Recensione
The Boy and the Beast
8.5/10
Recensione di Scricciola_x
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"The Boy and the Beast" è un anime che, nonostante la sua lunga durata (due ore), mi è piaciuto molto.
L’idea è interessante: a Tokyo si cela attraversando dei vicoli, apparentemente tutti uguali, lo Jutengai, un regno popolato da animali che per fisicità e comportamenti possiamo definire “umanoidi”. Essi non accettano nel loro regno gli umani... ma nel caso del protagonista, Kyuta, un ragazzino orfano che scappa di casa, non sarà così. Egli verrà trovato da Kumatetsu, un orso maestro di arti marziali, considerato nel regno degli animali un “omone” rozzo e scorbutico. Egli è uno dei due pretendenti alla successione del Gran Maestro, sovrano del regno delle bestie. Iozen, un cinghiale nobile, ha il consenso della maggior parte degli abitanti di Jutengai poiché, almeno a parole, si mostra molto diplomatico e ragionevole, meno impulsivo e diretto di Kumatetsu.
Durante il film vedremo come in maniera molto realistica evolverà il rapporto tra Kyuta e Kumatetsu, fino al giorno del combattimento per decretare il nuovo “re”. Inizialmente i caratteri simili dei due protagonisti si scontreranno, portando Kyuta ad un atteggiamento di chiusura e ribellione nei confronti del suo sensei, che dal canto suo si mostra indisposto e sempre pronto a criticare il ragazzino in maniera prepotente e apparentemente non educativa. Dietro l’apparenza però, si cela da parte di entrambi grande ammirazione e voglia di imparare ed essere apprezzati “silenziosamente”. Questo porterà ad una profonda lettura interiore reciproca, su se stessi e sui propri obiettivi, e di conseguenza ad un bellissimo poiché spontaneo scambio di insegnamenti, proprio come dovrebbe avvenire in un ideale rapporto “padre-figlio”. Anche chi visiona il film viene indotto ad una profonda riflessione, in particolare modo su valori quali amicizia, famiglia, fratellanza. Il messaggio che trasmette questo anime è toccante, malinconico ma al tempo stesso carico di speranza.
Per quanto riguarda l’aspetto tecnico devo dire che i disegni non reggono il confronto con opere del calibro dello Studio Ghibli, ma non si possono neanche definire “insufficienti”.
Tuttavia, grazie alle emozionanti musiche che accompagnano perfettamente i momenti clou ed alla resa eccellente delle scene d’azione, con combattimenti spettacolari e dinamici perfettamente animati, il lato tecnico raggiunge livelli più che soddisfacenti.
Quest’opera è sicuramente adatta a grandi e piccini, con chiavi di lettura differenti a seconda di chi ne sarà alla visione. La cosa certa è che questo film animato lascerà qualcosa di positivo in chiunque trascorrerà 120 minuti in sua compagnia!
L’idea è interessante: a Tokyo si cela attraversando dei vicoli, apparentemente tutti uguali, lo Jutengai, un regno popolato da animali che per fisicità e comportamenti possiamo definire “umanoidi”. Essi non accettano nel loro regno gli umani... ma nel caso del protagonista, Kyuta, un ragazzino orfano che scappa di casa, non sarà così. Egli verrà trovato da Kumatetsu, un orso maestro di arti marziali, considerato nel regno degli animali un “omone” rozzo e scorbutico. Egli è uno dei due pretendenti alla successione del Gran Maestro, sovrano del regno delle bestie. Iozen, un cinghiale nobile, ha il consenso della maggior parte degli abitanti di Jutengai poiché, almeno a parole, si mostra molto diplomatico e ragionevole, meno impulsivo e diretto di Kumatetsu.
Durante il film vedremo come in maniera molto realistica evolverà il rapporto tra Kyuta e Kumatetsu, fino al giorno del combattimento per decretare il nuovo “re”. Inizialmente i caratteri simili dei due protagonisti si scontreranno, portando Kyuta ad un atteggiamento di chiusura e ribellione nei confronti del suo sensei, che dal canto suo si mostra indisposto e sempre pronto a criticare il ragazzino in maniera prepotente e apparentemente non educativa. Dietro l’apparenza però, si cela da parte di entrambi grande ammirazione e voglia di imparare ed essere apprezzati “silenziosamente”. Questo porterà ad una profonda lettura interiore reciproca, su se stessi e sui propri obiettivi, e di conseguenza ad un bellissimo poiché spontaneo scambio di insegnamenti, proprio come dovrebbe avvenire in un ideale rapporto “padre-figlio”. Anche chi visiona il film viene indotto ad una profonda riflessione, in particolare modo su valori quali amicizia, famiglia, fratellanza. Il messaggio che trasmette questo anime è toccante, malinconico ma al tempo stesso carico di speranza.
Per quanto riguarda l’aspetto tecnico devo dire che i disegni non reggono il confronto con opere del calibro dello Studio Ghibli, ma non si possono neanche definire “insufficienti”.
Tuttavia, grazie alle emozionanti musiche che accompagnano perfettamente i momenti clou ed alla resa eccellente delle scene d’azione, con combattimenti spettacolari e dinamici perfettamente animati, il lato tecnico raggiunge livelli più che soddisfacenti.
Quest’opera è sicuramente adatta a grandi e piccini, con chiavi di lettura differenti a seconda di chi ne sarà alla visione. La cosa certa è che questo film animato lascerà qualcosa di positivo in chiunque trascorrerà 120 minuti in sua compagnia!