Recensione
Evil or Live
9.0/10
Recensione di HakMaxSalv92
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<Attenzione contiene spoiler>
Introduzione
Uno sguardo più approfondito, accurato e dettagliato su un problema, quello della dipendenza da Internet e da altre tecnologie e sulle possibili iniziative alternative atte a delimitarlo e/o arginarlo. Un caso che suscita sentimenti, emozioni e stati d'animo ambigui, discordi, divergenti e di non facile interpretazione e contestualizzazione. Sorgono istintivamente alcune domande. Che cos'è una prigione? Com'è fatta una prigione? Quando, dove, come e quanto si è prigionieri/ostaggi di qualcosa e/o qualcuno? E soprattutto perché e/o causa di cosa/chi e a quale scopo? Queste sono solo alcune delle potenziali domande che emergono nella nostra mente indirettamente come spettatori e/o spettatrici e/o direttamente se fossimo protagonisti di una vicenda come questa. Questa serie mette in luce molte delle carenze e delle lacune dei sistemi educativi e pone l'accento su temi altrettanto sottovalutati e/o messi in cavalleria per comodo e/o per interessi personali e/o privati e ci invita ad addentrarci gradualmente e costantemente in esso. A noi il rischio da correre per capirlo fino in fondo e riuscire a muoversi dentro di esso tenendo in mente un'immaginario filo di Arianna che ci permetta di ritrovare la strada verso noi stessi e la nostra umanità.
Sinossi
Hibiki è uno dei tanti ragazzi e ragazze che soffrono di retedipendenza e che trascorrono giorni, settmane e/o mesi davanti allo schermo di un computer a giocare con a videogiochi online. Sua madre è preoccupata e decide di spedirlo in una struttura appositamente creata per aiutare i soggetti dipendenti dalla rete a distaccarsi da questa privandoli di ogni sorta di dispositivo e/o tecnologia, sottoponendoli ad una dura e severa disciplina fatta di allenamenti, lavori manuali e studio in modo che possano essere un giorno reintegrati nella società-All'inizio Hibiki manifesta molta difficoltà ad inserirsi nel tessuto sociale dell'istituto e a sottostare alle sue regole.Proprio per questo viene preso di mira sia dai secondini e il loro capo che dai detenuti più anziani.Tra questi spicca Shin, un detenuto modello che gode di determinati privilegi per buona condotta. Questi intuisce il desiderio di Hibiki di scappare dalla struttura dato il ritmo massacrante degli allenamenti, delle pulizie e dello studio e decide aiutarlo, non senza però chiedere qualcosa in cambio. Hibiki, inizialmente, riluttante ad accettare aiuto, cede in seguito; è quindi costretto a soddisfare le condizioni poste da Shin. Purtroppo questo lo conduce a scoprire la vera natura dell'istituto, nel quale non sempre le regole vengono seguite alla lettera, anzi i privilegiati ed anche qualche secondino si permettono di infrangerle per lucrarci sopra. Ma Hibiki non ha scelta e quindi a seguito di numerose umiliazioni, decide di cambiare atteggiamento e comportamento sostenuto da Shiori, la sua compagna di classe delle medie e gradualmente si guadagna il rispetto dei compagni ed in seguito dei detenuti più pericolosi. Tuttavia è ancora troppo presto per cattare vittoria. Infatti a seguito dei continui fallimenti nel mantenere la disciplina, Shian il capo istruttore viene sostituito da Hyou, il quale si rivela essere la vera mente dietro i loschi affari dell'istituto. Hibiki, il quale nel frattempo si è fatto una reputazione, cerca di entrare da subito nelle sue simpatie per ottenere privilegi ed incarichi più importanti e fare così in modo di avvicinarlo per colpirlo all'ultimo momento quando anche Shin e Shian si sono messi in moto aiutati dagli altri detenuti che per smascherare Hyou riescono ad aggirare il blocco delle telecomunicazioni e fare in modo di far diventare gli abusi e i maltrattamenti all'interno dell'istituto oggetto di dominio pubblico facendo trapellare la notizia anche alle autorità che avevano in un certo senso coperto la questione imponendo il silenzio stampa e convincendo i genitori dei ragazzi e delle ragazze che la struttura serviva a rieducarli al fine di coprire gli affari.
