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Anime creativo in quanto alla storia della prigione utilizzata a mo' di circo. D'altro canto, si scoprirà quanto crudele sarà la vita al suo interno, poiché lo stesso Ganta, il protagonista, lo subirà sulla sua pelle. L'aiuto di Shiro, che poi si svelerà essere una sua vecchia conoscenza, sarà indispensabile per la sopravvivenza del ragazzo, messa in pericolo svariate volte. La tecnica di combattimento adottata dai Deadman prevede l'utilizzo del sangue, cosa comune a ben pochi anime (per citarne uno, "Kekkai Sensen", altra meraviglia, a mio parere).
I disegni sono accettabili, puliti e precisi. Piuttosto realistici rispetto ad altri anime, ricordano per qualche tratto i disegni di Isayama con "Attack on Titan". I dialoghi sono relativamente pochi, ma le sorprese di certo non mancano: a partire già dal primo episodio, la situazione viene completamente sconvolta da un individuo misterioso, la cui identità verrà parzialmente svelata solo alla fine. Il primo episodio è il più splatter probabilmente, ma in tutto il corso della serie persistono scene cruente, che in effetti non dispiacciono, poiché l'ambientazione ben curata le prevede in sé. L'introspezione psicologica del protagonista è efficacemente considerata riguardo ogni evento che lo colpisce. Il suo carattere viene evidenziato dai suoi pensieri espliciti, dalla sua paura, dalla mimica facciale e dall'ambientazione del complesso strutturale di ogni determinata situazione.
E' stato un anime davvero piacevole e lo consiglio vivamente agli appassionati del genere!