Non era un opinione, la sua.. ma bensì proprio un'accusa.Quello che Slepoj disse ai tempi era una sua opinione, criticabilissima (pero' ho già visto parecchi anacronismi nel giudicare il periodo storico, facciamo attenzione), ma comunque legittima. Per me è sempre stata una stupidaggine perché non c'era alcun nesso causale in quelle affermazioni, ma di certo non l'avrei mai silenziata per ciò che ha detto.
La colpa non è infatti sua, ma di chi non ha avuto il coraggio di essere coerente con certe scelte, un po' per paura, un po' perché i margini nei programmi per bambini erano bassissimi e pertanto una polemica ulteriore sarebbe stata una grana.
E anche colpa del legislatore, che già da tempo si era piegato ai diktat delle minoranze tipo Moige (ma qualcuno si ricorda cosa successe quando Tele+2 voleva mandare in onda, con scheda ad hoc e a orari notturni, programmi 18+?).
@goonie ho ben presente il programma di cui parli dato che... nell'ultima puntata hanno intervistato anche me, ma non mi sono vestito da Sailor Mercury
Le maghette precedenti erano più smaccatamente per un pubblico femminile/infantile, ed essendo principalmente delle bambine non avevano così tante possibilità di venire apprezzate anche da un pubblico maschile, restio a vedere "serie per femmine" quando c'erano già altre serie "per maschi" più interessanti.
Sailor Moon è diverso, pur essendo di base una serie per un pubblico femminile, prende un pubblico più trasversale. I personaggi sono delle stangone tutte bellissime, costantemente in minigonna, con le forme ben messe in evidenza, che combattono battaglie sanguinose contro nemiche ancora più sexy, c'è dramma, c'è una storia intrigante, perciò anche i maschi ne sono stati coinvolti (anche perché, all'epoca della sua trasmissione, le alternative "per maschi" erano quelle europee/americane, che non erano così interessanti). Ci sono tematiche più mature, quindi anche gli adulti possono essere interessati. I personaggi sono tutte ragazze diverse fra loro, ognuna coi suoi pregi e i suoi difetti, in cui è facilissimo riconoscersi: c'è il maschiaccio che vorrebbe essere più femminile, c'è la secchiona, c'è "la svitata", c'è quella col trauma, ci sono quelle che sono una coppia omosessuale, e c'è la protagonista che è una ragazza normalissima, tonta, senza abilità particolari, ma che le accetta tutte, mostrando loro che ognuna ha la sua unicità e che vanno bene tutte, che anche se sei una sfigata presa in giro da tutti puoi salvare il mondo. Questo è stato un messaggio molto importante per gli spettatori, che per la prima volta in un modo o nell'altro si vedevano rappresentati, anche gli omosessuali che, sia pure in maniera molto soft (l'anime non mette mai nero su bianco la loro relazione, perciò Mediaset non ha dovuto censurare chissà che, ma si percepisce comunque), si sono ritrovati nella relazione di Uranus e Neptune, che per una volta erano viste come normali da tutti i personaggi, erano fighe, si facevano battutine alla luce del sole e non morivano tra atroci sofferenze tentando di non fare uscire allo scoperto i loro reali sentimenti come succedeva altrove. Sailor Moon ha aiutato a mostrare senza traumi determinate cose relative alla sfera dell'accettazione della propria sessualità, sia pure con tutte le censure di Mediaset sono state percepite e sono state fondamentali nella crescita di molti ragazzini che all'epoca erano alla ricerca di se stessi.
Le bambine volevano essere come le Sailor perché erano delle belle ragazze, avevano i bei gingilli magici, la storia d'amore col bel principe azzurro spacciatore di rose, ed erano delle eroine a cui aspiravano; i bambini erano innamorati delle Sailor e con loro scoprivano le loro prime pulsioni sessuali; gli adulti venivano attratti dagli elementi culturali/esoterici... insomma, ce n'era per tutti, e non è dunque per niente strano che sia rimasto così scolpito nell'immaginario collettivo di tante persone tutte diverse fra loro, a differenza delle maghette precedenti che venivano viste quasi esclusivamente solo dalle bambine (e in Giappone dagli otaku, ma questa è un'altra storia ).
Attenzione però, la Slepoj non diceva semplicemente “le opere d’intrattenimento possono influenzare le opinioni e i sentimenti di chi le guarda”, ha detto proprio, chiaro e tondo, “(Sailor Moon) fa male ai bambini”. Nessuno le ha “dato ragione”, perché, che io sappia almeno, nessuno è cresciuto con una sessualità disturbata a causa di Sailor Moon. Al massimo è molto più probabile che abbiano avuto problemi i poveri ragazzini in terapia con lei che magari venivano forzati a reprimere la loro sessualità/identità di genere (o magari nemmeno, magari erano semplicemente maschi e gli piaceva il rosa o portare i capelli lunghi e i loro genitori ne hanno fatto un dramma in tipico stile anni 90).Iil servizio che ho visto anni fa erano 2 italiani ed erano in Italia. Ma so di altri servizi fatti sempre su questo argomemto che mi sono sfuggiti. Non ho idea dove ci fossi tu, ma quei due si vestirono da Sailor.
