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Trama: a tredici anni, come da tradizione, Kiki viene mandata dalla famiglia alla ricerca di una nuova città dove vivere per un anno e dove fare il proprio noviziato da giovane strega.

Ennesima opera di fascino e suggestione grandiosi, indubbiamente uno dei vertici di questo Maestro che questa volta crea, dirige e affabula senza essere l'autore del romanzo originale. Si tratta di una storia semplice, dove, pur avendo amalgamato alla perfezione realismo e fantasia (quasi più che ne "Il mio vicino Totoro"), l'attenzione è focalizzata su piccoli gesti e avvenimenti apparentemente banali, semplici eventi quotidiani. Ma, come spesso avviene nelle opere di Miyazaki, dietro l'apparente leggerezza si cela di più. La storia affronta infatti tutte le problematiche legate all'adolescenza (indipendenza, insicurezza e crescita emotiva).

Molte volte abbiamo visto le giovani protagoniste di Miyazaki maturare letteralmente sullo schermo, affrontando percorsi di crescita mai forzati, e imparare ad assumersi le proprie responsabilità: Kiki non fa eccezione. E tutto è inserito in una storia quasi completamente al femminile (abbiamo praticamente solo un personaggio maschio), prodiga di invenzioni visive e narrative geniali e che procedono a ritmo incalzante. Ecco il mix da cui nasce questo capolavoro.

Un vero e proprio romanzo di formazione sì, per bambini ma non solo: il mondo di Kiki è in realtà più complesso e realistico di quanto non sembri a un primo sguardo e la suggestione (non pare opportuno parlare di messaggi) è quella di coltivare i propri talenti senza scoraggiarsi, di non demordere di fronte alle avversità e di insistere con carattere ricercando la propria dimensione. E la realtà svelata al primo sguardo non è mai un ritratto fedele e oggettivo delle situazioni. E allora anche la giovane strega inizialmente spaurita e impacciata nella città ignota dove atterra riuscirà a trovare una sua sistemazione e un suo posto all'interno di questo complesso, anonimo e spaventoso tessuto sociale. "Kiki's Delivery Service" è insomma un altro dono per gli occhi, colmo di dolcezza e di personaggi memorabili, una grande opera che (come spesso nei lavori di Miyazaki) celebra la vita nel suo fiorire.

Tecnicamente avanguardistico per l'epoca (1989!), immerso in una fotografia sprizzante colori e allegria, sfiora la perfezione e raggiunge malgrado la trama apparentemente leggera vette emozionali altissime. Comparto sonoro semplicemente eccellente.
Capolavoro.