"è un lavoro banale e grossolano" Ti sfugge il lavoro che c'è dietro ad una news del genere. Al di là del contenuto, delle scelte, della raccolta dei dati... C'è una notevole organizzazione grafica. Non tutti gli articoli su questo sito offrono informazioni oggettive, questo è risaputo. Oltre alle recensioni, c'è ad esempio la news di Natale, dove si raccolgono svariati pareri per la realizzazione di alcuni consigli sull'acquisto dei manga. E come questo ci sono altri articoli. Non vedo perchè debbano essere news disprezzate.
secondo il tuo ragionamento allora togliamo tutte le recensioni dal sito visto che non hanno nulla di oggettivo.
Un sito è fatto di redattori, persone normali che impegnano il loro tempo per la sua buona riuscita, i quali ovviamente mettono del loro in tutto quello che fanno. Se invece della solita classifica su "quale manga ha venduto di più" ci viene proposta una classifica si personale, ma ampiamente motivata e razionata direi che lamentarsi è una cosa inutile sopratutto dopo il tuo commento (quello si banale e grossolano).
@slanzard. Per Himechan trovo eccessivo il prezzo per le dimensioni e ritengo che con carta normale sarebbe costato menoe lo avrei preferito. Sarò io non poco rinco (l'età avanza ), ma tendo ad associare la carta patinata con le riviste a colori prive di trasparenza. Che senso ha una carta così costosa se poi mi infastidisce la lettura mostrandomi le tavole della pagina dietro? Dopo tutti i flame che gli editori ricevono per la carta trasparente (e non solo da me), che senso ha applaudire l'edizione Planet di Himechan? Mi sembra un controsenso...
5SS. Premesso che l'ho comprato anche io pur avendo l'edizione giapponese e apprezzandone il lato redazionale, la stampa ecc, non ritengo sia "meravigliosa" l'edizione Flashbook. Non ho scritto che è brutta, ma non è il meglio che si sarebbe potuto fare. Persino Planet sta iniziando a usare la rilegatura a filo e per opere meno valide, perché non per 5SS? E' pur vero che l'edizione giapponese non è cucita, però in cuor mio ritengo si meriti la cucitura e la copertina rigida...
Takemiya: finora della Hagio abbiamo visto solo un paio di titoli e non sono certo tra i best sellers. Ho parlato di "opere più famose" e con questo intendo Kaze to Ki no Uta e Terra e. Il primo, lo sappiamo tutti ormai, tratta argomenti spinosi per la mentalità italiana, il secondo è pura fantascienza ma pur sempre shojo e, si sa, le ragazze di norma non leggono fantascienza... Non dico che non sia un peccato che non siano pubblicati, dico che capisco perché non lo sono: è diverso. Fosse per me la prima autrice da pubblicare sarebbe proprio lei, ma proviamo a vederla dal lato di chi investe e si auspica il massimo profitto: tira molto di più un qualsiasi delirio che richiami Lady Oscar (o qualsiasi delirio pieni di bishi), che un'opera Sci-Fi di un'autrice da noi, AHIME', quasi sconosciuta.
*tacchan: a parte che avere tempo a disposizione ed impiegarlo per fare qualcosa non significa che quel qualcosa sarà costruttivo o altro. comunque sia non è che un opera è giudicata in base a quanto tempo è occorso per realizzarla, è il prodotto finale che si valuta. a meno che non si stia valutando la quantità di tempo libero o l'impegno, che non ho affatto messo in dubbio.
questo scritto è impostato né più né meno come una pagina personale di blog. è palesemente, e per auto definizione, non oggettivo. non tiene conto di un infinità di cose ed è articolato male a mio avviso. le recensioni sono diverse da questa sorta di articolo in cui sono esposti i gusti dell'autore (che per altro ha un criterio di valutazione del tutto soggettivo). a questo punto si può pubblicare tra le "news" le preferenze ed i gusti di tutti quelli che hanno la possibilità di scrivervi, purché abbiano speso molto tempo per stilare l'articolo. o no? in ogni caso un prerequisito dell'essere costruttivi è utilizzare un minimo di oggettività, qui assente. essere costruttivi significa anche essere aperti al dialogo e non costringere il lettore a prendere tutto come viene perché sono osservazioni personali e quindi "insindacabili". specialmente per chi cerca nuovi titoli da leggere ed è giusto venga indirizzato secondo qualcosa che va oltre una personale classifica che tra l'altro manca di moltissime opere, dato che non è altro che una personale classifica.
il mio commento è stato sintetico poiché non volevo dilungarmi nell'analizzare un qualcosa che ritengo inutile e quindi sarebbe stato prezioso tempo perso. detto questo non penso neanche che questo sia il luogo adatto dove proseguire una simile discussione..
"Mi piace molto il suo concentrarsi più sui personaggi che sui combattimenti e l'aspetto militare. "
Il problema, Slan, è che tutto questo c'era già nella serie originale. Di suo Yasuhiko ha "solo" riempito di spiegoni tutti i retroscena con quei flashback. Non dico affatto che Origini sia un brutto manga, dico che è una commercialata inutile. D'autore, per carità, disegnata divinamente, ma futile per chi ha amato Mobile Suit Gundam nella versione originale. Non so come lo valuterebbe un profano.
Blade of the Phantom Master a me sembra abbia similitudini clamorose con Berserk, il cui unico vero merito è di aver concluso la storia senza diluirla all'impossibile come Miura. Sostituisci Munsu a Gatsu, Aji Tae a Grifis, il regno di Jushin a quello delle Midlands, Kye Wol Hyang a Caska e ottieni un remake. Non mancano neppure l'equivalente del Bejelit e il flashback a serie inoltrata che spiega l'oscuro passato dell'eroe.
Kiss e never cry non mi aspettavo nulla di particolarmente inaspettato, solo che l'intermezzo romantico, fulcro della storia, si evolvesse bene e non in modo sciatto. Il volume finale non mi ha comunicato la benchè minima emozione rispetto ai primi cinque.
Kagemusha, infine, concordo sia un fumetto di alto livello. Solo che personalmente proprio non mi piacciono le storie che fino all'ultimo ti riempono di speranza salvo concludersi nel modo più tragico e spietato possibile. Questione di semplici gusti
@Rakuen: quanto affermi ha senso, tuttavia andrebbe inquadrato in un discorso ben più ampio, che prende in esame qualsiasi classifica di questo tipo mai pubblicata su qualsiasi altro sito web, giornale, rivista o quant'altro. Perchè si può impostarla come si vuole, si può ritenersi oggettivi quanto si vuole, ma sempre di opinioni personali dell'autore di turno si tratta, si tratti del più sconosciuto sito web ai grandi premi internazionali dati nei festival del cinema. Sì, anche questi ultimi, fatti da gente esperta quanto si vuole, sono nient'altro che una sintesi delle opinioni personali dei vari membri della giuria. Cambiando i giurati, cambia la classifica e i vincitori, come dimostra il fatto che uno stesso film può ottenere risultati ben diversi da un festival all'altro. Ed anche qui, dubito esiste su questo pianeta qualcuno che abbia visto tutto - e per tutto intendo proprio tutto - quanto realizzato in un determinato ambito. Per cui andrebbe criticata qualsiasi classifica di questo tipo, realizzata in qualsiasi modo. Il paragone con le recensioni comunque non è campato per aria, dato che anche quelle sono immagine dell'opinione personale del recensore, della sua cultura e delle sue conoscenze tecniche e storiche - non a caso ce ne sono anche di mie tra queste.