Personaggi
I personaggi sembrano già delineati in tutte le loro caratteristiche, dall'aspetto fisico alla personalità fino al ruolo. Ma come si sa bene, i ruoli possono essere ribaltati da un momento all'altro, specie in una serie come questa che ha come tema quello della prigionia e nel preciso quello del riformatorio e/o prigione. A seguito di ciò che subiscono i ragazzi e le ragazze ne escono cambiati, trasformati sia fisicamente che psicologicamente e quindi molti scoprono cose di sé che neanche conoscevano, imparano nuove abilità, competenze, conoscenze, ma anche provano stati d'animo, emozioni e sentimenti a lungo rimasti assopiti per via del prolungato uso di Internet. Altri invece scoprono la parte peggiore di sé privati delle tecnologie e sottoposti a ritmi di allenamento, lavoro e studio massacranti e quindi sviluppano un'indole arrogante, prepotente dedita alla manipolazione, al controllo e al dominio che li porta lentamente e gradualmente al sadismo e alla prevaricazione sino a sfuggiare nel bullismo. Altri ancora invece cominciano a scricchiolare e a rivelare i loro veri intenti che vengono mostrati attraverso i flashback del loro passato di cosa hanno dovuto accettare, sopportare e tollerare fino a diventare quello che sono diventati. Ciò che scaturisce è una maturazione in alcuni personaggi, mentre altri finiscono con il regredire ed altri ancora cercano di redimersi dal loro passato per fare in modo che quanto accaduto non capiti più.
Grafica
La grafica è molto realistica, con colori dal contrasto molto equilibrato che cercano di assumere una funzione di realismo nella vicenda. I disegni sono pertanto caratterizzati da una forte componente aderente alla realtà, resa ancora più esplicità dalla violenza e dalla crudezza degli effetti visivi. Non ci sono tanti effetti speciali e già questo è un bene, perché aiuta a mantenere la concentrazione sulla vicenda che ivi si palesa. I particolari sono ben definiti. L'ambientazione è molto scarna per rimarcare la natura spartana, dura, austera della vicenda che si sviluppa.
Colonna sonora
La colonna sonora è composta da tracce che connotano subito una mancanza o assenza di qualsiasi messaggio di buon auspicio e/o che sottointenda speranza. Solo la sigla di chiusura sembra comunicare tutto questo, mentre quella di apertura e le tracce nel mezzo lasciano solo presagire che la situazione è destinata a peggiorare gradualmente. ln molte scene non c'è addirittura alcuna traccia per rimarcare il clima duro, crudo della vicenda e dell'ambientazione in cui essa si svolge.
Stile ed influenze e collegamenti ipertestuali
Data la tematica trattata, quella della prigione e/o rieducazione, si potrebbe associare questo anime a film del calibro di "The Sleepers" o anche "Fuga da Alcatraz" (dei quali potremmo citare altri aventi come ambientazione la famosa prigione nella Baia di San Francisco). Affermo questo, perché i maltrattamenti subiti sono decisamente cruenti così come subdoli e meschini sono gli affari che vengono condotti sotto copertura e con il silenzio stampa imposto dalle autorità. Mi piacerebbe poi aprire una parentesi sul modo in cui i ragazzi vengono maltrattati e che mi fa tornare in mente un esperimento di cui ho letto e che forse desterà scalpore noto "Esperimento di Stanford" diretto da un certo Signor Philip Zimbardo, diventato poi noto come "Effetto Lucifero. Come si allaccia questo suo famoso esperimento alla trama, chiederete voi? Beh nel modo seguente. Nell'esperimento i volontari vengono divisi in due gruppi, il primo di secondini e il secondo di galleotti. Lo scopo dell'esperimento era dimostrare come un'indole crudele e/o remissiva possano essere indotti e/o basate sull'attività di comunità e non in base alla propria origine, condizione sociale,economica inducendo uno stato di deindividuazione e depersonalizzazione nella quale la vittima si autocolpevolizza e successivamente fa anche fatica a cercare e trovare conforto nei propri compagni, anche loro vittima degli abusi e delle prevaricazioni e vessazioni. In virtù di ciò si possono citare anche altri concetti che presentano più o meno un'affinità con il suddetto esperimento. Un'esempio può essere l'esperimento di Milgram, un'esperimento sul riconoscimento della figura che esercità l'autorità e alla quale si mostra obbedienza in quanto il soggetto non è più autonomo. Le caratteristiche sono le seguenti: percezione di legittimità dell'autorità (nel caso in questione lo sperimentatore incarnava l'autorevolezza della scienza; nel nostro caso l'autorità è incarnata da figure di Hyou, Shian, Jin e poi Shin.
