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Boku no Hero Academia ha sfondato nel mondo dei manga nonostante le varie critiche che ha ricevuto. Il suo successo è dovuto, in gran parte, al suo genere e alla sua storia semplice e adatta ad ogni età. La trama infatti non è complessa, a tratti è addirittura prevedibile, ma si fa leggere volentieri grazie all'alternanza ben gestita fra momenti seri e di tensione, ad altri più leggeri e divertenti.

Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, penso che sia fatta molto bene, anche se non è curata nei minimi dettagli: infatti non c'è un approfondimento del profilo psicologico, così come manca una storia particolareggiata del passato di alcuni soggetti, problema sorto a causa della grande quantità di personaggi secondari che assumono molta importanza all'interno della storia, ma ciò non si verifica se si considerano i protagonisti e gli antagonisti. Certo, non si può dire che ogni singolo tratto dei personaggi principali sia perfettamente curato, ma penso che uno studio troppo profondo dei loro profili intaccherebbe la scorrevolezza della storia e abbasserebbe il livello di attenzione.
Il design di ogni singolo personaggio introdotto nella storia, dal protagonista al personaggio di sfondo che compare in una sola vignetta, è molto ben curato e mai banale, e ognuno ha il proprio stile unico che si differenzia da quello di tutti gli altri. Inoltre, esso combacia quasi sempre perfettamente con il carattere del personaggio.

Lo stile di disegno è molto particolareggiato, con dettagli curati, ma rimane comunque ben chiaro, avvicinandosi tanto a quello utilizzato nei fumetti americani. In realtà non ci somiglia molto, escludendo ovviamente le scene di combattimento (mai confusionarie e ben delineate), ma questo stile sembra quasi voluto, per dare maggior "enfasi" agli scontri. Anche il design di alcuni eroi sembra prendere spunto dai supereroi americani. Posso concludere dicendo che è un manga degno di essere letto e seguito, anche se il suo cammino sembra essere ancora lungo (punto a sfavore per gli amanti delle opere corte), e anche se forse non è il capolavoro del decennio.