Per il resto, invece, non c'è nulla di male nel criticare il metodo tramite cui ho realizzato la classifica, o le singole analisi e le scelte, e anch'io concordo che la quantità di tempo impiegata non sia legata alla qualità del risultato finale, tuttavia la sua presenza in tale sede non è diversa da quella di una normale recensione.
@God: non capisco cosa intendi con "spiegoni". A me sembrano semplici parentesi narrative in cui si raccontano alcune vicende di un personaggio. Sarà che io letto prima i primi volumi di Origini e solo dopo ho visto la serie animata, ma durante la prima lettura non ho trovato nulla di fuori posto, mentre anzi durante la serie ho avvertito la mancanza di queste parti. A mio avviso in questi casi si dovrebbe tentare di giudicare l'opera per se stessa, ovvero vedere se regge da sola senza incoerenze o mancanze, e a mio avviso Origini lo fa.
I paragoni che fai con Berserk mi pare interessino solo elementi secondari dell'opera, non conta solo quel che si narra ma in che modo lo si fa. Inoltre il paragone tra Caska e Kye Wol Hyang mi pare troppo forzato. Anche per il flashback centrale, mi pare un'impostazione narrativa ambastanza classica, ben più antica di Berserk. Persino in Diabolik le Giussani hanno prima narrato un po' di avventure del personaggio per meglio caratterizzarlo, e solo in seguito, definitolo per bene, sono passate a narrarne il passato.
Oggettivo qui, oggettivo lì, piace davvero abusare di questa parola. Quali parametri oggettivi si sarebbero dovuti seguire per stilare una classifica del genere? I manga che hanno venduto di più? i più popolari secondo dei sondaggi? Così facendo ci si sarebbe ritrovati con una lista colma dei soliti titoli che conoscono tutti e che risulterebbe, per ovvie ragioni, inutile agli appassionati. Mi sembra invece che un'iniziativa come quella dell'autore di questa notizia sia encomiabile in quanto cerca di portare alla luce dei titoli, di cui magari si parla relativamente poco, e che secondo la sua esperienza sono meritevoli di attenzione, avendo cura per ognuno di motivare almeno un po' la sua scelta. Ora, è vero che in questo modo mancheranno moltissime opere all'appello, ma altrettanto vero è che non si può pretendere l'onniscienza dai redattori e, soprattutto, l'oggettività in questo tipo di classifiche, composte da individui secondo criteri di valutazione meramente discrezionali, per le quali non può sussistere per definizione. Anche allargando il numero di persone che partecipano alla selezione dei titoli la classifica sarebbe del tutto discrezionale.
Parentesi interessate a spiegare ogni minima cosa, sopratutto le più inutili alla compresione finale. Tutto per dovere di estrema completezza, in modo che il lettore (spettatore se parliamo di un film/anime, mi viene in mente l'ultima mezz'ora del film Shutter Island) non possa lamentarsi di niente. Personalmente reputo molto più elegante lasciare all'immaginazione le cose più inutili piuttosto che spiegarle proprio TUTTE (col rischio di scadere nel ridicolo come la spiegazione sul come Casval abbia cambiato nome in Char).
Su BOTPM pubblico qui una delle rarissime recensioni manga che ho scritto. Intendevo iniziarle a scrivere anche sul blog ma alla fine ho desistito, te la faccio leggere qui. Ci sono scritti tutti i motivi per cui lo reputo un remake.
Non pensavo avrei mai avuto modo di leggere la conclusione di Berserk. A scanso di equivoci: no, la storia-fiume di Kentaro Miura non ha avuto fine e probabilmente non l'avrà mai, però almeno potremo immaginarne il finale leggendo un altro fumetto, Shin Angyo Onshi.
Berserk, come ormai sanno pure i sassi, almeno inizialmente, prima dell'atroce piega presa nell'ultimo decennio, era un capolavoro di quelli che contano. La storia di un uomo che, perso tutto, vaga da solo in un opprimente medioevo in cerca di una sanguinaria vendetta verso l'ex migliore amico che ha tradito la fiducia di lui e dei loro compagni, un tempo mercenari, portando alla loro distruzione. L'incipit dell'odissea che compierà Gatsu alla ricerca dell'odiato Grifis, in un'avventura cupa e appassionante dove caratterizzazioni di ferro, dialoghi perfetti e disquisizioni filosofiche su bene, male e libero arbitrio rappresentano l'anima della storia. Gioiellino che tragicamente, complice un clamoroso successo commerciale (grazie anche alla famosa e allo stesso tempo pessima trasposizione animata) abbandonerà le atmosfere decadenti per far spazio a intermezzi umoristici, comprimari ridaciani e derive fantasy alla "sword and sorcery" che manderanno all'aria tutto quello che di memorabile era stato edificato, trasformando la storia in una farsa che non si concluderà mai (sia per la continua carne al fuoco che aggiungerà l'autore senza più sapere dove andare a parare, che per i tempi biblici che impiegherà per continuare a mantenere i disegni sontuosi). È la vita. In molti a un certo punto non ne potranno più di reggere la distruzione morale dell'ormai rinnegato capolavoro, abbandonando Berserk e maledendo Miura vita natural durante (sì, come avete ben immaginato anch'io mi ritrovo in questa categoria): proprio da queste premesse, leggendo Shin Angyo Onshi pubblicato in Italia da J-Pop, ho avuto felicemente modo di trastullarmi con un remake apocrifo di buon livello che ha il grande merito di arrivare al nocciolo della storia senza filler e derive ridicole.
Serializzato tra il 2001 e il 2007, Blade of the Phantom Master è un fumetto che rappresenta un caso particolare nell'editoria del Sol Levante, un manga realizzato in Giappone ma scritto e disegnato da coreani. Otterrà un ottimo successo di critica e pubblico, fornendo successivamente lo spunto anche per la prima collaborazione nippo-coreana in ambito animato, il lungometraggio realizzato nel 2004 da Oriental Light and Magic e Character Plan (Blade of the Phantom Master: Dark Hero from the Ruined Empire). L'incipit è uguale a quello del manga culto di Miura, ed escluse le (ovvie) differenze della caratterizzazione dei comprimari anche i risvolti successivi sono i medesimi: protagonista cinico e disilluso, in viaggio senza meta alla ricerca del bastardo, causa della morte dei suoi amici e della distruzione del suo regno. Incontrerà degli individui che diverranno suoi alleati, e insieme a loro arriverà finalmente ad affrontare l'odiato nemico che, nel frattempo, grazie a poteri oscuri e un potente esercito di guerrieri ai suoi comandi anela a far precipitare il mondo nelle tenebre. Non mancano all'appello neppure un lungo flashback che spiegherà tutti i retroscena della vita di Munsu (ben quattro volumi) e un corrispettivo dell'inquietante Bejelit, per spiegare cos'è che ha portato un certo individuo a realizzare un suo grande sogno e a quale prezzo l'abbia pagato. Quasi un rifacimento dell'opera di Miura, dal punto di vista però di due artisti coreani che vi hanno riversato personaggi storici, miti e leggende della loro terra basati sopratutto sul romanzo (altresì solare e leggero, e diversi lettori coreani non apprezzeranno l'idea) La leggenda di Chun Hyang. Il risultato è decisamente pregevole e, pur globalmente inferiore a Berserk dal punto di vista di disegni e approfondimento dei personaggi, fornisce un ottimo spunto di riflessione su come quest'ultimo avrebbe potuto e dovuto svilupparsi per non diventare quella vergogna illeggibile che è oggi.