adesione al sistema di autorità (l'educazione all'obbedienza fa parte dei processi di socializzazione): qui Hibiki, Shiori e gli altri sono costretti ad obbedire se non vogliono fare una fine peggiore.
le pressioni sociali (disobbedire allo sperimentatore avrebbe significato metterne in discussione le qualità oppure rompere l'accordo fatto con lui): tutti si fanno pressione a vicenda affinché tutti si conformino alle regole dell'istituto, ma c'è anche chi non ci sta, in questo caso Hibiki, il quale a rischio della propria incolumità, si fa pestare più e più volte sia dagli istruttori che dai compagni più anziani e i bulli per far capire che il sistema di rieducazione dell'istituto è sbagliato.
La coesistenza di norme sociali contrastanti (da una parte quelle che inducono a non utilizzare la forza e la violenza e dall'altra quelle che prevedono una reazione aggressiva a certi stimoli) fa sì che la probabilità di attuare comportamenti aggressivi venga di volta in volta influenzata dalla percezione individuale della situazione (che determina quali norme siano pertinenti al contesto e debbano pertanto essere seguite). Dal momento che il soggetto accetta la definizione della situazione proposta dall'autorità, finisce col ridefinire un'azione distruttiva, non solo come ragionevole, ma anche come oggettivamente necessaria: Hibiki inizialmente non è entusiasta all'idea di dover soddisfare anche le condizioni di Shin per poter riuscire a scappare, ma poiché capisce che non ci sono vie di fuga dall'istituto, si adegua e comincia lui stesso a comportarsi come un bullo.
Si potrebbero citare anche gli esperimenti di Asch e di Mezerif sulla tendenza a conformare le proprie risposte alla situazione per paura di essere emarginati e/o trascurati e quindi disposti ad adeguare la propria risposta a quella della maggioranza, in quanto questi due esperimenti avevano lo scopo di capire come la maggioranza può condizionare ed influenzare la percezione e la risposta del singolo individuo. Possiamo quindi affermare che questo anime è una sorta di replica dei suddetti esperimenti con lo scopo di mettere in evidenza la trasformazione lenta e graduale dell'individuo non sulla base della propria origine, ma sulla base delle circostanze nelle quali si trova a vivere.
Messaggi e giudizio finale
Una sorta di opera che vuole essere anche una denuncia nei confronti di chi crede di poter esercitare l'autorità perché naturalmente dotato o perché occupa una posizione privilegiata o perché viene incaricato da qualcuno ad eseguire un'ordine e/o una sorta di tentativo di comprensione dei motivi che spingono una o più persone a comportarsi in un certo modo, adottando un certo schema di comportamento che risponde ad un'autorità; quello che conta è ricordarsi di pensare con la propria testa e quindi questa serie vuole anche essere un campanello d'allarme che ci ricorda di esercitare il nostro intelletto, buon senso, giudizio, coscienza, consapevolezza, ragione e riflessione al fine di stabilire noi cos'è giusto e non permettere agli altri di definire cos'è meglio per noi sulla base delle loro necessità presunte e/o desunte che siano. In virtù di ciò la serie ci invita anche a prendere in considerazione il fatto che è bene limitare l'uso delle tecnologie, poiché il loro uso prolungato non è tanto diverso dagli abusi subiti dai bulli, in quanto sortiscono il medesimo effetto di corrompere le nostre facoltà intellettive e di deindividualizzarci/depersonalizzarci.
Un'opera molto profonda dal forte retrogusto di pamphlet sociale e politico che aiuta a fare luce su una piaga sociale assai preoccupante, quella dell'autoisolamento, specialmente quello delle nuove generazioni le cosiddette NERD/NEET e sul quel fenomeno tristemente noto come hikikomori, il quale si sta diffodendo a macchia d'olio.
