Mamma mia, ma i Kappa riusciranno mai a fare un'edizione decente dei loro manga? La questione della sovracopertina è grave, sopratutto a quel prezzo. Non la sapevo e adesso ho un altro motivo per detestare quegli editorucoli che sono solo un male per il mercato italiano. Per il resto bella recensione, che condivido sopratutto nell'analisi dell'opera. Anche a me è piaciuta molto.
Quest'opera di Asano ( insieme a Buonanotte Punpun ), mi manca. Per il resto mi pare di aver letto tutto ( La città della luce, La ragazza in Riva al mare, Solanin e Il Campo dell'Arcobaleno ).
Asano è un ottimo autore indipendente, però spero che dia una svolta alla sua poetica pessimistica, perchè seppur condivida con lui tale visione della vita, a lungo andare stufa, visto che le sue opere ruotano intorno al medesimo concetto. Spero che dia una svolta con la sa poetica,perchè diciamo credo che dopo 10 anni, sia giunto ad un punto morto. Quello che detesto di quest'autore, è l'esagerazione nella stramberia e stupidità degli atteggiamenti dei personaggi.
Comunque, tra Romics e Napoli Comicon, vorrei recuperare tale opera, perchè a quanto vedo il pessimismo di Asano non è fine a sè stesso. Complimenti all'autore per la recensione.
Wow, bellissima recensione! Non ho avuto ancora la possibilità di poter recuperare l'opera (anche se è da tempo che lo vorrei fare), e sinceramente questa recensione ha fatto crescere in me un sacco di curiosità, tant'è che a questo punto, ho deciso di acquistarla non appena ne avrò l'occasione!
Utente1594
- 11 anni fa
21
Waww! catturò la mia attenzione 3 anni fa grazie alla copertina dell'uomo con la maschera dell'orso; purtroppo da quella volta non sono ancora riuscito a recuperare la mini-serie: vuoi per la mancanza di denaro (il prezzo non è proprio abbordabile), vuoi per la disponibilità altalenante dei volumi in fumetteria, vuoi per il mio interesse scemato.
A leggere questa splendida recensione ho, inoltre, compreso non sia un'opera adatta ai miei gusti (per quanto risulti poetica e piacevole): Asano ha una narrazione che non riesco a comprendere e spesso mi risulta troppo autocelebrativo e artefatto, piuttosto che spontaneo. Oggi giorno non è questo un manga di cui ho bisogno, se mai troverò i due volumi scontati ci farò un pensierino, altrimenti lascerò stare.
Mi dispiace, comunque, per la decisione della Kappa Edizioni di non inserire la sovraccoperta, dalle immagini risultava un'idea concettuale niente male. Non ho mai compreso le scelte editoriali di questi signori, e mai le comprenderò.
19 capitoli autoconclusivi, a prima vista tra loro indipendenti, danno forma alla prima opera importante realizzata da Inio Asano. Capitoli presentanti ciascuno un personaggio diverso, con un proprio background ben definitivo, un inizio, uno svolgimento ed una fine in sé e per sé soddisfacenti; eppure, non è tutto qui. Protagonista vero è la città di Tokyo, sfondo dell'intera vicenda che lega tra loro tutte queste piccole storie, si tratti di un dettaglio di poco conto come un insetto che vola o di connessioni più articolate: il protagonista di una storia può ricomparire come comparsa in un'altra o addirittura essere il fidanzato o l'amico del protagonista di quella successiva, donando un mosaico vivo e articolato della metropoli ed arricchendo le singole storie al di là del proprio intrinseco valore individuale. I vari capitoli sono una concretizzazione delle esperienze personali di Asano nonché un riflesso della sua generazione: una generazione che ha assistito allo scoppio della bolla quando ancora era troppo giovane per capirne il significato e cui la crisi economica derivante ha privato di un futuro lavorativo solido, mettendo in discussione il modello tradizionale del salaryman che sacrifica interamente la propria sfera individuale a favore del bene dell'azienda e della comunità; una generazione priva di obiettivi, cinica e disillusa oppure ferma nell'autocompiacimento di un sogno d'infanzia ma priva dell'impegno per cercare di realizzarlo; una "generazione di freeter", che pensa al presente perchè priva di certezze nel futuro. Sebbene Asano non disdegni anche storie incentrate sull'adolescenza e di stampo più scolastico. Fulcro di (quasi) ogni capitolo è la tematica della "scelta": si tratti di accettare un lavoro, vivere insieme alla persona amata, traslocare od anche se continuare a vivere o meno, i personaggi di Asano sono chiamati a scegliere, a smettere di accettare passivamente la vita per rendersi parte attiva, consapevoli di sé e di quello che vogliono ottenere nell'immediato futuro. Il fine ultimo è il raggiungimento di una dimensione di serenità, che sia con se stessi o con gli amici, col partner o con la società, che permetta ai vari personaggi di andare avanti, anche a piccoli passi, con una determinazione nuova. Da segnalare il capitolo What a Wonderful World pubblicato nella raccolta La fine del mondo e prima dell'alba: ambientato 5 anni dopo le vicende della serie, è incentrato sui (soli) personaggi di Tae e Tamotsu. Personalmente la inserisco nella triade delle opere più meritevoli di Asano, insieme a La città della luce e Il campo dell'arcobaleno.
E' una delle opere che più mi sono piaciute di Inio Asano, e concordo in tutto e per tutto con la recensione fatta ^-^ Lo lessi perchè prestatomi da un'amica, e ricordo che ne rimasi sconvolta (tra l'altro era il primo lavoro di quest'autore che leggevo)... in bene certamente. Un'opera d'altissimo livello, purtroppo penalizzata dall'edizione Kappa, brutta a vedersi e molto costosa, così costosa che ancora non l'ho comprata dopo un anno e mezzo di desiderio T.T
per chi è interessato su amazon.it qualche copia è disponibile e con lo sconto.
io l'ho recuperato, ma non l'ho ancora letto.
l'edizione, salvo i problemi di copertina e traduzione, non è poi così male se guardiamo i materiali... insomma, c'è veramente di peggio.
con questo però capisco e concordo che per determinate opere si vuole il TOP o comunque una buona edizione ove possibile.
