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9.0/10
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Nel suo 50esimo compleanno, la Star Comics ripropone in un formato perfect edition Ashita no Joe (Joe del domani), la storia di un giovane pugile ribelle che fa della sua vita una lotta continua, allenandosi con l'intento di avere un domani migliore rispetto a quello presente. Ma quand'è che avremo quel domani? La risposta è difficoltosa, per cui lasciamoci guidare dalle scelte fatte dal nostro attaccabrighe.

Orfano fin dalla nascita, Joe Yabuki si ritrova a girovagare per le strade di un quartiere degradato seminando urla e risse. Da questa baraonda Danpei Tange, ex pugile e allenatore di boxe, si accorge del suo talento. Preso come un incontro dettato dal destino, Danpei crede che il ragazzo sia il riscatto di una vita piena di insuccessi e derisioni, e non mollerà fino a quando non lo avrà convinto a entrare nel mondo del pugilato.
Nonostante le adulazioni insistenti del vecchio, Joe non si sente in dovere di accettare e preferisce darsi allo sciacallaggio insieme a dei bambini conosciuti nella periferia. Le conseguenze dei suoi atti lo porteranno al riformatorio dove finalmente sembra trovare una luce in fondo al tunnel, incanalando il suo carattere focoso nella boxe.

La boxe è solo un pretesto per raccontare quella che è la vita ostinata di un povero ragazzo che non ha mai ottenuto niente, i pugni sono l'unica cosa che gli hanno permesso di lottare per una esistenza fatta su misura per lui, un percorso che coscientemente sapeva di dover percorrere. I match non sono imposti dai ricordi dei duri allenamenti, bensì da lezioni che la vita ha insegnato e consolidato nel profondo dell'animo di ognuno di loro. La personalità scontrosa di Joe si manifesta con arroganza e una lingua tagliente che rispecchia la sua natura, e Danpei lo sa bene. Malgrado si intendono poco, i due si assomigliano per la volontà di riscatto in una società che non li accetta. Dimostrano che se si combatte con tutto il proprio animo, a dispetto delle difficoltà e sacrifici, si ha la forza di andare avanti per ottenere un domani migliore, appunto. La spinta ulteriore deriva anche dalla passione ardente, quel fuoco che si accende quando Joe affronta nemici sempre più forti, ed è solo in quei momenti che sente di poter vivere pienamente rispetto agli altri che si accontentano di una vita superficiale.

Gli anni sulle spalle purtroppo si sentono. L'autore tende a mantenere un'impostazione piuttosto classica nel disegno, a parte qualche rara splash page, ma è bravo nel trasformare il suo tratto caricaturale in un tono serio e drammatico nei momenti che lo richiedono.
Chiaramente i contesti storici di adesso sono diversi da quelli che hanno spinto gli autori a creare Rocky Joe, eppure nulla toglie al lettore di relazionarsi con un protagonista approfondito in maniera eccelsa e che da del filo da togliere a opere attualmente in corso.
La strada che si appresta a calpestare a piccoli passi porteranno il lettore a domandarsi il motivo per cui Joe si torturi quasi inutilmente, poiché se avesse voluto avrebbe potuto prendere strade diverse, ma da certi obblighi morali non si è potuto tirare indietro.

Unico neo di questo classico è un match fuori contesto prima della fine del manga che snatura lo spirito creato fin dal primo volume e che serve soltanto ad allungare il numero delle pagine.

In conclusione, Rocky Joe non è un manga sulla boxe, bensì sulla vita di Joe Yabuki e la sua lotta per un domani per cui valeva la pena combattere.