Di interesse narrativo ma anche culturale, Shin Angyo Onshi è in primis un interessante viaggio nella poco nota storia della Corea: apprendiamo grazie ad esso della reale esistenza degli angyo onshi, sorta di "paladini del bene" del governo vissuti nel 500, delle sando e dei bang ja che li difendevano dai nemici (servitori dotati di grandi capacità di lotta), di come si viveva nei vari feudi della penisola e, sopratutto, nell'intreccio avventuroso orchestrato da You In-wan, agiranno personaggi ispirati a vere celebrità delle cronache di quel tempo. Un viaggio in un entroterra ancora più misterioso di quello giapponese, accompagnati da un ottimo apparato didascalico con cui l'autore, tra un capitolo e l'altro, ci parla delle sue influenze e di quanto ci sia di vero e quanto no in quello che ha scritto (nel volume 8 c'è addirittura un'esaustiva intervista doppia tra lui e uno storico che analizza il fumetto).
È ovviamente la qualità della storia quella che ci interessa, e posso dire che non rinnego il tempo speso a leggerne i 17 volumi. Non so quanto gli autori facessero effettivamente il verso a Berserk, rimane che i punti in comune sono davvero molti e si avvertono distintamente déjà vu nella lettura. Il protagonista e i suoi due servitori seguono caratterizzazioni abbastanza collaudate, col risultato che i momenti tragici/commoventi che li vedono coinvolti seguono le regole del genere senza stupire: l'eroe combatte in modo sporco perché ha un triste passato in cui ha perso tutti i suoi amici e l'immancabile fidanzata; la sua sando, bella, silenziosa e semi-nuda, lo serve pensando al suo uomo anch'esso defunto; bang ja è il solito tappo pasticcione che funge da spalla comica. Insomma Gatsu, Farnese e Isidoro, con la differenza (decisamente originale) che in questa storia l'eroe usa come armi una pistola e un mahai (emblema che simboleggia il suo ruolo di angyo onshi) dai poteri magici, mentre a brandire la spada è la sua sando che lo protegge. Il Grifis della situazione è un ragazzo dallo sguardo angelico che si atteggia a simpatico e che, quando diventa cattivo e filosofeggia con discorsi di natura oscura abbastanza risibili, è così gratuitamente sadico che è quasi una macchietta (disintegra letteralmente con lo sguardo chiunque non gli va a genio, cosa ripetuta così tante volte da venire a noia). Chiaro che non è certo nell'originalità del cast che Shin Angyo Onshi brilla, ma nonostante questo ha il grande merito di andare sempre al nocciolo della trama senza mai disperdersi, in 17 volumi che sono quasi perfetti per durata.
Pur in assenza, infatti, di protagonisti principali irresistibili, la storia di vendetta delineata da Youn In-wan è semplice ma efficace, raccontata benissimo: pur non originalissimi, i fatti che li vedono coinvolti (tra cui cambi di fazione e power up come nella miglior tradizione) sono appassionanti e catturano l'attenzione per merito dell'intrigante apparato folkloristico/storico. In un periodo storico indefinito, dove la penisola coreana è dilaniata da guerre tra regni umani e demoniaci e al contempo l'uomo occidentale compie le sue prime esplorazioni del territorio, lungo il loro percorso gli eroi si troveranno al centro di vicende fantastiche che pescano dalla mitologia locale: l'amicizia tra un montanaro e una tigre, il villaggio abitato da "immortali", il mito della mandragora, l'indagine sul perché la principessa Pyeong Gang non possa sposare il suo amato Ondal... E tra avversari e alleati spunteranno fortunatamente, oltre a personalità alquanto ridicole e senza interesse (Eul Paso e Miss Hwang su tutti), anche alcune di grandissimo carisma, addirittura indimenticabili, tra cui merita menzione l'eroico nemico Wonsul, lo spadaccino più forte di Jushin, la cui dimensione assurgerà a epica quando saranno svelati i retroscena del suo passato nel lungo flashback che racconta di quand'era amico del protagonista Munsu. Tale flashback è in particolare, paradossalmente ancora una volta come in Berserk, il punto più alto della narrazione: prevedibile (sappiamo già cosa succederà), ma pieno di pathos e scandito da atmosfere depressive che rendono bene le sofferenze patite dall'eroe per un amore senza futuro, un miglior amico irriconoscibile e l'odio per il tradimento di Aji Tae, accompagnate da un benvenuto approfondimento che gli dona molto più spessore.
Purtroppo sbrigativo il climax finale. Per quanto di impatto nelle atmosfere evocate dalla battaglia finale è risolto affrettatamente, forse perché l'autore non vedeva l'ora di chiudere la storia: un solo volume, quello conclusivo, per iniziare e chiudere mille combattimenti con soluzioni altamente opinabili (tra cui un personaggio, prima marginale, che di punto in bianco diventa star delle scene solo perché non rimane più nessuno ad affrontare gli sgherri di Aji Tae). Lo scontro finale, di riflesso, per quanto sintetico è realizzato bene e accompagna un epilogo commovente che riabilita un po' la delusione.
Efficace il lato grafico, con un Yang Kyung-il che per il design dei personaggi ricorda il Takeshi Obata di Death Note e per gli sfondi, visto il loro elevato dettaglio, ancora una volta Kentaro Miura. Un peccato che rispetto a quest'ultimo manchi una regia delle tavole degna di questo nome: forse troppo influenzato da uno stile di disegno caotico da generico manga action, il disegnatore non riesce a comunicare il senso di solennità di cui sembra necessitare la storia. Anche nelle consuete splash page che raffigurano panoramiche di eserciti in guerra manca un'aura epica, per demerito di inquadrature o primi piani inutili/stereotipati che non catturano l'essenza delle scene.
Tirando le somme Shin Angyo Onshi non è certo una lettura avulsa da difetti, ma ha il grande merito di farsi leggere con estremo piacere e di non scadere mai grazie a una durata perfetta e una sceneggiatura calibrata che utilizza egregiamente il cast, evitando filler nauseanti e permettendosi pure il lusso di tirare fuori dal cilindro delle personalità che non si scordano. Non di capolavoro si tratta, ma di lettura di alto livello caldamente consigliata ai fan del genere a cui, rialacciandomi all'apertura, fantasticano sul come sarebbe stato memorabile un Berserk se fin dall'inizio fosse stato scritto con una traccia in testa.
Un plauso a J-Pop, che recupera una serie interrotta dall'editore Play Press e la ripropone in un'edizione a regola d'arte (rilegatura eccellente, carta bianca e morbida, sovracoperta, pagine iniziali a colori) venduta a un prezzo contenuto (5,90 euro a volume), portando in Italia anche il speciale Gaiden, gradevole tankobon fuori serie che approfondisce le personalità di alcuni personaggi.
il libro di Yamato è per ora l'unica opera di Tezuka a rischio insufficienza
Ugh! Personalmente mi ha fatto ridere la tipica comicita' tezukiana basata sugli anacronismi. La protagonista femminile poi mi ricorda Zaffiro. Assegnerei un 7. Il libro piu' pesante per me e' stato quello della Guerra Civile, che ha un po' troppe pagine ed e' duro da leggere per chi non conosce a menadito la storia del Giappone antico, ma anche quello a dire la verita' presenta non pochi motivi di interesse e migliora molto nel finale, per cui darei un 7 anche a lui.
@Rakuen a parte ogni considerazione, affermare che questo sia un lavoro banale e grossolano che esprime solo l'opinione dell'autore vuol dire non aver chiaro quel che gira attorno alla costruzione, intendo proprio la costruzione fisica, di una pagina del genere nè aver chiaro cosa giri nel Web,e nel mondo culturale attorno ai manga.
