Effettivamente (rispondo al post di Tacchan), l'adattamento del titolo è un'arma a doppio taglio: se la Ronin ha preferito sfruttare una citazione letteraria interna alla storia e al contempo rendere la serie maggiormente identificabile dandole i nomi dei protagonisti, da una parte va bene; dall'altra, però, così si creano aspettative differenti da quello che realmente viene proposto, e come se non bastasse (almeno dalla lettura dei primi due volumi, magari nel terzo le carte in tavola cambiano) al momento Allan è di fatto un comprimario il cui diritto a comparire nel titolo è dubbio: quindi, io personalmente avrei lasciato il titolo originale, il Clan Poe, che è il reale fulcro dell'opera, di cui Edgar, Marybell e Allan sono i rappresentanti presso i lettori.
Detto questo, c'è da aggiungere che si tratta di un'opera particolare per la sua sceneggiatura, molto bella, delicata e poetica, che personalmente mi ha conquistato, ma che credo sia adatta solo a un pubblico di veri "intenditori" interessati anche alla storia del fumetto manga in sé; non so quanto sia consigliabile la lettura per gli altri, il rischio di travisare, o non comprendere affatto, questo capolavoro è troppo grande.
Ho preso questo titolo quasi per "errore" perchè inizialmente non mi interessava ma poi siccome sono tre volumi e la settimana era abbastanza scarna di uscite ho deciso di prenderlo.. ed è stata una bella sorpresa!
Si apre con una storia misteriosa che lascia intuire dalle mezze frasi la verità che si cela dietro la famiglia dei Poe, e mentre si sviluppa diventa un inaspettato e shockante sequela di dramma e disperazione incredibilmente melanconico! Questo è così solo un prologo alla vera storia che narra come i due protagonisti si sono conosciuti, infatti dopo prendono posto storie a se stanti che hanno l'unico difetto di fare piccoli balzi temporali e potrebbero creare leggera confusione nel lettore, ma a parte quello sono tante piccole parentesi su storie d'amore perlopiù tristi e drammatiche ma che esaltano lo splendore del sentimento. I disegni inoltre, relativamente all'epoca, sono bellissimi, ricchi di dettagli e simbologie legate sopratutto alle rose, creando così un'atmosfera cupa ma allo stesso tempo dolce e onirica, molto particolare. Adesso aspetto il secondo volume (dannati fumettari che nonostante l'abbia in casella non me lo abbiano conservato, erano solo due copie! è_é) con impazienza e spero di vedere anche una storia più lunga prendere vita, ma se continua su questi binari non me ne dispiaccio propio!
Comunque mi incuriosisce capire dove voglia andare a parare questa associazione ad E.A. Poe, perchè oltre al fatto che tutte le persone che diventano vampiri entrino nel "Clan dei Poe" non c'è altro... per ora!
@ Vash Non comprendo da dove arriva questa fissa dei pollici, mi sembra di vederne diversi positivi da Tacchan, non tantissimi ma cmq ci sono! Poi conta che leggendo miliardi di volumi unici/primi volumi si diventa ovviamente più selettivi!
Non è il mio genere di manga, ma l'ho comprato sulla fiducia perchè qualche anno fa ho assistito ad una conferenza con l'autrice che mi ha conquistato ed ero curioso di leggere qualcosa di suo, poi il fatto che l'autrice fosse stata elogiata a più riprese da Giorgio Amitrano (che ha curato la prefazione del primo numero) mi aveva incuriosito ancora di più. E' un manga abbastanza strano, ma anche di gran fascino e molto interessante. Ha una struttura particolare, non c'è una vera e propria trama portante ma è composto da vari episodi singoli più o meno lunghi e più o meno collegati fra loro, che sono posti non cronologicamente ma in ordine sparso, quindi ci vuole un pò per raccapezzarsi con le trame, ma credo sia stato fatto apposta per sottolineare il fatto che i personaggi sono immortali ed eterni e vivono numerose esperienze assumendo di volta in volta nuovi connotati a seconda delle persone con cui entrano in contatto. Sono molto curioso di scoprire cosa ci sarà nel terzo volume, perchè la struttura atipica della storia mi rende difficile immaginare una conclusione canonica e perchè ci sono ancora dei punti oscuri che non sono stati trattati (la vampirizzazione di Mary Bell, dopo aver visto quella di Edgar, e il rapporto fra Edgar e Allan, su cui tanto hanno posto l'accento nel primo capitolo ma che poi è stato messo molto in secondo piano).
Sicuramente è un manga che non piacerà a tutti: la storia è ingarbugliata, a volte un pò pesante, ricca di momenti drammatici, lo stile di disegno è classico (logico, vista l'età dell'opera) ma di grande impatto, i personaggi non sono esattamente il massimo della simpatia, eppure quest'opera è riuscita ad affascinarmi, anche se non saprei a chi consigliarla, di sicuro non ad un pubblico giovane che si aspetta una storia di vampiri alla Twilight, perchè è qualcosa di estremamente diverso e più profondo, non è una lettura leggera o disimpegnata. L'edizione del primo numero, aldilà degli ottimi redazionali, l'ho trovata tutt'altro che perfetta, piena di pecette e con le onomatopee che per metà volume sono adattate in romaji e poi, a buffo, vengono lasciate in kana senza alcun motivo apparente. Il secondo numero continua a mantenere le onomatopee in kana (cosa per me fastidiosissima, soprattutto per un manga che di giapponese non ha nulla nella sua ambientazione, e indice di svogliatezza e poca cura) ma perlomeno lo fa dall'inizio, e non vi sono pecette, per fortuna. Bocciato, perchè decisamente ingannevole (come appunto nel caso di Tacchan) il titolo italiano. Questa non è la storia di Edgar e Allan (che, nonostante vengano "spammati" in maniera pesante nel primo capitolo, finito questo non si cagano quasi di striscio), ma è la storia di tutto il clan dei Poe: Edgar, Allan, Mary Bell innanzitutto, ma anche i loro genitori adottivi, le persone che sono venute in contatto col clan nel corso dei secoli... in questo il titolo originale, "Il clan dei Poe", acquista un senso che manca nella resa italiana. I riferimenti allo scrittore sono soltanto nei nomi, che io sappia, almeno da quanto ho letto sinora.
