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“Shin Jeeg Robot d’acciaio” (o “Koutetsushin Jeeg”) è un anime andato in onda tra il 5 marzo e il 12 luglio 2007, animato dallo Studio Actas, arrivato qua in Italia nel 2016.
Articolata in tredici episodi, questa serie funge da retelling e rivisitazione di “Jeeg Robot d’acciaio”, anime del 1975 creato da Go Nagai che, a sua volta, adatta il manga scritto dallo stesso Nagai e disegnato da Tatsuya Yasuda.

“Koutetsushin Jeeg” è ambientato cinquant’anni dopo la serie originale e, fondamentalmente, basa e organizza la propria trama sulla stessa “matrice” della serie originale: il Professor Senjiro Shiba, in seguito a degli scavi archeologici nella regione del Kyushu, rinviene una campana di bronzo su cui vi sono delle iscrizioni, che gli rivelano l’esistenza di un antico popolo tecnologicamente avanzato, il Grande Impero Yamatai (o Jamatai), guidato dalla Regina Himika e dai suoi tre ministri Ikima, Mimashi e Amaso.
Per impedire che questo popolo si risvegli dal suo lungo sonno e decimi la razza umana per impadronirsi del Giappone e del mondo intero (venendo in possesso del potere della campana di bronzo), il professor Shiba rende suo figlio Hiroshi un cyborg e costruisce Jeeg, un robot che si assembla tramite l’energia magnetica in seguito all’agganciamento di tutti i componenti (lanciati dal Big Shooter, pilotato dall’assistente del Prof. Shiba Miwa Uzuki) e di cui Hiroshi ne è la testa: sarà proprio Jeeg ad ergersi a difesa del genere umano.

Sebbene, come già detto, “Shin Jeeg” si articoli sulla trama della serie originale, e da questa è ambientato cinquant’anni nel futuro, non può propriamente essere definito come sequel, perché presenta alcuni cambiamenti: ad esempio, il professor Shiba, nella serie originale, muore, e nel corso della storia continuerà a vivere sotto forma di computer, dentro cui lui stesso (prima di morire) aveva immagazzinato tutti i suoi ricordi e le sue conoscenze, mentre in questa serie è vivo e vegeto nonostante l’avanzata età; altro esempio potrebbe essere l’assenza dell’Imperatore Ryuma, il quale nella serie originale sostituisce la Regina Himika e costituisce un nuovo nemico per Jeeg.

Protagonista in questa serie è Kenji Kusanagi, un diciassettenne liceale, campione di hyper motorbike (HMB), che si ritroverà a dover diventare il nuovo pilota di Jeeg per affrontare il Grande Impero Yamatai e la Regina Himika, risvegliatasi insieme ai tre ministri dopo un lungo sonno. Ad accompagnare Kenji, ci saranno nuovi personaggi, come Tsubaki Tamashiro (nipote di Miwa), pilota del nuovo Big Shooter, e Kyo Misumi, anch’egli campione della HMB e rivale di Kenji, ma anche personaggi già visti, come il già citato Professor Shiba, Miwa, Hiroshi, Kikue Shiba, Mayumi eccetera.

Personalmente, ho apprezzato molto questa serie.
La storia in sé è ben costruita e (da amante sia del genere mecha che del Jeeg originale) mi è parsa particolarmente interessante e scorrevole.

Tutti i personaggi sono ben caratterizzati: Kenji, cocciuto, sventato e in parecchi casi anche idiota, ma il quale costituisce una bontà genuina, non capisce perché si sia dovuto ritrovare da un giorno all’altro a pilotare un robot e a combattere in una guerra e, inoltre, all’inizio, non è nemmeno particolarmente abile a pilotare Jeeg (motivo per cui lo vedremo compiere mosse totalmente insolite o prive di senso); o Tsubaki, determinata e razionale, pura e talvolta anche emotiva, costantemente preoccupata per Kenji. Oppure ancora Kyo, diametralmente opposto al protagonista, serio e sagace e dall’interessante passato; o il Professor Shiba, che nonostante l’età è particolarmente dinamico e arguto.
Anche i nemici (i quali hanno tutti ricevuto un bellissimo restyling grafico) sono molto convincenti, prima tra tutti la principale Regina Himika (la quale ha un aspetto demoniaco, molto più simile a quella del manga originale). Persino i semplici soldati hanno ricevuto un nuovo design, assumendo le fattezze (in chiave più inquietante) dei soldati medievali giapponesi.
Intrigante è anche il “nuovo passato” del Grande Impero Yamatai.

Il mecha design mi è piaciuto molto, a partire dallo stesso Shin Jeeg (dall’aspetto magro e appuntito) e dai suoi componenti, rinnovati e modernizzati, come i “Missili perforanti” o il “Jeeg Bazooka”. Stupendi anche i “Componenti d’aria”, i “Componenti di terra” e i “Componenti di mare”, totalmente ri-disegnati.
Anche il Jeeg originale è stato leggermente modificato e, a mio parere, i piccoli caratteri aggiunti, come le pupille (che assumono senso, considerando che Hiroshi stesso forma la testa di Jeeg, e quindi è un componente in parte biologico e non solamente meccanico), o modificati, come i dettagli sulle gambe (qua affusolati e non dritti come nell’anime originale), non guastano per niente, anzi, potremmo dire che a tratti lo migliorano e lo rendono più adatto per i toni di questa serie.

L’idea che la seconda campana di bronzo, che permette la trasformazione dello Shin Jeeg, sia stata inserita nel motore del “Fulmine d’acciaio” è innovativa nel suo piccolo, la reputo perfino più credibile rispetto alla campana custodita dentro al corpo di Hiroshi Shiba.

Carino è anche il design del nuovo Big Shooter e dei tre caccia degli Angeli Guardiani (o Build Angels).

I mostri Haniwa sono particolari, dalle fattezze più “organiche” rispetto a quelli già visti nell’anime del ‘75 e qui ricalcano particolarmente la loro nomea di “Haniwa Genjin” (appunto “Spiriti Haniwa”).

Le animazioni di Studio Actas (studio di animazione che si è occupato anche di “Mazinkaiser SKL”, reboot di “Mazinkaiser”, altra serie nagaiana) sono composte da un tratto consistente e ricco di dettagli, quasi sporco. Ben sceneggiate sono le scene di combattimento, e le OST, seppur poche, completano il tutto.

Si può notare anche l’utilizzo della Computer Grafica nelle animazioni del nuovo Big Shooter, nei tre caccia o nel Fulmine d’acciaio, la quale è abbastanza grezza (se confrontata con la CGI dei giorni nostri) ma non invadente, e che, per volere stesso di Go Nagai, non è stata impiegata eccessivamente, lasciando prevalere il disegno a mano (e aggiungerei anche per fortuna).

Pensiero finale: penso, quindi, che “Shin Jeeg Robot d’acciaio” sia un’ottima serie mecha, una “godibilissima ventata d’aria fresca” per Jeeg, che viene proiettato in un’epoca di storie mecha moderne, riuscendoci pienamente. Un gran bel remake di una delle serie mecha di Go Nagai più famose (soprattutto qua in Italia), in cui si può ben notare la passione dei creatori per la serie originale. Ne consiglio la visione a tutti coloro i quali desiderano conoscere il personaggio di Jeeg, senza necessariamente aver visto la serie anime degli anni ‘70.

Voto finale: 8,5