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L'umanità, quasi estinta, si è rifugiata sulla luna e ha costruito degli androidi per poter fermare l'invasione aliena e riportare il mondo alla pace. 9s e 2b sono due androidi (chiamati Yohra) che vengono mandati in missione per scovare e distruggere nemici pericolosi e di alto livello. Nelle loro avventure faranno la scoperta di verità tutt'altro che piacevoli...
Yoko taro è conosciuto per una serie di giochi che parlano di un mondo perennemente in rovina, costellato di catastrofi improvvise, malattie estremamente virulente e comportamenti assai violenti da parte di entità che vogliono affermare con prepotenza la loro esistenza. Il suo ultimo gioco, Nier Automata, non fa grande differenza, però rispetto agli altri è caratterizzato da un'ambiente post apocalittico e invivibile sotto tutti i punti di vista. Una terra contesa da figure estreme della fantascienza (androidi e biomacchine) che ci propone ore ed ore di ricca esplorazione e storie innovative che sfociano anche nella profonda riflessione interiore.

Le ambientazioni sono poche ma memorabili perché vi entreranno subito nella testa specialmente per tutte le volte che li rivisiterete; E' un mondo pieno di desolazione dove però la natura regna costante. Ci sono dei problemi per quanto riguarda la resa grafica e tecnica del gioco; infatti i dettagli non sono sempre espressi bene ed è difficile modificare le opzioni di rendering proprio perché le possibilità di scelta sono basse. Poi c'è anche una piccola differenza tra versione ps4 e pc. La prima graficamente è ottimale seppur non eccelsa, mentre la seconda è attraversata purtroppo da problemi di stabilità. Vi consiglio, se doveste avere problemi, di abbassare le opzioni sofisticate come l'anti-aliasing e cercare delle fix per eliminare la possibilità di crash. Ciò nonostante rimane un gioco dall'atmosfera genuina; ogni dettaglio scenico cattura proprio per la sua estrema realtà.

Non voglio spendere molte parole per raccontare ogni sfaccettatura di Nier Automata, semplicemente perché il tutto è stato creato apposta per risultare inatteso allo spettatore. Credetemi però, la maggior parte delle situazione che osserviamo, seppur sfocino diverse volte in esperienze dolorose, ci meravigliano per la stretta connessione che hanno con i singoli eventi del gioco. Le missioni secondarie sono importanti quanto quelle principali perché appunto servono per capire meglio la trama di Nier che da sola si dimostra abbastanza vaga; evitarle quindi è un'azione sconsigliata, va completato almeno al 90%. Del resto poi ci sono una miriade di segreti non segnati sulla mappa, alcuni che rimandano ai giochi precedenti di Yoko Taro e altri che servono per rendere più opimo la caratterizzazione del world building. Risulta essere però innovativo anche grazie ai diversi finali che lo caratterizzano; quindi con tutto il cuore fateli tutti i finali; non lasciatelo a metà!!!

Ah, finalmente un gioco dove non uccido i miei stessi simili! infatti durante l'esplorazione di un mondo semi-open world ci imbatteremo in macchine il cui ordine è solamente quello di sterminarci. Il problema è che provano strane emozioni (oh no) e nel corso della storia esse si evolvono e diventano sempre più complicate. Morale della storia: preparate i fazzoletti. Il sistema di combattimento è frenetico, simile per esempio a quello di Bayonetta, sia a distanza che ravvicinato, e si dimostra davvero di alto livello negli effetti speciali. D'altronde il gioco ci mette a disposizioni tantissimi strumenti, armi e potenziamenti che possiamo usare in qualunque momento. Ognuno di essi caratterizza il nostro stile di combattimento quindi è difficile non trovare un set capace di far fronte ai problemi che il gioco ci mette davanti; e soprattutto non è difficile ottenerli. L'unico vero problema che si può evidenziare è il fatto che le mosse risultino più o meno sempre le stesse; e anche con il potenziamento delle armi si arriva ad una situazione non tanto dissimile dalla precedente. Per il resto è decisamente più godibile rispetto al resto dei giochi di Yoko Taro; accessibile a chiunque. La difficoltà realmente tangibile sta più che altro nel superare (a difficoltà normale | difficile) tutte le situazioni alla "Tohou" (combattimenti aerei) ma come sapete alla fine è proprio questo la vita; superata la frustrazione iniziale arriva il vero divertimento.

Come ho detto prima, tutte le entità viste nel gioco hanno una caratterizzazione articolata e veritiera. Gli androidi sono attraversati da problemi esistenziali, le biomacchine discutono di filosofia (excuse me wtf!), alcuni di essi parlano del loro dio e altri balbettano teorie basate sul razionalismo o sull'ottimismo. Insomma un bel minestrone di idee ma tutte congegnate in modo divino. I nostri protagonisti sono affascinanti perché si muovono, agiscono e dialogano, senza risultare mai banali. Struggenti psicologicamente, riescono a simpatizzare con il giocatore che verrà invogliato a seguire con attenzione ogni elemento, anche quelli più banali, del gioco. Insomma, se volete una storia seria, con personaggi caratterizzati al meglio, tutto questo fa per voi.

Penso che non ci siano parole per esprimere il tono elegiaco della colonna sonora. Musiche maestrali e perfettamente in tema con il significato dell'opera. Ma ragazzi! è Keichi Okabe. Se andate a vedere tutti i suoi lavori precedenti mi crederete sulla parola. Esse sono delle vere e proprie opere orchestrali/vocali capaci di rendere l'avventura unica, leggiadra e soddisfacente. Non avete davvero nulla di cui preoccuparvi, con lui andate sul sicuro

"Nier Automata è un gioco con tantissimi pregi, quei pochi bassi che ha sono superflui in confronto alla maestria con cui è stato pensato. Non se ne esce illesi, in qualche modo venite cambiati"