Il nome della Sposa ad esempio è totalmente sottovalutato in Italia, mentre in Francia è stato letteralmente portato in trionfo ad Angouleme, i suoi disegni sono da paura evedrete i prossimi due volumi .. Picasso è oggetto di varie polemiche, Five Star Stories ha alcuni punti dolenti ma sul piano della traduzione dobbiamo fare tanto di cappello, e Keiko Takemiya effettivamente andrebbe recuperata...[ io la conosco casualmente perchè ho fatto una ricerca su un film ispirato ad una sua opera]...
Gundam Origin, è opera che conosco bene, sò benissimo come l'atteggiamento di tanti sia curiosamente cambiato dopo l'annuncio della serie animata...prima la volevano mandare al rogo. Eppure è una buona ricostruzione della saga di Gundam 0079 vista dal punto di vista di Yas che non ha voluto spiegare alcune cose, lasciandone molte in ombra. Ignorato alcuni legami storici dell'Universal Century...
Altre volte si sono immesse note che esprimevano nostri punti di vista ed idee ( lo ho fatto ben io ) e certi commenti non mi pare di averli visti , e le note tradotte dalle fonti estere per quanto l'obbiettività sia un nostro standard risentono talora dei nostri gusti. Proprio di fronte a questa tali affermazioni non erano da attendersi.
"Gundam Origin, è opera che conosco bene, sò benissimo come l'atteggiamento di tanti sia curiosamente cambiato dopo l'annuncio della serie animata...."
Oh tranquillo, dovesse mai arrivare in Italia solo torturandomi si potrebbe convincermi a comprarla XD Non fosse che guardo ogni cosa ha il marchio Gundam per dovere morale, Origin sarebbe per davvero la seconda serie di cui eviterei con piacere la visione (insieme ad AGE).
Non concordo con lo "spirito" della "news". Questo "articolo" (definirlo articolo è dura) è adatto solo ed esclusivamente al Blog di Slanzard. Semplicemente perché è una cosa estremamente soggettiva (dire che concordo con molto è sufficiente ad evitare flame?), ma che non ha alcun senso di pubblicazione su un "Quotidiano di Informazione". Insomma, non fa parte nemmeno di una rubrica! L'opinione di Slanzard, pur apprezzabile, non è fondamentale nel panorama di anime e manga (detta volgarmente: che me ne frega che Slanzard abbia queste opinioni sui manga?). Potevate coinvolgere l'utenza, la redazione o, semplicemente, accantonare un articolo molto complesso (per i modi) da scrivere. --- (Chiedo venia, ma non ho avuto il tempo di leggere i commenti precedenti)
Semplicemente perché è una cosa estremamente soggettiva (dire che concordo con molto è sufficiente ad evitare flame?), ma che non ha alcun senso di pubblicazione su un "Quotidiano di Informazione"
Sui quotidiani vengono spesso pubblicati articoli di opinionisti, recensioni ed altro che sono del tutto soggettivi.
Il lavoro di Slanzard è stato più che costruttivo. In un solo colpo d'occhio - e ciò non è da poco - ci si può fare una vera cultura sul versante manga del 2011. Tra l'altro, slan, d'ora in poi per dubbi sull'acquisto di un'opera chiederò a te, in questa classifica hai riportato volumi che stimolano tantissimo il mio interesse e che avevo già intenzione di recuperare. Bravo, non era cosa da poco mettere su una cosa del genere ^^
@Ilidor Beh, prima chiediti quanti manga abbia letto slanzard
@God: ok, capito, sarà che non mi considero parte del fandom di Gundam e quindi non so cosa il pubblico si aspettasse da Origini e se eventualmente Yas abbiamo modificato la sua opera in tal senso, per cui mi sono limitato a leggere Origini come se fosse un manga come tanti altri. Dal momento, tuttavia, che la parte sul flashback di Char (partendo da quelli sul padre e la madre) mi sono piaciuti tantissimo, non posso che essere contento di questa decisione di Yas. Non a caso se penso a Char, penso a quel del manga, che mi ha lasciato molto di più, piuttosto che quello della serie TV che a tratti m'è parso quasi una machietta.
Su Blade of, concordo abbastanza con la recensione, non tantissimo con l'accostamento Sando-Farnese, e anche Munsu e Gatsu mi paiono comunque molto diversi caratterialmente (e la tipologia di combattimento non è sporca a causa del passato doloroso, più che altro è l'unico modo intelligente di agire in un mondo simile), però continuo a trovare eccessivo il citare Berserk. Molti degli aspetti di Blade of sono degli stilemi classici del genere, genere di cui non fa parte il solo Berserk che ne è solo uno (dei tanti) esponenti.
@micheles: La guerra civile mi è piaciuto molto per i personaggi, e tantissimo per la reincarnazione in animali nella seconda parte, cosa che permette a Tezuka di riprendere il discorso dopo la guerra tra formiche ne Il libro dell'alba e le lumache intelligente ne Il libro dell'universo. Di Yamato non ricordo nemmeno la protagonista, ricordo solo delle tombe ed un tizio che disegna un manga (il primo) con Yotantsughi.
@Ilidor: già risposto più sopra, tuttavia la tua critica andrebbe applicata anche alle (mie, ma non solo) recensioni.
Mi annovero anch'io tra i fans delle aggiunte di Origini, il cui unico difetto, a mio avviso, sta nell'aver tolto la bellissima parte dell'anime con SPOILER la morte di Icelina FINE SPOILER ma che per il resto è un bellissimo fumetto, disegnato e colorato divinamente e molto commovente, al pari della serie animata, che invece dalla sua aveva anche diverse ingenuità (v. il Gundam componibile con la trasformazione, il G - Fighter e tutte quelle robe lì) che Yasuhiko ha fatto bene a togliere nel suo manga, aggiungendo quel bellissimo flashback che aiuta a caratterizzare meglio i personaggi di Zeon che sono le vere star della storia.
Solo io non conosco una cippa di Gundam ^^. è grave la cosa?
Per quanto uno tenti di acculturarsi ( in questo caso nel settore del fumetto giapponese), spuntano fuori sempre nuovi manga...come disse Eduardo De Filippo nella sua ultima Commedia " Gli Esami non finiscono mai .
Appunto!!! Per quanto uno ne sappia, spuntano fuori sempre nuove cose che ignorava, che frustrazione.
@micheles Mai detto che non è soggettivo. Qui però sentiamo solo una voce.
@onizuka90 Ed infatti non sono articoli: la rubrica di Slanzard la trovo un po' fuori tema (ma d'altronde è insita in quella rubrica esserlo), ma non ho mai avuto nulla da ridire a riguardo. Riguardo le opinioni sui giornali: si tratta di editoriali e vanno in prima pagina. Gli editoriali non possono però essere scritti da un giornalista qualsiasi: non avrebbero alcun senso e verrebbero snobbati. Le firme più importanti scrivono quasi solo questi, d'altronde.
@Catulla Non è importante. Ha una maggiore conoscenza del settore che però non implica che abbia delle opinioni degne d'essere sentite. L'opinione di un laureato può essere meno interessante di uno che non lo è (i casi eccelsi v. Jobs o Gates si sprecano).
