Dicono che il manga non ha retto bene al passare del tempo quanto l'anime. E poi, costa molto.
Sinceramente io lo sto rileggendo e lo trovo gradevole e molto simile all' anime, con qualche ingenuità dovuta all' epoca ma nulla più. Per il prezzo, ricordiamo che sono due volumi in uno
Peccato, peccato, peccato, come per Tommy la stella dei giants, pubblicato in una costosa edizione orrenda e superficiale, piena di errori, si ripubblica questo classico su carta sbagliata (bianca e liscia anziche' ruvida) in formato troppo piccolo e quasi illeggibile, in volumoni pesanti e difficili da aprire. Ma gli editori lo fanno apposta ogni volta a scegliere sempre il formato peggiore?
Peccato, peccato, peccato, come per Tommy la stella dei giants, pubblicato in una costosa edizione orrenda e superficiale, piena di errori, si ripubblica questo classico su carta sbagliata (bianca e liscia anziche' ruvida) in formato troppo piccolo e quasi illeggibile, in volumoni pesanti e difficili da aprire. Ma gli editori lo fanno apposta ogni volta a scegliere sempre il formato peggiore?
È uguale alla bunko giapponese. Identica. Si poteva scegliere un' altra edizione più pregiata sempre uscita in Giappone. Questo è vero
Avevo già l'edizione completa uscita una decina d'anni fa. Ho preso il primo volume di questa e mi sembra ben fatto, ma ci metterò un po' a recuperarli tutti anche se non sono tanti.
Ottima recensione, come al solito. Ho acquistato i due volumi di quest'edizione, e aspetto il terzo. Tiger Mask è un classico dei manga, nonché una delle opere della mia infanzia, quindi non poteva mancare nella mia collezione. Ho venduto l'edizione precedente per prendere questa. Naoto Date alias l'Uomo Tigre è uno dei miei eroi dell'infanzia, e uno dei personaggi a cui sono più legato. Capisco chi si lamenta per il formato scomodo e non bellissimo da vedere, rispetto ad edizioni più sottili e più belle esteticamente, ma nel mio caso mi fa comodo perché essendo meno volumi mi occupano meno spazio in libreria. E poi mi sembra un'edizione migliore rispetto alla precedente.
Io ho la vecchia edizione in formato piu' grande e me la tengo. Comunque contento che venga ripubblicato a quasi sessant'anni dalla sua epoca, significa che l'Italia e' affezionata al vintage
Io ho preso i primi due volumi e sinceramente tutta sta "difficoltà" nella lettura a causa del formato dei volumi non la trovo.. PM ci ha abituati a molto peggio (vedi i vari omnibus), questa mi sembra una buona edizione e assolutamente leggibile con facilità.
Mi correggo su quanto detto prima, questa è l'ultima versione uscita in giappone. Quella più recente. Ed è stata riportata pari pari, basta cercarla su amazon jp
Questa edizione è basata sulla bunko (edizioni tascabili che hanno un formato molto piccolo) giapponese del 2001, che è l'edizione più recente che è stata stampata in Giappone (oggi si trova anche l'edizione digitale su Amazon, ma è solo una ristampa digitale dell'edizione originale degli anni '60/'70). Ne esiste anche una del 1994 in nove volumi grandi, ma è la tipica edizione "Bibbia" con sulle copertine foto degli incontri di Satoru Sayama, una cosa che in Italia non puoi vendere. Non esistono edizioni più recenti dei manga di Kajiwara, anche i suoi titoli più famosi come Kyojin no Hoshi o Ashita no Joe hanno avuto le ultime edizioni stampate nei primi anni 2000. E' un autore che oggi interessa solo a una specifica nicchia di cinquantenni che quei manga ce li hanno già da secoli e se non li hanno sanno benissimo dove trovarli fra negozi dell'usato, siti di vendita online o negozi specifici che vendono solo cose di wrestling, non avranno mai nuovo pubblico quindi non c'è motivo di farci nuove edizioni. La nuova edizione di Panini è pressoché identica alla bunko giapponese del 2001, anzi è pure più grande, e sono contento che i dialoghi siano stati rivisti da chi di dovere, ma a livello personale continua a non piacermi il font utilizzato (identico a quello di dieci anni fa) che fa sembrare questo manga già preistorico ancora più vecchio Non avremo un'altra edizione più di lusso di questa, a meno che in futuro qualcuno non decida di fare una "Kaji-sensei Collection" simile a quella fatta con Tezuka, ma la vedo un'ipotesi abbastanza improbabile dato che già in Giappone le opere di Kajiwara sono sempre sparpagliate qua e là, essendo sempre raggruppate per disegnatore e non per sceneggiatore, quindi per chi vuole Tiger Mask questa è l'occasione da sfruttare.
Dicono che il manga non ha retto bene al passare del tempo quanto l'anime.
Chi ti dice questo è una persona cresciuta con l'anime e che a nastro se lo riguarda (rigorosamente in italiano), perciò c'è abituato, c'ha la nostalgia e lo difende, mentre il manga non l'ha letto quando era bambino, è diverso dall'anime sia graficamente che per storia, non ci è affezionato e quindi gli sembra peggiore. In realtà, con gli occhi di una persona che non è cresciuta con esso, anche l'anime oggi non regge: lungo, lento, con tre quarti delle scene dedicate ai bimbifastidio. Personalmente, da persona che ha scoperto questa serie nelle sue varie versioni da adulto, preferisco il manga: più conciso e con maggiori riferimenti (che nell'anime non potevi mettere per questioni di diritti) al wrestling reale. L'anime è fatto bene, è iconico, i nuovi personaggi sono interessanti, ma il bambino che viene adottato dai genitori ricchi che hanno la villa con piscina e rinuncia all'adozione per tornare da quel pirla di Kenta di cui sentiva la mancanza non lo dimenticherò tanto facilmente
In generale, Tiger Mask è sempre stato visto in Italia come qualcosa che non è. E' un manga estremamente legato al mondo del wrestling reale, che fa da ponte fra il "passato" e la "Golden Age" del wrestling giapponese, ma che all'interno della produzione dell'autore in realtà non racconta nulla che non avesse già detto in opere precedenti o contemporanee (Kajiwara non è un autore molto fantasioso, si ricicla scene, personaggi, nomi da un manga all'altro). E' diventato famoso perché l'anime gli ha permesso di arrivare a un grande pubblico e perché, in seguito, grazie a Sayama, il nome di Tiger Mask è diventato iconico per altri motivi. In Giappone, oggi, è seguito solo dai cinquantenni che da giovani erano appassionati di wrestling e ora sono diventati adulti rimasti legatissimi a livello viscerale al wrestling Showa. E' questo il suo tipo di pubblico, che in Italia praticamente non esiste, perciò in Italia il manga di Tiger Mask è sempre stato accolto molto freddamente, senza mai capire che si tratta di un documento storico del wrestling Showa che va studiato da questo punto di vista.