Comunque, forse non avrai fatto caso, ma nel tuo scritto, come tanti qui dentro, hanno ammesso, incosciamente, che le serie influenzano. Indirizzano. Proprio cio' che la psicologa denumciava.
Io, da bambino seguivo Sally, Lulu, Maya, Candy ma non mi sognavo mica di uscire travestito coi loro abiti!
Io sono sempre ststo convinto che cinema, serie, anime, piu' dei fumetti, abbiano questo potere. Ci sono studi in passato che lo dimostrano.
Basta guardare oggi le lobbi che hanno preso in ostaggio il cinema per "sensibilizzare" le masse su tante questioni. Questo si e' un altro discorso e che personalmemte disgusta
(Sailor invece era una serie libera ).
Eppure, dunque, molti inconsapevolmente, hanno dato quasi ragione alla psicologa....
Ma quale ragebait.. HAHAHAHAHAHAHAHAI commenti che state attirando qua, su Twitter e su Facebook danno l’idea di quale fosse l’intento di questo articolo. Complimenti, il ragebait è stato un successone.
A parte il "dobbiamo", ma come di grazia? Non si vorrà certo venirmi a dire che queste opinioni vanno silenziate?
Oggi articoli in cui si dice di non guardare un anime perchè fa diventare "femminucce" (come se poi avere dei gusti diversi fosse qualcosa di cui vergognarsi) non sarebbero mai stati pubblicati (giustamente)
Cosa mi tocca leggere...giustamente un paio di stivali. Sono una marea di fesserie ma hanno il diritto di essere pubblicate al pari di qualsiasi altro pezzo. E poi le si critica nel metodo e nelle analisi.
Censura preventiva anche no.
E' lo stesso problema che c'era quando qualcuno cercava di controbattere le osservazioni della Slepoj ai tempi: zero merito, molti argomenti all'autorità o fantoccio, invocare il "non pubblicare" queste cose.
Il fandom all'epoca non ci fece una bella figura proprio per quei motivi.
Un articolo del genere a quei tempi mi sembra abbastanza normale, in quegli anni i tempi erano diversi rispetto a oggi....
nella quinta stagione le Sailor Starlights nel manga rappresentavano se non sbaglio un emblema transessuale. La takeuchi per l'epoca era molto avanti in temi LGBTQ... creando anche la copia lesbo uranus e nettuno. Naturalmente Mediaset all'epoca censurava queste cose come censurava altri anime in onda dell'epoca destinati a bambini.
La tematica è assai complessa.
Chi è transessuale afferma di averlo sempre saputo dentro di sè, anche da bimbi, anche se poi la consapevolezza vera e propria è arrivata negli anni futuri.... quindi se questo articolo puntava soprattutto alla figura delle Sailor Starlights e a come i bambini MASCHI volevano imitarle, forse... e dico FORSE si potrebbe riferire a bambini che sentivano di sentirsi nell'intimo un pò bambine, o sentivano dentro già una vena omosessuale, in quanto non era un vago interesse ... ma, come scriveva l'articolo, volevano VESTIRSI COME LORO e brandire i loro scettri.
Può essere una ipotesi.....
Francamente io ero bambina e Sailor Moon era il mio mito a 10 anni! tutti a scuola la adoravano, ma solo le bambine. Non ho mai visto bambini che fossero interessati, quelli di solito guardavano sampei, uomo tigre e similari...
Oggi non ci sarebbe nulla di male se un bambino amasse sailor moon, in ogni caso non ci si scandalizzerebbe, perchè comunque i bambini maschi possono amare prodotti destinati solitamente al pubblico femminile, può anche essere un interesse passeggero e genuino come molti in età infantile ..... all'epoca la mentalità invece era molto più chiusa, tradizionalista, omofoba e transfobica
I giornali devono scrivere fatti, non opinioni soggettive mascherate da fatti.
È ovvio che il sentimento comune tra i fan fu il rancore, per colpa sua l'anime fu rovinato con ulteriori censure, a molti fu vietato di vederlo dai genitori e addirittura ho letto su un forum che alcuni genitori buttarono via le cassette e le riviste ai figli.
E quello sì che per un fan è un trauma psicologico, non volersi vestire da Sailor Moon!
I giornali scrivono quello che ritengono scrivere. Sta al pubblico aprire un dibattito su ciò che scritto e contestare, accettare o criticare. Poi ognuno deciderà per sé. Non è reato scrivere fesserie.
Negli ultimi anni l'editorializzazione delle notizie ha causato molti problemi (per non parlare dell'ignoranza in materia di statistica, rapporto causa effetto ecc.), certo, ma chi sono io per dire cosa va o cosa non va pubblicato?