Utente9371
- 11 anni fa
30
A me è piaciuto e non poco 'What a wonderful world', come anche 'solanin', e molto di più di 'Punpun'. Sarà una impressione mia, ma mi è parso che, con gli anni e l'accumularsi delle serie, Iino Asano sia diventato un po' troppo intento a predicare i mali della civiltà, allontanandosi da quella visione più innocente ma, proprio per questo, più 'diversa' e, a modo suo, 'originale' che mostrava nei lavori degli inizi.
boh io ho letto buoanotte punpun e mi è sembrato sopravvalutatissimo. Un botto di casi umani e disperazione discount per fare piangere facile. Non lo so, non lo sento sincero quando scrive, mi sembra sappia cosa voglia il pubblico seinen e glielo propini impacchettato per fargli dire "uuuuh che autore profondo!!" insomma, non è hiroki endo per me. Le sue storie brevi si che sanno scavare a fondo nell'anima dei personaggi.
Non lo so, non lo sento sincero quando scrive, mi sembra sappia cosa voglia il pubblico seinen e glielo propini impacchettato per fargli dire "uuuuh che autore profondo!!"
Quindi tristezza e disperazione spiattellate ad arte per facile guadagno? Non so, vista anche la recente notizia della sua intenzione di cambiare sesso, prenderei in considerazione anche la possibilita' che lui sia veramente depresso e a disagio e che per questo tutti i suoi personaggi siano tali, non semplicemente per guadagnarci.
Piuttosto sarebbe da capire perche' tutta questa depressione attiri tanto una buona parte del pubblico moderno.
Se consideriamo le prime opere, credo che Asano sia invece molto, ma molto, sincero. Lui parla di cose che ha vissuto in prima persona, parla di freeter di cui ne ha conosciuti molti all'università e che lui stesso è stato; il protagonista de Il campo dell'arcobaleno ha il torace incavato, esattamente come Asano, che per questo motivo credeva sarebbe morto giovane e quindi non ha mai pensato al futuro, ma sempre al presente (altro punto di contatto con i freeter). Per questo ha sempre riflettutto sulla fine del mondo (altra tematica cara ad Asano), e un suo pensiero ricorrente, da cui era terrorizzato, era un futuro in cui i suoi amici e compagni andavano avanti mentre lui non esisteva più (in quanto morto); e se si pensa alla doppia struttura passato-futuro de Il campo dell'arcobaleno, in cui il personaggio dal torace incavato praticamente quasi non compare nella "parte futura", io vi vedo questo aspetto autobiografico - magari pure a livello inconscio. Inoltre Asano raramente si autocompiace dell'infelicità dei suoi personaggi, ma lancia sempre, sul finire, un messaggio di speranza: in WaWW l'ha spiegato bene ansonii nella recensione, ne Il campo dell'arcobaleno c'è il discorso del sogno che lascia uno spiraglio positivo, ma sopprattutto c'è la fine del tunnel, che magari non nasconde il mostro, come pensano, magari nasconde la luce, ma sta ai personaggi impegnarsi per raggiungerla. Ne La città della luce, il bambino che organizzava suicidi alla fine è tornato ad un essere bambino normale come tutti gli altri. In Solanin, la protagonista supera il dolore e riesce ad andare avanti, anche grazie alla musica. Per cui, almeno le prime opere non sono una mera catarsi personale dell'autore. Vedremo con quelle in corso, da PunPun non so che aspettarmi ma onestamente trovo sia calato molto da quando PunPun è cresciuto, mentre La ragazza in riva al mare mi sembra solo un voler accontentare il pubblico della rivista su cui è serializzato (Manga Erotics F).
- La visione negativa della vita è coerente con la realtà. - La realtà attuale che stiamo vivendo, non induce all'ottimismo e quindi molta gente è attirata da chi racconta la realtà così come è.
what a wonderful world! ha semppre destato il mio interesse, mi piacciono molto le opere di inio asano ed amo il suo stile, ma purtroppo non sono mai riuscito a trovare in libreria questo manga...prima o poi lo recupererò.
@Micheles Se le tue storie non hanno prospettive di vendita non te le pubblica nessun editore, quindi si, c'è eccome una fetta di pubblico che legge Asano, il quale viene anche tradotto in tutto il mondo. Il punto è che io vedo solo una marea di cinismo nelle sue storie: tragedie, dolore, dolore e personaggi pieni di seghe mentali che non escono mai dalla loro situazione. Mi sembra Riyoko Ikeda che non sa più che cavolo inventarsi nei suoi manga per farti piangere. Mi sembra lui voglia dire ad ogni pagina "sono impegnato vero? sono un autore di nicchia eh?" bleah manco i baustelle quando suonano Io penso che quando un autore deve massacrare all'infinito le sorti dei suoi personaggi è perché non ha idea di come suscitare veramente dolore ed empatia nel lettore. E allora giù di dolore per il lettore meno smaliziato. Leggiti le storie brevi di Endo, poi vedi la differenza MOSTRUOSA tra i due Endo in due righe e due battute ti rovina la giornata. Asano mezza popolazione di Tokyo. Ah e che abbia cambiato sesso non c'entra nulla con la pochezza immensa delle sue storie
Per il resto bella recensione, che condivido sopratutto nell'analisi dell'opera. Anche a me è piaciuta molto.