Comunque contento che venga ripubblicato a quasi sessant'anni dalla sua epoca, significa che l'Italia e' affezionata al vintage
No, significa che l'Italia è affezionata a quei due/tre titoli o autori legati agli anime visti in tv durante gli anni '80 che vengono ristampati sempre. Se l'Italia fosse davvero affezionata al vintage, avremmo avuto almeno Ai to Makoto o Karate Baka Ichidai, per restare sempre su Kajiwara, invece (dopo mille anni) è uscito l'insulso Akakichi no Eleven solo perché l'anime andava in tv negli anni '80 e parla di calcio
Insulso perché parla di calcio e non di sport di combattimento, che sono il vero interesse dell'autore, quindi all'interno della sua produzione dove tre quarti dei manga parlano di wrestling, boxe, karate, kickboxing, judo è solo una goccia nel mare che non conta nulla, famoso in Italia solo perché c'era l'anime ma che in Giappone oggi nessuno conosce. Poi in realtà di suo è carino (complice anche il fatto che fortunatamente di calcio si parla poco ed è solo una scusa per l'autore per parlare di se stesso), ma anche qua in Italia viene visto per qualcosa che non è, in quanto viene elogiato come una cosa super cruda con allenamenti brutali a differenza del più bambinesco Captain Tsubasa, ma nel manga queste cose non ci sono (forse l'anime, che non ho visto, era differente e ne ha dato un'immagine falsata).
Prezzo un po' alto* e disegni non all'altezza** non mi hanno convinto all'acquisto. Ovviamente nel suo contesto originale Tiger Mask assume tutto un altro valore ma ci sta dopotutto parliamo di letteratura disegnata giapponese... Fuori dall'arcipelago nipponico il 99% dei manga/anime non può avere lo stesso significato e importanza.
Akakichi no Eleven non piace a Kotaro e come sempre quando non gli piace qualcosa ecco il suo classico "ma che in Giappone oggi nessuno conosce"
Poi si legge la pagina Wikipedia giapponese bella corposa e...
"Questo lavoro guadagnò popolarità tra i giovani calciatori dell'epoca e giocò un ruolo nel boom del calcio. Per queste ragioni, è considerata un'opera influente prima dell'apparizione di Captain Tsubasa negli anni '80."
Kotaro sarebbe opportuno documentarsi un po' meglio va bene anche la semplice Wikipedia giapponese. Già in passato hai "svilito" diversi successi del passato.
*Prezzo un po' alto perché due volumi in uno vero ma Yu-Gi-Oh sono tre volumi in uno allo stesso prezzo 14,90€.
**Disegni tremendi 😱 mi dispiace ma Naoki Tsuji come disegnatore non è il massimo considerando che sempre in quel 1968 usciva Ashita no Joe e sappiamo tutti la bellezza straordinaria delle tavole di Tetsuya Chiba un'altra galassia!
Riletto interamente negli ultimi mesi con l'edizione del 2013. Purtroppo non ha mai fatto per me, apprezzo lo stile di disegno, i temi di fondo, alcuni personaggi e alcuni scontri, ma l'ho sempre trovato pesante per via della sua natura ultra descrittiva. Gli ultimi volumi in particolare sono stati davvero tosti.
Akakichi no Eleven non piace a Kotaro e come sempre quando non gli piace qualcosa ecco il suo classico "ma che in Giappone oggi nessuno conosce"
Eh? Non mi risulta che io sia andato in giro a negare il successo o la popolarità di manga che (quelli sì) non mi sono mai piaciuti, tipo Lupin o Lady Oscar. Poi a me in realtà Akakichi no Eleven è anche piaciuto, solo che, ed è così, all'interno della produzione dell'autore conta davvero poco e niente: Ai to Makoto, Karate Baka Ichidai, Puroresu Superstar Retsuden, persino Otoko no seiza, per dire, sono ben più ricordati dagli adulti giapponesi, sono più lunghi, hanno lasciato un solco più grande in determinati ambienti (tutti i videogiochi di lotta da sala degli anni '90 devono qualcosa di più o meno grande a Karate Baka Ichidai, per dire). Ma non sono arrivati in Italia, mentre Akakichi no Eleven sì solo perché c'è stato l'anime trasmesso in Italia negli anni '80, e questo è altresì un dato di fatto (gli hanno pure messo il titolo a tema nell'edizione italiana).
Poi per quanto mi riguarda se un manga parla di calcio e/o contribuisce a diffonderlo in Giappone, questo NON è ASSOLUTAMENTE un pregio, ma questo è un altro discorso che non c'entra
Prezzo un po' alto* e disegni non all'altezza** non mi hanno convinto all'acquisto. Ovviamente nel suo contesto originale Tiger Mask assume tutto un altro valore ma ci sta dopotutto parliamo di letteratura disegnata giapponese... Fuori dall'arcipelago nipponico il 99% dei manga/anime non può avere lo stesso significato e importanza.
Eh, no, è letteratura disegnata giapponese che ha avuto un grande successo, non lo puoi svilire solo perché non ti piacciono i disegni. E' un manga che ha dietro un contesto molto importante su cui sarebbe opportuno ti informassi un po' meglio, basta anche la semplice Wikipedia giapponese
Se spiego non vengo capito e quindi rischio di essere frainteso.
Su Tiger Mask la scelta di non prenderlo è stata dolorosa 😞 non capita tutti i giorni che ristampano un manga di Ikki Kajiwara ma i disegni non bellissimi e il prezzo abbastanza alto mi hanno fatto rinunciare 😞.
Infatti è un manga/anime storico. Nel 1970 andava in onda su Nippon Television alle 19:00 altri tempi....
Secondo me Ikki Kajiwara si appassionò al calcio dopo l'incredibile medaglia di bronzo alle Olmpiadi di Città del Messico 1968.
A me piace da matti. L'anime intendo, il manga è in lista d'acquisto. e non ho dubbi che mi piacerà: sono consapevole di cosa compro.
L'edizione dell'uomo tigre vorrei prenderla, è un pezzo di storia ma il formato piccolo non lo sopporto. Mimì è ultra-piccolo e ho fatto fatica a leggerlo! QUesta edizione non è a quei livelli, la trovo in fondo buona. Per il prezzo oramai che lo dico a fare, tutto è aumentato, anche i manga stanno raggiungendo costi esagerati. Il Giappone adesso con l'expo aumenterà anche lui i prezzi su ogni cosa...