Comprensibile, ma nessuno criticò nel merito, solo ciaciara. Anzi come reazione, anche alle censure extra, ci furono azioni decisamente discutibili e controproducenti come, per esempio, distribuire alle fiere la versione non censurata dell'episodio 200 "interpretando" il diritto di citazione in maniera quantomeno originale...
Perchè discutibili? È una cosa pienamente giusta, ogni tipo di censura si combatte con le unghie e con i denti.
Cosa avrebbero dovuto fare? Chiedere gentilmente di riadattare tutto senza censure?
La cosa giusta sarebbe stato chiedere di cambiare la legge per quella fesseria della fascia protetta. Le censure erano un effetto della regolamentazione, di certo non perché quelli che decidevano il palinsesto erano tutti pazzi e bigotti (ribadisco, in molti commenti vedo anacronismo).
Il problema, in ultima analisi, era proprio quello. Ed è stato anche il motivo per cui sulle TV generaliste alla fine la programmazione "per ragazzi" è morta e sepolta, al di là del cambio di fruizione di certi contenuti.
Su quella distribuzione dell'episodio 200 pensai e penso tuttora tutto il male possibile, né ritengo sia stata disubbidienza civile, quindi violare la legge non aveva alcun senso.
Aprire un dibattito partendo, magari, senza criminalizzare chi ha fatto cosa, tanto per dirne una. L'eccesso "urlato" dell'epoca ha solo contribuito ad irrigidire le posizioni, per cui pure la possibilità di ascolto (che ovviamente non si traduce in accordo con cò che viene detto) è andata farsi benedire.
Chiedere e dibattere come? E dove? Era il 1997, gran parte dei fan erano più che altro giovanissimi e internet a malapena c'era. Suvvia, non diciamo assurdità... cosa avrebbero potuto fare? Un bel niente.
La legge sulla fascia protetta c'entrava marginalmente (e comunque fosse per me la abolirei). Anche perchè tecnicamente parlando potrei al massimo capire (ma non approvo comunque) il censurare scene con il sangue che scorre, ma qual è il senso di censurare per esempio una relazione lesbica? Nessuno.
I fan volevano semplicemente vedere l'anime in pace e quindi hanno diffuso la puntata non censurata. Non ci vedo nulla di strano, tu cosa avresti fatto?
Non è che tutti quelli che hanno vissuto quella faccenda fossero degli imbelli...le possibilità di argomentare c'erano. Si è scelto di non farlo.
No, è questo il punto principale. Secondo te le TV commerciali censuravano perché gli faceva piacere o perché erano ignoranti? L'idea era non entrare in conflitto con la legge e i gruppi di pressione che la volevano (tipo il Moige). In più, con le limitazioni sulla pubblicità quale sarebbe stato l'incentivo a difendere la propria posizione? Polemica > meno ricavi pubblicitari > meno soldi. E siccome le TV commerciali non sono opere di carità...
Il problema non è mai stata l'uscita della Slepoj, ma le leggi assurde che hanno permesso che un'uscita discutibile potesse avere dei riflessi sulla programmazione di emittenti private e non.
Io non feci assolutamente nulla. Ammetto che di Stars me ne è sempre fregato poco vista - a mio avviso - la qualità sottozero della serie. L'episodio intero lo vidi molti anni dopo.
Infatti io l'ho detto che quella legge andrebbe abolita. In ogni caso non era solo la legge sulla fascia protetta a far censurare gli anime, la colpa era anche di enti tipo MOIGE (che non hanno ragione di esistere) e di articoli tipo quello della Slepoj che facevano comunque pressione sulle emittenti.
Ti sei risposto da solo, non te ne fregava nulla e quindi non lo hai visto.
Se ti fosse interessato la penseresti diversamente.
Sailor Moon è stato avanti nella rappresentazione LGBT
si sarà fatta del sangue marcio in questi anni ^^
Sailor Moon è stato avanti nella rappresentazione LGBT, vuoi per Uranus e Neptune la cui relazione era vissuta alla luce del sole e vista in maniera positiva da tutti i personaggi che le circondavano (anche perché, va criticale... ), vuoi per Zoisite e Nephrite che, seppur marginali, mostravano che era possibile amarsi (e amarsi fra uomini) anche se si era due cattivi, vuoi per Occhio di pesce che era gay e travestito e, seppur cattivo, non veniva mai criticato per questo. Erano cose non così diffuse negli anime di un tempo e sicuramente in Giappone ha aiutato a sensibilizzare (in Italia e in altri paesi esteri queste cose sono state censurate quindi non si è sempre percepito).
"Non hanno ragione di esistere"... Per quanto io detesti il Moige questi discorsi mi fanno orrore. Il problema non è la non esistenza o meno ma la legge che da' forza a questi gruppi di pressione (non enti) che fanno più o meno il loro "lavoro".
