Un classico, ma come giustamente ha scritto nella recensione Tacchan "porta sulle spalle gli anni che ha". In più il prezzo non è dei più abbordabili! Forse lo recupererò più avanti, per ora passo.
Beh, i manga che si "portano sulle spalle gli anni che hanno" li apprezzo sempre come ho sempre fatto d'altronde ma purtroppo Mimì (aka Attack no. 1) non mi è mai piaciuto come titolo, nè come anime e ora neanche come manga che, anzi, mi sembra persino più brutto della serie animata.
Il prezzo non è poi tanto alto, visto che è un manga (diciamolo) di nicchia e ha un alto numero di pagine, ma mai mi verrà voglia di leggerlo...
Manga semplice, lineare con personaggi piatti ma comunque abbastanza caratterizzati (specialmente la Ayuhara). Mi ha sorpreso la trama che la pensavo più banalotta e invece ora della fine (anche nel numero 2) è anche "elaborata". Riguardo all'edizione devo dire che 6,50€ alla fine non sono neanche troppi per il numero delle pagine che ha e il layout/design tutto sommato mi piace anche ma il formato è quantomeno ridicolo. Vignette microscopiche, con parecchi baloon, con i contorni a destra e a sinistra figurarsi in un formato 10,5x15cm. Anzichè gli occhiali 3D quì servono le lenti d'ingrandimento
c'è chi l'ha vista come una storia che mostra lo sport attraverso una chiave militarista dove allenatori crudeli e spietati bastonano le atlete inculcandogli la mentalità della vittoria, altrimenti il disonore e le miniere di cabone, o qualcosa del genere. niente di più sciocco, penso. è ben differente, qui si assapora agli albori degli anime sportivi, il gusto dell'onore giapponese, il desiderio di riuscire, di essere qualcuno, di sfondare, l'abnegazione del loro carattere samurai. grande saga, bellissimi ricordi.
Sinceramente non sono interessato all'acquisto, né ora né in futuro perché i manga sportivi non è che mi interessino molto a parte qualche eccezione che conferma la regola (Capitain Tsubasa). Al punto di merito/demerito è l'età veneranda che si porta sulle spalle...
ad ogni modo 6 positivi e 3 neutri non sono niente male con giudizio e valutazione in corso.
Da piccola quando giocavo in giardino con mia nonna e un pallone di plastica da 2 lire mi facevo chiamare Mimì... Questo manga l'ho aspettato dal momento in cui ho sentito "voci" circolare relativamente all'uscita. Non sono entusiasta del formato ma, a quanto ho sentito, è stato rispettato il formato che era stato dato in patria. I baloon non saranno poi cosi leggibili e quant'altro volete metterci ma onestamente io l'ho trovato coinvolgente. Forse sarò una dannata vecchia sentimentalista ma nel leggere questo volume (e anche il secondo) mi sono completamente immersa, rivivendo e vivendo le emozioni di allora. Lo stimolo a essere sempre meglio, meglio di se stessi più che degli altri, a dare il massimo a migliorarsi di giorno in giorno e fare sacrifici per i proprio sogni e il proprio destino, questo leggo tra le pagine in bianco e nero dai disegni un "po' " retrò. Per tutto questo per me questo titolo vale la pena di esser acquistato e letto con passionale ardore.
ShinichiMechazawa
- 13 anni fa
04
@Alucard: mi dispiace ma Attack no.1 e' un anime con una concezione dello sport completamente distorta da un certo tipo di nazionalismo giapponese e non fa nulla per nasconderlo.Negli anime sportivi classici basati sui combattimenti come l'Uomo Tigre e Rocky Joe la tensione drammatica era necessaria,qui invece e' eccessivamente caricata e pesante.
Non c'e' rivalsa sociale,non c'e' amore per lo sport (Mimi' non gioca a pallavolo per piacere ma perche' e' dotata e quindi DEVE giocare a pallavolo) e parafrasando Battiato quella mostrata e' l'idiozia dell'onore,non l'onore stesso;e' l'unico modo razionale per spiegare certi orrori.
Contestualizziamo: nel 1964 la nazionale femminile di pallavolo vinse l'oro alle Olimpiadi,e tutti sappiamo che nel dopoguerra giapponese c'era ancora una parte nazionalista che necessitava di un qualsiasi tipo di "rivincita" per dimostrare la superiorita' del Giappone nel mondo.
Posso vederci troppo io,ma Attack no.1 mi e' sempre sembrato inevitabilmente invischiato nel quadro che ho fatto sopra.
In conclusione: Slam Dunk e' stato per me un incentivo a seguire il basket tra i tanti altri di quegli anni,Attack no.1 invece e' una delle cose che mi ha convinto a non seguire la pallavolo.