Il prezzo è giusto, essendo due volumi in uno e un manga che compreranno solo i cinquantenni che se lo possono permettere perché hanno già uno stipendio e magari non comprano tanti altri manga. Poteva costare 13 invece che 15, ma non sarebbe cambiato chissà quanto. L'edizione economica (ma brutta nella grafica, nel font e nelle traduzioni) è già uscita, del resto. Il pubblico oggi la vuole più curata, e questo si paga.
Poi che l'edizione non abbia particolari pregi e quindi possa sembrare troppo costosa ci sta, che il font vecchiume te lo faccia sembrare ancora più brutto di quanto non sia e ti passi la voglia di spenderci 15 euro ci sta, ma altrove i Kajiwara te li fanno pagare 13 euro per un tankobon normale e quindi 25 per uno più grande, sono questi i Kajiwara costosi
Ma quale giusto Kotaro! Un tempo con 30.000 Mila lire mi portavo a casa Il vampiro che ride e mi restavano pure soldi! E quello si che lo compravamo in 4 gatti! Quelli sono manga alternativi, di nicchia, per pochi. Altro che l'uomo tigre! Na roba commerciale che tutto il mondo conosce! 15 euro, oggi con 30.ooo lire ti porti a casa na cosa mignon , un numero 1. E ti devi sorbire pure la ramanzina. Per me 10 euro erano più onesti.
Ma poi che ragionamento è che lo compreranno i 50enni stipendiati? Un adolescente automaticamente no? Lo escludi? Un manga è per tutti, potrà non piacere il genere ma che c'entra il resto! Un sedicenne potrà andare a prendersi un manga degli anni 60-70-80 senza pensare di comprare vecchiume (come lo chiamano in tanti)? Ma proprio sta società ha rincoglionito tutti ghettizzando e catalogando tutto! Quanto godo quando vedo un minorenne comprare oltre le cose nuove anche quelle del passato!
Goonie anche io 10 anni fa con 50.000 lire facevo la spesa per una settimana. E direi che i beni di consumo hanno un' importanza maggiore dei manga, con tutto il rispetto.
Oggi i prezzi sono questi e, a parte qualche eccezione effettivamente fuori dalla norma, sono rapportati alla crescita dei prezzi totale degli ultimi anni. Altri editori ti fanno pagare di più per offrirti di meno. Se ti sembra troppo, vai in un Mandarake qualsiasi e puoi facilmente trovare l'edizione originale degli anni '60 (in giapponese, dato che, vedi sotto, edizioni in altre lingue non ce ne sono) a meno.
Na roba commerciale che tutto il mondo conosce!
One Piece è una roba commerciale che tutto il mondo conosce. L'uomo tigre non lo è, checché ne dicano i cinquantenni che ci sono cresciuti e lo danno per scontato. I bambini/ragazzi di oggi giustamente non lo conoscono, a meno che non gliel'abbiano fatto vedere i suddetti cinquantenni per insegnargli "i valori che Peppa Pig non ha", e non è affatto conosciuto in tutto il mondo, tant'è che non è mai stato pubblicato o trasmesso in paesi come Francia, Spagna, Germania, America (qui ci sono tanti appassionati di wrestling quindi conoscono Sayama, ma non la serie originale), per dire.
Oggi poi non è affatto un manga commerciale. Al tempo lo era, oggi è un manga che necessita dello studio di tutto il suo contesto per capire chi sono tutti i personaggi reali che vengono citati di continuo, non è solo la storia di un tizio con la maschera da tigre che mena gente, quindi non è un manga che piacerebbe ai più, e come tale deve avere un certo prezzo visto che avrà delle aspettative di vendita che non sono quelle di One Piece. Gli stessi cinquantenni che dovrebbero comprarlo poi scappano appena vedono che i disegni sono diversi dall'anime dei loro ricordi, figurati chi non lo conosce proprio e si vede un font vecchio di trent'anni e disegni oggi preistorici.
Goonie anche io 10 anni fa con 50.000 lire facevo la spesa per una settimana. E direi che i beni di consumo hanno un' importanza maggiore dei manga, con tutto il rispetto.
Menomale che lo dici! Allora anche tu te ne sei accorto: se ieri facevi la spesa con 25 euro per una settimana, oggi con 25 euro fai la spesa per 1-2 giorni, si deduce che ti/ci hanno fottuto 5-6 giorni di spesa. Non credo sia normale eh. Se con 15 euro, 30.000 mila lire, un tempo compravo diversi volumi, oppure qualcosa di nicchia e mi tornavano anche il resto, oggi compro solo 2 volumi mignon, se permetti io mi sento fregato, adulto stipendiato o meno.
Ho visto ragazzi nelle fumetterie che vorrebbero prendere di più ma si accontentano di uno/due manga al mese, perché oltre ai manga ci stanno libri, riviste, cinema, ragazza, pizza, ecc.ecc. e non riescono a stare dietro a questi prezzi. La fascia potrebbe allargarsi ma il costo esclude una parte di possibili acquirenti. Io posso capirli. La vecchia edizione, nella fumetteria che frequentavo, veniva venduta anche ai 16enni, perché - dicevano - era un classico e meritava di essere letto. Quindi, ai miei occhi, le cose dette da Kotaro hanno un senso fino ad un certo punto. Nulla è precluso. L'uomo tigre è conosciuto da tutti è stata una mia esagerazione ma comunque era riferito all'Italia. Non sapevo però che una cosa commerciale col tempo si trasformi in qualcosa per pochi! Magari che i Beatles si trasformino d'un tratto a gruppo underground sconosciuto! E se l'uomo tigre è oggi definito un manga di nicchia, quelli di Suehiro Maruo come li definiresti? E quanto dovrebbero costare? 40 euro? Mi pare che i manga di Hino e in generale quelli fatti uscire da In Your Face abbiano un prezzo onesto, considerando ciò che pubbliacano, non l'Uomo Tigre mignon della Panini - voglio dire, Panini.
Sento sempre - cinquantenni, veccchiume, disegni preistorici... Ma scusa Kotaro, esistono disegni preistorici? Io non ne ho mai visti né chiamati/etichettati disegni preistorici. Io me ne vergognerei. E mi vanto di non averlo mai detto. Se mi permetto, quelli che tu definisci disegni preistorici, si chiamano Arte Rupestre. Comunque, mi arrendo. Alzo le mani:15 euro vanno bene per na roba vecchia per vecchi. Saluti.