Voto: 9
Introduzione
Uno sguardo più approfondito, accurato e dettagliato su un problema, quello della dipendenza da Internet e da altre tecnologie e sulle possibili iniziative alternative atte a delimitarlo e/o arginarlo. Un caso che suscita sentimenti, emozioni e stati d'animo ambigui, discordi, divergenti e di non facile interpretazione e contestualizzazione. Sorgono istintivamente alcune domande. Che cos'è una prigione? Com'è fatta una prigione? Quando, dove, come e quanto si è prigionieri/ostaggi di qualcosa e/o qualcuno? E soprattutto perché e/o causa di cosa/chi e a quale scopo? Queste sono solo alcune delle potenziali domande che emergono nella nostra mente indirettamente come spettatori e/o spettatrici e/o direttamente se fossimo protagonisti di una vicenda come questa. Questa serie mette in luce molte delle carenze e delle lacune dei sistemi educativi e pone l'accento su temi altrettanto sottovalutati e/o messi in cavalleria per comodo e/o per interessi personali e/o privati e ci invita ad addentrarci gradualmente e costantemente in esso. A noi il rischio da correre per capirlo fino in fondo e riuscire a muoversi dentro di esso tenendo in mente un'immaginario filo di Arianna che ci permetta di ritrovare la strada verso noi stessi e la nostra umanità.
Sinossi
Hibiki è uno dei tanti ragazzi e ragazze che soffrono di retedipendenza e che trascorrono giorni, settmane e/o mesi davanti allo schermo di un computer a giocare con a videogiochi online. Sua madre è preoccupata e decide di spedirlo in una struttura appositamente creata per aiutare i soggetti dipendenti dalla rete a distaccarsi da questa privandoli di ogni sorta di dispositivo e/o tecnologia, sottoponendoli ad una dura e severa disciplina fatta di allenamenti, lavori manuali e studio in modo che possano essere un giorno reintegrati nella società-All'inizio Hibiki manifesta molta difficoltà ad inserirsi nel tessuto sociale dell'istituto e a sottostare alle sue regole.Proprio per questo viene preso di mira sia dai secondini e il loro capo che dai detenuti più anziani.Tra questi spicca Shin, un detenuto modello che gode di determinati privilegi per buona condotta. Questi intuisce il desiderio di Hibiki di scappare dalla struttura dato il ritmo massacrante degli allenamenti, delle pulizie e dello studio e decide aiutarlo, non senza però chiedere qualcosa in cambio. Hibiki, inizialmente, riluttante ad accettare aiuto, cede in seguito; è quindi costretto a soddisfare le condizioni poste da Shin. Purtroppo questo lo conduce a scoprire la vera natura dell'istituto, nel quale non sempre le regole vengono seguite alla lettera, anzi i privilegiati ed anche qualche secondino si permettono di infrangerle per lucrarci sopra. Ma Hibiki non ha scelta e quindi a seguito di numerose umiliazioni, decide di cambiare atteggiamento e comportamento sostenuto da Shiori, la sua compagna di classe delle medie e gradualmente si guadagna il rispetto dei compagni ed in seguito dei detenuti più pericolosi. Tuttavia è ancora troppo presto per cattare vittoria. Infatti a seguito dei continui fallimenti nel mantenere la disciplina, Shian il capo istruttore viene sostituito da Hyou, il quale si rivela essere la vera mente dietro i loschi affari dell'istituto. Hibiki, il quale nel frattempo si è fatto una reputazione, cerca di entrare da subito nelle sue simpatie per ottenere privilegi ed incarichi più importanti e fare così in modo di avvicinarlo per colpirlo all'ultimo momento quando anche Shin e Shian si sono messi in moto aiutati dagli altri detenuti che per smascherare Hyou riescono ad aggirare il blocco delle telecomunicazioni e fare in modo di far diventare gli abusi e i maltrattamenti all'interno dell'istituto oggetto di dominio pubblico facendo trapellare la notizia anche alle autorità che avevano in un certo senso coperto la questione imponendo il silenzio stampa e convincendo i genitori dei ragazzi e delle ragazze che la struttura serviva a rieducarli al fine di coprire gli affari.
