Come scritto in bacheca: rosico un po' visto che di Takahata stanno portando un po' tutto, anche le cose più innocue (come questo Panda! Go! Panda!), e ancora niente Omohide Poro Poro che è la sua licenza più prestigiosa... Scommettiamo che il prossimo acquisto sarà la Famiglia Yamada? XD
E come scritto in bacheca, non che sia una gran perdita. Omohide poro poro proprio non riesco a mandarlo giù. Il messaggio di quel film è che le donne devono stare a casa a fianco dei mariti. Takahata è molto conservatore, evidentemente l'emancipazione femminile non la vedeva di buon occhio.
Di solito al giorno d oggi si portano prodotti molto vecchi nel caso ne vale realmente la pena, peró a me questo Panda! Go! Panda! sembra una delle opere minori di Takahata e quindi non molto importante... e intanto stiamo ancora aspettando che ci portano quell opera d arte di Omohide Poro Poro... u.u
@God87: quello per regola dovrebbe prenderlo la Lucky Red... xD
Zelgadis, all'epoca in cui è stato girato Omohide Poro Poro la società giapponese ERA così rigidamente maschilista, era un tratto culturale di quel Paese quindi non mi sento di colpevolizzare il regista (e non che adesso le cose siano così tanto cambiate, da quello che mi risulta).
Ma il contenuto del film mi è sembrato tutt'altro, mi è parso quello di una ragazza incapace di accettare se stessa perché piena di frustrazioni della sua infanzia, ancora a pensare al posto che vuole trovare nella società, a come si vedeva e come avrebbe voluto vedersi "da grande". E quel film, di una poesia assoluta e con un finale splendido, è il racconto della sua maturazione a persona adulta, al raggiunto saluto della sua fanciullezza.
Edit: comunque m'ero dimenticato che Panda Go Panda è scritto da Miyazaki, sarà per spacciarlo come opera sua che lo avranno preso.
Omohide poro poro proprio non riesco a mandarlo giù. Il messaggio di quel film è che le donne devono stare a casa a fianco dei mariti.
Io questo messaggio non l'ho visto. Semmai c'e' il messaggio che la vita di campagna e' meglio di quella di citta'. Messaggio opinabile a dire il vero.
@meitei Concordo sul "ko", ma secondo me ha più senso "panda kopanda", dove "ko" sta al posto del kanji di "bambino"/"figlio"/"cucciolo". Se così fosse il titolo farebbe riferimento al panda e al cucciolo di panda e mi pare appropriato. Il "ko" da solo invece non credo significhi qualcosa, inoltre la punteggiatura è assente (di solito almeno i punti esclamativi li inseriscono nei titoli). So che il "ko" di kopanda dovrebbe essere un kanji ma probabilmente è stato scritto tutto in katakana perchè è una storia per bambini.
giura (anonimo)
- 12 anni fa
11
Ma la protagonista si chiamava PAMELA anche in originale? Cos'è la dinamic adesso ci propina edizioni in stile Mediaset?! Ma stiamo scherzando? Prossimamente Totoro con protagoniste le due bambine Saretta e Miriana LOL.
Pubblicare le opere più "innocue" è da sempre la logica del mercato Italiano (tranne qualche eccezzione); nulla di cui stupirsi.
Utente13076
- 12 anni fa
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@Lina E io concordo con te a mia volta xD. Hai ragione, Panda, KoPanda è la traduzione giusta perché scritto in Katakana. Cmq Ko in Kanji quando è da solo e se è questo (子) significa sia "bambino" che "figlio"
Ps: è stato scritto in Katakana perché "Panda" in questo caso è il corrispettivo di nome proprio.
@God87 Potrebbero aver deciso di cambiare il titolo per renderlo più "figo"? Non so che dirti, non comprendo il senso di questo cambiamento di titolo, però posso assicurarti che nel titolo che appare nell'immagine i caratteri sono PA N DA KO PA N DA. Il nigori che dovrebbe trasformare "ko" in "go" non c'è proprio, così come non ci sono i punti esclamativi.
@meitei Sì, lo so, è uno dei pochi kanji che ricordo e so leggere Nel mio discorso sopra non mi sono spiegata bene, volevo dire che non credo che il "ko" di "Ko! panda" abbia qualche significato tipo il "go!" inglese o esclamazioni simili.
@Lina Si, il Ko jap e GO! in inglese non hanno nulla in comune Dal commento di Kyøn sembra che anche i nomi siano stati occidentalizzati. Se effettivamente sarà cosi è un punto a sfavore per la Dynit, che almeno aveva adattamenti fedeli all' originale.
Ok Lina, grazie del chiarimento. Allora posso solo pensare che Go Panda è il titolo titolo internazionale scelto da Tokyo Movie Shinsha (me ne sono ricordato proprio ora: il film non è Ghibli, per questo non è Lucky Red che lo distribuisce).