"Non hanno ragione di esistere"... Per quanto io detesti il Moige questi discorsi mi fanno orrore. Il problema non è la non esistenza o meno ma la legge che da' forza a questi gruppi di pressione (non enti) che fanno più o meno il loro "lavoro".
La legge c'entra poco. Gli anime già di base venivano censurati e resi più "infantili", se poi viene sollevata anche una polemica da organizzazioni di questo tipo l'emittente cede alle pressioni e censura ancora di più pur di non rischiare di perdere ascolti.
Quindi organizzazioni del genere non dovrebbero proprio esistere.
Tra l'altro e' proprio lo streaming ad aver mostrato la fallacia di questi grppuscoli ed ei vari programmatori di palinsesti, visto che gli anime sono sempre piu disponibili nei vari siti di stream , senza che ci siano particolari problemi con i siti medesimi che semplicemente non se fregano di questo groppuscoli(vedasi la polemica su Ducktales)
@goonie
Sul fatto che i media riescano a influenzare le persone al punto da modificarne le inclinazioni sessuali e perfino l'identità di genere io non ci credo e non mi risulta esistano studi scientifici che dimostrino quanto affermava la Slepoj.
Semmai il meccanismo è all'inverso: è più probabile che chi ha determinate inclinazioni si ritrovi o cerchi determinate opere con quegli specifici contenuti o tematiche.
Se così non fosse io avrei già cambiato sesso od orientamento sessuale non so quante volte, o avrei assassinato e seviziato non so quanta gente con tutto ciò che ho visto/letto in una vita fin dall'infanzia.
@goonie Forse, banalmente, Sailor Moon ha avuto molto più successo in proporzione di molte serie majokko del passato. Sia in Giappone che a livello internazionale.
Anche di pilastri tipo Creamy.
Non ho numeri alla mano ma non fatico a sospettarlo.
Uno dei motivi del successo trasversale credo sia anche il fatto che le sailor non sono bambine ma adolescenti. Laddove le maghette classiche (escluse Bia e pochissime altre) erano quasi tutte bambine o bambine che si trasformavano in ragazze più grandi.
L'appeal di personaggi femminili ancora giovani ma non più infantili può attrarre anche il pubblico maschile (per le più svariate ragioni).
Può essere stato complice anche il ricambio generazionale.
La legge c'entra poco. Gli anime già di base venivano censurati e resi più "infantili", se poi viene sollevata anche una polemica da organizzazioni di questo tipo l'emittente cede alle pressioni e censura ancora di più pur di non rischiare di perdere ascolti.
Quindi organizzazioni del genere non dovrebbero proprio esistere.
Per quanto riguarda prettamente il successo che SM ha avuto in Italia (e anche in altri paesi occidentali, forse?) è che è arrivato in quello che, per gli anime, era periodo di magra.
(e non a caso è da lì che sono davvero iniziate le censure pesanti, di cui Orange Road fu il precursore).
per niente, su FB tra le varie condoglianze è già stata beatificatasi sarà fatta del sangue marcio in questi anni ^^
La legge prevede la libertà di associazione. Questi non sono un gruppo terroristico, sebbene le loro idee mi facciano schifo.
E invece la legge conta. Sono un gruppo di persone che invece di esercitare responsabilità individuale e genitoriale vogliono che lo facciano gli altri per conto loro, in particolare lo Stato.
Ironia della sorte poche ore fa, quasi in contemporanea, ci ha lasciati anche Alessandra Valeri Manera:
https://www.imusicfun.it/top-news/alessandra-valeri-manera-e-morta-lautrice-dei-brani-piu-noti-di-cristina-davena/
Ironia della sorte poche ore fa, quasi in contemporanea, ci ha lasciati anche Alessandra Valeri Manera:
https://www.imusicfun.it/top-news/alessandra-valeri-manera-e-morta-lautrice-dei-brani-piu-noti-di-cristina-davena/
Esatto, so da ore purtroppo la cosa e stiamo preparando un articolo adeguato.
P.S. Ovviamente, in questo e in altri casi, non sono favorevole alla censura, poiché dovrebbero essere i genitori a vigilare su ciò che guardano i propri figli.
Il problema e' che all'epoca ,e in parte ancora oggi gli anime in Italia non livellati per bambini, per gli adulti qualsiasi cartone animato era per bambini, non concepivano che potessero esserci diversi target, mi viene in mente molti anni fa' , quando c'era l'anime night, e c;erano le repliche pomeridiane al sabato, mio padre che cercava un cartone per a mia npotina si sintonizzo si MTV su BLACK LAGOON, io presi il telecomando e girai immediatamente, cercando di spiegagli la situazione, e mi ricordo ancora come mi guardasse come fossi un alieno.