Che "una cosa commerciale col tempo si trasformi in una cosa per poco" non è una novità, in campo manga/anime. Da sempre, questi sono creati con in mente uno specifico target, per intercettarlo in uno specifico periodo storico, perciò determinati manga funzionano solo se letti nel periodo della loro creazione, perché sono stati disegnati con lo stile di moda del tempo, perché citano cose che risultano immediate solo al lettore di quel determinato periodo, e perdono fascino per un pubblico che quel periodo non l'ha vissuto, mentre invece chi li ha amati in gioventù ci resta affezionato anche da adulto quindi ti supporta l'edizione nuova di lusso del manga, il sequel coi protagonisti adulti/figli, la figure celebrativa costosa ecc., mentre i giovani leggono in santa pace i manga del loro tempo e vivono felici così.
Non troverai nessun ragazzino giapponese, a parte figli di cinquantenni che vivono per il wrestling Showa e hanno in casa musei di memorabilia dedicati, che di sua sponte si vada a leggere Tiger Mask, è sempre stato ed è giusto così. Tiger Mask non è solo uno con una maschera da tigre che mena gente, ma se inizi a leggerlo devi sapere chi è Rikidozan, devi sapere chi è Giant Baba, devi sapere chi è Freddie Blassie, devi sapere chi è Abdullah The Butcher, devi sapere chi è Lou Thesz, chi è Dory Funk e chi sono i suoi figli, per potertelo godere davvero. Anzi, prima di questo devi sapere cos'è il puroresu, e non è detto che un ragazzino lo sappia: oggi non è più lo sport conosciuto da tutti che andava in tv in prima serata, che aveva almeno un manga sul tema dedicato in ogni rivista per ragazzi, i cui campioni erano conosciutissimi da chiunque. Oggi è uno sport di nicchia, per cui anche un manga che ne parla, inevitabilmente, lo diventa (in Italia, in quanti hanno letto il bellissimo "Lock Up" di Tetsuya Saruwatari, perennemente venduto in blocco a due lire alle fiere?). Se non entri nel contesto, e i ragazzini di oggi in quel contesto non ci sono e non hanno lo sbatti di indagare per entrarci a meno che il papà non sia un fissato del wrestling Showa e non gli spieghi tutto, ti risulta essere solo un manga vecchio e noioso.
E' normale, ripeto, le eccezioni sono pochissime, ma quasi sempre per i manga vale la regola non scritta "lo shounen di ieri diventa il seinen di oggi". E il seinen vende meno copie dello shounen, quindi diventa di nicchia e deve costare di più, perché ci sono meno adulti che vogliono comprare Tiger Mask che ragazzini che comprano One Piece. Poi sì, ci sono manga che nascono direttamente come opere di nicchia, e infatti costano direttamente ancora di più (se vedi, tutte le ultime edizioni dei manga di Suehiro Maruo non costano più di 18-25 euro).
Non sono così convinto che la fascia giovane giapponese non legge manga del passato. Ogni tanto vedo i video di Okashun ragazzo classe 2000 negli ultimi mesi gli hanno regalato Worst, FMA, Lock Up sembra leggerli con piacere. I suoi manga preferiti sono Dragon Ball, One Piece, Slam Dunk. Sono tutti manga "vecchi" letti e amati da uno youtuber giovane e alla moda.
Se poi cerchiamo tra i Vip giapponesi troviamo belle sorprese.
Mia esperienza personale qualche anno fa avevo stretto una sorta di "amicizia" con una ragazza della generazione Mermaid Melody la madre gli aveva regalato la sua collezione di Ransie la strega e il suo manga preferito mi diceva che era Yu Yu Hakusho. Questo per dire che i giapponesi non sono solo legati alla propria generazione.
Kotaro dice "mentre i giovani leggono in santa pace i manga del loro tempo e vivono felici così."
Concordo che sia una cosa normale soprattutto in Giappone prima di internet quando tutto era orientato alla novità... Per non equivocare intendo che c'erano poche repliche quindi una cosa dovevi viverla per conoscerla. Qualcosa di simile avveniva anche in Italia tipo io seguivo One Piece e Detective Conan e non conoscevo Ashita no Joe, Orange Road, Bleach. perché non erano trasmessi in TV alla mia epoca quindi tra noi giovani di cosa parlavamo? Di One Piece, Conan, Slam Dunk cioè degli anime che erano trasmessi in quel momento.
Kotaro non sapevo del declino del wrestling in Giappone che tristezza pensavo che almeno da loro era ancora seguito.
Tiger Mask non è solo uno con una maschera da tigre che mena gente, ma se inizi a leggerlo devi sapere chi è Rikidozan, devi sapere chi è Giant Baba, devi sapere chi è Freddie Blassie, devi sapere chi è Abdullah The Butcher, devi sapere chi è Lou Thesz, chi è Dory Funk e chi sono i suoi figli, per potertelo godere davvero. Anzi, prima di questo devi sapere cos'è il puroresu
Veramente noi ragazzini di 45 anni fa in Italia non sapevamo nulla di queste cose ma l'anime dell'Uomo Tigre lo apprezzavamo lo stesso. La conoscenza del contesto puo' essere importante per un adulto ma assai meno per un ragazzino. La differenza e' che 45 anni fa l'Uomo Tigre era "nuovo" (in realta' si capiva dalle animazioni che era vecchio, ma comunque non si era mai visto prima un anime di lotta) mentre un ragazzino di adesso puo' scegliere fra tantissime possibilita' e l'Uomo Tigre gli risulta preistorico.
Quelli che citi tu o sono manga degli anni 2000 (quindi lui non può considerarli vecchi se ha la stessa età ) o sono manga che hanno avuto talmente tanto successo che prima o poi uno per curiosità se li legge, una volta nella vita. Manga di questo tipo hanno avuto duemila edizioni quindi è abbastanza facile che uno abbia in casa Yu Yu Hakusho o Slam Dunk o Tokimeki Tonight dei genitori e se li vada a leggere, o che se li vada a comprare usati al Book Off dove li troverà con estrema facilità. Dragon Ball non sarà mai vecchio, di Slam Dunk hanno fatto il film fino a ieri che hanno tenuto al cinema in Giappone per più di un anno manco fosse Titanic e sicuramente ne stanno preparando altri, di Yu Yu Hakusho hanno appena fatto il drama ed è considerato uno degli shounen più basici che qualsiasi appassionato di manga di Jump conosce. Ma sono eccezioni, non funziona così con tutti. Già per esempio un titolo che qui è famosissimo come Saint Seiya in Giappone non piace ai giovani (che, ormai abituati all'immediatezza di Dragon Ball, non amano più un manga di lotta dove i due contendenti stanno cinque pagine a cianciare dei massimi sistemi e poi ogni tanto si lanciano un colpo) ma solo agli adulti (e manco tutti, che ai quarantenni sì, ma ai cinquantenni piace Ring ni kakero, invece), tanto che la casa editrice stessa ormai cataloga le nuove edizioni della serie base come "seinen". Poi però quando arrivano altri manga più moderni che da Saint Seiya riutilizzano schemi narrativi rapportandoli però alla narrativa moderna, quelli gli piacciono e anzi cascano nel medesimo pattern dei fan di Saint Seiya dell'epoca (I Cavalieri d'oro che acquistano popolarità tra i fan e quindi gli autori gli dedicano un sacco di spazio togliendolo ai protagonisti, vent'anni dopo accadrà lo stesso con i Capitani di Bleach, trent'anni dopo con i Pilastri di Demon Slayer).
