"Poiché sono giapponese, non posso mostrare la felicità sul mio volto"
Ma che ca…?Il ragazzo e l'airone tornerà nelle sale giapponesi il 20 marzo, in versione con doppiaggio inglese e sottotitoli giapponesi
Ma che ca…?Il ragazzo e l'airone tornerà nelle sale giapponesi il 20 marzo, in versione con doppiaggio inglese e sottotitoli giapponesi
Non ho capito davvero il senso di questa cosa ahah
"Poiché sono giapponese, non posso mostrare la felicità sul mio volto"
Sa molto di supercazzola.
Ah quindi pure mascolinità tossica, grande.'Sta cosa è talmente 'na cazzata che me la sono cercata su Google.
https://www3.nhk.or.jp/news/html/20240311/k10014385761000.html
『日本男子としてうれしい顔を見せてはならない』
"in quanto uomo giapponese non posso permettermi di mostrare la mia faccia felice", letterale.
quindi è effettivamente vero, ma rimane una cringiata della madonna.
Non scordiamoci di Takahata. Nel 2015 hanno preferito premiare Big Hero 6...Avrebbe meritato la statuetta in piu' occasioni precedentemente ma va bene anche così.
Ne ha ottenuto sempre meno di quelle che avrebbe meritato.
Ah quindi pure mascolinità tossica, grande.
"Poiché sono giapponese, non posso mostrare la felicità sul mio volto".
Avrebbe meritato la statuetta in piu' occasioni precedentemente ma va bene anche così.
Ne ha ottenuto sempre meno di quelle che avrebbe meritato.
Non so perché, ma la frase di Miyazaki mi ricorda quello che diceva la Gialappa's Band in Mai dire banzai col famoso motto: "Perché fa parte della cultura giapponese farsi del male".
"in quanto uomo giapponese non posso permettermi di mostrare la mia faccia felice". È letteralmente il solito “i veri uomini non hanno emozioni”, con una spolverata di patriottismo sopra.Ma che c'entra? La società giapponese ha molti problemi ma questo non ha niente a che fare con la "mascolinità tossica" (e che sarebbe poi?). E' proprio un altro concetto di pensare la sfera privata e quella pubblica, ovviamente non condivisibile e criticabile. Di certo non con definizioni che non centrano il problema, però.
È letteralmente il solito “i veri uomini non hanno emozioni”, con una spolverata di patriottismo sopra.
È parte dello stesso concetto. La tatemae deve rappresentare ciò che si ritiene “corretto” mostrare in pubblico, e il fatto che abbia specificato il maschile mi dà a intendere che si aspetti “di meno” dalla tatemae delle donne. Che magari per loro sia “accettabile” mostrare più emozioni, al contrario degli uomini.A me fa pensare al concetto di honne e tatemae, invece. Da quanto e' stato riportato niente fa pensare che parli del "solito".
La società giapponese ha ancora un po' di problemi ma estrapolare un concetto da una frase che può anche essere letta in un'ottica meno esagerata mi pare fuori luogo.
P.s. I veri maschilisti/nazionalisti in Giappone scrivono e dicono cose un po' diverse.
"in quanto uomo giapponese non posso permettermi di mostrare la mia faccia felice". È letteralmente il solito “i veri uomini non hanno emozioni”, con una spolverata di patriottismo sopra.Ma che c'entra? La società giapponese ha molti problemi ma questo non ha niente a che fare con la "mascolinità tossica" (e che sarebbe poi?). E' proprio un altro concetto di pensare la sfera privata e quella pubblica, ovviamente non condivisibile e criticabile. Di certo non con definizioni che non centrano il problema, però.
E no, non è “uomo” in senso neutrale. Non sono ferratissimo in giapponese ma che io sappia quello è 日本人 (nippon-jin), non 日本男子 (nippon-danshi), che invece esplicita il genere maschile. A meno che non abbia riportato male il giornale o non sia una mia lacuna di termini, vuole proprio dire che se era una donna ancora ancora, ma un uomo non sia mai.
"Poiché sono giapponese, non posso mostrare la felicità sul mio volto".
Poteva evitare "poichè sono giapponese", ma non sarebbe stato lui.
"in quanto uomo giapponese non posso permettermi di mostrare la mia faccia felice". È letteralmente il solito “i veri uomini non hanno emozioni”, con una spolverata di patriottismo sopra.Ma che c'entra? La società giapponese ha molti problemi ma questo non ha niente a che fare con la "mascolinità tossica" (e che sarebbe poi?). E' proprio un altro concetto di pensare la sfera privata e quella pubblica, ovviamente non condivisibile e criticabile. Di certo non con definizioni che non centrano il problema, però.
