Pienamente d'accordo. Ormai la maggior parte delle produzioni non è altro che fuffa mirata alla vendita di merchandising di vario genere,c'è poco da fare. Per fortuna ogni stagione arriva comunque qualcosa di valido,il che mi fa ben sperare di poter vedere la fine di questo "medio evo" creativo dell'animazione nipponica.
ma non è grazie ad evangelion che tutti hanno iniziato a fare episodi con 12 o 24 episodi in fretta e furia con varie scadenze boh? dice poco l'intervista direi...
Assolutamente d'accordo. Il 99% è roba senza una sceneggiatura decente tutta tette, fan service, e Harem. Ma da che pulpito viene la predica! Se da una parte Anno ha posto le basi per un'animazione di qualità con serie brevi ma di alto livello, vedi Cowboy Bebop et simila. Ha anche posto le basi per un fanservice sempre più esasperato per sceneggiature inconcludenti, vedi evangelion. Personalmente penso che la situazione sia lievemente migliorata rispetto a qualche hanno fa. Qualche serie buona in più c'è. Il problema sono tutte quelle serie con un grande potenziale sprecato per fare fan service e semplificate fino all'esasperazioni per venderle al grande pubblico. Vedi Code Geass, Valvrave, Aldnoah ecc. Che poi non paga visto che molte di queste serie, con finali aperti e buchi di sceneggiatura da riempire con eventuali spinn off, cadono nel dimenticatoio. Persino Yamato 2199 che probabilmente è il più bel ramake di sempre cede negli ultimissimi episodi alla tentazione di sostituire la storia ben strutturata con la favoletta del cattivo cretino e dei buoni che vincono sempre.
Tralasciando il fatto che l'opera creata da lui è una delle più "otaku-driven" di sempre, avendo gettato la base per molti molesti stereotipi-fanservice delle opere successive ed essendo ancora oggi commercializzata e sostenuta dagli otaku sino allo stremo, quindi un bel "da che pulpito..." ci sta tutto, un po' ha ragione e un po' no. Sicuramente servono più anime di qualità (in passato già altri personaggi del settore si lamentavano dell'exploit delle moate), ma non credo che gli anime, intesi come concetto, collasseranno a breve. In Giappone sono ormai parte della società, della cultura e della vita, e se le seriette fanservice restano limitate in qualche libreria o nel santuario otaku di Akihabara ma mandano comunque avanti un giro economico non indifferente, le serie "per tutti" (specialmente quelle specificatamente indirizzate alla vendita di giocattoli, carte o videogiochi) sono davvero sulla bocca di tutti.
Utente43925
- 9 anni fa
471
Non so perchè ma Anno mi sembra simile ai barboni che minacciano l'arrivo della fine del mondo sotto la vigilia di natale.
Detto da uno che negli ultimi 15 anni non ha fatto nient'altro che 3 film di cui 2 sono in gran parte un riassunto (quindi zero sforzo creativo) di una sua stessa opera di 20 anni fa , la cosa fa sorridere. Senza contare che anche in evangelion le basi per il fanservice c'erano visto che Asuka, Rei e Misato non erano messe lì a caso. Ciò predetto, è vero che ultimamente c'è una gran quantità di serie basate sul fanservice ma ridurre tutto a ciò mi sembra sbagliato. Lo stesso Code geass ha picchi di fanservice ma per me ha anche una bella storia, dei personaggi carismatici (al pari di evangelion) e eccellenti combattimenti tra mecha senza contare che non si perde nel finale come evangelion. Non credo poi che l'animazione giapponese sparirà: è ormai radicata nel popolo giapponese e continuerà per molto tempo.
Stormy (anonimo)
- 9 anni fa
21
Torto non ha! A me hanno fatto passare completamente l'interesse di ogni produzione. Invece di fondare 100mila studi di anime a low budget, si impegnassero ad unirsi e produrre anime di qualità sia dal punto tecnico d'animazioni, che sono di una staticità unica, che qualitativo al livello di storie.