I nomi probabilmente sono stati adattati perché è un'opera dedicata principalmente ai bambini, e come tale c'è bisogno che abbia nomi più facili per loro da comprendere. In genere è questo il motivo per cui vengono fatte scelte di questo tipo (Mediaset li cambiava tutti perché pensava che tutti i cartoni fossero per bambini, molto semplicemente).
Presumibilmente, il nome "Pamela" è e rimarrà unicamente nel testo originario della notizia Dynit (che ha già corretto una delle due "pameliane" ricorrenze in "Mimiko").
@DarkBahamut_87 "è un'opera dedicata principalmente ai bambini, e come tale c'è bisogno che abbia nomi più facili per loro da comprendere" In realtà è un ragionamento sbagliato, sono gli adulti che hanno queste esigenze, i bambini di solito si adattano facilmente ai nuovi nomi e di questi tempi nelle scuole i nomi stranieri abbondano.
Pubblicare le opere più "innocue" è da sempre la logica del mercato Italiano (tranne qualche eccezzione); nulla di cui stupirsi. Veramente vorrei tanto alcune opere "innocue" in Italia, ma arrivano solo qualche shonen e poco altro...
lo comprerò, benchè sia un'opera minore; spero metteranno un prezzo contenuto, ma d'altronde l'hanno sempre fatto per le opere di Takahata.
i titoli internazionali delle opere Ghibli o comunque di Miyazaki e Takahata a volte sono diversi dalla traduzione letterale di quelli giapponesi, ma per scelta stessa dello Studio: Sen to Chihiro no Kamikakushi diventa il ben più pronunciabile Spirited Away, Majo no Takkyūbin diventa Kiki's Delivery Service, Omohide Poro Poro diventa Only Yesterday, Mimi o Sumaseba diventa Whisper of the Heart, Gedo Senki diventa Tales from Earthsea.
mi unisco a quelli che vogliono Omohide Poro Poro... già che ci sono dico che voglio anche Nausicaa e Princess Mononoke di nonno Hayao.
Amuro (anonimo)
- 12 anni fa
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"Il messaggio di quel film è che le donne devono stare a casa a fianco dei mariti. Takahata è molto conservatore, evidentemente l'emancipazione femminile non la vedeva di buon occhio."
Takahata aveva indubbiamente ragione. Non si tratta di maschilismo.
Omohide poro poro proprio non riesco a mandarlo giù. Il messaggio di quel film è che le donne devono stare a casa a fianco dei mariti.
Dicasi 'Giappone'. Ed essendo un film estremamente realistico, è normale che mostri quella facciata del Paese. E poi potrebbe in egual modo essere visto come un film di denuncia, poiché alla fine è con la protagonista, splendidamente caratterizzata, che si finisce per provare una forte empatia.
flanders (anonimo)
- 12 anni fa
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Ah ecco un piccolo tesoro - il mio tessssoro! - dell'animazione. guai a chi si lamenta.
Epicuro (anonimo)
- 12 anni fa
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No, M3talD3v!lG3ar , non si tratta di un film di denuncia ma di semplice manifesto politico. Il punto di vista non è della protagonista ma del regista che usa il suo personaggio come megafono. Il che rende la pellicola piuttosto antipatica e scorretta se si va a scavare nell'ideologia che il Takahata vorrebbe lì esporre.
Certo, le scene dell'infanzia della protagonista sono (quasi sempre) bellissime ma poi, i predicozzi del Takahata m'hanno lasciato davvero basito.
Sottoscrivo il commento n.24 di Lina, e aggiungo che personalmente trovo abbastanza retrograda e miope la scelta della distribuzione di cambiare nomi e titoli originali.
zelgadis... Takahata non mi risulta conservatore. Spesso viene fatto riferimento nei saggi a lui dedicati il suo orientamento politico ( socialista), e alla sua attività sindacale ai tempi della Toei ecc. La rappresentazione realistica di una società e dei suoi valori tradizionali non significa essere conservatori. Quel film parla principalmente del senso di nostalgia che provano i giapponesi immersi nella vita metropolitana, per una passato più rurale, più semplice e forse vivibile, pur nei limiti pesanti delle convenzioni sociali.
Epicuro (anonimo)
- 12 anni fa
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Lucky, sai com'è... a un certo punto, se si è schierati su quel versante politico molto spesso si vien presi dalla nostalgia dei bei tempi andati e si cade con facilità nella rappresentazione del "buon selvaggio". Rappresentazione sempre posta dall'alto al basso, ben inteso, il che rende il tutto particolarmente fastidioso.
Scommettiamo che il prossimo acquisto sarà la Famiglia Yamada? XD