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10.0/10
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"Emma" è- come tutti i lavori di Kaoru Mori- un manga di altissima qualità, di quelli con un modo di raccontare talmente cinematografico e personale da far venire i brividi.

Il manga, sullo sfondo storico di un'Inghilterra vittoriana in cui la differenza tra classi sociali è ancora un elmeneto fondamentale, racconta di Emma, che fa la cameriera presso l'istitutrice che anni prima la raccolse letteralmente dalla strada quando era ancora una bambina, mentre mendicava. Un giorno per caso, viene a trovare l'istitutrice un suo vecchio allievo, il ricco e buon William Jones, che a dispetto di tutto si innamora all'istante di Emma.
Per la ragazza è lo stesso.
I due però, nonostante si piacciano, non possono assolutamente stare insieme, e anche solo pensarlo è inconcepibile, a causa del bassissimo rango sociale di Emma, il che li porterà a separarsi e a vivere una serie di peripezie che sembrano impedire loro di riavvicinarsi...

Da queste righe si potrebbe inquadrare "Emma" come una di quelle classiche storie romantiche in cui i protagonisti sono banalmente separati dalle differenze sociale e che le difficoltà che essi devono superare siano tutte di poco conto. Ma "Emma" è molto di più di questo.
Il manga è vivo, cambia completamente, toni e temi da un volume all'altro, infatti dopo la fase iniziale (e forse un po' noiosa, ma funzionale alla storia) in cui i due si innamorano la prima volta che si vedono, rapidamente il manga inizia a cambiare e a trascinare il lettore da una parte all'altra del Paese, perdendo continuamente tutte le certezze del volume precedente.
All'improvviso e incredibilmente, il lettore si trova disperato e coinvolto nelle vicende dei due.

Buona anche la caratterizzazione dello sfondo storico, mai pesante ma sempre presente, delicata ma ben studiata, la Mori mostra molte sfumature dell'Inghilterra di quel periodo avendola solamente studiata sui libri (per sua stessa ammissione, prima di aver pubblicato "Emma" non era neanche mai stata in Inghilterra, eppure racconta dell'Inghilterra del passato come se avesse vissuto lì, in quel tempo).

La Mori ha un modo di raccontare tutto suo, ci sono cose che lei considera molto importanti e su cui pone l'accento, cose che potrebbero sembrare accessorie a un lettore, ma che rendono "Emma" uno slice of life molto particolare.
I disegni migliorano notevolmente da volume a volume, passando dai volti incerti sulle copertine dei primi volumi a personaggi di una solidità impressionante, ognuno diverso dagli altri e caratterizzato in modo inequivocabile (soprattutto i personaggi maschili).

L'edizione italiana (la seconda) a cura della J-pop è ottima, in quanto completa (tutti e 10 i volumi a differenza di quella della Dynit) e con sovraccoperta.
Va sicuramente riconosciuto il merito a questo editore (che solitamente critico senza risparmiarmi) di aver pubblicato ad oggi tutte le opere di Kaoru Mori, mostrando non poco coraggio a pubblicare un'autrice così particolare che rischiava di non suscitare l'interesse del pubblico italiano, cosa che fortunatamente invece, sembra non sia successa.