Questa news fa una bella coppia con quella che la precede, lo sprone ideale per convincere qualche nuovo animatore a buttarcisi dentro...

portando guadagno a chi vi ha investito del capitale, come sponsor ed emittenti televisive, dall'altro non si può dire lo stesso per chi vi ha investito sudore e olio di gomito nel crearle.

Praticamente nel settore degli anime i pochi capi si arricchiscono, i molti lavoratori no e anzi quest'ultimi lavorano duro e si stressano pure molto e molto spesso sono pure pagati poco.

portando guadagno a chi vi ha investito del capitale, come sponsor ed emittenti televisive, dall'altro non si può dire lo stesso per chi vi ha investito sudore e olio di gomito nel crearle.

Praticamente nel settore degli anime i pochi capi si arricchiscono, i molti lavoratori no e anzi quest'ultimi lavorano duro e si stressano pure molto e molto spesso sono pure pagati poco.

È una cosa ormai detta e ridetta, ma se vogliono che cambi qualcosa devono essere i lavoratori del settore ad agire… tutti, da registi ed animatori più famosi agli ultimi arrivati devono unirsi e pretendere un diverso trattamento, anche a costo di boicottare i lavori.
Se aspettano che qualcosa cambi dall’alto, per volontà di chi sfruttando il loro lavoro si arricchisce sempre di più, non cambierà mai nulla.

Non e' solo il settore dell'animazione ridotto cosi'. La maggior parte di chi vive e lavora in Giappone viene spremuto, subisce pressioni, molestie, abusi. Non cambiera' mai nulla perche' la rivoluzione, lo sciopero, anche il semplice lamentarsi non fa parte della loro cultura. Che lui lo abbia fatto, insieme ai pochi altri di questi anni, e' un miracolo, un'anomalia, e ne pagheranno a volte anche le conseguenze!

Non e' solo il settore dell'animazione ridotto cosi'. La maggior parte di chi vive e lavora in Giappone viene spremuto, subisce pressioni, molestie, abusi. Non cambiera' mai nulla perche' la rivoluzione, lo sciopero, anche il semplice lamentarsi non fa parte della loro cultura. Che lui lo abbia fatto, insieme ai pochi altri di questi anni, e' un miracolo, un'anomalia, e ne pagheranno a volte anche le conseguenze!

Evidentemente ci sono cause culturali e storiche.
Ho visto spesso cortei di proteste con pochissime persone tipo quella dell'anno scorso a Hiroshima No G7.

https://it.euronews.com/video/2023/05/19/g7-a-hiroshima-in-giappone-proteste-contro-il-summit-imperialista

Per quello che vale la mia idea per rendere più sana l'industria dell'animazione giapponese sarebbe:

Diminuire la produzione
Aumentare il personale
Aumentare gli stipendi

Probabilmente non accadrà mai ma non vedo altre soluzioni.

Xenon78, Goonie e Juppongatana quello che dite è stra corretto. Finchè si obbedisce e si fa quanto richiesto andrà sempre peggio. Ma è così ovunque se mi viene dato un lavoro e lo faccio in 6 giorni, la volta dopo il mio capo mi chiederà di fare il medesimo lavoro in 5 giorni.
E qui c'è il alto culturale, mentre qui posso perdere tempo e non arrivare mai a fare un lavoro in meno tempo di quanto richiesto, anche se potrei farlo, in giappone non ci riescono, è più forte di loro.

Certo i lavoratori del settore potrebbero anche smettere di lavorare fino ad ottenere condizioni migliori, in teoria. All'atto pratico se lo fanno il giorno dopo si trovano sostituiti con la marea di aspiranti animatori, registi, disegnatori etc. Finchè l'offerta di lavoro in quel campo sarà grottescamente elevata i capi potranno fare quello che vogliono, soprattutto se tu non hai alcun peso.

"Ma come? Non era solo lo Studio MAPPA?"

Beh, già buono che non ha detto "Ma come? Non era solo Jujutsu Kaisen season 2 dall'episodio N?".
Scherzi a parte, Hiroto Nagata è probabilmente il miglior animatore che possiede attualmente Shaft e le sue animazioni sono tra le poche cose buone delle loro ultime serie. Dovrebbero tenerselo buono...

A quanto pare lo studio Shaft non ha imparato nulla dall'esodo del 2017-2018. Si ripete, di nuovo, la stessa situazione.

Putroppo nessun lavoro è esente da stress

Una precisazione importante va fatta però, la traduzione automatica del tweet ha un piccolo ma fondamentale errore, il povero Nagata non parla di "team di produzione" ma di un singolo PA (Seisaku-san 制作さん). Non è per giustificare SHAFT come studio che ha avuto un sacco di problemi in passato proprio per la malagestione delle loro produzioni e le pessime condizioni lavorative ma qui il riferimento è verso una persona specifica non all'intero team

Denunce isolate difficilmente porteranno ad un reale cambiamento. Serve organizzarsi in movimento e in sindacati (se già non ci sono) ed iniziare la lotta.

Purtroppo in paesi come Giappone, Cina, Corea del Sud, Taiwan, ma anche paesi come Stati Uniti ed anche adesso qui in Europa, in paesi come Germania, Svezia, Danimarca, Finlandia, Norvegia, Islanda, Groenlandia si sta verificando quella condizione che loro chiamano Karoshi (過労死?, karōshi, lett. "morte da superlavoro"), mentre qui in Europa usiamo un corrispettivo inglese sindrome da burnout oppure workaholism oppure in tedesco Arbeitssucht. Ciò porta a quello che purtroppo conosciamo troppo bene ovvero mobbing, vessazioni, minacce, intimidazioni e che corrisponde alla rovina delle famiglie, all'aumento dei suicidi e degli omicidi. Anche se bisogna dire che forse (ed ipoteticamente si spera) che questo fenomeno sia in diminuzione. Si è sempre parlato di welfare, ma qua cominciamo a vedere parecchie crepe del sistema...Sta di fatto che questi fenomeni si sta diffodendo a macchia d'olio e in tutti i settori professionali.
Il problema poi è che li ci stanno anche