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Esistono due regole tacite nel mondo degli anime:
1) Più il compagno animale/creatura-strana/robottino/essere-di-piccole-dimensioni-parlante-e-ininfluente-sulla-trama è "kawai" più l'anime avrà un umorismo infantile.
2) Il limite tra esuberanza giapponese e trash è situato tra la terza abbondante e la quarta di reggiseno delle comprimarie.

Purtroppo questo anime conferma queste due regole. Il fastidioso maialino, che accompagna il gruppo nelle sue avventure, prende parte ai siparietti più infantili, ripetitivi e irritanti. L'umorismo che accompagna queste scene andrebbe bene per un pubblico di gente molto giovane; il problema è che, al contrario, le scene umoristiche di Meliodas intento a palpare Elizabeth sono più indirizzate a un pubblico di adolescenti in piena fase puberale. Se è vero che in Giappone non c'è alcun problema nell'inserire scene più "adulte" in cartoni animati per bambini (vedasi per esempio "Dragonball"), qui l'effetto è piuttosto confuso e il pubblico di riferimento non è ben chiaro.
In generale sembra volerci essere questo "ritorno al vecchio", con diverse analogie alla prima serie animata di "Dragonball". Entrambe le serie hanno uno stile semplice e colorato, entrambe hanno un ritmo narrativo lento, con diversi episodi incentrati sullo stesso combattimento o lo stesso torneo. Entrambe vogliono ricreare quello spirito di spensierata avventura, con qualcosa sotto che si dipana con estrema calma. Entrambe hanno un protagonista bambino/adulto più potente della maggior parte degli oppositori. Tuttavia, qualcosa in "Seven Deadly Sin" non funziona, questo "ritorno al vecchio" non è fresco. Senza contare che pure l'animazione giapponese ha fatto diversi passi avanti nel frattempo e sarebbe inutile, se non addirittura dannoso, tentare di copiare le atmosfere e le sensazioni di un prodotto vecchio di trent'anni.