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9.0/10
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Questa serie è fra le opere d'animazione giapponesi più interessanti che io abbia mai visto.
Probabilmente, la cosa che più mi ha colpito è il ritmo della storia: se la prima metà circa di "Steins;Gate" si trascina con una certa lentezza, dandoci il tempo di conoscere e affezionarci ai personaggi, la seconda metà sembra un sogno febbrile. Il ritmo frenetico e il fiume di emozioni che questo arco narrativo trasmettono allo spettatore è un'esperienza a mio parere unica.
Il fatto che questa sia una serie che punta fortemente sul dialogo è un'arma a doppio taglio: se da un lato può allontanare lo spettatore più distratto, dall'altro è un punto di forza per l'impatto emotivo di certe scene cui si assiste col proseguire della storia, in quanto, avendo più tempo per conoscere non solo l'aspetto esteriore ma anche interiore dei personaggi, possiamo empatizzare più facilmente con loro.

A proposito di personaggi: praticamente tutti i personaggi secondari hanno il loro momento di splendore e rimangono presenti nella storia, giocando ruoli piuttosto importanti anche quando il focus non è più interamente su di loro, mentre il lavoro fatto sui protagonisti, che si parli di Okarin o Kurisutina o Mayushii, è difficile da esprimere a parole. Ho semplicemente adorato questi personaggi: per loro ho provato gioia, dolore, imbarazzo, pietà, confusione, sollievo... Una serie di emozioni che raramente mi sono trovato a provare per così tanti personaggi contemporaneamente. E, se presi da soli, sono già di per sé molto buoni, la chimica che c'è fra alcuni di questi personaggi è davvero ottima e innalza ancora di più l'esperienza di visione.

Per quanto riguarda la trama: come in ogni storia riguardante i viaggi nel tempo, sono sicuro al 1000% che ci saranno incongruenze dal punto di vista scientifico o svarioni logici, ma chi ha scritto questa serie è stato incredibilmente convincente nell'esporre la sua visione degli elementi fantascientifici. Non mi ricordo una sola volta dove la storia, in seguito a una scena confusionaria, non abbia chiarito il significato di quanto appena visto. Magari dopo minuti, episodi... o interi archi narrativi, ma la risposta, per quanto mi riguarda, è sempre arrivata. Scrittura della trama a mio parere davvero ottima.

Le musiche sono buone, danno un po' quella sensazione da visual novel (da cui questo anime è tratto), conferendo un certo senso di fedeltà all'opera originale. Ma è il doppiaggio che è straordinario: col personaggio di Okabe Rintaro, Mamoru Miyano ha creato qualcosa di iconico e indimenticabile per chi come me ha amato questa serie.
I design dei personaggi, alcuni in particolare, sprizzano 'visual-novelaggine' da tutti i pori (non saprei nemmeno spiegare perché, è così e basta), e la cosa non mi è dispiaciuta affatto, quello stile un po' "old-school" ha un suo fascino unico.
Gli sfondi e le animazioni in diverse occasioni aiutano davvero molto a trasmettere quella sensazione di disagio e inquietudine tipica di questa serie. Ottimo lavoro anche su questo aspetto.

Riassumendo: capolavoro dello sci-fi nipponico. Ad oggi, per me questa rimane la migliore serie appartenente a questo genere. Stra-consigliata.