Veleno (anonimo)
- 9 anni fa
39
Ma è chiaro, fin quando la gente continua a guardare sta merda di moe reputandola capolavoro e non si rende conto di anime cazzuti innovativi come LE BIZZARRE AVVENTURE DI JOJO si andrà inevitabilmente al declino. BASTA MOE! BASTA FANSERVICE! BASTA PROTAGONISTI MINGHERLINI SFIGATI SENZA UN BRICIOLO DI CARISMA! E' ora di tornare allo stile della old school, ci vogliono nuovi Kenshiri, Goku, Cavalieri dello zodiaco, e nuove opere di livello artistico romantico come Maison Ikkoku. JoJo appunto è il nuovo Kenshiro con elementi di Saint Seiya ma in più vi sono idee completamente fuori dagli schemi classici dei manga/anime, ecco perchè dico che è il TOP! Guardatelo, spargete la voce e facciamolo arrivare in Italia in prima serata su un canale di punta! Vedrete come gli Anime risorgeranno qui da noi!
Al di là che molte sue opere sono decisamente da Otaku, ha completamente ragione la maggior parte delle serie che escono ogni stagione fanno veramente pena, con concept pari a zero come interesse... Sono capaci tutti a fare uno slice of life che si sa porta decisamente a poco o una serie demenziale o scolastica che sono sta mega collaudate...
Mah
-Ataru- (anonimo)
- 9 anni fa
31
"Il 99% è roba senza una sceneggiatura decente tutta tette, fan service, e Harem"
No. Semmai il 99% è roba senza una sceneggiatura decente, e basta. All'interno di questa percentuale poi c'è la roba tutta tette, fan service e harem (che non rappresenta la totalità della roba senza una sceneggiatura decente).
Per fortuna io ho dei gusti pessimi e ancora trovo almeno una ventina di anime all'anno da seguire con piacere (addirittura leggo un discreto numero di fumetti di super eroi, e pure lì c'è chi lamenta il fatto che il 99% delle serie sia roba da poco).
Comunque c'è da stare allegri. Secondo Anno l'animazione sarà sostituita da qualcos'altro, quindi il divertimento e la fantasia non scompariranno (e mai lo faranno). Magari AnimeClick dovrà cambiare nome in NomeacasoClick.
Se gli artisti pensano solo ed esclusivamente al profitto e ai soldi, il risultato è questo purtroppo. La crisi del cinema a livello qualitativo, purtroppo è mondiale. I gusti del pubblico da circa 20 anni si stanno livellando sempre più verso il basso, i produttori non vogliono mai rischiare, gli autori si adagiano sul commerciale puntando solo ed esclusivamente ai soldi, con ben poca voglia di sperimentare ed i risultati sono questi.
Finchè hai un Takahata che è il co-fondatore di uno studio come quello Ghibli, puoi prendere i soldi e buttarli dalla finestra e fare arte (La principessa Splendente) , però poi si vede come lo studio Ghibli si è ridotto. Oppure ha un regista coraggioso come Oshii (e uno studio folle come la Production I.G. che ringrazio a vita perchè lo fa lavorare comunque) che spende milioni e milioni per incassare zero, ma riuscendo così ad essere un'autore che fa arte di avanguardia e di livello eccelso, peccato però che così è costretto a fare un film dopo tanti anni. Evangelion di Anno è partita come una serie sperimentale, la Gainax ha creduto in lui e alla fine il pubblico li ha ripagati...insomma basta magari crederci e fare un'adeguata campagna di Marketing (è qua che il produttore deve dimostrarsi bravo).
Vorrei giusto fare notare che Anno non ha certamente mai scritto che ci sono troppi otaku o troppo fanservice quindi mi chiedo i commenti che iniziano con "da che pulpito" esattamente che notizia hanno letto?
Poi non credo abbia tutti i torti, è vero che il sistema attuale rende molto più difficile la sfruttamento di talenti o di idee, ma non credo che la situazione sia così tragica come la dipinge lui.
@Kabutomaru: Il problema non è che gli artisti pensano ai soldi, è che per fare un film o un anime servono soldi, e tanti, e chi ce li mette in genere non è interessato a rischiarli. Però non credo si possa scappare da questa situazione.
E non ha tutti i torti, negli ultimi anni non fanno che uscire anime tutti uguali tra loro, con gli stessi personaggi stereotipati, trame e ambientazioni simili tra loro. L'animazione giapponese non scomparirà ma la qualità media si è notevolmente abbassatta, esce al massimo un titolo degno di nota all'anno tra decine e decine di serie.
@Geassoflelouch, il genere dell'opera non a niente a che fare con la qualità della stessa. Ci possono essere capolavori tra il genere slice of lice e scolastico come ce ne possono nel genere storico, fantascientifico, fantasy, azione, sentimentale ecc. Non penso che ci siano generi di anime che hanno un valore artistico maggiore rispetto ad altri. E no, non credo che siano capaci tutti a fare uno slice of life oppure un anime di ambientazione scolastica, altrimenti non ci sarebbero enormi differenze qualitative tra le varie opere appartenenti a questo genere.