Ps.: Sutomo.Sutomo.Sutomo,l'inutile fidanzato,il peggior personaggio maschile della storia degli anime.
Ah,prima del "eh pero' tu si ggiovane" specifico che guardai Mimi' per la prima volta una quindicina di anni fa e mi fece piu' o meno la stessa impressione.
Veramente c'è, infatti all'inizio Kozue fa amicizia con un gruppo di studentesse svogliate e socialmente emarginate da tutta la scuola perchè ritenute delle teppiste, le allena e insieme a loro sconfigge il club ufficiale di pallavolo. Da lì in poi l'opinione generale di studenti e insegnanti sul "gruppo delle svogliate" migliora enormente, così come i loro risultati scolastici. La stessa Kozue è l'emblema di questa rivalsa, dato che inizia il manga come teppista e lo termina come Attack No.1, la giocatrice più forte al mondo.
<i>non c'e' amore per lo sport</i>
E' proprio il contrario. All'inizio Kozue è costretta a lasciare la sua scuola di città perchè gravemente ammalata. Si trasferisce quindi in campagna sperando che il migliore ambiente l'aiuti a guarire e inoltre le viene proibito di giocare a pallavolo per evitare peggioramenti di salute. L'inizio del manga ci mostra quindi una Kozue senza obiettivi, spenta, triste, proprio perchè senza la pallavolo reputa inutile la sua intera esistenza. E quando Kozue guarirà dalla sua malattia, si farà capire che il merito è tutto della pallavolo e dell'amore di Kozue per essa.
Questi due aspetti sono presenti all'inizio del manga e dell'anime, e quindi probabilmente tutti quelli che hanno visto l'anime nella versione mediaset se li sono persi, essendo partiti dall'episodio 27.
Anche l'aspetto militarista degli allenamenti comunque è storicamente giustificato, essendo ispirato ai veri allenamenti che sostenne la nazionale che poi avrebbe vinto l'oro alle olimpiadi del 1964. Questo team era infatti formato da giocatrici-lavoratrici che dalle 8 alle 15 lavoravano in fabbrica, dalle 15 alle 24 si allenavano a pallavolo, poi qualche ora di sonno e di nuovo a lavorare. Tutto questo per i due anni precedenti alle Olimpiadi. E il loro allenatore era soprannominato "Demonio".
Fatte le dovute precisazioni, comunque, non ritengo Attack No.1 così bello, almeno da quest'inizio. Il secondo numero comunque migliore del primo, ma i livelli di un Ace wo nerae sono ancora lontani.
E' chiaro che sia un prodotto che risente del tempo in cui è stato concepito, ma fa parte della storia dei manga e ne è una pietra miliare! Per quanto riguarda la durezza del coach....beh....leggete un po' com'era colui che ha fatto vincere la medaglia d'oro al Giappone: http://www.storiedisport.it/schede/volley/01.htm Ci credo che li han sempre dipinti tutti così!;D Io trovo che l'edizione J-pop sia ottima! I disegni della sensei Urano non sono eccelsi da un punto di vista anatomico e un formato più grande avrebbe accentuato tali difetti! Il formato BUNKO è stata un'ottima scelta! Qua c'è un'elenco di tutte le ristampe che Mimì ha avuto: http://www.nekobonbon.com/Mimi/Testi/Mimimanga.htm Fra l'altro, la grafica del nostro bunko è pure più bella!!!^_^
Sono nata alla fine degli anni '80 e cresciuta negli anni '90, Mimì la ricordo solo vagamente... (mi ricordo decisamente meglio di Mila) ma devo dire che i manga sportivi non sono il mio forte...se poi ci si aggiunge uno "stile un pò datato" non proprio curato e un'edizione non da favola...beh, ho detto tutto. Passo!
comprendo quello che dici, ma cerchiamo di non confondere le cose in primis dando una tinta politica a ciò che non ce l'ha ed in secondo luogo applicando delle nostre categorie culturali ad una cultura, appunto, molto diversa. Tanto per essere chiari, in Europa ma soprattutto in Italia siamo abituati a considerare alcuni concetti come la disciplina, il sacrificio un certo tipo di accento sulla "determinazione di gruppo" come "categorie" culturali della destra. Sappiamo però tutti come questi concetti facciano parte della visione del mondo confuciana che permea così tanto la vita giapponese (ed anche coreana, se è per questo). Non insisto su questo concetto che tutti gli appassionati di anime e manga conoscono così bene. Certamente Attack n° 1 è un po' radicale in questo senso ed è vero che risente del clima di volontà di riscatto così forte in Giappone negli anni '60. Però sono convinto che non ci siano letture politiche in controluce, ne' di destra ne di qualunque altro tipo. Saluti Prospero
even if it is painful, even if I feel sad, on the court I’m alright as the ball howls, my heart bounces receive, toss, spike one, two, one, two attack!