Veramente noi ragazzini di 45 anni fa in Italia non sapevamo nulla di queste cose ma l'anime dell'Uomo Tigre lo apprezzavamo lo stesso.
Nell'anime tre quarti di queste cose le hanno tolte per questioni di diritti, e le uniche informazioni reali che potevano darti te le hanno date (hanno aggiunto dei flashback assenti nel manga che ti spiegavano chi fossero Rikidozan e Baba, tra i pochi lottatori reali che potevano usare con nomi e cognomi), quindi è diverso.
Il manga non si fa problemi e inserisce COSTANTEMENTE riferimenti a personi, nomi, cose, città, animali, libri, fogli di giornale reali, anche allontanandosi da Naoto per farti flashback relativi a gente reale, quindi serve uno studio molto più approfondito del contesto per poterselo godere appieno. Che è il motivo per cui in Italia a nessuno è piaciuto Tiger Mask W, dato che nessuno conosceva tutti i lottatori reali che apparivano o venivano citati e quindi prendeva le loro apparizioni solo per cretinate.
Grandissimo classico ^^ ho la prima edizione della saldapress ma sto comprando anche questa nuova di Panini essendo un grande fan di Tiger Mask, sto pure prendendo le figures di ottima fattura appena uscite in edicola ^^
Va bene grazie. Io comunque sono abbastanza soddisfatto pensavo peggio.
Tiger Mask non è solo uno con una maschera da tigre che mena gente, ma se inizi a leggerlo devi sapere chi è Rikidozan, devi sapere chi è Giant Baba, devi sapere chi è Freddie Blassie, devi sapere chi è Abdullah The Butcher, devi sapere chi è Lou Thesz, chi è Dory Funk e chi sono i suoi figli, per potertelo godere davvero. Anzi, prima di questo devi sapere cos'è il puroresu
Veramente noi ragazzini di 45 anni fa in Italia non sapevamo nulla di queste cose ma l'anime dell'Uomo Tigre lo apprezzavamo lo stesso. La conoscenza del contesto puo' essere importante per un adulto ma assai meno per un ragazzino. La differenza e' che 45 anni fa l'Uomo Tigre era "nuovo" (in realta' si capiva dalle animazioni che era vecchio, ma comunque non si era mai visto prima un anime di lotta) mentre un ragazzino di adesso puo' scegliere fra tantissime possibilita' e l'Uomo Tigre gli risulta preistorico.
Come ho già detto molte volte questo è un problema bello serio appartengo alla generazione cresciuta nei 2000 che si gustava anche i film degli anni Sessanta. Era normale vedere Popeye, Tom e Jerry, Lupin, Holly e Benji erano già vecchi ma facevano ascolti stellari... Non interessava che erano degli anni Quaranta, Cinquanta, Sessanta, Settanta, Ottanta piacevano e basta... Eravamo dei geni noi? Oppure la società è impazzita? Si io bambino nato nel 1990 nel 1999-2001 mi vedevo Popeye e Holly e Benji così come l'ultimissima novità come Digimon Adventure. Era la normalità.
Peccato perché senza questa assurda mentalità Tiger Mask sarebbe potuto costare anche meno di 14,90€
Mi interesserebbe abbastanza, ma il costo (non altissimo considerando che sono due volumi in uno) mi fa un po' desistere. Dovessero fare una serie da edicola (l'aveva già fatta?) potrei pensarci seriamente.
Provo a spiegarmi meglio: ok che l'edizione italiana è uguale alla bunko giapponese, ma a mio avviso nella maggior parte dei casi quando si pubblica in Italia si fanno troppo spesso scelte sbagliate. Non so se la bunko sia perfetta per i giapponesi, secondo me, QUI, non và d'accordo col potenziale pubblico di questa riedizione. E non è la prima volta: di Berserk non è ancora uscita un'edizione normale ben fatta, questi classici del manga non possono essere pubblicati su carta bianca perchè il nero poi è troppo, stona, stanca la vista. Edizioni modello da seguire, a mio avviso sono: Vino di Zucca di Toshokan, perfetto per i classici, volume morbido e leggero, oppure Heavenly Delusion di Star, formato 15x21, leggero, morbido, finalmente LEGGIBILE. E' in questo formato che andrebbero pubblicati, secondo il mio personalissimo parere, l'uomo tigre ma anche, ad esempio, Berserk fino ad arrivare a Kamimura. Ad ogni modo i classici vogliono la carta porosa, come fanno gli editori a non capirlo? Sono stati concepiti e disegnati per quel tipo di carta, oggi col digitale è tutta un'altra storia, la carta bianca più o meno pesante me la puoi mettere per Dandadan, ma c***o con l'uomo tigre non c'entra proprio nulla, è brutta! E quando paghi le cifre folli che costano i manga oggi non ci sono scuse: il prodotto editoriale DEVE essere di qualità altissima, anche nelle edizioni economiche, non tirato lì tanto per, e la superficialità, nella grafica, nei materiali, nel taglio delle tavole, negli errori di stampa, di adattamento, di traduzione, capita troppo spesso. Forse ora ci siamo capiti
vogliamo parlare di chi ha speso VENTICINQUE euro per un volume di Tommy la stella dei giants con la splash page sbagliata e pubblicata su una pagina fronte retro? per 25 euro? ma scherziamo?^^
E poi, costa molto.
Sinceramente io lo sto rileggendo e lo trovo gradevole e molto simile all' anime, con qualche ingenuità dovuta all' epoca ma nulla più. Per il prezzo, ricordiamo che sono due volumi in uno
Ma gli editori lo fanno apposta ogni volta a scegliere sempre il formato peggiore?
È uguale alla bunko giapponese. Identica. Si poteva scegliere un' altra edizione più pregiata sempre uscita in Giappone. Questo è vero
PM ci ha abituati a molto peggio (vedi i vari omnibus), questa mi sembra una buona edizione e assolutamente leggibile con facilità.
Non esistono edizioni più recenti dei manga di Kajiwara, anche i suoi titoli più famosi come Kyojin no Hoshi o Ashita no Joe hanno avuto le ultime edizioni stampate nei primi anni 2000. E' un autore che oggi interessa solo a una specifica nicchia di cinquantenni che quei manga ce li hanno già da secoli e se non li hanno sanno benissimo dove trovarli fra negozi dell'usato, siti di vendita online o negozi specifici che vendono solo cose di wrestling, non avranno mai nuovo pubblico quindi non c'è motivo di farci nuove edizioni.
