Recensione
Ralph Spaccatutto
8.5/10
Recensione di HakMaxSalv92
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Un'idea brillante quella di ambientare un film nel mondo dei videogiochi, a mio avviso originale e grandiosa. Qui, gli sceneggiatori e produttori della Disney ci hanno messo tutto il loro impegno: un film con un ritmo molto lento, ma crescente, graduale e costante che si rivela a poco a poco, e che quindi promette sorprese, colpi di scena e rivolgimenti/sconvolgimenti come non mai. La storia di un'amicizia del tutto inaspettata che cambierà la vita dei protagonisti, questo è "Ralph Spaccatutto", una storia che prima di tutto insegna che non è necessario aderire per forza agli schemi del sistema e che possiamo sempre scegliere di cambiare il corso della nostra vita.
I personaggi sono semplicemente fantastici, presi ovviamente dai maggiori titoli del mondo videoludico e trasposti in chiave animata, per dare vita a una storia che, come detto sopra, è tutto dire, piena di imprevisti e di probabilità. È anche una storia che ci insegna a non vedere soltanto noi stessi e a tenere in considerazione anche i problemi degli altri, perché, come nello spirito dell'opera, anche nella realtà siamo "connessi" gli uni agli altri, e ciò che ciascuno di noi pensa, dice, fa, sceglie, decide si riflette sugli altri come su sé stesso. Occorre quindi fermarsi a riflettere e capire cosa è meglio, anziché quello che è facile, veloce e conveniente, e quindi non accettare le promesse facili fatte da chi si presenta al nostro cospetto con "la guardia abbassata".
La grafica è semplicemente grandiosa, sorprendente, in puro stile Disney, con giochi di luce che non smettono mai di sorprendere e stupire. La trama è semplicemente equilibrata e sembra svolgersi a velocità diverse a seconda della scena e/o dei personaggi che la interpretano. Ma questo è per ricordarci che la tecnologia è una cosa molto sensibile e che quindi va trattata in maniera responsabile. I personaggi sono ben caratterizzati anche dal punto di vista psicologico, e questo per ricordarci che anche i personaggi fittizi hanno delle sensazioni, dei sentimenti e delle emozioni. Una storia molto importante e anche profonda, per la quale bisogna sapere mostrare pazienza, perché è così che si viene premiati, ed è soprattutto con la pazienza che tutti i problemi della vita, sia "virtuale che reale", si risolvono. E, cosa più importante, bisogna imparare prima di tutto ad accettare di essere quello che si è.
Ralph: "Io sono un cattivo, e questo è bello. Non sarò mai buono, e non è brutto. Non vorrei essere nessun altro a parte me."
Questo Ralph lo capisce anche alla fine del proprio viaggio di videogioco in videogioco, quando comprende che è stato creato così e cerca quindi di porre rimedio ai disastri che ha combinato, e salva il mondo dei videogiochi dalla minaccia incombente degli insetti cyborg e di Candy King, salvando così anche la sua nuova amica, Vellenope Von Schweez, meglio nota come Problema Tecnico. Quindi, l'altra lezione importante che apprendiamo da questa trama è affrontare i problemi.
Personalmente, devo dire che in questo film mi ci immedesimo abbastanza, poiché io ho sempre trovato nei videogiochi un po' le risposte, le soluzioni a tutti i miei problemi, ovviamente riallacciandoli alla vita reale, perché, come ribadito, lo scopo del film non è quello di condannare i videogiochi, ma di farne un uso consapevole, attento, cosciente, e i cui contenuti siano in linea con il corso della vita reale e raggiungano un determinato equilibrio anche all'interno della nostra coscienza dualistica.
I personaggi sono semplicemente fantastici, presi ovviamente dai maggiori titoli del mondo videoludico e trasposti in chiave animata, per dare vita a una storia che, come detto sopra, è tutto dire, piena di imprevisti e di probabilità. È anche una storia che ci insegna a non vedere soltanto noi stessi e a tenere in considerazione anche i problemi degli altri, perché, come nello spirito dell'opera, anche nella realtà siamo "connessi" gli uni agli altri, e ciò che ciascuno di noi pensa, dice, fa, sceglie, decide si riflette sugli altri come su sé stesso. Occorre quindi fermarsi a riflettere e capire cosa è meglio, anziché quello che è facile, veloce e conveniente, e quindi non accettare le promesse facili fatte da chi si presenta al nostro cospetto con "la guardia abbassata".
La grafica è semplicemente grandiosa, sorprendente, in puro stile Disney, con giochi di luce che non smettono mai di sorprendere e stupire. La trama è semplicemente equilibrata e sembra svolgersi a velocità diverse a seconda della scena e/o dei personaggi che la interpretano. Ma questo è per ricordarci che la tecnologia è una cosa molto sensibile e che quindi va trattata in maniera responsabile. I personaggi sono ben caratterizzati anche dal punto di vista psicologico, e questo per ricordarci che anche i personaggi fittizi hanno delle sensazioni, dei sentimenti e delle emozioni. Una storia molto importante e anche profonda, per la quale bisogna sapere mostrare pazienza, perché è così che si viene premiati, ed è soprattutto con la pazienza che tutti i problemi della vita, sia "virtuale che reale", si risolvono. E, cosa più importante, bisogna imparare prima di tutto ad accettare di essere quello che si è.
Ralph: "Io sono un cattivo, e questo è bello. Non sarò mai buono, e non è brutto. Non vorrei essere nessun altro a parte me."
Questo Ralph lo capisce anche alla fine del proprio viaggio di videogioco in videogioco, quando comprende che è stato creato così e cerca quindi di porre rimedio ai disastri che ha combinato, e salva il mondo dei videogiochi dalla minaccia incombente degli insetti cyborg e di Candy King, salvando così anche la sua nuova amica, Vellenope Von Schweez, meglio nota come Problema Tecnico. Quindi, l'altra lezione importante che apprendiamo da questa trama è affrontare i problemi.
Personalmente, devo dire che in questo film mi ci immedesimo abbastanza, poiché io ho sempre trovato nei videogiochi un po' le risposte, le soluzioni a tutti i miei problemi, ovviamente riallacciandoli alla vita reale, perché, come ribadito, lo scopo del film non è quello di condannare i videogiochi, ma di farne un uso consapevole, attento, cosciente, e i cui contenuti siano in linea con il corso della vita reale e raggiungano un determinato equilibrio anche all'interno della nostra coscienza dualistica.