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"Karasu Wa aruji wo erabanai" o "Yatagarasu: the raven does not choose its master", è l'adattamento anime dell'omonima novel.
La storia inizia basandosi su una creatura delle leggende giapponesi, lo yatagarasu. Essi, corvi a tre zampe che a meno che non abbiano perso le facoltà decisionali, prendono forma umana, vivono nel regno di Yamauchi, e sono in grado di parlare. In una zona del regno, Taruhi, vive Yukiya, uno yatagarasu di montagna dalle dubbie vicende famigliari che per una serie di circostanze si ritrova dover fare da attendente al principe ereditario, Nazukihiko, il quale è niente di meno che il vero Kin'u, lo yatagarasu supremo che ha il compito di proteggere tutti gli altri. Yukiya si ritrova così catapultato nel mondo della corte a dover stare dietro ad un principe che tutti disprezzano, ma che forse non è come sembra. La prima parte della serie si concentra sulla scelta della sposa di Nazukihiko, mentre la seconda entra più a fondo nei misteri di Yamauchi. Ciò che mi ha fatto innamorare di questa serie al primo sguardo sono state senza dubbio le sue splendide ambientazioni, costellate da abiti tradizionali e tanta natura incontaminata accompagnata da piccoli paesi, un po' lo specchio della società antica. I personaggi sono perfettamente caratterizzati e ognuno di loro si mantiene coerente nelle scelte che compie sempre e comunque: Yukiya è un ragazzo di buon cuore disposto a tutto pur di difendere il suo paesino e a prendersi la responsabilità delle sue azioni con intelligenza e giudizio. Anche Nazukihiko, sebbene un po' più distaccato, sopporta il suo fardello con serenità riuscendo a mantenersi imparziale in ogni decisione che prende. I personaggi femminili, in particolare le quattro aspiranti consorti (Hamayu, Maho, Shiratama e Asebi), sono una più interessante dell'altra. Ognuna di loro ha i propri lati bui e positivi, che vengono esplorati attentamente nella prima parte dell'anime. In generale la narrazione di Yatagarasu è lenta ma puntigliosa nei minimi dettagli: ogni questione deve essere risolta al meglio di modo che i due protagonisti possano andare avanti con le loro investigazioni. Non tutti i casi sono di immediata comprensione ma unicamente perché dietro ci sono degli intrighi ancora più complessi che vanno spiegati meglio. La colonna sonora dà proprio un'atmosfera antica e di corte, spaziando tra momenti contemplativi e di tensione. Può non essere una serie da guardare tanto per passare il tempo ma è profondamente interessante e avvincente: nulla si risolve del tutto e ti porta a voler sapere sempre di più sui misteri di Yamauchi. Il finale lascia alcune cose in sospeso ma getta le basi per una seconda stagione che spero vivamente ci sarà, anche se in Italia non è stato molto seguito. Sulla base di ciò, il mio voto è 8,5