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Nel 1996, a diversi anni dalla conclusione di "Cat's Eye", manga di Tsukasa Hojo, conosciuto in Italia con il nome di "Occhi di Gatto", viene realizzata una light novel in cui vengono narrate nuove gesta delle tre bellissime sorelle ladre.

Non si tratta di un sequel della storia originale (chi ha letto il fumetto sa che ciò non sarebbe possibile), ma di eventi che si collocano in un punto non ben definito della storia già conosciuta.

Il libro contiene due storie brevi.
La prima si intitola "I love Hitomi" mentre la seconda è "La notte santa: un dono dal cielo".

Di queste due storie, solo la seconda è davvero inedita.
"I love Hitomi" infatti ripropone alcune cose già viste nel manga ma in versione romanzata, come ad esempio il momento in cui Toshio scopre per caso che Occhi di Gatto è una donna (toccandole per sbaglio il seno nel tentativo di catturarla), l'arrivo di Mitsuko Asatani al commissariato di polizia che si occupa delle indagini su Occhi di Gatto, e il compleanno di Hitomi.

"La notte santa: un dono dal cielo" racconta invece un inedito furto da parte di Hitomi, Rui e Ai, nel quale si ritrovano ad avere a che fare con un pericoloso e spietato falsario di opere d'arte.

Il libro è scritto in modo davvero molto semplice, e diviso in capitoli molto brevi di poche pagine ciascuno, nei quali lo scrittore riesce a rendere bene le atmosfere viste nel manga, specialmente nel raccontare come le tre ladre mettono in atto i loro furti.
Esagera invece un po' nelle ripetute descrizioni della bellezza e delle forme delle tre ragazze, ma è una cosa comprensibile perché rispetto al manga bisogna necessariamente descriverle dato che non c'è il costante supporto grafico dei disegni.
Questi ultimi non sono comunque del tutto assenti: l'autore originale, Tsukasa Hojo, ha disegnato per l'occasione diverse nuove illustrazioni per sottolineare alcuni dei momenti chiave delle due storie. Si nota che è passato un po' di tempo dalla fine del manga perché il suo tratto è migliorato e i personaggi sono leggermente diversi, specialmente Hitomi.

Nel complesso dunque, il romanzo di "Cat's Eye" si guadagna una sufficienza un po' tirata. Il fatto che la prima storia riproponga alcune cose già viste nel manga gli fa perdere punti, e la seconda storia, seppure inedita è comunque più breve e non aggiunge nulla a quanto già raccontato nel manga originale.
La lettura pertanto è consigliata solo ai fan più sfegatati delle sorelle Kisugi e ai fan di Hojo in generale che potranno ammirare nel libro i pochi ma nuovi disegni dei personaggi.