La nuova edizione di Panini è pressoché identica alla bunko giapponese del 2001, anzi è pure più grande, e sono contento che i dialoghi siano stati rivisti da chi di dovere, ma a livello personale continua a non piacermi il font utilizzato (identico a quello di dieci anni fa) che fa sembrare questo manga già preistorico ancora più vecchio
Non avremo un'altra edizione più di lusso di questa, a meno che in futuro qualcuno non decida di fare una "Kaji-sensei Collection" simile a quella fatta con Tezuka, ma la vedo un'ipotesi abbastanza improbabile dato che già in Giappone le opere di Kajiwara sono sempre sparpagliate qua e là, essendo sempre raggruppate per disegnatore e non per sceneggiatore, quindi per chi vuole Tiger Mask questa è l'occasione da sfruttare.
Chi ti dice questo è una persona cresciuta con l'anime e che a nastro se lo riguarda (rigorosamente in italiano), perciò c'è abituato, c'ha la nostalgia e lo difende, mentre il manga non l'ha letto quando era bambino, è diverso dall'anime sia graficamente che per storia, non ci è affezionato e quindi gli sembra peggiore. In realtà, con gli occhi di una persona che non è cresciuta con esso, anche l'anime oggi non regge: lungo, lento, con tre quarti delle scene dedicate ai bimbifastidio. Personalmente, da persona che ha scoperto questa serie nelle sue varie versioni da adulto, preferisco il manga: più conciso e con maggiori riferimenti (che nell'anime non potevi mettere per questioni di diritti) al wrestling reale. L'anime è fatto bene, è iconico, i nuovi personaggi sono interessanti, ma il bambino che viene adottato dai genitori ricchi che hanno la villa con piscina e rinuncia all'adozione per tornare da quel pirla di Kenta di cui sentiva la mancanza non lo dimenticherò tanto facilmente
In generale, Tiger Mask è sempre stato visto in Italia come qualcosa che non è. E' un manga estremamente legato al mondo del wrestling reale, che fa da ponte fra il "passato" e la "Golden Age" del wrestling giapponese, ma che all'interno della produzione dell'autore in realtà non racconta nulla che non avesse già detto in opere precedenti o contemporanee (Kajiwara non è un autore molto fantasioso, si ricicla scene, personaggi, nomi da un manga all'altro). E' diventato famoso perché l'anime gli ha permesso di arrivare a un grande pubblico e perché, in seguito, grazie a Sayama, il nome di Tiger Mask è diventato iconico per altri motivi. In Giappone, oggi, è seguito solo dai cinquantenni che da giovani erano appassionati di wrestling e ora sono diventati adulti rimasti legatissimi a livello viscerale al wrestling Showa. E' questo il suo tipo di pubblico, che in Italia praticamente non esiste, perciò in Italia il manga di Tiger Mask è sempre stato accolto molto freddamente, senza mai capire che si tratta di un documento storico del wrestling Showa che va studiato da questo punto di vista.
No, significa che l'Italia è affezionata a quei due/tre titoli o autori legati agli anime visti in tv durante gli anni '80 che vengono ristampati sempre. Se l'Italia fosse davvero affezionata al vintage, avremmo avuto almeno Ai to Makoto o Karate Baka Ichidai, per restare sempre su Kajiwara, invece (dopo mille anni) è uscito l'insulso Akakichi no Eleven solo perché l'anime andava in tv negli anni '80 e parla di calcio
Oddio, insulso...
Ovviamente nel suo contesto originale Tiger Mask assume tutto un altro valore ma ci sta dopotutto parliamo di letteratura disegnata giapponese... Fuori dall'arcipelago nipponico il 99% dei manga/anime non può avere lo stesso significato e importanza.
Akakichi no Eleven non piace a Kotaro e come sempre quando non gli piace qualcosa ecco il suo classico "ma che in Giappone oggi nessuno conosce"
Poi si legge la pagina Wikipedia giapponese bella corposa e...
"Questo lavoro guadagnò popolarità tra i giovani calciatori dell'epoca e giocò un ruolo nel boom del calcio. Per queste ragioni, è considerata un'opera influente prima dell'apparizione di Captain Tsubasa negli anni '80."
Kotaro sarebbe opportuno documentarsi un po' meglio
Già in passato hai "svilito" diversi successi del passato.
*Prezzo un po' alto perché due volumi in uno vero ma Yu-Gi-Oh sono tre volumi in uno allo stesso prezzo 14,90€.
**Disegni tremendi 😱 mi dispiace ma Naoki Tsuji come disegnatore non è il massimo considerando che sempre in quel 1968 usciva Ashita no Joe e sappiamo tutti la bellezza straordinaria delle tavole di Tetsuya Chiba un'altra galassia!
Infatti è un manga/anime storico.
Nel 1970 andava in onda su Nippon Television alle 19:00 altri tempi....
Secondo me Ikki Kajiwara si appassionò al calcio dopo l'incredibile medaglia di bronzo alle Olmpiadi di Città del Messico 1968.
Eh?
Non mi risulta che io sia andato in giro a negare il successo o la popolarità di manga che (quelli sì) non mi sono mai piaciuti, tipo Lupin o Lady Oscar.
Poi a me in realtà Akakichi no Eleven è anche piaciuto, solo che, ed è così, all'interno della produzione dell'autore conta davvero poco e niente: Ai to Makoto, Karate Baka Ichidai, Puroresu Superstar Retsuden, persino Otoko no seiza, per dire, sono ben più ricordati dagli adulti giapponesi, sono più lunghi, hanno lasciato un solco più grande in determinati ambienti (tutti i videogiochi di lotta da sala degli anni '90 devono qualcosa di più o meno grande a Karate Baka Ichidai, per dire). Ma non sono arrivati in Italia, mentre Akakichi no Eleven sì solo perché c'è stato l'anime trasmesso in Italia negli anni '80, e questo è altresì un dato di fatto (gli hanno pure messo il titolo a tema nell'edizione italiana).
Poi per quanto mi riguarda se un manga parla di calcio e/o contribuisce a diffonderlo in Giappone, questo NON è ASSOLUTAMENTE un pregio, ma questo è un altro discorso che non c'entra
Eh, no, è letteratura disegnata giapponese che ha avuto un grande successo, non lo puoi svilire solo perché non ti piacciono i disegni. E' un manga che ha dietro un contesto molto importante su cui sarebbe opportuno ti informassi un po' meglio, basta anche la semplice Wikipedia giapponese
(scherzo)
Se spiego non vengo capito e quindi rischio di essere frainteso.
