Diciamo che è una prima serie a finale aperto... molto più aperto di un passaggio Dragonball-DragonballZ... anche se c'è da dire che il punto più aperto su One Piece è proprio il passaggio vecchio mondo - nuovo mondo, mentre negli altri casi fino almeno a Enies Lobby si può parlare di serie autoconclusive
Il non uccidere non è un difetto, secondo me è un metodo per poter riutilizzare i personaggi (e farli morire in caso nella parte finale della serie) anche se è una cosa che può essere sfruttata bene o male... In OP l'autore ha dimostrato di saper reinserire e risfruttare bene (per il momento) i vecchi personaggi di ritorno a Marineford, in altri casi (molti!) il non uccidere ha portato solo a tenere inutilmente di contorno alcuni personaggi che son necessariamente affondati in un'inutile vecchiaia perdendo tutto agli occhi di tutti i lettori (se fossi in Yamcha/Yamco personalmente avrei preferito una morte da eroe!)
La morte misura anche la "tristezza" (o "serietà", non mi viene un termine più adatto) della storia e mostra quanto un autore voglia tenersi scanzonato: Saint Seiya è uno shonen successivo a Dragonball e lì muoiono in moltissimi, ma proprio per consentire un tono meno allegro alla storia...
Oni&Locke posso ben dire che l'avrei trovata deludente
C'e' un condizionale qui, non a caso. Il contesto era "se non ci fosse stata una seconda serie". Del resto lo stesso Kotaro l'ha spiegato nel messaggio 52:
So bene che la storia totale non è ancora conclusa, quindi non dò ancora un giudizio sull'opera tutta, ma visto che la recensione in rubrica parla solo della prima serie, e la prima serie non si conclude, posso ben dire che l'avrei trovata deludente, se l'avessi vista e se non ci fosse stata una continuazione
Per ciò che riguarda Higurashi no Naku Koro ni diro che la valutazione è molto soggettiva. Potrei consigliare di guardarlo e sono convinto che ci ritroveremmo con mille pareri differenti.
Generalmente però sono concorde con l'otto datogli da Shoji. Anche se la trama a volte risulta (volutamente? ) confusionaria ma fa gioco alla suspance. Certe cose rimangono in sospeso o non ci si capacita di alcuni eventi, ma nel complesso la storia regge e intrattiene. Il caracter design non è raffinatissimo ma è funzionale. Molto ben rese le varie espressioni dei personaggi nei momenti in cui ce ne è bisogno, forse il cara un po infantile è giustamente in contrappossizione con le atmosfere horror -dramma dell'anime, rendendo ancor più netta la distinzione fra gli attimi di gaudio e quelli più angosciosi.
Per Naruto.
D'accordo col voto. Anche se Naruto pare un pretesto per criticare ,più che altro, un certo modo di fare le serie di animazioe (che condivido come polemica). Effettivamente la serie soffre di vari problemi.
Episodi dalla qualità altalenante e con puntate senza ne capo ne coda. Generalmente la serie è più forte dove è sostenuta dalla versione cartacea e molto fragile quando si tenta di allungare il brodo (di una serie che molto spesso manca di fiato anche nel fumetto). Le animazioni degne di nota cessano di esistere da metà serie in poi per far posto a fissi interminabilie reuse a manetta. Il doppiaggio italiano ci mette del suo ,anche se io nn lo trovai cosi terribile.
Ma così è ancora peggio. Mi dici che senso avrebbe questa frase? A tutti gli effetti una seconda serie c'è, quindi non ha nessun senso porsi cotal dilemma. La prima serie la si giudica come prima parte con un sequel. Non ha senso dire: "se non ci fosse stata allora...." perchè non è proprio questo il caso.