Personaggi
I personaggi sembrano già delineati in tutte le loro caratteristiche, dall'aspetto fisico alla personalità fino al ruolo. Ma come si sa bene, i ruoli possono essere ribaltati da un momento all'altro, specie in una serie come questa che ha come tema quello della prigionia e nel preciso quello del riformatorio e/o prigione. A seguito di ciò che subiscono i ragazzi e le ragazze ne escono cambiati, trasformati sia fisicamente che psicologicamente e quindi molti scoprono cose di sé che neanche conoscevano, imparano nuove abilità, competenze, conoscenze, ma anche provano stati d'animo, emozioni e sentimenti a lungo rimasti assopiti per via del prolungato uso di Internet. Altri invece scoprono la parte peggiore di sé privati delle tecnologie e sottoposti a ritmi di allenamento, lavoro e studio massacranti e quindi sviluppano un'indole arrogante, prepotente dedita alla manipolazione, al controllo e al dominio che li porta lentamente e gradualmente al sadismo e alla prevaricazione sino a sfuggiare nel bullismo. Altri ancora invece cominciano a scricchiolare e a rivelare i loro veri intenti che vengono mostrati attraverso i flashback del loro passato di cosa hanno dovuto accettare, sopportare e tollerare fino a diventare quello che sono diventati. Ciò che scaturisce è una maturazione in alcuni personaggi, mentre altri finiscono con il regredire ed altri ancora cercano di redimersi dal loro passato per fare in modo che quanto accaduto non capiti più.
Grafica
La grafica è molto realistica, con colori dal contrasto molto equilibrato che cercano di assumere una funzione di realismo nella vicenda. I disegni sono pertanto caratterizzati da una forte componente aderente alla realtà, resa ancora più esplicità dalla violenza e dalla crudezza degli effetti visivi. Non ci sono tanti effetti speciali e già questo è un bene, perché aiuta a mantenere la concentrazione sulla vicenda che ivi si palesa. I particolari sono ben definiti. L'ambientazione è molto scarna per rimarcare la natura spartana, dura, austera della vicenda che si sviluppa.
Colonna sonora
La colonna sonora è composta da tracce che connotano subito una mancanza o assenza di qualsiasi messaggio di buon auspicio e/o che sottointenda speranza. Solo la sigla di chiusura sembra comunicare tutto questo, mentre quella di apertura e le tracce nel mezzo lasciano solo presagire che la situazione è destinata a peggiorare gradualmente. ln molte scene non c'è addirittura alcuna traccia per rimarcare il clima duro, crudo della vicenda e dell'ambientazione in cui essa si svolge.
Stile ed influenze e collegamenti ipertestuali
Data la tematica trattata, quella della prigione e/o rieducazione, si potrebbe associare questo anime a film del calibro di "The Sleepers" o anche "Fuga da Alcatraz" (dei quali potremmo citare altri aventi come ambientazione la famosa prigione nella Baia di San Francisco). Affermo questo, perché i maltrattamenti subiti sono decisamente cruenti così come subdoli e meschini sono gli affari che vengono condotti sotto copertura e con il silenzio stampa imposto dalle autorità. Mi piacerebbe poi aprire una parentesi sul modo in cui i ragazzi vengono maltrattati e che mi fa tornare in mente un esperimento di cui ho letto e che forse desterà scalpore noto "Esperimento di Stanford" diretto da un certo Signor Philip Zimbardo, diventato poi noto come "Effetto Lucifero. Come si allaccia questo suo famoso esperimento alla trama, chiederete voi? Beh nel modo seguente. Nell'esperimento i volontari vengono divisi in due gruppi, il primo di secondini e il secondo di galleotti. Lo scopo dell'esperimento era dimostrare come un'indole crudele e/o remissiva possano essere indotti e/o basate sull'attività di comunità e non in base alla propria origine, condizione sociale,economica inducendo uno stato di deindividuazione e depersonalizzazione nella quale la vittima si autocolpevolizza e successivamente fa anche fatica a cercare e trovare conforto nei propri compagni, anche loro vittima degli abusi e delle prevaricazioni e vessazioni. In virtù di ciò si possono citare anche altri concetti che presentano più o meno un'affinità con il suddetto esperimento. Un'esempio può essere l'esperimento di Milgram, un'esperimento sul riconoscimento della figura che esercità l'autorità e alla quale si mostra obbedienza in quanto il soggetto non è più autonomo. Le caratteristiche sono le seguenti: percezione di legittimità dell'autorità (nel caso in questione lo sperimentatore incarnava l'autorevolezza della scienza; nel nostro caso l'autorità è incarnata da figure di Hyou, Shian, Jin e poi Shin.
