Ho citato quella parte per fare capire che se non parli in greco ("Io, dall'alto della mia maggiore sapienza, contengo il mio linguaggio") allora non sei un "povero zotico analfabeta", ma semplicemente uno che ignora il greco ("il mio linguaggio che altrimenti tu, [...], non saresti capace di comprendere"). Parlare in greco ti rende solo più erudito. L'unica parte rivolta verso di te è "Libero di utilizzarlo così come io sono libero di non capirlo.". Che non è per nulla offensiva, anzi. Io la recensione non la boccio in toto (ed anche se continuo a ripetermi, continuo a trovarla anacronistica), ma avrei preferito delle note a piè pagina. Sull'ignoranza: il greco e il latino sono lingue morte. Trovo accettabile che vi sia dell'ignoranza in merito. Io farei studiare l'inglese piuttosto (così da cercare d'unire ancor più i popoli europei).
Riguardo la tua posizione: avevo capito che era avversa al "virgolettato", ma era proprio il "virgolettato" che mi dava problemi (poiché se assumi quello allora io, che quando parlo di tecnologia mi contengo, dovrei lasciar intendere, tra le righe, : "Io, dall'alto della mia maggiore sapienza, contengo il mio linguaggio che altrimenti tu, povero zotico analfabeta, non saresti capace di comprendere". Oltre ad essere offensivo è anche falso. Qualsiasi erudito/professore/premio nobel/esperto è costretto "ad abbassarsi"; pensi davvero che lascino intendere questo... "tra le righe"?).
@Limbes: e quale sarebbe la distinzione tra lingua parlata e scritta? Ci sono espressioni che possono essere rese solo scrivendo per caso? Oppure non sarà che, come ho detto, dietro tutto ciò c'è solo la voglia di formulare frasi in modo complesso tanto per apparire fighi? (E-penis... e due) Darà che per me la cosa appare innaturale, dato che ho l'abitudine di scrivere a getto, esattamente come lo direi a parole... non mi sento insomma in dovere di caricare troppo i miei discorsi per farli sembrare chissà che.
Nel mezzo sta la mediocrità? La mediocrità sta negli atteggiamenti e di sicuro nessuno dovrebbe invocarla per delle semplici recensioni sugli anime (vedi perchè dico che bisogna prendersi meno sul serio?). Per il resto per me, una frase di questo genere (e me l'aspettavo purtroppo, poichè rispondono così quasi tutti quelli che vogliono darsi un tono) è veramente incommentabile...
Epicuro (anonimo)
- 13 anni fa
50
Catulla, in realtà, non credo che le nostre posizioni siano così distanti. Io non ho mai criticato la recensione in quanto a complessità o qualità di scrittura. Semplicemente sono persuaso che vi siano luoghi ove è preferibile scrivere in un certo modo, usando un tal registro, senza frignare d'autocensura imposta dal popolo bruto. Come sempre, credo si tratti di buon senso e misura.
Al contrario, alcuni degli ultimi commenti di Limbes m'hanno lasciato piuttosto desolato tanto sembrano suffragare le critiche più che smontarle.
OB, ma come, ti riempi tanto la bocca di registri e blablablaa e poi ti perdi sulla distinzione tra scritto e parlato? Vedi, prima d'inveire dovresti sapere di cosa parli e fare un esame di coscienza per appurare se sei o meno nella posizione d'aggredire. Quanto meno per amor proprio, perché nella foga ti lasci scappare alcune esternazioni imbarazzanti - ho l'abitudine di scrivere a getto (con l'idrante forse?) - alla luce delle quali si spiegano certi costrutti improponibili che ti correggo durante la moderazione. Magari riflettere un attimo prima di stendere un testo ti sembra innaturale, ma è un buon modo per evitare obbrobri linguistici. Magari poi, prima di venire a sindacare la mia scrittura, impara come si scrive in modo corretto. E impara anche a rispettare l'altrui libertà, perché, come diceva Oscar Wilde: "Egoismo non è fare ciò che si vuole, ma pretendere che gli altri facciano ciò che noi vogliamo".
PS Illidor, io non sentirei minate le mie facoltà intellettuali se durante un discorso tu sciorinassi le tue nozioni molto tecniche sulla tecnologia. Non ho ancora capito qual è il vostro dramma. E trovo molto tristi alcune tue affermazioni.
Epicuro (anonimo)
- 13 anni fa
00
Dato che scrivi "vostro dramma" devo intendere che comprendi tutti quelli che t'hanno mosso delle critiche sulla recensione.
Ebbene, ecco il mio "dramma": quando si scrive un articolo c'è bisogno di avere ben presente dove questo andrà pubblicato e di conseguenza calibrarne il linguaggio tecnico.
Tutto qui, come vedi, almeno da parte mia non ci sono assalti alla libertà di chi scrive né tanto meno critiche ai contenuti o alla qualità dell'italiano adoperato.
Epicuro, non mi pare di essere tanto tarato da rifiutare per partito preso qualsiasi critica e tu stesso ne sei stato testimone. Mi sembra infatti che, in occasione della diatriba su Bay, dopo il confronto delle rispettive argomentazioni, io abbia fatto ammenda. Come ritengo sia onesto, intellettualmente, qualora si commettano errori nelle proprie considerazioni.