Innanzitutto grazie per gli apprezzamenti e complimenti agli altri recensori. Volevo dire la mia su Naruto. Anch'io ho fatto una recensione su Naruto ed è sostanzialmente positiva. Il grande difetto, ben esposto, è l'incredibile quantità di episodi o situazioni INUTILI come filler o flashback angoscianti, che distolgono l'attenzione dalla trama principale. Questa di per sè si regge su un fil di lana e appesantirla ulteriormente con "simpatici melodrammi simil beatiful" mi sembra assurdo. Le cose che mi convincevano a guardarlo erano sostanzialmente la triste storia dell'orfano protagonista e i combattimenti, soprattutto quelli con l'akatsuki. Del resto se ne può fare a meno, soprattutto di quel tira e molla tra sasuke, sakura e il biondo. NARUTO BASTA! SASUKE NON TI VUOLE!!! però! non toccatemi one piece! come diceva una pubblicità: -toccatemi tutto ma non il mio one piece-
Ringrazio per l'interessamento immeritato nei riguardi della mia persona, ma se volete continuare il discorso (che poi è nato da un semplice fraintendimento ingigantito quindi si può anche smettere ) ci spostiamo in altri lidi, lasciamo spazio ai discorsi sulle recensioni che sono l'argomento della discussione poi
Mi piace molto la descrizione di Shoji su Higurashi. Io adoro quest'anime.
Alexander
- 13 anni fa
00
Per qualche motivo, gli anime che mi colpiscono più favorevolmente sono quelli con il chara che mi piace di meno, e Higurashi è un ottimo esempio (purtroppo è anche vero il viceversa, e questo è il caso di Umineko).
Beck non l'ho mai apprezzato molto... sarà che non è il mio genere, ma certe scene le ho trovate talmente illogiche da risultare quasi surreali (spolier warning - spoiler warning): al protagonista fracassano la chitarra in mille pezzi e lui resta lì a guardare come un pesce lesso; dopo un po' gli storcono appena il plettro e lui si trasforma in una belva... sarà la cosiddetta "goccia che fa traboccare il vaso", ma così mi sembra un po' troppo!
Condivido in gran parte la recensione di Higurashi no Naku Koro ni, davvero ben fatta. Trovo esatta e coerente anche quella di Beck - Mongolian Chop Squad, con la quale condivido molte opinioni. Posso dire di accettare anche le affermazioni su Naruto, in quanto è sicuramente meritevole, ma nel complesso assai banale e poco original; nonostante sia visto come una divinità da molte persone. Hero invece, mi ha intrigato molto; gli darò un'occhiata. Complimenti ai recensori!
Locke Cole, se ho ben capito tu consideri la prima serie autosufficiente e la seconda un'aggiunta posticcia e deleteria. Tuttavia la soluzione sovrannaturale non è stata tirata fuori dal cilindro, ma è l'assunto su cui poggia la stessa prima serie. Non bisogna dimenticare infatti che l'anime è tratto dal manga il quale, a sua volta, deriva dalla sound novel che, negli archi corrispondenti a 'Higurashi no Naku Koro ni Kai', spiega il meccanismo delle vicende svoltesi nei precedenti spezzoni. Nulla è stato sconvolto, nel suo senso, dal Kai, ma in partenza ogni cosa era pianificata in funzione di quella soluzione sovrannaturale da te aborrita.
PS [...] un futuro shonen X dove alla fine muoiono tutti lasciandoti come messaggio "Ok, lotta, fatti il mazzo, ma tanto è inutile perchè poi muori" [...] Be', figo.
Higurashi... un'anime veramente spettacolare. Certo, qualcuno potrebbe dire che è molto violento, ma la trama incredibilmente " incasinata" lo rende veramente bello (almeno secondo me, non voglio imporre i miei gusti agli altri).
