logo AnimeClick.it

-

Premessa doverosa: non conoscevo per niente l'autore, non sono un'amante dei felini a 360°, non so cosa mi aspettassi realmente da questo volume; fatto sta che l'ho acquistato... avrò fatto bene?

La JPOP porta ad Aprile 2018 "La Pomme Prisonnière" un volume unico disegnato e scritto da Kenji Tsuruta. L'edizione è ben fatta, curata nei dettagli, però fa un po' piangere il portafoglio: 7.50€. Contenta almeno per la presenza delle pagine a colori che aggiungono pathos alle ambientazioni oniriche del manga.

Tasto dolente della lettura è la trama: inesistente. Va bene che è una raccolta, ma di solito queste sono fatte di storie assestanti, con protagonisti diversi, luoghi diversi. Di solito hanno un inizio e una fine. Invece qui ci ritroviamo sempre con la stessa protagonista, sempre con gli stessi gatti, sempre nello stesso luogo. Infatti, la "storia" (doveroso per me scriverla fra virgolette) narra le avventure e le non avventure di Imari, una ragazza che ama passeggiare nuda per le strade di una Venezia surreale, alle prese con il suo amore morboso verso i gatti. Tutto qua.

Comparto visivo davvero notevole, con disegni dettagliati, gatti che sembrano veramente reali, ambientazioni chiare e suggestive. Lei è disegnata prevalentemente nuda, quindi si può apprezzare il gioco stilistico delle sue parti intime, il seno, e le espressioni facciali sono molto realistiche e certe volte spinte. Insomma, un ottimo lavoro almeno da questo punto di vista. Sembra più un art-book che un manga.

Come valutarlo, allora? Quasi sufficiente... disegni: 9; storia: 2. Una lettura molto veloce, per via della quasi assenza di dialoghi, una lettura che alla fine non ti lascia molto, se non una spiccata ossessione per i gatti. Ripeto ciò che ho detto all'inizio: non sapevo cosa aspettarmi, ma se l'avessi saputo prima, avrei risparmiato i soldi. L'impresa non vale la spesa, per quanto mi riguarda. Consiglio appunto l'acquisto agli amanti dei felini, ai disegnatori in cerca d'inusuali ma realistici disegni (senza gli occhi come fari della macchina).