"Nel corso di essa, Anno ha fatto la pesante affermazione che gli anime starebbero "perdendo colpi", sostenendo che, una volta esaurito il loro potenziale, essi cederanno probabilmente il testimone a qualcosa di più nuovo". Non sono d'accordo, o meglio: parzialmente. Ma procedo per gradi:
irishman "Ormai la maggior parte delle produzioni non è altro che fuffa mirata alla vendita di merchandising di vario genere, c'è poco da fare." Hai ragione, sicuramente. Nell'ultimo periodo stanno infatti uscendo sempre più opere di ogni genere, spesso di scarsa qualità. Più ne producono (a valanghe) più si alza la probabilità di creare merce scadente, già vista e/o, come circa hai detto tu: finalizzata al guadagno. L'indole degli sceneggiatori (e non solo) giapponesi che ho percepito, è infatti questa: non si preoccupano di creare buoni articoli, ma di commercializzare "fuffa", per lo più. Ovviamente sto generalizzando, ma quello che penso è proprio questo: tanti, troppi prodotti di animazione scadenti.
Kabutomaru "Se gli artisti pensano solo ed esclusivamente al profitto e ai soldi, il risultato è questo purtroppo." Già.
Kotaro "Sicuramente servono più anime di qualità [...]" Questo sarebbe l'"utopico" risultato da noi sperato. Ma finché i giapponesi riscontrano un buon target per questa merce, continueranno a produrla.
È proprio a questo punto che mi vedo costretto a dissentire quanto detto da Anno: "[...] essi cederanno probabilmente il testimone a qualcosa di più nuovo". No, non passeranno il testimone, questo perché alle persone i prodotti stanno piacendo. Un conto è dire:" se continuiamo così l' animazione si trasformerà", un conto, invece, è dire ciò da lui sostenuto. 5 anni poi!? Assolutamente no dal mio punto di vista: andranno avanti ancora e ancora. Nel momento in cui si accorgeranno veramente che stanno producendo "fuffa" (mi piace molto il termine), dovranno sicuramente rivalutare le proprie priorità.
Nonostante la crisi, se si può chiamare così, che sta vivendo l'animazione giapponese e, in particolar modo lo studio Ghibli, il Giappone può sicuramente risollevarsi ma, come detto prima, dovrà cambiare o modificare le proprie vedute. Nulla è perduto, basta crederci.
Anno non ha tutti i torti, però se veramente crede in ciò che dice dovrebbe essere il primo a cercare di migliorare il movimento, invece di sedersi sugli allori di Evangelion. Non condivido invece la visione di uno spostamento degli anime fuori dal Giappone. Anime e manga sono nati nella terra del Sol levante e non riesco ad immaginare come potrebbero distaccarsene. Sarebbe come se nessuno facesse più la pizza in Italia. Ormai sono parte della cultura del Giappone e, seppur di qualità sempre più bassa e sempre più volti alla massa e al merchandising, continueranno ad esistere sino al giorno in cui la gente si stancherà e chiederà qualcosa di nuovo. Allora forse assisteremo ad un rialzo della qualità degli anime, ma è ovvio che "finché la barca va, lasciala andare", e per ora non sembra in procinto di fermarsi.
Una diminuzione del numero di serie complessive non la vedrei così tragica, purchè restino quelle n serie l'anno meritevoli di visione, mentre un totale scomparsa mi risulta difficile credere possa avvenire in soli 5 anni.
Chi dice che Anno non sta facendo nulla a parte Evangelion si dimentica dell'Anime Expo.
In ogni caso non è una novità, è dagli anno '90 che si prosegue in questa direzione, e no, gli anime non moriranno di certo, ma saranno l'ennesimo spin off dell'ennesimo videogioco/visual novel e l'ennesimo adattamento per pubblicizzare un manga.
Più i polli come me che comprano Gundam a prescindere.
È normale, con la democratizzazione, con l'arrivo delle masse in un settore, tutto si affloscia.
Disse il profeta: "Ci daranno il livellamento e la progressiva mediocrità dell'uomo, un utile, laborioso uomo del gregge, polivalente e abile [...] dunque la democratizzazione dell'Europa si avvia alla creazione di un tipo predisposto alla schiavitù nel senso più sottile" (Al di là del bene e del male, VIII, 242).