Il problema e' che all'epoca ,e in parte ancora oggi gli anime in Italia non livellati per bambini, per gli adulti qualsiasi cartone animato era per bambini, non concepivano che potessero esserci diversi target, mi viene in mente molti anni fa' , quando c'era l'anime night, e c;erano le repliche pomeridiane al sabato, mio padre che cercava un cartone per a mia npotina si sintonizzo si MTV su BLACK LAGOON, io presi il telecomando e girai immediatamente, cercando di spiegagli la situazione, e mi ricordo ancora come mi guardasse come fossi un alieno.
Concordo con te, purtroppo a questa visione stereotipata degli anime in Italia hanno contribuito da un lato l'ignoranza e il pregiudizio delle persone e dall'altro le emittenti televisive che, seppure con qualche eccezione (MTV, RAI 4), quando un anime presentava contenuti non adatti ai bambini, invece di segnalarlo con un avviso sui contenuti, lo rendevano fruibile a tutti a suon di tagli e censure audio/video.
@goonie Tutti i casi che hai citato non dimostrano che quelle persone non avrebbero fatto le stesse cose, nelle giuste circostanze, senza aver visto l'evento mediatico specifico.
Si possono spiegare tutti col fatto che i soggetti avevano un qualche istinto negativo da espletare, e hanno trovato la scusa per darvi seguito.
Non è molto diverso dal discorso dell'uomo che stupra una donna perché lei "provocava".
Per ogni persona che uccide qualcuno perché ha visto Il Silenzio degli Innocenti ne trovo un'altra che ha visto lo stesso film e non ha mai ucciso nessuno.
Ci sono sempre stati casi anche collettivi di isterismi dovuti al media di turno.
Quando Orson Welles mandò in onda il suo programma radiofonico su La Guerra dei Mondi si dice che alcuni si diedero ad atti di isterismo di massa, credendo che fosse iniziata davvero un'invasione aliena.
Se ho capito bene però anche questo fatto sarebbe stato esagerato dai media. L'equivalente di un'odierna fake news.
Una volta dissero a Hitchcock che un serial killer per il suo terzo omicidio si era ispirato a Psycho. Il regista giustamente rispose: «E per i primi due a chi si era ispirato?»
In ogni caso se quel che delle persone vedono dà loro l'estro che cercavano per dare sfogo a dei loro istinti il problema rimane comunque nella loro testa, non in quel che hanno visto.
L'immagine non ha alcun potere in sé. Sennò stiamo al livello di quelli che credono ai poteri delle icone e delle reliquie sante che moltiplicano gli gnocchi.
È sempre la bomba il problema, non il detonatore.
Dando adito all'idea che sia il contrario diamo ragione a censori e moralizzatori come la Slepoj, che sostengono da sempre la tesi del potere negativo delle influenze mediatiche sulle azioni individuali o collettive.
I film hollywoodiani o i media in generale possono turlupinare chi non conosce la Storia o non ha superato la fase anale, ma il potere di manipolare l'ignoranza non è una prerogativa, un potere intrinseco dei media, semmai di chi li gestisce.I western hollywoodiani hanno fatto credere per anni a milioni di persone che i coloni europei che sterminarono milioni di nativi americani erano i buoni, mentre questi ultimi erano i cattivi, la saga de Lo squalo ha generato una paura irrazionale e una caccia indiscriminata a questo animale, al punto che anni dopo Spielberg stesso si è pentito per avere contribuito indirettamente a questa psicosi collettiva, dopo i fatti dell'11 settembre c'è stato un proliferare di film e serie TV nei quali gli arabi sono perennemente rappresentati come terroristi, influenzando in tal modo la percezione che ne hanno ancora oggi molti occidentali, e tu vorresti negare il potere persuasivo e manipolatorio dei media?
Che certe persone siano possibilmente manipolabili dall'osservazione di scene fittizie lo sostengo anch'io.Riguardo gli esempi citati da te e goonie, è ovvio che la maggior parte delle persone sappia discernere la realtà dalla finzione, e quindi non si sognerebbe mai di mettere in atto i comportamenti illegali o autodistruttivi mostrati in certi film, ma ad un soggetto debole o con una personalità borderline determinate scene potrebbero fornire il trigger decisivo a passare all'azione. Allora che facciamo, proibiamo tutti i film controversi? No, l'antidoto a qualsiasi tipo di emulazione o manipolazione è rappresentato da valori quali cultura, educazione, rispetto, che ahimè latitano sempre più nella società contemporanea.
Di recente ci sono state delle smentite sulla veridicità di questo episodio.P.S. Altro che fake news, il caso di Orson Welles fu un grande esperimento sociale che mostrò il potenziale utilizzo a fini manipolatori dei mezzi di comunicazione di massa.