Su Tiger Mask la scelta di non prenderlo è stata dolorosa 😞 non capita tutti i giorni che ristampano un manga di Ikki Kajiwara ma i disegni non bellissimi e il prezzo abbastanza alto mi hanno fatto rinunciare 😞.
A me piace da matti. L'anime intendo, il manga è in lista d'acquisto. e non ho dubbi che mi piacerà: sono consapevole di cosa compro.
L'edizione dell'uomo tigre vorrei prenderla, è un pezzo di storia ma il formato piccolo non lo sopporto.
Mimì è ultra-piccolo e ho fatto fatica a leggerlo! QUesta edizione non è a quei livelli, la trovo in fondo buona. Per il prezzo oramai che lo dico a fare, tutto è aumentato, anche i manga stanno raggiungendo costi esagerati. Il Giappone adesso con l'expo aumenterà anche lui i prezzi su ogni cosa...
Poi che l'edizione non abbia particolari pregi e quindi possa sembrare troppo costosa ci sta, che il font vecchiume te lo faccia sembrare ancora più brutto di quanto non sia e ti passi la voglia di spenderci 15 euro ci sta, ma altrove i Kajiwara te li fanno pagare 13 euro per un tankobon normale e quindi 25 per uno più grande, sono questi i Kajiwara costosi
Un tempo con 30.000 Mila lire mi portavo a casa Il vampiro che ride e mi restavano pure soldi! E quello si che lo compravamo in 4 gatti! Quelli sono manga alternativi, di nicchia, per pochi. Altro che l'uomo tigre! Na roba commerciale che tutto il mondo conosce! 15 euro, oggi con 30.ooo lire ti porti a casa na cosa mignon , un numero 1. E ti devi sorbire pure la ramanzina. Per me 10 euro erano più onesti.
Ma poi che ragionamento è che lo compreranno i 50enni stipendiati? Un adolescente automaticamente no? Lo escludi? Un manga è per tutti, potrà non piacere il genere ma che c'entra il resto!
Un sedicenne potrà andare a prendersi un manga degli anni 60-70-80 senza pensare di comprare vecchiume (come lo chiamano in tanti)?
Ma proprio sta società ha rincoglionito tutti ghettizzando e catalogando tutto!
Quanto godo quando vedo un minorenne comprare oltre le cose nuove anche quelle del passato!
One Piece è una roba commerciale che tutto il mondo conosce. L'uomo tigre non lo è, checché ne dicano i cinquantenni che ci sono cresciuti e lo danno per scontato.
I bambini/ragazzi di oggi giustamente non lo conoscono, a meno che non gliel'abbiano fatto vedere i suddetti cinquantenni per insegnargli "i valori che Peppa Pig non ha", e non è affatto conosciuto in tutto il mondo, tant'è che non è mai stato pubblicato o trasmesso in paesi come Francia, Spagna, Germania, America (qui ci sono tanti appassionati di wrestling quindi conoscono Sayama, ma non la serie originale), per dire.
Oggi poi non è affatto un manga commerciale. Al tempo lo era, oggi è un manga che necessita dello studio di tutto il suo contesto per capire chi sono tutti i personaggi reali che vengono citati di continuo, non è solo la storia di un tizio con la maschera da tigre che mena gente, quindi non è un manga che piacerebbe ai più, e come tale deve avere un certo prezzo visto che avrà delle aspettative di vendita che non sono quelle di One Piece. Gli stessi cinquantenni che dovrebbero comprarlo poi scappano appena vedono che i disegni sono diversi dall'anime dei loro ricordi, figurati chi non lo conosce proprio e si vede un font vecchio di trent'anni e disegni oggi preistorici.
Menomale che lo dici! Allora anche tu te ne sei accorto: se ieri facevi la spesa con 25 euro per una settimana, oggi con 25 euro fai la spesa per 1-2 giorni, si deduce che ti/ci hanno fottuto 5-6 giorni di spesa. Non credo sia normale eh.
Se con 15 euro, 30.000 mila lire, un tempo compravo diversi volumi, oppure qualcosa di nicchia e mi tornavano anche il resto, oggi compro solo 2 volumi mignon, se permetti io mi sento fregato, adulto stipendiato o meno.
Ho visto ragazzi nelle fumetterie che vorrebbero prendere di più ma si accontentano di uno/due manga al mese, perché oltre ai manga ci stanno libri, riviste, cinema, ragazza, pizza, ecc.ecc. e non riescono a stare dietro a questi prezzi. La fascia potrebbe allargarsi ma il costo esclude una parte di possibili acquirenti. Io posso capirli.
La vecchia edizione, nella fumetteria che frequentavo, veniva venduta anche ai 16enni, perché - dicevano - era un classico e meritava di essere letto. Quindi, ai miei occhi, le cose dette da Kotaro hanno un senso fino ad un certo punto. Nulla è precluso. L'uomo tigre è conosciuto da tutti è stata una mia esagerazione ma comunque era riferito all'Italia. Non sapevo però che una cosa commerciale col tempo si trasformi in qualcosa per pochi! Magari che i Beatles si trasformino d'un tratto a gruppo underground sconosciuto! E se l'uomo tigre è oggi definito un manga di nicchia, quelli di Suehiro Maruo come li definiresti? E quanto dovrebbero costare? 40 euro? Mi pare che i manga di Hino e in generale quelli fatti uscire da In Your Face abbiano un prezzo onesto, considerando ciò che pubbliacano, non l'Uomo Tigre mignon della Panini - voglio dire, Panini.
Sento sempre - cinquantenni, veccchiume, disegni preistorici...
Ma scusa Kotaro, esistono disegni preistorici? Io non ne ho mai visti né chiamati/etichettati disegni preistorici. Io me ne vergognerei. E mi vanto di non averlo mai detto. Se mi permetto, quelli che tu definisci disegni preistorici, si chiamano Arte Rupestre.
Comunque, mi arrendo. Alzo le mani:15 euro vanno bene per na roba vecchia per vecchi.
Saluti.
Non troverai nessun ragazzino giapponese, a parte figli di cinquantenni che vivono per il wrestling Showa e hanno in casa musei di memorabilia dedicati, che di sua sponte si vada a leggere Tiger Mask, è sempre stato ed è giusto così. Tiger Mask non è solo uno con una maschera da tigre che mena gente, ma se inizi a leggerlo devi sapere chi è Rikidozan, devi sapere chi è Giant Baba, devi sapere chi è Freddie Blassie, devi sapere chi è Abdullah The Butcher, devi sapere chi è Lou Thesz, chi è Dory Funk e chi sono i suoi figli, per potertelo godere davvero. Anzi, prima di questo devi sapere cos'è il puroresu, e non è detto che un ragazzino lo sappia: oggi non è più lo sport conosciuto da tutti che andava in tv in prima serata, che aveva almeno un manga sul tema dedicato in ogni rivista per ragazzi, i cui campioni erano conosciutissimi da chiunque. Oggi è uno sport di nicchia, per cui anche un manga che ne parla, inevitabilmente, lo diventa (in Italia, in quanti hanno letto il bellissimo "Lock Up" di Tetsuya Saruwatari, perennemente venduto in blocco a due lire alle fiere?).
