Ho sbagliato le frasi 1, 4 e 8. Nella prima avevo messo を al posto di も, nella quarta へ al posto di を, e nell'ottava も al posto di の. Mi rendo conto che capire bene il meccanismo delle particelle grammaticali non è proprio così immediato, comunque è interessantissimo! Così pure la parte di questa lezione riguardante i termini sui rapporti di parentela. Una cosa però non capisco: quando parlo di mio padre dovrei usare ちち(chichi) ma se mi rivolgessi direttamente a lui (cosa che non posso più fare purtroppo! ç_ç) dovrei usare とうさん (tousan), dico bene? Mi ricordo che Amuro nella prima puntata di Gundam quando chiama suo padre dice chiaramente tousan, e non chichi. Così pure quando Sasuke si rivolge a sua madre chiamandola kaachan (tipico dei bambini usare il suffisso "chan" al posto del "san", credo) e non haha.
おとうさん (o senza la o di rispetto) è usato principalmente per il padre di qualcun altro, ma può essere utilizzato anche verso il proprio padre per mostrarsi rispettosi. ちち invece è più informale.
Stessa cosa per madre e gli altri gradi di parentela.
Di solito chichi e haha si usano quando si sta parlando dei propri genitori con qualcuno, invece quando ci si rivolege direttamente a loro normalmente si dice otousan e okaasan con oppure senza la <i>o</i> onorifica. Da bambini dicono papa, mama, otouchan, okaachan e altro. Poi esistono anche tanti altri modi meno usati e meno rispettosi.
Lombres (anonimo)
- 13 anni fa
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nella frase 4 hai scritto che la particella "o" si può usare come moto a luogo, ma "dal treno" e "di casa" non sarebbe moto DA luogo? nell'ultima c'è scritto due volte akai
Ricordo che il complemento oggetto, in giapponese è l'oggetto verso cui si compie l'azione. Ciò va oltre la distinzione del verbo in transitivo/intransitivo per comprendere qualsiasi oggetto specificato come oggetto dell'azione del verbo, quindi anche il luogo per i verbi di movimento. Quindi correre per la campagna, uscire dalla porta, attraversare la strada, in giapponese vanno tutti ad essere coniugati con la particella WO
Lombres (anonimo)
- 13 anni fa
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@Solaris: ma allora come faccio a distinguere "andare a" e "andare da" se tutti e due li posso esprimere col "o"? più che altro il moto a luogo si può fare anche con "ni" e "e", ma il moto da luogo è sempre col "o"? come la traduco una frase tipo "vado da Roma a Milano"?
@Lombres <i>Da</i> si dice <i>kara</i>, quindi <i>Vado da Roma a Milano</i> è <i>Roma kara Milano made ikimasu</i> (kara ... made significa da ... fino a, riferito a tempo e luoghi). Sulla questione particella wo を consiglio di imparare a memoria i verbi che vanno sempre associati alla particella wo, ad esempio correre, salire, discendere, camminare, volare, uscire da ecc. Quindi ad esempio, <i>Uchi wo demasu</i> esco di casa, <i>michi wo hashiru</i> corro in strada, <i>densha wo oriru</i> scendo dal treno ecc. Se ci fate caso correte sulla strada, compiete un' azione sull' oggetto strada. Densha wo oriru compiete l'azione di camminare sul treno scendendo, lo stesso per Uchi wo deru (esco di casa) In pratica il luogo diventa l' oggetto su cui compiete l' azione di movimento (che sia salire, scendere, camminare, correre, ucire ecc.)
Papa e mama dovrebbero essere dei neologismi (o forse sarebbe meglio dire dei barbarismi importati di recente), anche se mi è capitato di sentirli qualche volta. Comunque quanto dici conferma ciò di cui ero convinto, cioè ちち e はは, si usano per parlare dei propri genitori solo con il discorso con una terza persona. Mi è però capitato nei titoli di coda di un anime (forse Gundam 0080) di incontrare アルのはは, cioè La mamma di Al, (seguita dal nome della doppiatrice) forse è un modo di porre attenzione sul personaggio, che in questo caso non si conosce con il suo nome proprio?
<i>Va notato in questa frase come il verbo 会う (あう) sia intransitivo e quindi regga il に.</i> Beh, difatti anche in Italiano il verbo "incontrare" usato nella forma impersonale vuole la preposizione "con", appunto. <i>La particella を può essere usata quindi come particella di "moto a luogo".</i> Moto da luogo, direi. Non penso, infatti, che si possa cambiare funzione nella traduzione. <i>In questo caso il も è rafforzativo quasi ad indicare un addirittura.</i> Come nel ricorrente <i>Dokomade mo</i>, circa, no? Che penso si possa tradurre con "addirittura fino a dove", tipo, esatto? <i>Otōto wa sei ga takai desu. Mio fratello è alto</i> Interessante. Quindi per dire che uno è alto bisogna far riferimento alla sua schiena - ma non si dice <i>Senaka</i> o forse è un altro termine per esprimere lo stesso concetto? - ! <i>Come avevamo visto il の può essere anche usato per omettere un sostantivo nel contesto ed è questo il caso.</i> Sì, me lo ricordo, ma non mi sembra comunque corretto raddoppiare l'<i>Akai</i>.
@Monfrin papa e mama credo anch'io che siano "importati" da lingue straniere, anche se sono parole poco diffuse in Giappone, però <i>pa, ma, ba</i> credo che siano anche i primi suoni emessi dai neonati di tutto il mondo, non solo occidentali. Riguardo a アルのはは, nella realtà si dice <i>okaasan</i> riferito alla mamma di altre persone ma nel tuo esempio ipotizzo che essendo Al un personaggio fittizio di un anime non c'è problema nel chiamare はは su madre perchè non si sta mancando di rispetto una persona reale.
@Andromeda che io sappia <i>dokomademo</i> significa ovunque, in capo al mondo, all' infinito riferito al movimento, per esempio <i>"seguirti ovunque, in capo al mondo"</i>. Come itsumademo (per sempre, sempre) sono termini che trovi nel dizionario, non sono costruzioni del rafforzativo <i>"mo"</i> addirittura, anche se dal punto di vista del significato un pò di attinenza al "addirittura" ce la vedo La parola <i>segatakai</i> la considero una sola parola che indica alto (di statura), anche se scomponendola ci ritrovi varie parole tra le quali takai e <i>se</i>背 (spina, schiena) presente anche nella parola <i>senaka</i> 背中 schiena. Sì c'è una svista nella trascrizione in romanji dell' ultima frase.