adesione al sistema di autorità (l'educazione all'obbedienza fa parte dei processi di socializzazione): qui Hibiki, Shiori e gli altri sono costretti ad obbedire se non vogliono fare una fine peggiore.
le pressioni sociali (disobbedire allo sperimentatore avrebbe significato metterne in discussione le qualità oppure rompere l'accordo fatto con lui): tutti si fanno pressione a vicenda affinché tutti si conformino alle regole dell'istituto, ma c'è anche chi non ci sta, in questo caso Hibiki, il quale a rischio della propria incolumità, si fa pestare più e più volte sia dagli istruttori che dai compagni più anziani e i bulli per far capire che il sistema di rieducazione dell'istituto è sbagliato.
La coesistenza di norme sociali contrastanti (da una parte quelle che inducono a non utilizzare la forza e la violenza e dall'altra quelle che prevedono una reazione aggressiva a certi stimoli) fa sì che la probabilità di attuare comportamenti aggressivi venga di volta in volta influenzata dalla percezione individuale della situazione (che determina quali norme siano pertinenti al contesto e debbano pertanto essere seguite). Dal momento che il soggetto accetta la definizione della situazione proposta dall'autorità, finisce col ridefinire un'azione distruttiva, non solo come ragionevole, ma anche come oggettivamente necessaria: Hibiki inizialmente non è entusiasta all'idea di dover soddisfare anche le condizioni di Shin per poter riuscire a scappare, ma poiché capisce che non ci sono vie di fuga dall'istituto, si adegua e comincia lui stesso a comportarsi come un bullo.
Si potrebbero citare anche gli esperimenti di Asch e di Mezerif sulla tendenza a conformare le proprie risposte alla situazione per paura di essere emarginati e/o trascurati e quindi disposti ad adeguare la propria risposta a quella della maggioranza, in quanto questi due esperimenti avevano lo scopo di capire come la maggioranza può condizionare ed influenzare la percezione e la risposta del singolo individuo. Possiamo quindi affermare che questo anime è una sorta di replica dei suddetti esperimenti con lo scopo di mettere in evidenza la trasformazione lenta e graduale dell'individuo non sulla base della propria origine, ma sulla base delle circostanze nelle quali si trova a vivere.
Messaggi e giudizio finale
Una sorta di opera che vuole essere anche una denuncia nei confronti di chi crede di poter esercitare l'autorità perché naturalmente dotato o perché occupa una posizione privilegiata o perché viene incaricato da qualcuno ad eseguire un'ordine e/o una sorta di tentativo di comprensione dei motivi che spingono una o più persone a comportarsi in un certo modo, adottando un certo schema di comportamento che risponde ad un'autorità; quello che conta è ricordarsi di pensare con la propria testa e quindi questa serie vuole anche essere un campanello d'allarme che ci ricorda di esercitare il nostro intelletto, buon senso, giudizio, coscienza, consapevolezza, ragione e riflessione al fine di stabilire noi cos'è giusto e non permettere agli altri di definire cos'è meglio per noi sulla base delle loro necessità presunte e/o desunte che siano. In virtù di ciò la serie ci invita anche a prendere in considerazione il fatto che è bene limitare l'uso delle tecnologie, poiché il loro uso prolungato non è tanto diverso dagli abusi subiti dai bulli, in quanto sortiscono il medesimo effetto di corrompere le nostre facoltà intellettive e di deindividualizzarci/depersonalizzarci.
Un'opera molto profonda dal forte retrogusto di pamphlet sociale e politico che aiuta a fare luce su una piaga sociale assai preoccupante, quella dell'autoisolamento, specialmente quello delle nuove generazioni le cosiddette NERD/NEET e sul quel fenomeno tristemente noto come hikikomori, il quale si sta diffodendo a macchia d'olio.
Voto: 9