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    7.0/10
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    "Btooom!" si è sicuramente fatto seguire con piacere, non annoiando mai e coinvolgendo lo spettatore nella sua trama ad alta tensione. Il gioco di sopravvivenza attira sempre e - se la trama è gestita bene - difficilmente annoia. Qui però come nella versione animata di "Gantz" c'è la pecca di lasciare lo spettatore in sospeso, senza un vero e proprio finale. Gli studi hanno questo brutto viziaccio di animare opere ancora in corso - manga e light1 [ continua a leggere]
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    Pensare che nella stagione autunnale avrei scommesso molto su "My little moster" e "Say I love you", e inizialmente non avrei puntato neanche un centesimo su "Kamisama kiss". Gli altri due erano notevolmente più quotati, poiché già popolari a livello di manga, e l'anime in questione aveva come discrimine il fattore "potenziale polpettone reverse-harem", che l'avrebbe potuto rendere inguardabile. Invece non si può giudicare un libro dalla sua cop1 [ continua a leggere]
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    "Say, I Love You" rientra in quel filone shoujo in cui la sfigata di turno attrae per un inspiegabile motivo l'attenzione del figaccione della scuola; vengono alle mente molti titoli, ma forse il più recente e famoso omologo è "Arrivare a te". Qui come in "Kimi ni Todoke" la protagonista è fraintesa dai suoi compagni, che la vedono come una persona solitaria e gretta, non riuscendo a vedere la sua innata gentilezza. Certo, qui è Mei a voler dare1 [ continua a leggere]
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    My Little Monster è l'anime del circolo vizioso, immaginate un punto di partenza e tracciate il perimetro di un cerchio, be' la trama progredisce, ma poi finisce inesorabilmente per ritornare al punto di partenza. La linea narrativa non avanza realmente, resta sempre chiusa entro questo immaginario cerchio. Riflettendo sull'intera serie ho notato paradossalmente che gli eventi hanno avuto un insolita accelerata già nel primo episodio, per poi no1 [ continua a leggere]
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    Mi sono interessata a quest'anime dal primo annuncio della trasposizione del manga, mi incuriosiva la nuova serie di noitaminA, che avrebbe mischiato amore, amicizia e musica. Speravo sarebbe stato il buon incontro tra "Nodame Cantabile" e "Honey & Clover", invece già dal primo trailer il mio interesse si è trasformato in spasmodica attesa, quando ho visto scorrere le prime immagini e saggiato i ritmi musicali, tra i colpi di bacchetta di Sen su1 [ continua a leggere]
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    Quanto è difficile per un bambino interagire con una persona a cui vuole bene, senza toccarla, senza potere essere accarezzato o essere abbracciato? Il contatto nel bambino rappresenta la scoperta e la conferma che ciò che tocca è veramente lì, la distinzione tra reale e immaginario.
    Hotaru, una bimba avventuratasi nei boschi, intorno alla casa dei nonni, s'imbatte in Gin, un affascinate giovane con una maschera sul volto. Si tratta di uno spir1 [ continua a leggere]
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    Guardando questo film mi sono venuti in mente due titoli dei romanzi di Jane Austen, e così giocherò un po' a inserirli nella mia breve recensione. Innanzitutto "Orgoglio e pregiudizio": è grande l'orgoglio del provetto pilota dalle umili origini, nonostante tutto il pregiudizio che c'è nei suoi confronti, a causa di discriminazioni razziali e sociali presenti nel periodo fantasy-storico in cui è ambientata l'opera, una specie di Prima Guerra Mo1 [ continua a leggere]
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    Prendere il posto di "Sakamichi no Apollon" non è cosa facile, è un'eredità pesante da sopportare, colmare il suo vuoto nelle serate dei fan è difficoltoso e lo è ancor di più eguagliare il suo successo trasversale che ha conquistato sia il pubblico femminile sia quello maschile. "Natsuyuki Rendez-vous" non riesce ad esserne un buon rimpiazzo nel contenitore noitaminA, ma si ferma sulla sufficienza, e soprattutto resta indirizzato prettamente al1 [ continua a leggere]
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    "Ragazzine sull'orlo di una crisi di nervi", ecco il titolo che si adatterebbe a pennello a questo "Black rock shooter". L'anime è un misto di piagnistei in questo mondo e botte da orbi in un altro mondo parallelo, collegati tra loro da un doppio filo, la cui intessitura verrà spiegata nel corso della storia.
    Di quest'anime non ho gradito né la trama, né la psicologia dei personaggi, né tanto meno il character design, dalle improbabili capiglia1 [ continua a leggere]

    4.0/10
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    Si può dare un voto a un anime in base al finale? Sì, se il finale rovina l'anime in questione. Ed è proprio questo il caso di "Another", che punta tutto sul mistero ma non tiene bene nella spiegazione di esso. Ritengo che ogni anime che si basi su un elemento ignoto debba essere convincente nella graduale rivelazione di esso, ma anche e soprattutto nella spiegazione finale, che deve essere logica, ed è qui che cade "Another".

    Un ignoto fenomen1 [ continua a leggere]
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    La psicologa Elisabeth Kübler Ross negli anni '70 ha collaudato un modello in cinque fasi dell'elaborazione del lutto: negazione/rifiuto, rabbia, contrattazione, depressione e infine accettazione: ebbene i protagonisti di "AnoHana" ("Ano Hi Mita Hana no Namae o Boku-tachi wa Mada Shiranai" - "Ancora non conosciamo il nome del fiore che vedemmo quel giorno") sono intrappolati in una o più delle prime quattro fasi e non riescono ad arrivare alla q1 [ continua a leggere]

    8.0/10
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    "Ma quest'anime è uno shouen o uno shoujo?" Dopo la visione del primo episodio, e poi per tutto il corso della serie, potrebbe assalirvi questo "tremendo" dubbio. Per come la vedo io, "Inu x boku SS" nasce dall'omonimo manga serializzato in una rivista per i maschietti, ma strizza l'occhio più alle femminucce; quindi risulterà probabilmente maggiormente gradito a queste ultime. Penso che molte si avvicineranno al titolo anche solo per via del fa1 [ continua a leggere]