@Slanzard Concordo, anche se andrebbe approfondita la questione (vi sono dei distinguo da fare). Per me, semplicemente, avete (do la colpa alla redazione) sbagliato nel COME avete portato alla luce la classifica, ma lungi da me criticare il contenuto della stessa che, come già detto, mi trova in parte concorde.
che però non implica che abbia delle opinioni degne d'essere sentite Spero che riformuli quello che hai scritto, ilidor. Non credo sia giusto criticare in modo così gratuito un approfondimento, anche se soggettivo, ma solo in parte, vista la grande cultura di Slanzard. In ogni caso, seguendo questo criterio il buon 60% dei contenuti del sito andrebbe visto come lo vedi tu.
Bell'iniziativa! Vinland Saga mi sono promessa di recuperarlo durante il nuovo anno e mi sono convinta a farlo. Di Piece mi era stato detto quanto fosse stato una piacevole sorpresa quindi chissà,potrei anche decidere di acquistarlo. Su FullMetal Alchemist non ho molto da dire tranne che è uno degli shounen probabilmente meglio riusciti degli ultimi anni,con un impianto narrativo ben sviluppato ma non eccessivamente prolisso.
La figlia dell'otaku e Kuragehime così come Uchu kyodai sono tutti lavori estremamente interessanti e di sicuro meritevoli di lettura anche se personalmente ritengo The Five Star Stories il vero gioiellino di quest'anno. Monster+riedizione deluxe=imperdibile. I giorni della sposa è stata la vera rivelazione che penso abbia positivamente impressionato tutti e non posso che concordare con la scelta di Oberon.
xxxHolic è probabilmente uno dei manga più magici delle CLAMP,cattura il lettore come solo altre poche opere delle quattro autrici hanno fatto. Fuyumi Soryo ci ha fatto il grande piacere di regalarci un manga come Cesare e il suo ultimo sforzo non sarà certamente per me vano.
Buona la riedizione di Blame! che consente finalmente al lettore di godersi nella suo pienezza le spiazzanti tavole di Nihei.Sempre per ciò che concerne le riedizioni anche io consiglierei la regular di PGSM almeno che non si sia proprio fan sfegatati delle guerriere con la divisa alla marinara.
Eleogio anch'io la collana 801 promossa dalla Magic Press per svariati motivi tra i quali:l'impegno con il quale l'editore ha presentato i futuri titoli che sono alquanto numerosi in termini di volumi alla fine dei conti,la qualità di alcune di suddette opere,la sicuramente buona edizione che verrà proposta e soprattutto la serietà con la quale ha preso in considerazione il pubblico appassionato al genere yaoi.Per questo motivo,e non solo,sono d'accordo con Slanzard nello premiare la Magic e anche la Star.Giusto ieri ho letto il primo numero di Another:sovracoperta,pagine a colori,carta di buona fattura che non lascia alcuna traccia di inchiostro sulle dita e volume piacevolemente maneggievole,tutto a € 4,90.Se volessimo fare un confronto con le altre case editrici forse la Star ne uscirebbe vincitrice,o comunque sarebbe sul podio per ciò che riguarda il rapporto qualità/prezzo.
Orpheus,stendiamo un velo pietoso.La Takemiya non so quando qualcuno si deciderà a portarla in Italia,andrebbe ben qualsiasi opera;cari editori se sapete dell'esistenza di questa grande e splendida autrice,per piacere,battete un colpo.
Per il 2012 personalmente terrò gli occhi puntati su Claudine,L'anello dei Nibelunghi e Usagi Drop.
@God87 il punto è che probabilmente Yas ha voluto ( e forse è stato anche spinto un pochino) inserire quella spiegazione fin troppo dettagliata sulla questione del nome Char Aznable, da come è scritta sembra quasi ripresa dalle pagine di una sceneggiatura ( a suo tempo Yas è stato regista non esattamente di grande successo) ma non è proprio quello il problema...Su Berserk la verita è che Miura la stà tirando troppo in lungo ( non solo per ragioni di Marketing) e lo sappiamo tutti, personalmente il nuovo gruppo ( specialmente la maghetta, non mi dispiace per nulla,ma vorrei che molte trame fossero tirate e si aprisse un Berserk 2 con nuove e diverse prospettive, purtroppo ho idea che non accadrà nella mia vita.. ( celio)
Ringrazio tutti coloro (non molti in vero) che hanno voluto spiegarsi in questa sede o privatamente.
Se mai riuscirete a realizzare il mio suggerimento ne uscirà fuori qualcosa di veramente notevole, se non ce la doveste fare (per mancanza di tempo o di volontà) non ve ne farei certo una "colpa". In effetti realizzare una cosa del genere vi darebbe un'enorme mole di lavoro. Slanzard ed Oberon dicono che forse per il prossimo anno sarà possibile farlo. Speriamo ci riusciate, in ogni caso grazie per quel che fate e grazie per ascoltare sempre i nostri pareri e suggerimenti
*slanzard: converrai con me che le recensioni in questo sito, per quanto altalenanti nella qualità, cercano di dare un quadro esaustivo ed oggettivo dell'opera, dell'autore e della sua edizione. la classifica da te stilata invece è una semplice graduatoria personale arricchita di semplici (anche se a volte prolissi) commenti alle opere. lungi da me sminuire il tuo operato o altro ma i fatti sono questi. e recupero il tuo esempio delle giurie nei festival cinematografici.. giuria è una cosa diversa dal singolo, si usano le giurie apposta per dare delle valutazioni il meno personali possibili; ad esempio per gli oscar la giuria è composta, se non erro, da oltre 2000 soggetti che, chi più chi meno, in teoria cercano di dare un giudizio il più oggettivo possibile. se ci fosse stata una pagina con i link alle classifiche di tutti i "redattori" con alla fine una sorta di riassunto e conclusioni allora penso sarebbe stato tutto un altro discorso, o sbaglio? quello che voglio dire è che questa classifica starebbe bene in un profilo, in un blog ma non tra le "news". e comunque una cosa che non capisco è perché i volumi unici devono essere relegati in una categoria a parte; non possono essere messi nelle normali categorie? ad esempio "il libro del vento" penso sia il miglior manga storico che ho letto quest'anno (ed ho letto anche gli altri in classifica) e non capisco come si faccia a metterlo nella stessa categoria dei "Hotel" con cui non ha nulla a che spartire. e non capisco nemmeno come si facciano a dare giudizi e recensioni su serie (magari ancor lungi dal finire) che sono ancora in corso e magari sono appena iniziate mettendole di fianco a serie compiute. quando una serie è aperta ha (dipende) tutto il tempo di affondarsi o migliorarsi a seconda dei casi..
*tacchan: vedo che hai un modo tutto tuo di interpretare quello che scrivo..
Dei Manga proposti ho letto o sto leggendo: 1. Caro fratello - di cui ho anche l'edizione Star - , di cui ho apprezzato l'edizione e che mi è piaciuto molto in quanto incentrato sui problemi con cui gli adolescenti si scontrano ogni giorno - anche se in quest'opera sono un po' "estremizzati" - ; 2. Pretty Guardian Sailor Moon, che pensavo sinceramente meglio e che mi ha un po' deluso - l'anime lo batte in tutto, anche se il Manga contiene molti riferimenti colti - ; 3. Otoyomegatari~I giorni della sposa - disegni curatissimi per un'ambientazione da favola! Un po' meno coinvolgente la storia che risulta un po' piatta - ; 4. Shin Angyo Onshi~Blade of the Phantom Master - ne ho letto solo il primo volume ma sembra molto promettente, fosse solo per i disegni! - ; 5. xxxHolic - mah, deludente... Con quel finale-non finale, poi... Meglio Tsubasa! - ; 6. Hime-chan no ribbon~Un fiocco per sognare, un fiocco per sognare - edizione da urlo, anche se per leggere i dialoghi talvolta serve la lente di ingrandimento! ^^' Disegni e storia, comunque, sono di una dolcezza e tenerezza uniche... - ; 7. Saint Seiya Next Dimension - disegni loffietti a parte, con quest'opera la JPop ha veramente superato se stessa! *_* Un Manga interamente a colori per 6 euro? Ma quando mai! - . Droppati: 1. Nodame Cantabile - disegni che non si possono vedere a parte, la storia procede molto a rilento. Tediante. - ; 2. Bakuman - troooppi dialoghi! E che dire della storia? Sempre la solita tiritera! - . Per le novels lo ammetto: l'iniziativa è ottima! Peccato che da me non se ne sia vista l'ombra! Per il resto non vedo l'ora di veder edite altre opera della Ikeda!
