Recensione
Non un capolavoro, non un'opera eccellente, comunque un ottimo prodotto: "Re:ZERO" è in grado di intrattenere egregiamente lo spettatore e in alcuni frangenti riesce a colpirlo ed emozionarlo.
Avvolto dalle ombre del mistero e spinto da un soprannaturale potere, il giovane Subaru si ritrova a vivere nel quotidiano vicino ad Emilia, divina fanciulla, candidata alla selezione reale, di cui il ragazzo non può non invaghirsi.
La storia si evolve con le insidie e i pericoli offerti dal clima di tensione in cui la selezione si svolge, e costringe il malcapitato Subaru a mettersi alla prova con un potere che rischia di risucchiarlo nel buco nero della follia. Vivere. E vivere, ancora, fino a quando un giusto destino non sarà consegnato alle persone che lo meritano. Subaru deve dunque misurarsi con una realtà più grande della sua, senza disporre dei mezzi necessari per sostenere un simile fardello, privo di un appoggio morale o di un aiuto esterno. Ma la forza dell'amore, si sa, vince su tutto. L'affetto che prova verso chi gli è caro lo obbliga a non desistere, gli impone di divincolarsi dalle ferree prese della disperazione e di spianare un sentiero fra gli spinosi cespugli della morte. In ciò consiste la virtù di Subaru, nella strenua opposizione a un fato apparentemente ineluttabile, nella volontà consolidata di proteggere a qualsivoglia costo chi gli è stato vicino. Comunque, sebbene ciò inevitabilmente lo porti a tradire segni di instabilità psicologica, la condizione di disagio mentale in cui versa viene amplificata oltremodo, allo scopo di impressionare il pubblico, risultando così alquanto stucchevole e seccante.
Emilia è il perno attorno a cui tutto ruota, la diafana luce che guida i passi dell'innamorato Subaru e che più di ogni altra possibile motivazione lo sprona a rovesciare le sorti di un mondo intero. Immagine idealizzata, Emilia rappresenta, se permettete, più che lo stereotipo di ragazza ingenua, il topos di donna angelo (non è un caso che sia bianca e pallida da capo a piedi). Nobile d'animo e di spirito sensibile, virtuosa e pura, il ricordo della sua immagine e dei gioiosi momenti trascorsi nella sua compagnia preziosa sono per Subaru la scintilla che scatena l'incendio della determinazione, nonostante il dissidio poc'anzi vissuto.
Menzione d'onore merita anche (purtroppo) Betelgeuse, personaggio totalmente non necessario, stereotipo abusato del completo folle e assetato di sangue, piazzato lì con il fine di insistere banalmente sui temi della pazzia e del male.
L'approfondimento psicologico dei personaggi, per quanto accennato, non è sufficiente, e questo impedisce alla serie di compiere lo step che intercorre tra un ottimo anime e un'eccellente opera. Infatti, un episodio completo viene dedicato al problema dell'analisi della psiche dei personaggi (Subaru e Rem), ma per il resto l'indagine introspettiva lascia a desiderare. L'animazione e la grafica, al contrario, colpiscono in positivo per l'eleganza, la graziosità e la limpidezza dei disegni.
In definitiva, "Re:ZERO" è un anime che consiglierei a chiunque. Offre alcuni spunti notevolmente interessanti, sebbene contenga alcuni aspetti evitabili e banali. L'impressione complessiva è comunque molto buona e il voto che gli assegno è 8,5.
Avvolto dalle ombre del mistero e spinto da un soprannaturale potere, il giovane Subaru si ritrova a vivere nel quotidiano vicino ad Emilia, divina fanciulla, candidata alla selezione reale, di cui il ragazzo non può non invaghirsi.
La storia si evolve con le insidie e i pericoli offerti dal clima di tensione in cui la selezione si svolge, e costringe il malcapitato Subaru a mettersi alla prova con un potere che rischia di risucchiarlo nel buco nero della follia. Vivere. E vivere, ancora, fino a quando un giusto destino non sarà consegnato alle persone che lo meritano. Subaru deve dunque misurarsi con una realtà più grande della sua, senza disporre dei mezzi necessari per sostenere un simile fardello, privo di un appoggio morale o di un aiuto esterno. Ma la forza dell'amore, si sa, vince su tutto. L'affetto che prova verso chi gli è caro lo obbliga a non desistere, gli impone di divincolarsi dalle ferree prese della disperazione e di spianare un sentiero fra gli spinosi cespugli della morte. In ciò consiste la virtù di Subaru, nella strenua opposizione a un fato apparentemente ineluttabile, nella volontà consolidata di proteggere a qualsivoglia costo chi gli è stato vicino. Comunque, sebbene ciò inevitabilmente lo porti a tradire segni di instabilità psicologica, la condizione di disagio mentale in cui versa viene amplificata oltremodo, allo scopo di impressionare il pubblico, risultando così alquanto stucchevole e seccante.
Emilia è il perno attorno a cui tutto ruota, la diafana luce che guida i passi dell'innamorato Subaru e che più di ogni altra possibile motivazione lo sprona a rovesciare le sorti di un mondo intero. Immagine idealizzata, Emilia rappresenta, se permettete, più che lo stereotipo di ragazza ingenua, il topos di donna angelo (non è un caso che sia bianca e pallida da capo a piedi). Nobile d'animo e di spirito sensibile, virtuosa e pura, il ricordo della sua immagine e dei gioiosi momenti trascorsi nella sua compagnia preziosa sono per Subaru la scintilla che scatena l'incendio della determinazione, nonostante il dissidio poc'anzi vissuto.
Menzione d'onore merita anche (purtroppo) Betelgeuse, personaggio totalmente non necessario, stereotipo abusato del completo folle e assetato di sangue, piazzato lì con il fine di insistere banalmente sui temi della pazzia e del male.
L'approfondimento psicologico dei personaggi, per quanto accennato, non è sufficiente, e questo impedisce alla serie di compiere lo step che intercorre tra un ottimo anime e un'eccellente opera. Infatti, un episodio completo viene dedicato al problema dell'analisi della psiche dei personaggi (Subaru e Rem), ma per il resto l'indagine introspettiva lascia a desiderare. L'animazione e la grafica, al contrario, colpiscono in positivo per l'eleganza, la graziosità e la limpidezza dei disegni.
In definitiva, "Re:ZERO" è un anime che consiglierei a chiunque. Offre alcuni spunti notevolmente interessanti, sebbene contenga alcuni aspetti evitabili e banali. L'impressione complessiva è comunque molto buona e il voto che gli assegno è 8,5.