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7.5/10
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Negli ultimi anni, per colpa del politically correct e di tutte le mutazioni sociali che hanno inevitabilmente investito anche il mondo del cinema, Netflix non ha prodotto, a livello d’animazione, dei grandi capolavori, fatta eccezione per “Arcane” e pochi altri titoli. Per quanto resti la migliore tra le piattaforme di streaming, Netflix si è dovuta conformare, come tutte le altre, alle nuove linee guida stabilite per produrre film e serie tv, non soltanto d’animazione. Per queste ragioni, quando viene pubblicato un nuovo titolo Netflix, è sempre difficile immaginare che cosa aspettarsi. Il più delle volte, però, si ha la sensazione di stare per imbattersi in un prodotto dozzinale e, difficilmente, si sbaglia in questo pregiudizio. Eppure, esiste sempre la famosa eccezione che conferma la regola.

L’eccezione in questione si chiama “That Christmas”, film d’animazione del 2024 diretto da Simon Otto e distribuito, per l’appunto su Netflix, a partire da questo dicembre, in perfetto periodo natalizio. Solitamente, si dice di non giudicare un libro dalla copertina, cosa che, invece, io ho fatto prima di prendere effettivamente visione del lungometraggio. Ricordandomi degli ultimi titoli Netflix in cui mi ero imbattuto, compresi alcuni a tema natalizio – come dimenticarsi dell’amorfo “Il Natale di Angela” –, ero certo che “That Christmas” non mi avrebbe regalato nessuna emozione, pensiero a proposito del quale mi sono poi dovuto ampiamente ricredere.

Il film si concentra su tre storie diverse ambientate nello stesso paese, Wellington on Sea, che si sviluppano in parallelo fino ad arrivare al giorno della Vigilia di Natale. Danny è un bambino solitario, trasferitosi da poco nella piccola città marittima a causa del divorzio dei genitori; nonostante il buon rapporto che ha con entrambi, la madre è spesso assente a causa del suo lavoro da infermiera, mentre il padre non viene quasi mai a trovarlo. Sam e Charlie sono due gemelle di carattere diametralmente opposto: Sam è una bambina timida e ossessionata dall'ordine, mentre Charlie ha un carattere malizioso e si diverte a combinare scherzi e guai, preoccupando la sorella, la quale teme che, a causa di ciò, Babbo Natale non le porterà regali. Bernadette è una bambina delusa dalle usanze natalizie; il giorno prima della festività i genitori e gli zii devono assentarsi per un matrimonio, ma non riescono a tornare per Natale a causa del maltempo, che li blocca con il veicolo lungo la strada. Bernadette si ritrova a doversi occupare dei tre cugini e della sorella minore Eve, avendo a portata di mano una grandissima opportunità: organizzare il Natale a modo suo. Una serie di racconti che si intrecciano e ruotano intorno a temi come l’amore e la solitudine, l’importanza dei legami familiari e l’amicizia.

“That Christmas” è il più classico dei film di Natale che veicola messaggi e sentimenti positivi, da guardare in famiglia, magari in compagnia dei fratelli o cugini più piccoli. Nonostante non brilli per originalità – anche dal punto di vista dei disegni e delle animazioni – e, anzi, faccia largo uso di alcuni rinomati cliché del genere, il lungometraggio si lascia seguire con enorme interesse e trasporto, merito dell’unicità dei singoli personaggi e delle situazioni sempre attuali che li vedono coinvolti. In particolar modo, per un amante del genere romantico come il sottoscritto, la storiella d’amore tra Danny e Sam ha rappresentato un buon motivo per arrivare alla fine del film, il quale presenta alcune scene toccanti che mi hanno davvero spiazzato. Tra tutti, a mio avviso, è il personaggio della signorina Trapper a spiccare, per la storia – di cui ci viene appena accennato qualcosa – che si porta dietro e la tristezza di cui si fa carico da sola. In questo, il film sa essere a suo modo profondo ed emozionante, al punto da riuscire a strapparmi addirittura una lacrima. Oltre a ciò, ho molto apprezzato il modo quasi canzonatorio con cui vengono trattati alcuni temi attuali come il cambiamento climatico o la necessità di abituarsi ad un’alimentazione più sana e meno impattante per l’ecosistema. Onestamente, considero la recita iniziale una piccola perla all’interno del film. Per il resto, come già detto, il lungometraggio ripropone molte situazioni già viste, come il padre che non riesce a passare il Natale con il figlio o la bambina piccola che si perde in una bufera di neve mentre sta giocando a nascondino. Ma, queste stesse situazioni, unite ad alcuni elementi moderni ed originali e alla colonna sonora firmata dai Coldplay, bastano per rendere “That Christmas” una visione incredibilmente piacevole e che consiglierei a chiunque, specialmente in questo periodo natalizio.