Recensione
Demon Slayer
6.0/10
Recensione di Irene Tempesta
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"Demon Slayer" ha raggiunto una tale fama internazionale e incassi da record in Giappone, che non si può ignorarlo del tutto da parte di chi ama i manga e gli anime.
Quindi, come molti altri spinta dalla curiosità, ho guardato l'anime con qualche scetticismo.
Sono felice di leggere che non sono l'unica ad averlo trovato banale.
La trama riprende lo schema ripetitivo tipico del battle shōnen già visto e rivisto in molti anime di questo genere.
Tanjiro è il classico protagonista, forte e coraggioso, che non perde mai, determinato a migliorarsi, buono d'animo, troppo buono, non si arrabbia mai, a tratti sembra quasi finto e forzato; la cara sorella Nezuko è divenuta suo malgrado demone, ma - guarda caso - l'unica eccezione fra tutti, in grado di non uccidere un essere umano.
Tra una battaglia e l'altra vengono aperti i soliti siparietti comici (e un po' forzati) legati ai due coprotagonisti, compagni inseparabili dei due fratelli: Zenitsu e Inozuke. Zenitsu, sebbene ad alcuni è risultato irritante, a me devo dire è piaciuto, e mi ha fatto sorridere più di una volta, ma risulta a lungo andare ripetitivo e forzato, il classico personaggio fifone, pauroso, ma - guarda caso - all'occorrenza sa trasformarsi in un buon spadaccino, tanto da annientare il nemico. Inosuke è il classico personaggio stereotipato irascibile spinto dal desiderio di diventare il più forte, dal passato non proprio chiaro, così non mi è chiaro ancora il vero motivo che lo ha spinto a unirsi al gruppo.
Ogni antagonista/demone affrontato ha una storia alle spalle, spesso creata per commuovere lo spettatore, naturalmente mettendo in evidenza il lato empatico e compassionevole di Tanijiro contro ogni nemico; ci sta una, due volte, poi risulta forzato. Una volta capito lo schema narrativo, io e mio marito siamo stati in grado spesso, durante la visione degli episodi, di prevedere molte scene, il che porta lo spettatore a lungo andare a perdere sempre più interesse.
Non capisco il perché di tutto questo successo, definito da tanti un capolavoro, quando non apporta nulla di innovativo.
Uscito nel 2019, animato dallo studio "Ufotable", questo anime gode di ottima fattura: qualità delle animazioni ottima, un comparto tecnico meraviglioso, così come opening ed ending, ottime musiche, ma non sono sufficienti a mio parere a innalzare il mio voto, se la trama è prevedibile e banale.
Tirando le somme, questo anime porta comunque a casa la sufficienza.
Quindi, come molti altri spinta dalla curiosità, ho guardato l'anime con qualche scetticismo.
Sono felice di leggere che non sono l'unica ad averlo trovato banale.
La trama riprende lo schema ripetitivo tipico del battle shōnen già visto e rivisto in molti anime di questo genere.
Tanjiro è il classico protagonista, forte e coraggioso, che non perde mai, determinato a migliorarsi, buono d'animo, troppo buono, non si arrabbia mai, a tratti sembra quasi finto e forzato; la cara sorella Nezuko è divenuta suo malgrado demone, ma - guarda caso - l'unica eccezione fra tutti, in grado di non uccidere un essere umano.
Tra una battaglia e l'altra vengono aperti i soliti siparietti comici (e un po' forzati) legati ai due coprotagonisti, compagni inseparabili dei due fratelli: Zenitsu e Inozuke. Zenitsu, sebbene ad alcuni è risultato irritante, a me devo dire è piaciuto, e mi ha fatto sorridere più di una volta, ma risulta a lungo andare ripetitivo e forzato, il classico personaggio fifone, pauroso, ma - guarda caso - all'occorrenza sa trasformarsi in un buon spadaccino, tanto da annientare il nemico. Inosuke è il classico personaggio stereotipato irascibile spinto dal desiderio di diventare il più forte, dal passato non proprio chiaro, così non mi è chiaro ancora il vero motivo che lo ha spinto a unirsi al gruppo.
Ogni antagonista/demone affrontato ha una storia alle spalle, spesso creata per commuovere lo spettatore, naturalmente mettendo in evidenza il lato empatico e compassionevole di Tanijiro contro ogni nemico; ci sta una, due volte, poi risulta forzato. Una volta capito lo schema narrativo, io e mio marito siamo stati in grado spesso, durante la visione degli episodi, di prevedere molte scene, il che porta lo spettatore a lungo andare a perdere sempre più interesse.
Non capisco il perché di tutto questo successo, definito da tanti un capolavoro, quando non apporta nulla di innovativo.
Uscito nel 2019, animato dallo studio "Ufotable", questo anime gode di ottima fattura: qualità delle animazioni ottima, un comparto tecnico meraviglioso, così come opening ed ending, ottime musiche, ma non sono sufficienti a mio parere a innalzare il mio voto, se la trama è prevedibile e banale.
Tirando le somme, questo anime porta comunque a casa la sufficienza.