@rakuen: beh, questa notizia e le recensioni che mandiamo in vetrina hanno come scopo principale quello di consigliare all'utenza dei titoli ritenuti meritevoli dal redattore di turno (spiegandone ovviamente i motivi) e incentivare una discussione sullo stesso. Per cui tra le due realtà non c'è nessuna differenza sostanziale, forse solo che mentre in un caso viene analizzata solo un'opera, nell'altro viene analizzato un intero anno editoriale. La divisione in settori, come spiegato all'inizio, è semplicemente funzionale alla schematizzazione in gruppi di 3, lo scopo principale resta sempre consigliare titoli meritevoli (in questo caso per me, essendo io l'autore dell'articolo). E lo stesso vale per i titoli in corso, dopo il titolo e l'autore viene scritto il numero di volumi pubblicati in Italia, cosa che permette al lettore di decidere se e come considerare il suggerimento e la successiva analisi (ho comunque evitato serie con un solo volume all'attivo). Inoltre, non è certo raro che si recensiscano in vetrina titoli ancora in corso, e quindi a maggior ragione non c'è tutta questa differenza tra le due cose. Per cui, questa notizia è perfettamente in linea con la politica editoriale del sito, e si limita a consigliare e ad incentivare (si spera proficue) discussioni. E personalmente, visti i commenti finora giunti, posso ritenerla un'iniziativa riuscita.
Ma il fatto che un articolo come questo, al di la delle considerazioni proposte, dia inevitabilmente (e consapevolmente) il via ad una numerosa serie di pareri e considerazioni di tutta l'utenza sui titoli citati e non, lo vogliamo proprio sottostimare?
abbiamo a che fare con il pensiero di un singolo individuo.che sia condivisibile o meno è relativo.bisogna ricordare che è solo e soltanto una semplice opinione personale,atta a generare discussioni utili a coinvolgere l'utenza di ac.
Secondo me, ora che questa lista soggettiva è stata realizzata, bisognerebbe realizzare per un puro abbellimento del sito e per rendere partecipe tutta la comunità di questo sito, una pagina identica a questa ma in base alle votazioni di ogni singolo utente che potrebbe svolgersi attraverso un enorme "quiz" come vengono proposti spesso al termine di una news particolare. In base alle votazioni di tutti noi ci sarebbe un quadro molto più oggettivo, che potrebbe vedere più titoli recenti classificati e più reperibili, non lo so, ma secondo me andrebbe realizzata una cosa in grande identica a questa, ne più ne meno proprio perchè è l'idea in sè buona. So perfettamente che sarebbe un lavoro arduo e stressante, ma aiuterebbe molto ad intensificare l'importanza data all'utenza di AC e, soprattutto, a creare una scheda più oggettiva fra serie migliori e peggiori, e si potrebbe realizzare una anche sugli anime ma poichè non ci sono soltanto persone di una certà età ci sarebbe anche la possibilità di conoscere serie più recenti. E' improbabile che una cosa del genere si possa realizzare, però sarebbe bello.
(Mi sarebbe piaciuto avere anche una classifica delle categorie come Yaoi ed altro, magari in un futuro chissà!)
Scrivi che per le recensioni è diverso e motivi attribuendo alla nostre recensioni caratteristiche e pregi che non hanno: in realtà sono una mera valutazione soggettiva del recensore. Non c'è nesso con la tesi che vuoi sostenere e la realtà dei fatti, quindi deduco che non possono andare bene nemmeno le recensioni.
E non vedo nemmeno questi parametri soggettivi nelle nostre valutazioni, anzi, nelle mie ti assicuro che di oggettivo non c'è nulla. Sono un mero appassionato che non può che esprimere la propria opinione. Magari avvalorata e/o avvelenata da un paio di decenni di esperienza nel settore, ma meramente soggettiva come non può essere altrimenti.
Per ovvie ragioni di spazio e leggibilità le opinioni in questa notizia non possono essere altrettanto approfondire, ma la realtà è che non è l'unico caso sul sito visto che ogni due giorni offriamo una notizia dedicata alle opinioni su un primo numero, opinioni altamente soggettive (si chiede infatti se piace o meno, non se è bello o meno) e alquanto superficiali. E vero, lì ci sono più campane, ma parimenti qui ci sono i commenti dove ognuno può esprimere la sua e distanziarsi dalle opinioni di Slanzard. E' stato offerto uno spunto di discussione altamente costruttivo.
Non riesco a comprendere come sia sostenibile le tua tesi, la ritengo solo sterile e inutile polemica, ancor più visto il modo in cui l'hai posta. Se l'iniziativa non ti piaceva è giusto scrivere che non l'hai apprezzata e magari, come Nyx, porre la questione in modo costruttivo e propositivo. Invece ti sei espresso nel seguente modo:
Rakuen: l'articolo non ha assolutamente nulla di oggettivo, divulgativo, costruttivo; è articolato in modo irrazionale e dispersivo e, a parer mio, è un lavoro banale e grossolano.
mettere questa sorta di pagina personale tra le news mi risulta una forzatura e mi fa sorgere parecchi dubbi.
Modo che trovo pressapochista, dozzinale e irrispettoso per il lavoro fatto e per quello che facciamo quotidianamente. Dal tuo commento che ne traggo? Onestamente nulla, solo un po' di irritazione e scazzamento. Fortunatamente a seguito dei messaggi che hai scatenato hai avuto modo di argomentare un minimo le tue affermazioni, ma dal mero tuo primo messaggio non ne usciva proprio nulla di costruttivo.
Quali siano le opinioni, ed è sempre giusto esprimerle, c'è sempre modo e modo per dire le cose.
Molti amano riempirsi la bocca con il relativismo delle opinioni. Soprattutto quando sentono opinioni discordi dalle proprie. Soluzione molto facile. Molto puerile. Molto facilmente confutabile considerando che un'opinione è, sì, (più o meno) relativa, (più o meno) soggettiva, ma che può anche essere più o meno valida, e che le opinioni non hanno tutte le stesso peso. Non contengono tutte la stessa quantità di verità o di menzogna. Non sono tutte parimenti attendibili o risibili. E ciò perché non tutti i pareri hanno la stessa autorevolezza. E non è il primo pirla che passa ad avere redatto il soprastante articolo. Prima ovvietà.
Seconda: un sapere disordinato è caotico, non è fruibile, non è pratico. L'utilità del lavoro operato da Slanzard è (anche) quella di ogni sistematica, ovvero quella di strutturare, di ordinare. Lo fa e perciò è utile. E il progetto offre anche molti più spunti d'interesse rispetto al semplice fermarsi a leggere del nuovo pupazzetto pubblicizzato sulla scia dell'ultima moda otaku. Si dà spazio a entrambe le cose. E' sacrosanto che glielo si dia. Lo spazio per le cazzate, quello è meno sacrosanto.
