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<b>Attenzione: presenza di eventuali spoiler</b>

Partiamo da un semplice fatto: "Hellsing Ultimate" è stata una delle prime serie anime che abbia visto per intero, quella con il quale mi sono approcciato "per davvero" all'animazione giapponese, escludendo quindi le serie dell'infanzia come "Dragon Ball", "One Piece" o "Ultimate Muscle".
Ed è il mio anime preferito.
Quindi mi è difficile essere totalmente obiettivo verso di esso. Il voto è dato forse in parte da soggettività, ma, anche con tutta l'obiettività di cui dispongo, non credo che si meriterebbe meno di un 9. Ma partiamo a parlare della serie.

"Hellsing Ultimate" è una serie di dieci OAV che seguono con quasi totale fedeltà le vicende narrate nel manga di Kohta Hirano, pubblicato in dieci volumi dal 1997 al 2008 (denotando, dunque, una certa tendenza scansafatiche, a mio parere).

Il protagonista è Alucard, potente e sanguinario vampiro con secoli di storia alle spalle, "smaltisci-spazzatura" di fiducia della famiglia Hellsing, l'Ordine dei Cavalieri Protestanti Reali. Nel primo volume vampirizzerà la prosperosa poliziotta Seras Victoria, rendendola la sua "draculina" di fiducia, colei che la accompagnerà in tutti i suoi massacri voluti dalla severa leader dell'Organizzazione Hellsing, Integra Fairburke Wingate Hellsing. Naturalmente, cosa sarebbe uno splatter di combattimenti senza antagonisti da squartare? E allora ecco, in contrapposizione all'Hellsing, la Tredicesima Divisione Iscariota del Vaticano, il cui membro più mirabile è il sadico prete Alexander Anderson, ma in particolare il Millennium, organizzazione segreta nazista le cui origini risalgono alla Guerra e il cui scopo diverrà chiaro nel corso della storia.

Per quanto riguarda la trama, non si può negare la sua semplicità e anche linearità. Non mancano le sorprese e i colpi di scena, ma comunque non c'è nulla di particolarmente complicato o cervellotico, anche quando si tira in ballo un certo problema della meccanica quantistica che funge da base per le capacità di uno dei membri del "cast".
Ma la semplicità della storia non esclude anche una certa "profondità" del tutto. I personaggi hanno punti di vista diversificati e caratterizzanti che esprimono con vigore e fermezza, rendendosi artefici del proprio destino in maniera da seguire fino in fondo le proprie convinzioni morali, i propri ideali, che fungono da base per le azioni dei personaggi. Non tutti hanno un background che viene chiarito per bene, ma per coloro che ce l'hanno (e non sono neanche pochi), esso dimostra una certa solidità e arriva a contenere, in praticamente il 100% dei casi, vette piuttosto alte di drammaticità, che convince e riesce a far provare la gamma di sensazioni desiderate dall'autore per quel determinato personaggio. Coloro che non hanno un flashback vero e proprio a loro dedicato, comunque, hanno di solito abbastanza spunti di riflessione e approfondimento da poterli capire anche senza un resoconto completo che ci faccia comprendere le loro motivazioni.
Per quanto riguarda le motivazioni che muovono i personaggi, sono ben esplicitate nel corso della storia; sono semplici, chiare e nette per praticamente ognuno di essi, ma mai da renderli solo macchiette prive di spessore.

Il carisma è poi uno dei punti a favore dei personaggi; non - non solo, almeno - ha a che fare con le pose 'fighe', o certe particolarità a loro connesse (tipo gli "Amen" di Padre Anderson che ti farebbero venire voglia di assistere a una messa, se solo il parroco eseguisse le funzioni con quello stesso tono di voce), ma alla loro stessa personalità, alle luci e ombre che nascondono, al trasudare della loro potenza espressiva. Come si può non restare affascinati dalla potenza della dichiarazione di intenti da parte del Maggiore nel quarto OAV, in cui esprime tutto il suo amore per la guerra con un monologo fortemente evocativo? Questo senza dimenticare il protagonista, che, oltre ad essere "un figo con le pistole che massacra tutti sghignazzando", è anche un personaggio sfaccettato e tutt'altro che monodimensionale.

Parlando del lato tecnico, direi che fa ottimamente il suo lavoro. Essendo una serie di OAV con cadenza più che mensile, l'animazione è più curata di quanto non sarebbe in una serie anime tipica. Le sequenze di combattimento sono davvero ben rese, il character design è ben delineato e riprende con fedeltà lo stile di Hirano, cancellando qualsivoglia refuso o incertezza presente nella pubblicazione originale.
Le musiche sono più o meno tutte valide, anche se forse non ce ne sono alcune che "spicchino" davvero, come in produzioni quali "Gurren Lagann", "Kill la Kill" o "Space Dandy", che fanno della colonna sonora un grande punto di forza. Ciò non toglie però che siano tutte perfettamente inserite nell'azione a loro predisposta, e vengono scelte bene le OST per i momenti drammatici come per quelli di combattimento. Se dovessi esprimere una preferenza, probabilmente direi che la mia musica di "Hellsing Ultimate" favorita è "Gradus Vita", una delle sigle di chiusura utilizzate nei titoli di coda dei vari OAV.

Tirando le fila, la mia valutazione a questa serie anime è 10.