Recensione
Billy Bat
9.0/10
"Billy Bat" è uno dei vari capolavori di Naoki Urasawa che utilizza questo manga per dichiarare il suo definitivo amore per i fumetti, con la speranza che questi, con i loro valori e significati, possano cambiare, nel loro piccolo, il mondo e il pensiero delle persone.
Il maestro Urasawa in questa opera alza l'asticella raccontando una storia a tutto tondo, un fumetto all'interno del fumetto. In "Billy Bat" il protagonista iniziale è Kevin Yamagata, un fumettista che scopre di poter parlare con il protagonista della sua storia, un pipistrello di nome Billy Bat. Questo pipistrello conosce l'andamento della storia, che viene rappresentata da vari artisti, in grado di interagire con il pipistrello, da migliaia di anni. Urasawa studiando bene vari eventi del passato riesce a rappresentare eventi storici come la morte di Gesù, l'assassinio di Kennedy, l'attentato alle torri gemelle, lo sbarco sulla luna, la guerra fredda, come se fossero tutti escogitati dal pipistrello, del quale esiste una versione bianca e una nera, il bene e il male, valori però estremamente in conflitto tra loro tanto che spesso non si riesce a comprende chi opera nel bene e nel male. L'utilizzo di eventi realmente accaduti e di personaggi realmente esistiti come Hitler e Einstein (personaggi che comunicano non solo con il pipistrello ma anche con i protagonisti della storia) rende il racconto credibile e riesce ad alzare il livello di interesse fino al finale, particolare e profondo, al quale si possono dare diversi significati, a seconda della propria interpretazione. Nonostante i vari sbalzi temporali e i tanti personaggi che si susseguono nella storia (non solo come personaggi secondari ma anche come protagonisti) la trama rimane coerente e avvincente e ogni storia si collega perfettamente con le altre. Unico, piccolo, difetto è il non aver approfondito l'origine di Billy Bat cosa che però non mi ha dato particolare fastidio.
In tutto questo Urasawa non risparmia critiche sia agli errori commessi dal genere umano che a colossi come la Disney, veri e proprio monopoli dell'intrattenimento.
In generale l'opera è veramente ben fatta, e la considero personalmente allo stesso livello di mostri sacri come "Monster" e "20th Century Boys" prodotti dallo stesso autore.
Il maestro Urasawa in questa opera alza l'asticella raccontando una storia a tutto tondo, un fumetto all'interno del fumetto. In "Billy Bat" il protagonista iniziale è Kevin Yamagata, un fumettista che scopre di poter parlare con il protagonista della sua storia, un pipistrello di nome Billy Bat. Questo pipistrello conosce l'andamento della storia, che viene rappresentata da vari artisti, in grado di interagire con il pipistrello, da migliaia di anni. Urasawa studiando bene vari eventi del passato riesce a rappresentare eventi storici come la morte di Gesù, l'assassinio di Kennedy, l'attentato alle torri gemelle, lo sbarco sulla luna, la guerra fredda, come se fossero tutti escogitati dal pipistrello, del quale esiste una versione bianca e una nera, il bene e il male, valori però estremamente in conflitto tra loro tanto che spesso non si riesce a comprende chi opera nel bene e nel male. L'utilizzo di eventi realmente accaduti e di personaggi realmente esistiti come Hitler e Einstein (personaggi che comunicano non solo con il pipistrello ma anche con i protagonisti della storia) rende il racconto credibile e riesce ad alzare il livello di interesse fino al finale, particolare e profondo, al quale si possono dare diversi significati, a seconda della propria interpretazione. Nonostante i vari sbalzi temporali e i tanti personaggi che si susseguono nella storia (non solo come personaggi secondari ma anche come protagonisti) la trama rimane coerente e avvincente e ogni storia si collega perfettamente con le altre. Unico, piccolo, difetto è il non aver approfondito l'origine di Billy Bat cosa che però non mi ha dato particolare fastidio.
In tutto questo Urasawa non risparmia critiche sia agli errori commessi dal genere umano che a colossi come la Disney, veri e proprio monopoli dell'intrattenimento.
In generale l'opera è veramente ben fatta, e la considero personalmente allo stesso livello di mostri sacri come "Monster" e "20th Century Boys" prodotti dallo stesso autore.