihara o lo stesso protagonista Ichi).
Insomma, io ritengo Ichi The Killer il miglior manga di questo genere che sia mai stato scritto, che dirvi?
Leggetelo!