Accetto obiezioni sul merito dell'analisi, ma non su quello dello stile. A maggior ragione se chi le avanza pretende l'omologazione a una scrittura spicciola, dettata dalla foga, e non dalla correttezza e dalla ricerca. Riguardo all'osservazione sul buon senso, ci stavo riflettendo pure io e ti dirò, in tutta franchezza, non pensavo si potesse scatenare un tale putiferio per due misere parole.
Epicuro (anonimo)
- 13 anni fa
20
Infatti, Limbes, il mio ultimo intervento voleva solo fare il punto della situazione e non ulteriormente inasprire la contesa. La nostra discussione su Bay la ricordo bene (non a caso l'ho citata scherzosamente qualche commento più su).
Diciamo che temevo di essere finito nel mucchio e ho voluto puntualizzare la mia opinione che, ripeto, non vuole scalfire lo stile della recensione ma l'uso di termini tecnici in un contesto non consono.
Alla fin fine, l'unica mia perplessità è l'uso di alcune parole non leggibili (in senso letterale) in un testo che vorrebbe esporre limpidamente (non banalmente, s'intende) un parere. Tutto qui. Infatti, nelle tue precedenti recensioni non ho mai avuto nulla da dire nella forma, no?
Per quanto mi riguarda concordo con il messaggio n°77 di epicuro. Riguardo al parlare di una materia in cui si è esperti: è come se un medico anziché spiegarti semplicemente cos'hai usasse il linguaggio proprio della medicina per spiegarti il tuo problema. E questo è improponibile. Riguardo la "tristezza" di alcune affermazioni: al più posso provare a chiarire i punti che ti suscitano ciò, ma dubito sia di farti cambiare idea che di cambiarla.
Riguardo al parlare di una materia in cui si è esperti: è come se un medico anziché spiegarti semplicemente cos'hai usasse il linguaggio proprio della medicina per spiegarti il tuo problema. E questo è improponibile. Ilidor, direi che il paragone non è propriamente calzante. Il medico ha a che fare con la vita delle persone, qui stiamo parlando di lettura, e neanche di lettura obbligatoria. Se Limbes non parla chiaro per alcuni utenti, nessuno ne paga gravi conseguenze. Un medico deve essere limpido, è il suo lavoro.
La discussione mi diverte!! La mia modesta opinione a riguardo è che effettivamente la recensione poteva fare benissimo a meno di tutta una serie di termini ricercati. Il problema non è la cultura di una persona ma piuttosto chiedersi che cosa si sta scrivendo e per chi. Una delle prime cose che ti insegnano quando devi esporre una tesi su un argomento è partire dal presupposto che chi la leggerà parta da zero su quell'argomento in modo da essere il più chiaro possibile. Se fai una recensione esprimi una tua opinione e dato che questa nasce per essere fruita da un pubblico eterogeneo dovrebbe usare una terminologia facilmente comprensibile. Ho fatto il classico e non ho avuto difficoltà a comprendere certi termini, ma posso capire chi non ha fatto un certo tipo di studi. Non penso che questo sito sia il luogo adatto per dare lezioni di lingua italiana a nessuno, quindi non buttatela sulla pigrizia mentale. Penso che l'intento di Animeclick sia quello di raccogliere e avvicinare persone che hanno la passione per animazione e fumetto giapponese non filologi, linguisti e semiologi. Se una persona desidera migliorare la propria conoscenza della lingua italiana e approcciarsi alla cultura classica esistono altri modi ben più congeniali a tale scopo. Infine dato che si usano parole che hanno un corrispettivo in italiano , come già detto da un altro utente, l'uso del greco mi pare irrilevante. Certamente il greco antico ha dalla sua che molti termini concentrano concetti complessi e possano essere più funzionali ad esprimere un pensiero articolato e complesso, ma dato il pubblico sarebbe meglio usare qualche frase in più e rendere il tutto di più immediata comprensione.
Ho citato quella parte per fare capire che se non parli in greco ("Io, dall'alto della mia maggiore sapienza, contengo il mio linguaggio") allora non sei un "povero zotico analfabeta", ma semplicemente uno che ignora il greco ("il mio linguaggio che altrimenti tu, [...], non saresti capace di comprendere"). Parlare in greco ti rende solo più erudito. L'unica parte rivolta verso di te è "Libero di utilizzarlo così come io sono libero di non capirlo.". Che non è per nulla offensiva, anzi. Io la recensione non la boccio in toto (ed anche se continuo a ripetermi, continuo a trovarla anacronistica), ma avrei preferito delle note a piè pagina. Sull'ignoranza: il greco e il latino sono lingue morte. Trovo accettabile che vi sia dell'ignoranza in merito. Io farei studiare l'inglese piuttosto (così da cercare d'unire ancor più i popoli europei).
Riguardo la tua posizione: avevo capito che era avversa al "virgolettato", ma era proprio il "virgolettato" che mi dava problemi (poiché se assumi quello allora io, che quando parlo di tecnologia mi contengo, dovrei lasciar intendere, tra le righe, : "Io, dall'alto della mia maggiore sapienza, contengo il mio linguaggio che altrimenti tu, povero zotico analfabeta, non saresti capace di comprendere". Oltre ad essere offensivo è anche falso. Qualsiasi erudito/professore/premio nobel/esperto è costretto "ad abbassarsi"; pensi davvero che lascino intendere questo... "tra le righe"?).