Qui però si parla di disinformazione (intenzionale o non), non dei veri e propri plagi dalla quale la Slepoj metteva in guardia.I western hollywoodiani hanno fatto credere per anni a milioni di persone che i coloni europei che sterminarono milioni di nativi americani erano i buoni, mentre questi ultimi erano i cattivi, la saga de Lo squalo ha generato una paura irrazionale e una caccia indiscriminata a questo animale, al punto che anni dopo Spielberg stesso si è pentito per avere contribuito indirettamente a questa psicosi collettiva, dopo i fatti dell'11 settembre c'è stato un proliferare di film e serie TV nei quali gli arabi sono perennemente rappresentati come terroristi, influenzando in tal modo la percezione che ne hanno ancora oggi molti occidentali, e tu vorresti negare il potere persuasivo e manipolatorio dei media?
I film hollywoodiani o i media in generale possono turlupinare chi non conosce la Storia o non ha superato la fase anale, ma il potere di manipolare l'ignoranza non è una prerogativa, un potere intrinseco dei media, semmai di chi li gestisce.I western hollywoodiani hanno fatto credere per anni a milioni di persone che i coloni europei che sterminarono milioni di nativi americani erano i buoni, mentre questi ultimi erano i cattivi, la saga de Lo squalo ha generato una paura irrazionale e una caccia indiscriminata a questo animale, al punto che anni dopo Spielberg stesso si è pentito per avere contribuito indirettamente a questa psicosi collettiva, dopo i fatti dell'11 settembre c'è stato un proliferare di film e serie TV nei quali gli arabi sono perennemente rappresentati come terroristi, influenzando in tal modo la percezione che ne hanno ancora oggi molti occidentali, e tu vorresti negare il potere persuasivo e manipolatorio dei media?
Nessuno è vincolato fisicamente a credere che tutto ciò che vede tramite un medium sia vero e fattuale.
Sicuramente è facile sfruttare l'ignoranza di un osservatore, ma l'ignoranza non è il solo motore di comportamenti violenti o negativi.
Ci sono persone che non hanno fatto le elementari che non aggredirebbero mai nessuno, mentre di contro si possono compiere azioni violente pur essendo pienamente consapevoli della gravità di esse e delle loro conseguenze.Che certe persone siano possibilmente manipolabili dall'osservazione di scene fittizie lo sostengo anch'io.Riguardo gli esempi citati da te e goonie, è ovvio che la maggior parte delle persone sappia discernere la realtà dalla finzione, e quindi non si sognerebbe mai di mettere in atto i comportamenti illegali o autodistruttivi mostrati in certi film, ma ad un soggetto debole o con una personalità borderline determinate scene potrebbero fornire il trigger decisivo a passare all'azione. Allora che facciamo, proibiamo tutti i film controversi? No, l'antidoto a qualsiasi tipo di emulazione o manipolazione è rappresentato da valori quali cultura, educazione, rispetto, che ahimè latitano sempre più nella società contemporanea.
Ma in quel caso si tratta di soggetti che hanno una loro peculiare condizione psicologica che li porta a questo esito.
Sono borderline come hai giustamente evidenziato.
Ergo non è il potere del medium la discriminante ma la suscettibilità del soggetto specifico.Di recente ci sono state delle smentite sulla veridicità di questo episodio.P.S. Altro che fake news, il caso di Orson Welles fu un grande esperimento sociale che mostrò il potenziale utilizzo a fini manipolatori dei mezzi di comunicazione di massa.
In ogni caso non rientrerebbe nel potere dei media, perché coloro che ascoltavano il programma radiofonico credevano che si trattasse di un evento realmente accaduto, non di una finzione.
Una narrazione confusa o volutamente spacciata per un evento reale è nei fatti un inganno. E quindi il potere è di chi sta ingannando e non del mezzo che usa per ingannare. Il mago di Oz non era un vero mago.
Una scena determinante a livello comportamentale per la formazione o la reazione di una persona deve essere una scena reale come l'urszene freudiana.
A meno che un soggetto non venga indotto a credere che quanto osserva sia vero, una scena solo riprodotta o figurata non è in grado di costituire da sola gli esiti a breve o lungo termine di un bagaglio emotivo prodotto da eventi che hanno un peso fattuale nella vita di quel soggetto.
Se i primi spettatori del cinema credevano che un treno stesse davvero per investirli è bastato constatare alla seconda o alla terza visione che lo shock emotivo occorso era ingiustificato.
Ammettendo che anche questo evento sia accaduto non credo che dopo ci siano stati molti di quegli spettatori terrorizzati dai treni.
E anche fosse avrebbe avuto più senso indagare sulle loro percezioni della profondità, o se avessero qualche irrisolto infantile coi simboli fallici.
I film hollywoodiani o i media in generale possono turlupinare chi non conosce la Storia o non ha superato la fase anale, ma il potere di manipolare l'ignoranza non è una prerogativa, un potere intrinseco dei media, semmai di chi li gestisce.
Nessuno è vincolato fisicamente a credere che tutto ciò che vede tramite un medium sia vero e fattuale.
