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"The World God Only Knows" (da adesso in poi TWGOK) è un manga del maestro Tamiki Wakaki che nelle sue parti iniziali mi aveva preso davvero tantissimo, ma che nel tempo, rimanendo comunque carino, ha suscitato in me sempre meno interesse, fino ad arrivare ad un volume conclusivo che ho trovato sostanzialmente noioso.

La trama è di per sé geniale. Keima è un protagonista atipico, cinico, freddo, geniale e completamente immerso nel mondo dei Gal Games (paragonabili a dei "simulatori di appuntamenti", con dinamiche però più complesse). Estraniato dalla realtà, non ha interesse a conoscere né uomini, né tanto meno ragazze della sua età. Però improvvisamente una giovane demone piomba nella sua casa, costringendolo a mettere in atto tutto ciò che ha imparato nei Gal Games per liberare delle ragazze "possedute" dai Katekama. I "Katekama" sono demoni che si infiltrano nelle ferite dell'animo delle ragazze, corrompendolo. L'unico modo per liberarle è l'amore, e chi meglio del così detto "Dio della Conquista" può farlo?

La prima metà della storia, i primi dodici volumi per intenderci, mi è piaciuta davvero tantissimo. In questa parte la storia si sviluppa su diverse conquiste per numerose ragazze ed il tutto è raccontato con umorismo, ma anche con delicatezza. Spesso le storie delle ragazze, ferite dalla vita, sono complesse, ma non banali nel cadere nella facile trappola dei "drammoni", bensì reali e presentate sottovoce con una storia semplice, ma ricca di significati. Alcune sono davvero incredibili, come la sofferenza di Chihiro per la sua mediocrità o di una madre che non trova pace per essere morta lasciando sola la figlia. Non sono temi banali e vengono trattati con adeguato approfondimento e dignità.
La seconda parte, purtroppo, la saga delle dee, mi ha deluso. Tutta l'azione, per quanto coinvolgente, non aveva dei fini di mio interesse oltre l'intrattenimento, e con il tempo leggere il titolo mi ha stancato sempre di più. Ho trovato anche alcuni intrecci forzati e macchinosi, addirittura la fine mi è sembrata affrettata e buttata giù quasi per forza, lasciandomi l'amaro in bocca come pochi altri titoli che io abbia mai letto.

Il disegno è pulito e molto metodico, l'ho apprezzato dall'inizio alla fine; anche se non è il migliore nel quale mi sia imbattuto è sicuramente comunque di buon livello. L'edizione Star comics è economica (4,30 euro) ma solida, con copertina bianca molto elegante e carta ben stampata ed incollata (personalmente non ho trovato albi rovinati né con carta di scarsa qualità).

Ho dato 7 per semplice matematica; valuterei con 9 i primi dodici volumi e con 5 i restanti quattordici. Lo consiglio comunque perché non è un brutto titolo, ma alla fine mi ha deluso così tanto che mi è sinceramente caduto dal cuore.