E no, non è “uomo” in senso neutrale. Non sono ferratissimo in giapponese ma che io sappia quello è 日本人 (nippon-jin), non 日本男子 (nippon-danshi), che invece esplicita il genere maschile. A meno che non abbia riportato male il giornale o non sia una mia lacuna di termini, vuole proprio dire che se era una donna ancora ancora, ma un uomo non sia mai.
guarda mia moglie, giapponese, per riferirsi ai giapponesi dice nihonjin... è "forse" è più ferrata di te....
"in quanto uomo giapponese non posso permettermi di mostrare la mia faccia felice". È letteralmente il solito “i veri uomini non hanno emozioni”, con una spolverata di patriottismo sopra.Ma che c'entra? La società giapponese ha molti problemi ma questo non ha niente a che fare con la "mascolinità tossica" (e che sarebbe poi?). E' proprio un altro concetto di pensare la sfera privata e quella pubblica, ovviamente non condivisibile e criticabile. Di certo non con definizioni che non centrano il problema, però.
E no, non è “uomo” in senso neutrale. Non sono ferratissimo in giapponese ma che io sappia quello è 日本人 (nippon-jin), non 日本男子 (nippon-danshi), che invece esplicita il genere maschile. A meno che non abbia riportato male il giornale o non sia una mia lacuna di termini, vuole proprio dire che se era una donna ancora ancora, ma un uomo non sia mai.
guarda mia moglie, giapponese, per riferirsi ai giapponesi dice nihonjin... è "forse" è più ferrata di te....
Tua moglie sarà pure giapponese ma qua c'avevi il k2 davanti e l'hai mancato di diversi kilometri; chiedi a tua moglie qual è la differenza di sfumatura che si percepisce nella frase usando prima 日本人 e dopo 日本男子, qua @XBurner ha ragionissima.
Te la tiro su facile: 日本人 o "le persone giapponesi" è un termine inclusivo mentre 日本男子 è un termine esclusivo o escludente, qua il Miya sta proprio puntinando le i sugli uomini giapponesi.
È parte dello stesso concetto. La tatemae deve rappresentare ciò che si ritiene “corretto” mostrare in pubblico, e il fatto che abbia specificato il maschile mi dà a intendere che si aspetti “di meno” dalla tatemae delle donne. Che magari per loro sia “accettabile” mostrare più emozioni, al contrario degli uomini.
"in quanto uomo giapponese non posso permettermi di mostrare la mia faccia felice". È letteralmente il solito “i veri uomini non hanno emozioni”, con una spolverata di patriottismo sopra.Ma che c'entra? La società giapponese ha molti problemi ma questo non ha niente a che fare con la "mascolinità tossica" (e che sarebbe poi?). E' proprio un altro concetto di pensare la sfera privata e quella pubblica, ovviamente non condivisibile e criticabile. Di certo non con definizioni che non centrano il problema, però.
E no, non è “uomo” in senso neutrale. Non sono ferratissimo in giapponese ma che io sappia quello è 日本人 (nippon-jin), non 日本男子 (nippon-danshi), che invece esplicita il genere maschile. A meno che non abbia riportato male il giornale o non sia una mia lacuna di termini, vuole proprio dire che se era una donna ancora ancora, ma un uomo non sia mai.
guarda mia moglie, giapponese, per riferirsi ai giapponesi dice nihonjin... è "forse" è più ferrata di te....
Tua moglie sarà pure giapponese ma qua c'avevi il k2 davanti e l'hai mancato di diversi kilometri; chiedi a tua moglie qual è la differenza di sfumatura che si percepisce nella frase usando prima 日本人 e dopo 日本男子, qua @XBurner ha ragionissima.
Te la tiro su facile: 日本人 o "le persone giapponesi" è un termine inclusivo mentre 日本男子 è un termine esclusivo o escludente, qua il Miya sta proprio puntinando le i sugli uomini giapponesi.
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Comunque, al di là di questo Oscar, qualcosa mi dice che Miyazaki continuerà a lavorare ancora anche dopo questo film, chissà se Suzuki lo convincerà davvero a realizzare un mediometraggio o altro.
Bello anche il nuovo poster de Il Ragazzo e l'Airone