Intende dire che con gli attuali costi di produzione e con il fatto che il pubblico (anche quello giapponese, vedi gli incassi di Frozen e di Si alza il vento in Giappone) premia il mainstream, non possono più permettersi di fare film stupendi (tipo Kaguya) che costano 5 miliardi di yen ma ne incassano nemmeno la metà (2,3). Quando c'erano i film di Miyazaki che in patria incassavano quanto Titanic il giocattolo non si rompeva, ma se affidi a When Marnie Was There il compito di coprire le perdite di Kaguya è chiaro che il giochetto non regge più. Il sistema andava bene quando c'era Miyazaki i cui film coprivano ampiamente i costi e forse pure le perdite delle altre produzioni (non che Takahata facesse brutti film eh, intendiamoci, ma a parte che il pubblico gli ha sempre preferito Miyazaki per una questione di nome, il vecchio Isao se ne è sempre fregato altamente di fare film con l'obiettivo di incassare, prediligendo sempre, e ha fatto bene, la qualità).
Quando dice che non sanno cosa fare è perché forse sono indecisi se chiudere la baracca e dedicarsi semplicemente alla tutela dei diritti delle opere nel mondo oltre che al Museo o cercare un rilancio del marchio. Ma per farlo servono soldi, e siccome non li hanno, l'unica soluzione (e vedrete che prima o poi a quello si arriverà) è farsi acquisire da qualche altro studio (per me se li prende la Walt Disney Japan al 99%, tanto con loro già c'è qualche forma di collaborazione e di co-produzione, visto che sotto il faccione di Totoro a inizio dei loro film esce sempre la scritta ''In collaborazione con la WDJ'', almeno così era quando sono andato al cinema a vedere Si alza il vento e Kaguya). Se lasciano loro la dovuta indipendenza e autonomia, come hanno fatto con la Pixar, non ci vedrei nulla di male, anzi, se è l'unico modo per salvarli ben venga.
Intanto mi chiedo perché non iniziano a distribuire i corti di Miyazaki tenuti ''segreti'' nel loro Ghibli Museum, sarebbe già un'ottima cosa anche a livello economico. Basta che facciano un'edizione DVD-Blu Ray con tutti i suoi corti e secondo me risolvono i loro problemi economici almeno per un altro annetto. Ma stiamo sempre lì, non possono affidarsi in eterno a Miyazaki.
vabbè è l'ennesima conferma, doverosa per carità, di quel che si dice ormai da mesi. il futuro per lo studio è ben più che incerto e di certo così non va, ma mi chiedo se manchino veramente le idee