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Attenzione possibili spoiler!
Haruno Shiobana italianizzato in Giorno Giovanna è il classico personaggio che, anche essendo un ladruncolo di quartiere suscita subito simpatia o almeno a me.
Nel manga si scopre che è il figlio di Dio Brando e che tuttavia ha ereditato lo spirito di giustizia dei Joestar.
Dopo vari scontri iniziali si va al nocciolo della questione, il suo sogno è quello di diventare una "Gangstar" misto fra gangster e star, lo scopo sarà quello di arrivare alla vetta di un organizzazione mafiosa chiamata Passione e diventarne il boss.
Dopo la prova di ammissione verrà affidato a una gang capeggiata da Bruno Bucciarati che ha lo stesso desiderio di Giorno, arrivare al vertice di Passione per eliminare la droga,gli altri componenri della gang sono:Fugo Pannacotta, Guido Mista, Leone Abbacchio e Narancia Ghirga.
Qui una cosa che ho trovato un po' banale da parte di Araki è il voler eliminare la droga dall'organizzazione, come se fosse la piaga sociale più grande e lasciare tranquillamente altri reati come l'estorsione e l'omicidio, ma vabbè!
Araki in questa avventura tutta italiana ha voluto giocare molto sui nomi dei personaggi prendendoli dalla cucina italiana, quindi i nomi risultano un po' semplici ma simpatici.
I combattimenti sono molto ben gestiti e accurati, in questa serie gli Stand a mio avviso hanno poteri veramente bizzarri, come per esempio il Gold Experience di Giorno, che ha il potere di riflettere l'attacco ricevuto sul nemico con molta più forza e il potere assurdo di dare vita a gli oggetti che tocca.
Ad esempio può trasformare un bagaglio in una rana o un accendino in una rosa, questo potere può essere usato anche per curare se stesso e gli altri visto che può trasformare gli oggetti in organi.
Mi limito a dire senza troppo spoilerare che per sconfiggere i nemici di turno Giorno e compagni avranno sempre idee geniali molto strategiche durante il susseguirsi degli scontri pieni di suspense nel bellissimo viaggio in Italia..
Le tavole sono veramente ben realizzate, tuttavia anche qui come in Stone Ocean, la serie successiva, bisogna starci un po' incollati sopra per capire bene gli avvenimenti.
La serie come anche le altre è infarcita di riferimenti musicali nei nomi degli Stand, potrebbe sembrare uno spin-off, ma verso la fine del manga ci sarà un collegamento diretto con la terza serie, ovvero il ritorno di Polnareff, in sedia a rotelle che ha già incontrato e combattuto il boss, Diavolo, venendo quasi ucciso ed è l'unico a sapere come sconfiggerlo definitivamente.
Qui Araki ha avuto un idea veramente fantastica, ha voluto dare un nuovo power up attraverso la freccia molto riuscito anche se oggettivamente talmente O-P da non essere stato preso in considerazione in Stone Ocean, l'ultimo combattimento è davvero fantastico assurdo e studiato nei minimi dettagli, sia per le influenze nelle pose e nel character design, che risulta una gioia per gli occhi e per gli avvenimenti, ovvero il concetto di schiavi del destino che mi è piaciuto molto. Un 9 se lo merita tutto!