(but I put an end to my tears coming forth, I’m a girl after all) tears as well as sweat, in a young [one’s] fight I want to cry far out to the sky: Attack! Attack number one Attack! Attack number one
even if it is painful, even if I feel sad, after all, the team-members are there as the whistle sounds, my heart bounces receive, toss, spike one, two, one, two attack!
(but I put an end to my tears coming forth, I’m a girl after all) inside tears, in a young heart I want to cry out to the drifting clouds Attack! Attack number one Attack! Attack number one
....
molto molto diverso dal "mimimimimi... tu non perderai mai" (specie quando poi perde un sacco di partite), vero?
Ragazze-pallavolo-ricordi frammentati di Mila e Shiro = da evitare come la peste XD. Questo genere di anime, forte di uno stile di disegno già orrido di suo non è nella mia lista di opere degne di nota
sei la prima persona al mondo che sento dire queste cose.. alcune fra l'altro apparentemente false, poichè mi pare che la stessa mitica protagonista di Attack ami la pallavolo, e più avanti nel proseguo della storia lo dice pure... che forse non dall'inizio lo sia, ma poi ci diventa, la sua passione. inoltre l'anime che tutti conosciamo non vuole essere essere affatto nazionalista...o parlare trasversalmente di politica...suvvia...mi pare forzato arrivare a dire queste cose..non calzano proprio.. : sicuramente alcuni elementi da te citati sono plausibili ma non in così grande maniera... non so se mi spiego..non sono esattamente contrario a cio che hai detto, l'ispirazione a quella nazionale che vinse l'oro c'è sicuro, ma senza estremizzare..
ShinichiMechazawa
- 13 anni fa
01
In effetti come gia detto prima potrebbe benissimo essere che io ci veda troppo e magari sbaglio nel dargli una connotazione politica,pero' dall'altra parte basta leggere la scheda su Hirofumi Daimatsu postata da Ayachan per giustificare alcune delle mie congetture;o almeno si puo' tranquillamente dire la figura dell'allenatore-mostro era ispirata ad un modello reale.
Ho gia ringraziato Slanzard per i chiarimenti soprattutto su alcuni aspetti dell'opera che ignoravo anche se il mio giudizio resta grossomodo negativo.
Sull'inutilita' di Sutomo invece suppongo siamo tutti d'accordo.
@ShinichiMechazawa <i>Ah,prima del "eh pero' tu si ggiovane" specifico che guardai Mimi' per la prima volta una quindicina di anni fa e mi fece piu' o meno la stessa impressione.</i>
Eh, pero' tu si ggiovane, io ho visto Mimi' per la prima volta 30 anni fa! Sono un grandissimo fan di Mimi' ed in generale degli anime anni 60 ed il manga lo recuperero' sicuramente. L'unica cosa che mi ha dato fastidio e' il formato lillipuziano dell'edizione, veramente ai limiti della leggibilità.
P.S. a me il personaggio di Sutomo, lo sfigatissimo fruttivendolo e' sempre piaciuto.
sicuramente d'accordo sulle dimensioni ridicole dell'edizione..ma perchè così piccola..
ad ogni modo, shinichi, che Sutomo sia un personaggio insulso, beh, concordo... fa da spalla, il classico amore in disparte mentre la protagonista sta sotto i riflettori. potevano assegnarli una parte migliore, ma non era questa la trama, direi.
Ma non si chiama Tsutomu????? Chi è Sutomo??? Comunque, sarà che sono un nostalgico, sarà che la serie è piena di colpi di scena... A me sto manga piace! E aspetto con impazienza gli altri numeri! Speriamo si mantenga su questo livello, ma secondo me può solo migliorare.
A me deve ancora arrivare!!!! Mi mangio le mani per non poterlo commentare come si deve! L'ho visto in libreria, ma la mia copia deve ancora pervenire! Adoro le opere un pò datate e a mio avviso veramente per gli anni che si porta appresso è solo che da lodare! Un vero peccato che arrivi solo ora in Italia, ma come si suol dire "meglio tardi che mai!!".
@Darkarel Da piccola quando giocavo in giardono con mia nonna e un pallone di plastica da 2 lire mi facevo chiamare Mimì...
looool che bellissimi ricordi allora che hai "grazie" (per modo di dire) grazie a questo anime!!! ^^ Molto spesso ci leghiamo affettivamente a qualcosa per il ricordo che abbiamo ad esso collegato... una cosa romantica insomma
Forse lo recupererò più avanti, per ora passo.