Escha (anonimo)
- 9 anni fa
31
Sinceramente non capisco il problema...
Ogni stagione ci sono 30 nuove serie, e va bene 3/4 saranno anche le solite cose trite e ritrite, ma un paio di serie buone a stagione ci sono sempre e penso siano abbastanza per restare soddisfatti... anche volendo pretendere che tutte e 30 siano capolavori solo un pazzo potrebbe guardarle tutte insieme ( e non avrebbe neanche senso ).
In tutta la stagione invernale ho guardato solo shirobako e aldnoah, sarò stata fortunata perchè incontravano bene i miei gusti, ma non è che avessi il tempo o la voglia di seguirne più di due...
È normale, con la democratizzazione, con l'arrivo delle masse in un settore, tutto si affloscia.
Ma affloscia cosa?C'è semplicemente più possibilità di scelta, i lavori validi ci saranno sempre anzi, è grazie anche a tutta la mediocrità ( danarosa ) che c'è intorno se gli studi hanno denaro da investire anche in progetti più ricercati.
Quando il mercato dell'animazione si riduce quasi esclusivamente ad harem, a copie di anime di successo cosa ci si può aspettare? Alcune serie non hanno proprio senso di esistere, sono tutti uguali, sempre le solite gag, il protagonista a cui la sbattono in faccia in 1000, la loli, la o le tettone, moe a gogo ma la cosa che detesto di più è l'amore incestuoso della sorellina, basta.
Quando il mercato dell'animazione si riduce quasi esclusivamente ad harem, a copie di anime di successo cosa ci si può aspettare? Alcune serie non hanno proprio senso di esistere, sono tutti uguali, sempre le solite gag, il protagonista a cui la sbattono in faccia in 1000, la loli, la o le tettone, moe a gogo ma la cosa che detesto di più è l'amore incestuoso della sorellina, basta.
Quando il mercato dell'animazione si riduce quasi esclusivamente a maghette, a copie di anime di successo cosa ci si può aspettare? Alcune serie non hanno proprio senso di esistere, sono tutti uguali, sempre le solite gag, la protagonista a cui la sbattono in faccia super poteri, il gruppo di amichette con la secchiona, la snob, la mascotte, quella problematica e ovviamente il figo della situazione. Lo stesso tuo discorso trasferito agli anni '90 e si può fare lo stesso per ogni decade.
Mi sembra che la situazione sia un pò più estremizzata adesso, soprattuto a causa del mischione di generi. Non esistono più le serie che sono solo di maghette o solo di guerra o solo slice of life o fantasy. Se fai un robotico ci devi mettere in mezzo la scuola, poi un po di harem, le protagoniste femminili meno di una quarta non possono portare e anche un po di misticismo non guasta, magari anche un principessa vah. Idem per il fantasy.E la storia? Quella è secondaria perche se passi il 50% di ogni puntata a fare solo fan service ti rimane poco per il resto. La cosa peggiore è l'annientamento della figura dell'adulto. Che o è inesistente o decerebrato o sottomesso all'adolesciente eroe. Non è più qualcuno che fa da guida o con cui avere forti contrasti generazionali o di qualche utilità per la storia è diventato il nulla assoluto.
È normale, con la democratizzazione, con l'arrivo delle masse in un settore, tutto si affloscia.
Più che democratizzazione è la dittatura della minoranza.
L'inserimento di elementi sempre più otaku-oriented (che sono migrati dagli OAV alle serie TV) ha fatto in modo che l'industria sia sempre più concentrata su una certa fetta di pubblico a discapito del resto (che è più vasto ma meno danaroso, in quanto tendenzialmente non acquista il merchandising correlato).
Detto da Anno uno potrebbe dire "da che pulpito", visto che una frazione delle sue opere erano decisamente "da otaku per otaku" per gli standard dell'epoca, ma allora tale frazione non era così separata da quella generalista.
Alexander
- 9 anni fa
61
Sono sempre estremamente scettico su tutte le affermazioni del tipo "X sta morendo/rinascendo" o "gli X di prima erano più belli/brutti di quelli di adesso" (su X mettere qualsiasi cosa, videogiochi, animazione, fumetti, ecc...). Per poter fare affermazioni del genere, è necessario aver visto una quantità di roba sufficiente a potersi fare un'idea della qualità generale del periodo in cui è uscita. Considerando che ad ogni stagione escono decine di anime di decine di episodi l'uno, uno dovrebbe vedersi una tal mole di roba da dover praticamente dedicare la sua intera esistenza agli anime. E anche se lo facesse, non è affatto detto che la sua opinione sia più "attendibile" di altre! Perchè col passare del tempo, l'impressione che uno ha di qualcosa tenderà necessariamente ad essere sempre più "inquinata" da tutto ciò che ha visto prima. Non di rado capita di leggere commenti da sotterrarsi dalla vergogna da parte di gente che si vantava di aver visto svariate centinaia di anime e di essere quindi più "esperta" (ogni riferimento a un certo recensore di vndb è puramente casuale!)