@Limbes: Esatto, io ritengo la prima serie un'opera piacevole e originale, la seconda l'introduzione di una spiegazione forzata che calza contrariamente con i miei gusti. Come ho già detto, so bene da dove discende "Higurashi" e infatti il suo vero spirito non mi piace, similmente a come provo insofferenza verso "Umineko" con il suo abuso di soluzioni occulte. Con ciò non voglio sostenere la superiorità della prima serie rispetto alla seconda, se non per me solo e pare che il mio parere sia davvero controverso, l'intero discorso era iniziato per sostenere come fosse possibile apprezzare la prima serie senza aspettarsi nessuna rilevazione successiva, in quanto io sono l'esempio vivente di un estimatore esclusivamente di quest'ultima.
[...] dove alla fine muoiono tutti lasciandoti come messaggio "Ok, lotta, fatti il mazzo, ma tanto è inutile perchè poi muori" [...] Be', figo.
Hahaha, Limbes allora bokurano fa per te XD
Io sono del parere che la prima serie sia apprezzabile anche se vista a se stante perchè può essere considerata come episodica, quindi non ci vedo nulla di strano nella posizione di locke^^ Anzi penso sia condivisibile, ma spesso la prima serie non piace proprio perchè incoerente...questone di prospettiva.
Hai creduto fermamente in qualcosa dal giorno in cui sei nato. Ti sei battuto e hai sofferto anni e anni per sostenere il tuo ideale. Hai perso amici, compagni e fratelli nell'attesa della risposta. Anche nel momento di maggior sconforto hai mantenuto salda la tua fede. Hai scoperto di aver sbagliato.
Beh, io decisi di comprare Kamikaze dopo aver letto quest'introduzione, quindi sì, se ben fatto un manga come quello proposto da Kotaro lo leggerei con estremo interesse
Prima di lasciare la discussione per altri lidi volevo intervenire un altra volta visto che sembra sia stato il mio intervento ad aprire indirettamente la discussione. Ribadisco che qui si stà trattando solo della prima serie di Naruto. Concordo con chi dice che non può essere considerata incompleta perchè c' è un seguito ma comunque può essere valutata singolarmente. Per questo dico che quando si fanno riferimenti a saghe di shippuden per giustificare le proprie affermazioni, a mio parere, si sbaglia. In altre discussioni io ho portato avanti la tesi opposta (ho sostenuto che non aveva senso un commento separato delle due stagioni di code geass ad esempio e sono stato duramente criticato per questo) quindi perchè ora ho cambiato parere? Semplicemente perchè non è questione di partito preso. Dipende dalla serie che si analizza. Naruto, a mio parere, si presta ad un analisi separata delle due parti dell' opera e non solo o non tanto per il varco tamporale che le divide. Un varco del genere si presenta anche in One piece e non mi sognerei mai di dividere quella serie in due. Ovviamente il discrimine non è nemmeno il fatto che in Naruto si sia deciso di dare nomi diversi alle due serie. Dipende dalle tematiche trattate. Si, Naruto può essere considerata in parte una serie corale ma non dimentichiamo che l' autore ha scelto di intitolarlo "Naruto" e non "il villaggio della Foglia". Un protagonista perciò è evidente che c' è ed è ovvio su quale personaggio si concentri la vicenda. Quindi, partendo dal presupposto che il protagonista sia Naruto, se l' opera fosse un romanzo potrei classificarlo come un romanzo di formazione. Fondamentalmente parla di un ragazzino odiato da "quasi" tutti, incapace e privo di qualità apparenti a parte una determinazione ferrea che lotta per il proprio posto nella società. Quindi, si è vero che la prima serie lascia in sospeso la storia con Sasuke ma questo non influisce sul completamento di una parte del percorso formativo del personaggio che si conclude con la prima serie. Perchè il Naruto dello shippuden è diverso dal Naruto della serie originale. Il suo obiettivo non è più semplicemente quello di essere accettato, ora può aspirare a diventare un leader e una guida per i suoi coetanei, è accettato da "quasi" tutti e non è più incapace ma dotato di abilità uguali o superiori a quelle dei suoi compagni. Il protagonista ha in realtà sempre dichiarato di voler diventare un leader ma nella prima serie la sua pretesa era quasi un siparietto comico, una reazione all' isolamento perchè in realtà quello a cui mirava era l' appartenenza al gruppo (tutti i lettori sanno fin dall' inizio che probabilmente diventerà Hokage perchè è uno shonen manga ma questo non c' entra con il personaggio, questo come direbbe Hanatazaro è "metagame" XD). Solo nello shippuden vedremo la sua trasformazione da membro del villaggio a colonna portante. Quindi, a mio parere, vedendo Naruto per quello che in realtà è, ossia un viaggio attraverso le varie tappe che portano un ragazzino disadattato e ribelle a diventare un vero Hokage (non solo in termini di potere ma anche di "saggezza"), la scelta dell' autore di divedere le due serie è pefettamente logica e l' opera si presta a una valutazione separata delle due parti.
