Recensione
Lamù
9.0/10
Lamù è il manga che mi ha introdotto al mondo dei manga, e devo dire che è stato sicuramente l'approccio migliore per partire: il folklore giapponese si mescola qui perfettamente alla storia di Lamù e Ataru, e di tutto quel microcosmo che circonda la loro vita quotidiana.
I personaggi sono tutti piuttosto riusciti: dall'ingenuo ma pervertito Ataru alla dinamica e gelosa Lamù, dall'ingordo Sakurambo al saggio ma felino Kotatsu, ognuno gioca il proprio ruolo in questa divertente epopea umoristica.
Non sempre è facile mandare giù tutto.
Rumiko ha imbastito un'opera altalenante: a tratti divertente e dinamica, a tratti lenta e ripetitiva, si trascina più del dovuto, ma il finale struggente riscatta anche i momenti morti dell'opera, che rimangono comunque minoritari nel complesso.
Il tono scanzonato del manga non si perde mai, e anzi, talvolta sembra quasi cadere nella demenzialità più pura, sebbene la Takahashi sia anche in grado di imbastire vicende drammatiche senza scadere nell'overdramatization.
Un manga che sento di consigliare a chiunque: riesce a parlare ad ogni età, sebbene le intenzioni iniziali della mangaka fossero quelle di rivolgersi ad un pubblico più giovane.
I personaggi sono tutti piuttosto riusciti: dall'ingenuo ma pervertito Ataru alla dinamica e gelosa Lamù, dall'ingordo Sakurambo al saggio ma felino Kotatsu, ognuno gioca il proprio ruolo in questa divertente epopea umoristica.
Non sempre è facile mandare giù tutto.
Rumiko ha imbastito un'opera altalenante: a tratti divertente e dinamica, a tratti lenta e ripetitiva, si trascina più del dovuto, ma il finale struggente riscatta anche i momenti morti dell'opera, che rimangono comunque minoritari nel complesso.
Il tono scanzonato del manga non si perde mai, e anzi, talvolta sembra quasi cadere nella demenzialità più pura, sebbene la Takahashi sia anche in grado di imbastire vicende drammatiche senza scadere nell'overdramatization.
Un manga che sento di consigliare a chiunque: riesce a parlare ad ogni età, sebbene le intenzioni iniziali della mangaka fossero quelle di rivolgersi ad un pubblico più giovane.