Sicuramente è facile sfruttare l'ignoranza di un osservatore, ma l'ignoranza non è il solo motore di comportamenti violenti o negativi.
Ci sono persone che non hanno fatto le elementari che non aggredirebbero mai nessuno, mentre di contro si possono compiere azioni violente pur essendo pienamente consapevoli della gravità di esse e delle loro conseguenze.
Che certe persone siano possibilmente manipolabili dall'osservazione di scene fittizie lo sostengo anch'io.
Ma in quel caso si tratta di soggetti che hanno una loro peculiare condizione psicologica che li porta a questo esito.
Sono borderline come hai giustamente evidenziato.
Ergo non è il potere del medium la discriminante ma la suscettibilità del soggetto specifico.
Di recente ci sono state delle smentite sulla veridicità di questo episodio.
In ogni caso non rientrerebbe nel potere dei media, perché coloro che ascoltavano il programma radiofonico credevano che si trattasse di un evento realmente accaduto, non di una finzione.
Una narrazione confusa o volutamente spacciata per un evento reale è nei fatti un inganno. E quindi il potere è di chi sta ingannando e non del mezzo che usa per ingannare. Il mago di Oz non era un vero mago.
Una scena determinante a livello comportamentale per la formazione o la reazione di una persona deve essere una scena reale come l'urszene freudiana.
A meno che un soggetto non venga indotto a credere che quanto osserva sia vero, una scena solo riprodotta o figurata non è in grado di costituire da sola gli esiti a breve o lungo termine di un bagaglio emotivo prodotto da eventi che hanno un peso fattuale nella vita di quel soggetto.
Se i primi spettatori del cinema credevano che un treno stesse davvero per investirli è bastato constatare alla seconda o alla terza visione che lo shock emotivo occorso era ingiustificato.
Ammettendo che anche questo evento sia accaduto non credo che dopo ci siano stati molti di quegli spettatori terrorizzati dai treni.
E anche fosse avrebbe avuto più senso indagare sulle loro percezioni della profondità, o se avessero qualche irrisolto infantile coi simboli fallici.
Qui però si parla di disinformazione (intenzionale o non), non dei veri e propri plagi dalla quale la Slepoj metteva in guardia.
Un media può modificare le tue conoscenze, ma da qui a che possa arrivare a cambiare il tuo carattere, orientamento sessuale o identità di genere ce ne vuole. Al massimo appunto, può far affiorare pensieri latenti/repressi, ma non ce ne può mettere di nuovi, a meno di vere e proprie procedure di ipnosi o simili.
Tolto che il fatto che le abbia dovute studiare non vuol dire che se le ricordi (ho sentito certe castronerie dette da psichiatri che non ho idea come abbiano preso una laurea), potrebbero pure non essere d'accordo con quello che hanno studiato. In periodo Covid sono usciti fuori tantissimi dottori con teorie di cospirazione clamorose, eppure tutto quello che avevano studiato fino a quel punto sarebbe dovuto bastare a smentirle.In un mio post precedente ho citato le teorie di figure autorevoli in ambito psicopedagogico, che una laureata in psicologia deve per forza conoscere, secondo cui i bambini fino a sei anni tendono a interiorizzare e imitare tutte le azioni e i comportamenti che osservano.
Che la si condivida o meno, penso che l'opinione di un'esperta vada quantomeno rispettata, a maggior ragione se non si possiedono le sue conoscenze in materia.
Non ho sopravvaluto nessuno. Non do per scontato che ogni spettatore della tv o del cinema abbia o avesse in passato un bagaglio culturale sufficiente a fargli capire cosa vedesse.Penso che sopravvaluti il livello culturale del cittadino medio. Se il nostro ministro della cultura ritiene che Colombo e Galilei fossero contemporanei, figuramioci cosa ne poteva sapere sessant'anni fa (e secondo me anche oggi) la gran parte della popolazione del genocidio dei nativi americani.
Le persone non sono fragili o autodistruttive a priori. Non tutti gli adolescenti sviluppano disturbi che portano a conseguenze gravi.Ok, però, a mio parere, non solo le personalità borderline a rischio manipolazione, ma anche i soggetti fragili e insicuri, come gli adolescenti. Ad esempio, qualche decennio fa l'anoressia era diventato un fenomeno preoccupante, ebbene cosa pensi spingesse le adolescenti ad attuare comportamenti autodistruttivi se non il desiderio di emulare le modelle magrissime che vedevano alla TV e sulle riviste.
Se un evento è fittizio non avrà conseguenze fattuali nella realtà. A meno che qualcuno non si adoperi per rendere tali conseguenze reali.La manipolazione si basa proprio sull'inganno, poco importa se un evento sia realmente accaduto, ciò che conta è la percezione che ne ha il soggetto.
Se uno speaker si finge annunciatore autorevole e affidabile allora il potere di persuasione è suo, non del medium radio che sta usando per persuadere.A mio parere, il mezzo attraverso cui è veicolato il messaggio non è ininfluente.