Per quanto riguarda la storia del riconoscimento da parte degli altri che secondo alcuni sarebbe poco marcato nella prima serie basta dire che questo riconoscimento è evidente. Poi che l' autore si dilunghi o meno a farcelo notare più volte non ha grande importanza, è una sua scelta. Lo vediamo anche (e qui mi si perdoni la citazione delle prime pagine dello shippuden) dal ritorno di Naruto al villaggio dopo l' allenamento. Non deve faticare per essere tollerato come accadeva all' inizio, oramai fa parte della comunità e ha i suoi amici. Un esempio calzante per quelli che hanno giocato ai videogiochi può essere la serie Elder Scrolls. Tutti coloro che hanno giocato conoscono il grande prestigio che arriva dall' essere finalmente diventati, che so, capo della gilda dei guerrieri o gran maestro della gilda dei maghi... Un gruppo di accoliti, di solito vicino all' entrata della sede principale della gilda sono programmati per profondersi in salamelecchi mentre chiunque altro nel mondo e nella gilda stessa continua a trattarti come uno strofinaccio per pavimenti. Forse perchè i programmatori non ti ricordano ogni tre per due che sei il capo della gilda tu perdi questo titolo? Direi di no
Il manga Hero è dalo punto di vista grafico una vera delizia per gli occhi; peccato che la storia non sia stata altrettanto entusiasmant.Credo che il sette sia il voto giusto per tale opera. Degli anime conosco Beck che sto guardando proprio in questo periodo (peccato di avere l'edizione Dynit fallata con due dvd N 3; quindi per sapere come andrà a finire mi ci vorrà un pò di tempo!?! ma fortunamente ho letto il manga!!) Su Naruto non posso esprime un giudizio obbiettivo, perchè ho lasciato da parte l'anime per seguire solo il manga. Mentre Higurashi no naku koro ni proprio non lo conosco.
Diciamo che è una prima serie a finale aperto... molto più aperto di un passaggio Dragonball-DragonballZ... anche se c'è da dire che il punto più aperto su One Piece è proprio il passaggio vecchio mondo - nuovo mondo, mentre negli altri casi fino almeno a Enies Lobby si può parlare di serie autoconclusive
Il non uccidere non è un difetto, secondo me è un metodo per poter riutilizzare i personaggi (e farli morire in caso nella parte finale della serie) anche se è una cosa che può essere sfruttata bene o male...
In OP l'autore ha dimostrato di saper reinserire e risfruttare bene (per il momento) i vecchi personaggi di ritorno a Marineford, in altri casi (molti!) il non uccidere ha portato solo a tenere inutilmente di contorno alcuni personaggi che son necessariamente affondati in un'inutile vecchiaia perdendo tutto agli occhi di tutti i lettori (se fossi in Yamcha/Yamco personalmente avrei preferito una morte da eroe!)
La morte misura anche la "tristezza" (o "serietà", non mi viene un termine più adatto) della storia e mostra quanto un autore voglia tenersi scanzonato: Saint Seiya è uno shonen successivo a Dragonball e lì muoiono in moltissimi, ma proprio per consentire un tono meno allegro alla storia...