Recensione
A quasi 15 anni di distanza dalla conclusione della serie classica, che terminava con la sconfitta di Poseidone, come un fulmine a ciel sereno giunse la notizia che finalmente i Cavalieri dello Zodiaco, mai dimenticati eroi che avevano combattuto il male per anni ed anni sulle TV di tutto il mondo, avrebbero goduto di una nuova serie animata che avrebbe finalmente portato su schermo la saga di Hades, rimasta fino a quel momento solo su carta. C' erano grandi attese per questa serie, e per parte mia debbo dire che non sono state per nulla deluse, ma andiamo con ordine. Questa tranche di 13 puntate copre la prima parte del fumetto di Hades, ovverosia i primi quattro volumetti, che corrispondono ai numeri 19/22. Inizia pertanto con l' assalto di Shion e compagni al Santuario, e termina con la discesa agli inferi dei protagonisti. La cosa migliore di questi OAV è che intelligentemente scelgono di migliorare la sceneggiatura del manga (che soffriva di una certa affrettatezza) aggiungendo ed ampliando parti. Il ruolo dei cinque protagonisti dunque ne risulta (giustamente, a mio avviso) esaltato, il che però avviene senza nulla togliere alle gesta dei Sacri Guerrieri d'Oro, personaggi di spicco in questa saga per quanto siano comprimari. Il tutto poi è impreziosito da una splendida regia che rievoca antichi fasti, e sopperisce con grande eleganza alla carenza di animazioni, un po' al risparmio, mentre la bellezza dei disegni non è in discussione. Specialmente gli ultimi tre episodi spettacolarizzano la storia al massimo, rendendo giustizia a momenti bellissimi ed aggiungendone altri. La parte finale di questa prima parte della saga è quella che conosce più modifiche, rappresentando a dovere la potenza di Rhadamantis e quella dei protagonisti, sopperendo alla sbrigatività con cui Kurumada aveva gestito il tutto. Geniale(e doverosa, aggiungerei) l' idea di riciclare la vecchia colonna sonora, sempre bellissima e ancora ineguagliabile. L' unico lato negativo, secondo me, è la non perfetta integrazione fra sprite e fondali in CG: lo 'stacco' è evidente e talvolta i personaggi sembrano avulsi dallo sfondo, ma è un difetto cui si può passare tranquillamente sopra. Stante l' ottimo lavoro fatto qui, è un vero peccato che gli episodi successivi abbiano gettato alle ortiche quanto di buono fatto in questa prima tranche. Direi che questa, prima del recentissimo Lost Canvas, è l' ultimo lavoro animato a meritarsi il nome di Saint Seiya (a parte forse l' Overture al Tenkai).