@fma35. Ok, è vero che è un discorso che si può fare per ogni decade e che negli anni passati non era tutto oro colato, ma non si può fare a meno di dire che ci sono un sacco di manga terminati di alto livello che vengono ignorati per favorire produzioni di serie da 12 episodi tratti da light novel usa e getta, che non ti lasciano nulla, al punto che te ne dimentichi dopo due giorni.
E spesso se non hanno il successo sperato rimangono a metà senza neanche una conclusione. O col finale super aperto sperando in chissa cosa. Cosi veramente perdi tempo dietro roba non finita.
Allora l'unico modo per farla ripartire è scatenare il third impact.Shinji dove c...zo sei! sali sul quel cavolo di robot umanoide!
Ela (anonimo)
- 9 anni fa
30
Io ho letto che ha sostenuto che Taiwan è la più promettente nuova patria degli anime.
whitestrider
- 9 anni fa
71
...ed il Rebuild di Evangelion non aiuta certo a riportare l'animazione giapponese in alto...
Bababa (anonimo)
- 9 anni fa
32
Parla lui quello che ci ripropone da anni sempre la stessa solfa.
Utente9371
- 9 anni fa
126
Esattamente come Miyazaki, un retrogrado fatalista che vive di gloria passata e che, in mancanza di idee valide, preferisce dare aria ai denti. Deluso, molto deluso.
La cultura e l'arte in generale, e ci metto tutte le sue forme: pittura, cinema, letteratura, musica, fumetti, animazione ecc..., sono in declino ormai da almeno mezzo secolo, o almeno da quando si è capito che con cultura e arte si possono fare molti soldi rendendole delle industrie come gli altri settori produttivi. Dal tempo della rivoluzione industriale il mondo è andato sempre più verso un inesorabile declino mascherato dal cosiddetto progresso scientifico e tecnologico che portando l'umanità al benessere materiale attuale l'ha al contempo allontanata dai valori spirituali e umanistici che solo le vere Cultura e Arte possono contribuire a dare. Ormai la società moderna vive solo in ragione di una sperata e sempre rincorsa crescita economica infinita dove solo il denaro conta, a discapito delle vere esigenze dell'umanità. Come diceva Qualcuno molto tempo fa, "non di solo pane vive l'uomo"; ma la cultura e l'arte a differenza dei secoli passati, sono ormai solo dei mezzi per fare soldi come qualunque altro e non più il modo con cui l'uomo cerca di elevarsi al disopra della condizione animale e di lasciare traccia di sé alle generazioni future.
Ci sono serie belle e serie brutte, cosi' come i film...uno sceglie in base anche ai propri gusti... Dell'attuale industria giapponese non capisco la "forzata" limitazione a 12 episodi ( vabbe' i costi ma almeno fateli validi) di alcune serie ed i remake continui di alcuni film "nuovi"...
@ sosuke13 cultura e l'arte in generale, e ci metto tutte le sue forme: pittura, cinema, letteratura, musica, fumetti, animazione ecc..., sono in declino ormai da almeno mezzo secolo, o almeno da quando si è capito che con cultura e arte si possono fare molti soldi rendendole delle industrie come gli altri settori produttivi.
Ovvero da quando l'uomo primitivo è uscito dalle caverne?Non mi pare che il Papa ha commissionato la Cappella Sistina a Michelangelo perchè amante dell'arte,non mi pare che Mozart suonasse per le strade per diletto personale. Di episodi simili se ne possono fare a milioni in ogni epoca storica e per qualunque media.
@MasterWeed, è vero che è un discorso che si può fare per ogni decade e che negli anni passati non era tutto oro colato, ma non si può fare a meno di dire che ci sono un sacco di manga terminati di alto livello che vengono ignorati per favorire produzioni di serie da 12 episodi tratti da light novel usa e getta, che non ti lasciano nulla, al punto che te ne dimentichi dopo due giorni.
