Recensione
The Lost Village
6.5/10
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Parto dicendo che mi dispiace vedere tutto questo accanimento verso un anime che non mi ha fatto sognare, ma si è lasciato vedere tranquillamente.
Una critica che ho visto spesso riguarda quanto siano stravaganti, inetti o stupidi alcuni personaggi, ma in realtà, se ci pensate, ci sta, dato che han deciso di lasciare la loro vita per un'avventura ai limiti della follia. Proprio le ferite che portano dentro hanno caratterizzato la loro psiche, e questo li ha portati tutti a essere, a modo loro, particolari. Alcuni personaggi non sono stati approfonditi, ma probabilmente perché marginali e perché avrebbe reso l'anime una lista della spesa psicologica (dato che ce n'erano un sacco). Spesso però con piccoli dettagli ci lasciavano immaginare quali fossero i complessi o i problemi anche degli altri.
Per quanto riguarda la trama, l'ho trovata bizzarra ma coerente, un po' simile a "It" come idea di fondo. I primi episodi in particolare sono molto ansiogeni, dopodiché tende quasi a una commedia, ma resta comunque interessante, per arrivare agli ultimi episodi che sono molto onirici e confusi, ma tutto sommato la storia riesce a chiudersi abbastanza bene, anche se la sparizione del rapper resta molto vaga e i graffi o le impronte (di un orso) non so bene come spiegarle, dato che il problema si scopre essere un altro.
Il finale invece non è affatto buonista, come ho spesso letto in altre recensioni, perché fa vedere anche l'altro lato della medaglia, ovvero quelli che sono rimasti al villaggio e che non riescono convivere col proprio trauma, dunque non sanno tornare alla realtà perché ignavi e in conflitto con loro stessi.
I disegni ci stanno, ma odio la computer grafica, e in questo anime si vede spesso. OST carina, soprattutto la canzone dell'ippopotamo.
Trama: 6
Personaggi: 7
Disegni/OST: 6
Parto dicendo che mi dispiace vedere tutto questo accanimento verso un anime che non mi ha fatto sognare, ma si è lasciato vedere tranquillamente.
Una critica che ho visto spesso riguarda quanto siano stravaganti, inetti o stupidi alcuni personaggi, ma in realtà, se ci pensate, ci sta, dato che han deciso di lasciare la loro vita per un'avventura ai limiti della follia. Proprio le ferite che portano dentro hanno caratterizzato la loro psiche, e questo li ha portati tutti a essere, a modo loro, particolari. Alcuni personaggi non sono stati approfonditi, ma probabilmente perché marginali e perché avrebbe reso l'anime una lista della spesa psicologica (dato che ce n'erano un sacco). Spesso però con piccoli dettagli ci lasciavano immaginare quali fossero i complessi o i problemi anche degli altri.
Per quanto riguarda la trama, l'ho trovata bizzarra ma coerente, un po' simile a "It" come idea di fondo. I primi episodi in particolare sono molto ansiogeni, dopodiché tende quasi a una commedia, ma resta comunque interessante, per arrivare agli ultimi episodi che sono molto onirici e confusi, ma tutto sommato la storia riesce a chiudersi abbastanza bene, anche se la sparizione del rapper resta molto vaga e i graffi o le impronte (di un orso) non so bene come spiegarle, dato che il problema si scopre essere un altro.
Il finale invece non è affatto buonista, come ho spesso letto in altre recensioni, perché fa vedere anche l'altro lato della medaglia, ovvero quelli che sono rimasti al villaggio e che non riescono convivere col proprio trauma, dunque non sanno tornare alla realtà perché ignavi e in conflitto con loro stessi.
I disegni ci stanno, ma odio la computer grafica, e in questo anime si vede spesso. OST carina, soprattutto la canzone dell'ippopotamo.
Trama: 6
Personaggi: 7
Disegni/OST: 6