Se non entri nel contesto, e i ragazzini di oggi in quel contesto non ci sono e non hanno lo sbatti di indagare per entrarci a meno che il papà non sia un fissato del wrestling Showa e non gli spieghi tutto, ti risulta essere solo un manga vecchio e noioso.
E' normale, ripeto, le eccezioni sono pochissime, ma quasi sempre per i manga vale la regola non scritta "lo shounen di ieri diventa il seinen di oggi". E il seinen vende meno copie dello shounen, quindi diventa di nicchia e deve costare di più, perché ci sono meno adulti che vogliono comprare Tiger Mask che ragazzini che comprano One Piece.
Poi sì, ci sono manga che nascono direttamente come opere di nicchia, e infatti costano direttamente ancora di più (se vedi, tutte le ultime edizioni dei manga di Suehiro Maruo non costano più di 18-25 euro).
Ogni tanto vedo i video di Okashun ragazzo classe 2000 negli ultimi mesi gli hanno regalato Worst, FMA, Lock Up sembra leggerli con piacere.
I suoi manga preferiti sono Dragon Ball, One Piece, Slam Dunk.
Sono tutti manga "vecchi" letti e amati da uno youtuber giovane e alla moda.
Se poi cerchiamo tra i Vip giapponesi troviamo belle sorprese.
Mia esperienza personale qualche anno fa avevo stretto una sorta di "amicizia" con una ragazza della generazione Mermaid Melody la madre gli aveva regalato la sua collezione di Ransie la strega e il suo manga preferito mi diceva che era Yu Yu Hakusho.
Questo per dire che i giapponesi non sono solo legati alla propria generazione.
Kotaro dice "mentre i giovani leggono in santa pace i manga del loro tempo e vivono felici così."
Concordo che sia una cosa normale soprattutto in Giappone prima di internet quando tutto era orientato alla novità... Per non equivocare intendo che c'erano poche repliche quindi una cosa dovevi viverla per conoscerla.
Qualcosa di simile avveniva anche in Italia tipo io seguivo One Piece e Detective Conan e non conoscevo Ashita no Joe, Orange Road, Bleach.
perché non erano trasmessi in TV alla mia epoca quindi tra noi giovani di cosa parlavamo? Di One Piece, Conan, Slam Dunk cioè degli anime che erano trasmessi in quel momento.
Kotaro non sapevo del declino del wrestling in Giappone che tristezza
Veramente noi ragazzini di 45 anni fa in Italia non sapevamo nulla di queste cose ma l'anime dell'Uomo Tigre lo apprezzavamo lo stesso. La conoscenza del contesto puo' essere importante per un adulto ma assai meno per un ragazzino. La differenza e' che 45 anni fa l'Uomo Tigre era "nuovo" (in realta' si capiva dalle animazioni che era vecchio, ma comunque non si era mai visto prima un anime di lotta) mentre un ragazzino di adesso puo' scegliere fra tantissime possibilita' e l'Uomo Tigre gli risulta preistorico.
Nell'anime tre quarti di queste cose le hanno tolte per questioni di diritti, e le uniche informazioni reali che potevano darti te le hanno date (hanno aggiunto dei flashback assenti nel manga che ti spiegavano chi fossero Rikidozan e Baba, tra i pochi lottatori reali che potevano usare con nomi e cognomi), quindi è diverso.
Il manga non si fa problemi e inserisce COSTANTEMENTE riferimenti a personi, nomi, cose, città, animali, libri, fogli di giornale reali, anche allontanandosi da Naoto per farti flashback relativi a gente reale, quindi serve uno studio molto più approfondito del contesto per poterselo godere appieno. Che è il motivo per cui in Italia a nessuno è piaciuto Tiger Mask W, dato che nessuno conosceva tutti i lottatori reali che apparivano o venivano citati e quindi prendeva le loro apparizioni solo per cretinate.
Va bene grazie.
Io comunque sono abbastanza soddisfatto pensavo peggio.
Come ho già detto molte volte questo è un problema bello serio
Era normale vedere Popeye, Tom e Jerry, Lupin, Holly e Benji erano già vecchi ma facevano ascolti stellari... Non interessava che erano degli anni Quaranta, Cinquanta, Sessanta, Settanta, Ottanta piacevano e basta... Eravamo dei geni noi? Oppure la società è impazzita? Si io bambino nato nel 1990 nel 1999-2001 mi vedevo Popeye e Holly e Benji così come l'ultimissima novità come Digimon Adventure.
Era la normalità.
Peccato perché senza questa assurda mentalità Tiger Mask sarebbe potuto costare anche meno di 14,90€
E non è la prima volta: di Berserk non è ancora uscita un'edizione normale ben fatta, questi classici del manga non possono essere pubblicati su carta bianca perchè il nero poi è troppo, stona, stanca la vista.
Edizioni modello da seguire, a mio avviso sono:
Vino di Zucca di Toshokan, perfetto per i classici, volume morbido e leggero, oppure Heavenly Delusion di Star, formato 15x21, leggero, morbido, finalmente LEGGIBILE.
E' in questo formato che andrebbero pubblicati, secondo il mio personalissimo parere, l'uomo tigre ma anche, ad esempio, Berserk fino ad arrivare a Kamimura.
Ad ogni modo i classici vogliono la carta porosa, come fanno gli editori a non capirlo? Sono stati concepiti e disegnati per quel tipo di carta, oggi col digitale è tutta un'altra storia, la carta bianca più o meno pesante me la puoi mettere per Dandadan, ma c***o con l'uomo tigre non c'entra proprio nulla, è brutta!
E quando paghi le cifre folli che costano i manga oggi non ci sono scuse: il prodotto editoriale DEVE essere di qualità altissima, anche nelle edizioni economiche, non tirato lì tanto per, e la superficialità, nella grafica, nei materiali, nel taglio delle tavole, negli errori di stampa, di adattamento, di traduzione, capita troppo spesso.
Forse ora ci siamo capiti
vogliamo parlare di chi ha speso VENTICINQUE euro per un volume di Tommy la stella dei giants con la splash page sbagliata e pubblicata su una pagina fronte retro? per 25 euro? ma scherziamo?^^
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