In definitiva, a me sta piacendo molto, sinora è un'opera indubbiamente meritevole, ma non so a chi potrei consigliarlo, in quanto è abbastanza particolare e va letto con un'attenzione maggiore rispetto ad altri manga.
Sono contenta che in generale il titolo sia piaciuto, ci sono speranze di vedere finalmente l'arrivo di altre grandi opere di Moto Hagio. Vedere in italiano anche Thoma no shinzou non sembra più un'ipotesi tanto improbabile!
Utente1240
- 12 anni fa
40
@Vashthestampede Credo di averlo visto in Blue Exorcist e Gate 7...ma forse è il mio omino del cervello che se lo sta immaginando
Comunque questo è un manga il quale, nonostante il tempo, è un buon prodotto
Ho comprato i primi due volumi, ma non ho ancora avuto modo e tempo di leggerli. Incredibile, mi aspettavo ottimi voti, ma così tanti pollici verdi mai. Più che altro per la trama, che non è nulla di che, da quanto accaparrato in giro. Strano vedere il pollice negativo di Tacchan-senpai tra tutti quelli verdi. Vedrò di leggerlo per poi giudicare io stesso, ma, a questo punto, mi aspetto molto dal titolo in questione.
tentato di prenderlo a lucca, poi altre spese mi hanno frenato, Dubito cmq di tutto questo favore per un solo volume, soprattutto dopo il voto ampiamente positivo dato a primo numero di picasso...
Lo sto leggendo adesso. Vista la prima pagina ho detto "ma che ci fa Anthony nel giardino di rose?" In realta' il libro della Hagio e' del 1972 e precede Candy Candy di 3 anni, quindi probabilmente e' la Igarashi a aver copiato, oppure entrambe hanno copiato dalla stessa fonte. Sia come sia il tratto anni settanta mi piace moltissimo e l'ambientazione e' assai interessante, quindi ho ottime aspettative per il volume.
"Mi aspettavo un horror con tinte gotiche in onore allo scrittore da cui prende il nome. Ho trovato una delicata, melanconica, romantica e atipica storia di vampiri, che sfortunatamente mi ha annoiato."
Nulla da dire sul manga in se, che ha indubbiamente pregi ed è ben realizzato. Sfortunatamente devo dire, nelle opinioni sopra, se mi è piaciuto o meno. La risposta è senza esitazione e alcun dubbio no: la lettura mi ha annoiato, l'ho trovata senza mordente ho fatto davvero fatica a finire questo corposo volumetto.
Sicuramente non è il mio genere, troppo delicato e a tratti melenso per i miei gusti. E appunto, probabilmente dal titolo mi aspettavo altro.
Insomma, IMHO noioso.
Ciao, Andrea
PS: per Picasso, credo sia tra i titoli più brutti fra quelli da me letti del 2011, davvero IMHO terribile e irritante per il suo buonismo. Eppure avevo promosso il primo numero
11 positivi e il negativo (non poco influente) del nostro WM ^^ che dire, dai, il risultato è molto soddisfacente e non vedo l'ora di conoscere quest'opera, ma il prezzo di 7,9 euro per una serie da 3 numeri mi blocca... spero di trovarli usati perchè mi incuriosiscono molto !!
Premesso che qualsiasi cosa arrivi in Italia del Gruppo del 24 sarà da me acquistata per dovere morale (la Takemiya diamine... portatemi la Takemiya... la si trova in qualsiasi saggio sugli shoujo che meriti tale nome ma in Italia ancora nulla è_é), devo dire che non sono rimasto minimamente deluso dalla lettura. Ho sempre un po' di timore ad accostarmi a numi tutelari quali la Hagio per paura di non riuscire a raggiungere le aspettative astronomiche che si vengono a formare, ma fortunatamente non è stato questo il caso. Decisamente migliore di Siamo in 11! (unica altra opera della Hagio giunta qui da noi), specialmente del secondo racconto.
Per il resto, sorge spontanea la domanda:
Con questa serie - che costituisce il primo shojo manga in assoluto raccolto in volume
@Slanzard Tra le (poche) cose della Hagio che ho letto "Siamo in 11!" e' la meno entusiasmante, non capisco proprio perche' sia stata portata in Italia proprio quella per prima. Mah!
P.S. per il resto condivido il discorso sul "dovere morale" per quanto riguarda il Gruppo del 24.
Sfortunatamente a me non è ancora arrivato quindi non posso commentare come vorrei la news!!! Un vero peccato! Mi unisco all'idea del "dovere morale" per il gruppo 24. Quindi lettura obbligatoria anche per me!