Recensione
Senpai is an Otokonoko
9.0/10
"Senpai is an Otokonoko" è l'adattamento anime dell'omonimo web manga.
La nostra protagonista, la piccola Saki Aoi, decide di dichiararsi a una senpai che aveva particolarmente attirato la sua attenzione. La ragazza, Makoto, le rivela di essere un ragazzo. Aoi, pur scoprendo questo, rimane intenzionata a voler stare al suo fianco, scoprendo di non essere la sola. Ryuji è un amico d'infanzia di Makoto, ed è il solo a fargli compagnia durante l'intervallo. I tre inizieranno così a frequentarsi durante la scuola, inizialmente per stare insieme, per poi pian piano scoprire che sono successe loro tante cose che non vogliono dirsi tra di loro, per non farsi del male a vicenda.
In molti, me compresa, erano probabilmente scettici prima di vedere questa serie, non conoscendo l'opera madre. L'omosessualità e la transessualità sono spesso in Giappone (e non solo, ahimè) unite come una cosa sola, e gli oggetti dei discorsi in questione vengono resi come dei fenomeni da baraccone. Sono stata ben lieta di sbagliarmi. "Senpai is an Otokonoko" è una serie matura, dolce e divertente al tempo stesso, con tanta malinconia che però ci rende consapevoli di tante cose che spaziano nella sfera LGBT e vanno anche oltre. Saki, Makoto e Ryuji sono esattamente quello che sembrano: tre adolescenti che stanno cercando di capire chi sono e cosa vogliono diventare, a cui nessuno ha dato una mano a comprendersi. Loro tre, semplicemente accettandosi a vicenda per quello che sono, cercano insieme un modo per vivere felici. Nessuno di loro è completamente stabile, ma vivono dei conflitti per cui non è semplice parlarne con un adulto, soprattutto quando sei anche ostacolato a farlo, nel caso di Makoto. La gente li potrà giudicare, ferire, escludere, ma loro impareranno che si hanno gli uni per gli altri, che sono le prime persone che si sosterranno in questo modo. E così sempre sarà. Saki, Makoto e Ryuji non vogliono ferire, ma neanche essere feriti: se si tirano indietro, è solo per trovare un modo per andare avanti.
Questa serie ha mostrato alla perfezione, con le sue dolci atmosfere scolastiche e cartoonesche, che a volte mostrarci per quello che siamo non è un'impresa così impossibile, e le persone giuste si trovano, sempre, e sempre ci sarà qualcuno disposto ad ascoltarci.
Ho apprezzato pienamente questo tipo di processo di crescita, motivo per cui il mio voto è 9.
La nostra protagonista, la piccola Saki Aoi, decide di dichiararsi a una senpai che aveva particolarmente attirato la sua attenzione. La ragazza, Makoto, le rivela di essere un ragazzo. Aoi, pur scoprendo questo, rimane intenzionata a voler stare al suo fianco, scoprendo di non essere la sola. Ryuji è un amico d'infanzia di Makoto, ed è il solo a fargli compagnia durante l'intervallo. I tre inizieranno così a frequentarsi durante la scuola, inizialmente per stare insieme, per poi pian piano scoprire che sono successe loro tante cose che non vogliono dirsi tra di loro, per non farsi del male a vicenda.
In molti, me compresa, erano probabilmente scettici prima di vedere questa serie, non conoscendo l'opera madre. L'omosessualità e la transessualità sono spesso in Giappone (e non solo, ahimè) unite come una cosa sola, e gli oggetti dei discorsi in questione vengono resi come dei fenomeni da baraccone. Sono stata ben lieta di sbagliarmi. "Senpai is an Otokonoko" è una serie matura, dolce e divertente al tempo stesso, con tanta malinconia che però ci rende consapevoli di tante cose che spaziano nella sfera LGBT e vanno anche oltre. Saki, Makoto e Ryuji sono esattamente quello che sembrano: tre adolescenti che stanno cercando di capire chi sono e cosa vogliono diventare, a cui nessuno ha dato una mano a comprendersi. Loro tre, semplicemente accettandosi a vicenda per quello che sono, cercano insieme un modo per vivere felici. Nessuno di loro è completamente stabile, ma vivono dei conflitti per cui non è semplice parlarne con un adulto, soprattutto quando sei anche ostacolato a farlo, nel caso di Makoto. La gente li potrà giudicare, ferire, escludere, ma loro impareranno che si hanno gli uni per gli altri, che sono le prime persone che si sosterranno in questo modo. E così sempre sarà. Saki, Makoto e Ryuji non vogliono ferire, ma neanche essere feriti: se si tirano indietro, è solo per trovare un modo per andare avanti.
Questa serie ha mostrato alla perfezione, con le sue dolci atmosfere scolastiche e cartoonesche, che a volte mostrarci per quello che siamo non è un'impresa così impossibile, e le persone giuste si trovano, sempre, e sempre ci sarà qualcuno disposto ad ascoltarci.
Ho apprezzato pienamente questo tipo di processo di crescita, motivo per cui il mio voto è 9.