Restando all'esperimento di Orson Welles, un conto è annunciare un imminente invasione aliena con un megafono in una piazza, circostanza in cui probabilmente lo avrebbero considerato un pazzo, altra cosa è farlo da speaker di una delle principali radio del Paese che si finge l'annunciatore di un notiziario, che il pubblico reputa una fonte autorevole e affidabile.
D’accordo col resto del commento, qui però sarebbe anche da precisare che credo le persone dell’epoca non avessero nemmeno il concetto di fact checking. Ancora oggi la gente si fida ciecamente della roba che legge su internet, figuriamoci ai tempi dove il cinema era una cosa nuova e certi film erano costruiti ad arte per “riscrivere la storia”.Non ho sopravvaluto nessuno. Non do per scontato che ogni spettatore della tv o del cinema abbia o avesse in passato un bagaglio culturale sufficiente a fargli capire cosa vedesse.
Ma se si fida di una versione proposta da un film senza andare poi a verificarne la veridicità, manifesta semplicemente ignoranza.
Non ho sopravvaluto nessuno. Non do per scontato che ogni spettatore della tv o del cinema abbia o avesse in passato un bagaglio culturale sufficiente a fargli capire cosa vedesse.
Ma se si fida di una versione proposta da un film senza andare poi a verificarne la veridicità, manifesta semplicemente ignoranza.
E l'ignoranza non è un elemento discriminante ai fini del comportamento.
Non è dimostrabile infatti che tutti gli analfabeti siano dei violenti. E viceversa che tutti i premi Nobel siano persone ireniche, costruttive, o senza disturbi della personalità.
Le persone non sono fragili o autodistruttive a priori. Non tutti gli adolescenti sviluppano disturbi che portano a conseguenze gravi.
E di certo una persona non è fragile o autodistruttiva perché i media le propinano determinati modelli.
È fragile e autodistruttiva e di conseguenza si immerge nei media che le propinano determinati modelli.
Se fossi anoressico uno psichiatra serio andrebbe ad approfondire i possibili traumi del mio vissuto che mi portano all'autolesionismo, prima di dare la colpa alle riviste di modelle che colleziono perché sono autolesionista.
Non sono stati i media a creare i disturbi che provocano l'anoressia. Possono aggravarli forse, ma se fossero in grado di provocarli ogni persona che ne fa uso dovrebbe sviluppare dei disturbi che portano a problemi psicologici seri come questo.
Se un evento è fittizio non avrà conseguenze fattuali nella realtà. A meno che qualcuno non si adoperi per rendere tali conseguenze reali.
Se le percezioni di un soggetto non riescono a cogliere questa discrepanza allora vuol dire che ha dei problemi a discernere la realtà dalla fantasia. E quindi si tratta di un caso limite.
Come tu stesso hai detto la maggior parte delle persone sa discernere la realtà dalla finzione. I casi limite hanno dei problemi pregressi che i media al massimo possono acuire ma non generare.
Tale manipolazione non funzionerebbe con chi sa distinguere la realtà dalla fantasia.
La differenza fra un evento reale e una narrazione è dirimente per la sedimentazione psicoemotiva. Se il cervello registrasse tutto ciò che percepisce come fattuale, molto semplicemente finirebbe presto per deperire vittima di uno stress eccessivo dovuto a input che non sarebbe più in grado di catalogare e controllare.
Anche il cervello dei bambini è in grado di tutelarsi da questa evenienza.
Se così non fosse impazziremmo tutti in un flusso di percezioni disordinate dove sogno e realtà sarebbero la stessa cosa.
Se uno speaker si finge annunciatore autorevole e affidabile allora il potere di persuasione è suo, non del medium radio che sta usando per persuadere.
Se l'avesse usata senza spacciarsi per una fonte autorevole, la radio non avrebbe persuaso nessuno, e dunque non ha alcun potere persuasivo di per sé.
E se si tratta di sfruttare la sensibilità emotiva della gente si possono ottenere gli stessi identici risultati di manipolazione senza l'uso dei media.
Un imbonitore bravo è in grado di farlo anche solo con un sermone in una piazza o con un discorso da un balcone senza usare media o filtri di sorta col proprio uditorio.
Si sono provocate sommosse e panici morali o bandite intere crociate senza l'uso di cinema o tv.
Quindi non sono le caratteristiche intrinseche degli artefatti tecnologici a ingenerare processi comportamentali.
Va bene… credo che possiamo anche chiuderlo qui il discorso.Lascia che te lo dica, ma se pensi che l'uomo sia davvero sbarcato sulla Luna, beh anche tu sei vittima di manipolazione e non sai discernere la finzione dalla realtà.
Lascia che te lo dica, ma se pensi che l'uomo sia davvero sbarcato sulla Luna, beh anche tu sei vittima di manipolazione e non sai discernere la finzione dalla realtà.
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.