Beh non capisco da un lato le "critiche" a questo articolo personale che ovviamente poco differisce dai dossier o altri approfondimenti fatti da membri dello staff o da utenti "famosi" nel sito... Io apprezzo l'impegno e nella maggior parte della classifica in base alle opere che ho comprato e letto, mi sento concorde in linea di massima, poi ovviamente per essere una classifica oggettiva bisogna attendere "i manga più venduti nel mese di X", lì sì che sono "meri" dati con i quali fare statistiche e conti, raffrontare e snocciolare pareri oggettivi (l'unica volta in cui questo termine non viene abusato) ovviamente riferiti alla nostra community ^^
Sui quotidiani posso ritenere anche un articolo di prima pagina, scritto dal famosissimo giornalista Pinco Pallino, tutto fuorché oggettivo vista la natura intrinseca del "raccontare" una cosa del tutto soggettiva (mettere od omettere enfasi, ripetere concetti, puntualizzare, tralasciare o celare dettagli, ecc non fanno che "falsare" la verità attribuendo alla notizia il tono che le si vuole impostare come drammatico, melenso, scandalistico, accusatorio, ecc)
Riassumo quanto io (e Rakuen, a quanto ho letto) abbiamo cercato di dirvi: riteniamo inadatta queste sede per l' "articolo" in questione.
--- @GeassOfLelouch "Sui quotidiani posso ritenere anche un articolo di prima pagina, scritto dal famosissimo giornalista Pinco Pallino, tutto fuorché oggettivo vista la natura intrinseca del "raccontare" una cosa del tutto soggettiva". Lo ripeto: si tratta di Editoriali e non di articoli. I primi sono per loro natura soggettivi, i secondi no. Non mischiamo le carte.
>E dal momento che personalmente non mi piace parlare di ciò che non mi è > piaciuto
Complimenti, ti fa davvero onore. C'è gente che legge, guarda ecc. con lo scopo principale di distruggere, trovando critiche e difetti anche quando non ce ne sono.
Direi che sono meritati i tanti "premi" assegnati a Five star stories, un'epopea (termine in verità un po' restrittivo) come raramente se ne vedono. Tra i manga sentimentali sto leggendo A town where you live e, tra alti e bassi mi sta piacendo. Concordo i particolare con i volumi unici. Hotel è un gioiellino. Tra i "chi va piano va sano e va lontano" metterei Evangelion, ma forse c'è il rischio, come dice la filastrocca, di non arrivare mai In controtendenza per quel che riguarda I giorni della sposa: disegni straordinari... ma adatti al manga in questione?
Stai vaneggiando. Innanzitutto l'editoriale è identificabile come una species del genus "articolo", se lo cerchi sul vocabolario te lo dice pure lui A prescindere da ciò esso viene comunque pubblicato nel giornale, se consideriamo metaforicamente la zona notizie di AC come le pagine di un giornale è proprio lì che deve essere pubblicato^^
Inoltre gli articoli di opinioni non si trovano solo nell'editoriale. Spessissimo capita di imbattersi in articoli di critica, e non solo inchieste o cronache. Si aggiunga inoltre che alcuni giornali propongono assieme alla programmazione televisiva anche brevi recensioni dei film della giornata, e sono tutti scritti soggettivi.
Mi sembra palese inoltre che il contenuto discrezionale delle notizie sia del tutto simile sia per gli approfondimenti monotematici sia per quelli che non lo sono, a partire dalla scelta di un'opera piuttosto che di un'altra sia per il fatto che l'autore è uno solo.
Ultimo, ma non meno importante e si ricollega al primo punto, slanzard è tutto fuorchè un incompetente in ambito sia di animazione che di manga, la redazione lo sa ed è per questo che gli permettono di redigere simili notizie. Inoltre ciò che è pubblicabile su AC non sei tu a deciderlo bensì chi determina la politica del sito, che evidentemente ha lasciato il suo benestare.
@Alexander: di che Eden parli? Se ti riferisci alla serie di Hiroki Endo o al volume unico di Sugisaki Yukiru non soddisfavano la richiesta principale di essere stati pubblicati, per almeno un volume, nel 2011 (inoltre quello di Sugisaki Yukiru faceva anche abbastanza pena), se invece ti riferisci a Cage of Eden non l'ho ritenuto meritevole di entrare nella classifica. Non sono stati pubblicati altri manga col titolo Eden.
@tano-kun: A town where you live è uno dei possibili assenti di cui parlavo all'inizio, il primo volume mi è piaciuto molto, ma non ho ancora recuperato i restanti, complice anche il fatto che ho letto alcuni commenti non proprio positivi sul proseguo. Sul disegno de I giorni della sposa, direi sì, dal momento che l'intera passione per la regione caucasica della Mori è nata dai tappeti, e il manga da grandissima attenzione ai tappeti, con anche un capitolo interamente dedicato ad essi. Ma più in generale, molta importanza è donata all'aspetto quotidiano e alla spiegazione delle consuetudini di vità della famiglia protagonista, e quindi trovo un disegno come la Mori, incredibilmente descrittivista e che pone l'accento su sfondi, oggetti ed edifici molto adatto a questo suo aspetto. Poi ovviamente non ho la controprova, dovrei vedere una versione realizzata da altri disegnatori per sapere quale sarebbe migliore.
Ricordo a tutti che, come previsto dal regolamento, la sede opportuna per contestare e/o dibattere delle scelte della redazione è la mail redazionale.
Finora c'è stato un certo margine di tolleranza, ma, visto che il discorso si è allontano non poco dai binari iniziali, vi invito a commentare solo il contenuto della notizia, esponendo invece eventuali lamentele, sempre ben accette, al seguente indirizzo: redazione.animeclick@gmail.com
La classifica dei migliori manga secondo l'utenza di AnimeClick c'e' gia', basta cliccare qui. Non serve riproporla in un articolo. Invece mi piacerebbe molto di piu' vedere la classifica del Sommo Oberon
ximpalullaorg (anonimo)
- 12 anni fa
11
Slanzard: il problema del prezzo per pagina e' che non ha senso, perche' un volumetto ha un certo numero di pagine a prescindere (se escludiamo le edizioni sottiletta), e il prezzo e' determinato da fattori completamente diversi.
@ximpalullaorg: Beh, ma anche se non avesse senso per l'editore (anche se mi sembra strano, la carta e l'inchiostro extra mi pare si paghino), tale aspetto ha però molto senso dal punto di vista del lettore, che si ritrova con più (o meno) pagine da leggere al medesimo prezzo. Come per l'esempio sopra, con GFC ho lo stesso ammontare di pagine da leggere ad un prezzo inferiore del 30%, e come lettore la differenza l'avverto eccome. Come altro esempio (personale) potrei portare Tanguchi: decisi di comprare un suo volume, e la mia scelta ricadde su Blanca per il rapporto pagine/prezzo (550 pagine per 20€, mentre di solito abbiamo la metà delle pagine a pochi euro in meno). Ed essendo l'edizione buona, non me ne sono pentito.
@Ilidor Lo ripeto: si tratta di Editoriali e non di articoli. I primi sono per loro natura soggettivi, i secondi no. Non mischiamo le carte.
Dal mio punto di vista per quanto obiettivi ed imparziali si può essere, solo i numeri e i dati grezzi o raffinati da statistiche (ovviamente contestualizzati nel loro insieme di appartenenza) definiscono l'indiscussa unicità dell'essenza dell'oggettività, nel relativo ambito di studio (poi vabbè ci sarebbero da considerare anche gli errori, trascurabili o meno, ma allora non la finiremmo più ). Per come la vedo io il resto è tutto più o meno soggettivo (ogni linguaggio parlato è ambiguo), in quanto un articolo è dipendente dalla cultura e dal bagaglio dello scrittore e dal "tono" che vuole dare ad una notizia. Quindi quest'ultima dal mio punto di vista, qualunque essa sia, è "falsata" a prescindere (fonti inattendibili, linea editoriale più o meno imposta, calchi la mano su un aspetto rispetto ad un altro, utilizzi un linguaggio formale ed allusivo piuttosto che diretto e informale, ecc) perchè ritengo che l'argomento in sè della notizia osservabile in modo differente da soggetti diversi dia luogo ad infinite reinterpretazioni di esso ad appannaggio dei singoli scrittori.
Ecco perchè, secondo me, ogni cosa che leggiamo/sentiamo al tg dovrebbe essere mediata, non assumere sia sempre la verità unica, ma debba essere interpretata in un senso più ampio (e se invece fosse così?) in modo da ottenere molteplici chiavi di lettura sul fatto in sé o come la sua visione potrebbe essere stata "manipolata" dai giornalisti... così facendo puoi farti un'idea tua di come potrebbero essere andati i fatti (dando per scontato che l'unica verità non si saprà mai) e soprattutto si rende la mente sempre attiva, stimolata e pensante
Condivido in gran parte quello che leggo qui! Bell'articolo, molto piacevole!
In particolare, per me Piece è stato davvero una scoperta... mi è stato consigliato da diversi utenti di AC, un ottimo acquisto, non posso che consigliarlo a mia volta! a dire il vero, tutte e tre le "sorprese" che sono segnalate qui stanno anche nella mia libreria, Thermae Romae quasi per caso (e non vedo l'ora di aver tra le mani il vol 3 ), Genkaku Picasso perchè ci facevo il filo da quando è uscito, bello bello anche nella sua aria un po' antiquata.
Per quel che riguarda i comici, simpaticissimo La figlia dell'otaku, molto meno Genius Family company, che mi ha letteralmente ammazzato di noia nel secondo volume. Sarà che ci capisco poco di economia, ma a me non ha fatto ridere per niente
Beh, poi, molto bello PunPun, bellino I giorni della sposa (anche se poteva essere molto più bellino), fantastico Blame! (ecco, qui il mio giudizio è decisamente più caldo di quello del recensore)... e non posso naturalmente che manifestare il mio profondissimo sconcerto di fronte alla costante e colpevolissima indifferenza sotto cui passa una meraviglia come LETTER BEE (quando mi salta fuori l'occasione per fare la fangirl non me la perdo mai )
@Slanzard: in realtà intendevo dire che quel disegno, pulitissimo, è più adatto a un racconto ambientato in... epoca vittoriana (guarda caso ) piuttosto che nell'Asia centrale. Il dettaglio è fantastico, quello sì adatto alla produzione artigianale di quei popoli.
Alexander
- 12 anni fa
00
@Slanzard: Ah, scusa, non ho tenuto conto dei requisiti... in effetti mi riferivo a quello di Hiroki Endo
marco (anonimo)
- 12 anni fa
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Io vorrei proprio veder pubblicato in Italia Ganbare Genky, chissà...
ximpalullaorg (anonimo)
- 12 anni fa
00
Slanzard: ma non ha lo stesso senso. Tu paghi il volumetto intero, non le singole pagine, non puoi chiedere in fumetteria di strapparti meta' volume per spendere meno... La questione si deve porre in altro modo: il prezzo e' rapportato alla qualita' dell'edizione (carta, stampa, adattamento)? E' come valutare gli anime in base al prezzo "per episodio", una follia...
Ripeto, può benissimo non avere senso, ma è un'informazione importante per il lettore e sono tanti a fare tale ragionamento (io compreso). Io quando acquisto un manga non lo considero "un volumetto", lo considero "un volumetto da n pagine". Anche per le confezioni di pasta non puoi chiedere alla commessa del supermercato di aprirle e prenderne metà, tuttavia tra due confezioni allo stesso prezzo, con materiale delle medesima qualità ma contenenti una mezzo chilo e l'altra un chilo di pasta, qualsiasi persona sana di mente sceglierebbe la seconda. E lo stesso vale per i manga. Non avrà senso, ma cosi in molti ragionano, idem per gli episodi degli anime (se devo scegliere tra due anime che mi piacciono in egual modo, in un edizione simile, scelgo quello che mi da più episodi al minor prezzo possibile). Mi pare comunqeu tu stia dando decisamente troppa importanza al semplice termine utilizzato nel titolo, per cui vedilo più come un rapporto (qualità*pagine)/prezzo.
Bè probabilmente queste classifiche non sono del tutto male, mi posso trovare d'accordo con una buona parte di questi titoli mentre per altri non posso dare un giudizio in quanto non li ho letti. Ma titoli come Sailor moon, Inferno e paradiso, Bakuman, Claymore, itazura na kiss e tanti altri meritano i posti che gli sono stati dati. Ovviamente molte persone potrebbero non pensarla così ma che ci si vuole fare....i gusti sono gusti. Peccato avere avuto anche bei titoli a prezzi troppo alti. il problema delle nuove case editrici è che mettono prezzi spaventosamente alti, in confronto a un tempo e per noi poveri lettori è una tragedia non da poco
Mi trovo daccordo con te su molte delle tue scelte, anche se nella categoria "miglior editore" inserirei anche la GOEN (o almeno io personalmente mi sono trovata bene e trovo le sue edizioni davvero belle). Concordo pienamente su ciò che hai detto per quanto riguarda "I grandi assenti". Keiko Takemiya è davvero bravissima e le sue opere sono spettacolari, per non parlare del tratto dei suoi disegni. Complimenti per il tuo articolo ^^
leggo solo ora questa classifica; non è che sono d'accordo su tutto (dato che non ho mai preso tanti manga come nel 2011 di cui molti primi numeri, ma di questi ne ho trovati pochissimi nella classifica; vabbè saranno i gusti personali), quello per cui non mi trovo proprio d'accordo sono gli editori!! Della Star Comics mi ci sono allontanato da un pò di anni (cioè da quando secondo me stampava solo roba per ragazzini) e quest'anno ho provato a prendere un titolo che mi interessava (vedremo come andrà); la Magic Press ha buoni titoli, ma per me è ancora un editore piccolo... quindi... Invece gli editori che si sono consolidati nel 2011 per me sono la J-Pop e la GP che hanno sempre migliorato le loro edizioni e hanno sfornato titoli che ho sempre apprezzato. Per finire un editore che stronco (almeno fino ad ora) è la Ronin Manga, avrà tutti i problemi di questo mondo, ma non credo ne più ne meno dei nuovi editori che si affacciano al mercato, sto aspettando da un casino di tempo gli ultimi volumi della serie Ashita Dorobo, e mi sa che non si vedranno ancora per un pò di tempo
Ti sfugge il lavoro che c'è dietro ad una news del genere. Al di là del contenuto, delle scelte, della raccolta dei dati... C'è una notevole organizzazione grafica.
Non tutti gli articoli su questo sito offrono informazioni oggettive, questo è risaputo. Oltre alle recensioni, c'è ad esempio la news di Natale, dove si raccolgono svariati pareri per la realizzazione di alcuni consigli sull'acquisto dei manga. E come questo ci sono altri articoli. Non vedo perchè debbano essere news disprezzate.