Eden, Five Star Stories, Orpheus no Mado, La Principessa splendente, il passato è pieno di manga meritevoli che ai tempi non hanno ricevuto una trasposizione anime perchè gli studi preferivano l'ennesimo anime di maghette o robottoni.
ahahahahah Degrado? Ma non fatemi ridere, escono capolavori oggi come ne uscivano tempo fa, chi parla così quande serie si sta guardando effettivamente e sopratutto quali? Fanservice? Come se l'avessero inventato ora, era presentissimo anche in Evangelion, il Moe? È uno stile presente solo in alcune opere che può essere apprezzato o meno e che non va a toccare la storia, attualmente ci sono diversi autori geniali che mi entusiasmano perfino più di Hideaki Anno, diciamocelo l'unica differenza è che invece di 50 anime all'anno ne escono 300, e l'unico risutlato è che potenzialmente escono più opere brutte ma al contempo anche un numero maggiore di opere valide(Se non sapete dove cercarle.....Anzi la verità è proprio che ci sono talmente tante opere apprezzabili che ormai va sempre di più a gusti, dove prima tra tantissime opere autoconclusive tutte uguali e fine a se stesse spiccavano quelle perle imperdibili ora questa innovazione sta colpendo talmente tanto gli autori che spiccano più opere che vanno a coprirsi/confrontarsi tra di loro, in realtà è proprio la troppa concorrenza a creare ciò, poi ovvio è normale che i capolavori siano una minoranza, condita da diverse nella media e alcune mediocri, è SEMPRE stato così!) Hideaki Anno sa fare opere valide ma non posso essere d'accordo con lui su molti aspetti, da questa sparata alle sue critiche agli Otaku(che sono solo un caprio espiatorio di cronaca nera in fondo) dette solo per accaparrarsi favori sociali o pararsi? Visto che è stato un Otaku anche lui e ora non sa fare altro che rinnegare tutto ciò che riguarda l'argomento. Sono d'accordo con chi dice che come Miyazaki vive di gloria passata, questo non gli da diritto di sparare sentenze che dovrebbe fare a se stesso tra l'altro, grande autore, cattiva persona purtroppo.....
Mamma mia che negatività. Innanzi tutto non riscontro questo calo, anzi, negli ultimi anni, dati alla mano, il settore dell'animazione giapponese sta salendo in maniera sensibile. Dunque, almeno per ora, questi oscuri presagi sono destinati a non avverarsi. Anime fuori dal Giappone? Non sarebbero più anime. Non so se Anno lo sa, ma anche in Italia o in America o in qualunque altro paese nel mondo( beh, quasi tutti) creano propri cartoni animati. Non bisogna certo aspettare anni per vederli all'estero. Tuttavia non mi sembra che il mercato nipponico ne stia risentendo.
Cose che capitano quando si sfornano 4393934903909034 serie anime per stagione, di cui il 95% è composto di spazzatura. La quantità non è sinonimo di qualità.
Una volta si diceva che la televisione avrebbe completamente soppiantato la radio, eppure la radio esiste ancora, così come esiste ancora la tv nonostante l'avvento di internet. L'animazione difficilmente cederà il passo in breve tempo, soprattutto quella in 2D, perché per quanto adesso il 3D stia invadendo il mercato, ha ancora un po' di strada da fare prima di ottenere quel fattore che rende unica un'opera d'animazione: la linea, il tratto. Stanno cercando in tutti i modi di recuperarlo per evitare che vada perduto in prodotti tutti uguali a livello artistico.
Tornando al discorso fatto da Anno, secondo me vede le cose nella classica ottica dell'hipster "si stava meglio quando si stava peggio" (a mero livello di progresso, sia chiaro): i prodotti commerciali sono sempre esistiti e hanno sempre invaso il mercato di un dato settore (quando il cinema scoprì la CG, ogni anno c'erano disaster film di continuo, senza un barlume di trama decente o personaggi memorabili). Adesso è facile parlare citando i capolavori del passato, a posteriori son capaci tutti di ammirare le perle dimenticandosi di quando erano nascoste in mezzo al fango. Gli anni 80 erano forse privi di opere fan service, con animazioni scadenti e personaggi interessanti? E gli anni 90? I primi anni 2000?
Per ogni chicca c'era almeno una dozzina di opere scadenti. E' sempre stato così e sempre sarà, ciclicamente possono esserci dei cambiamenti, una serie di opere sperimentali di grande impatto visivo e intellettuale, ma il mercato è fatto per vendere e ha sempre funzionato così. Gli artisti (coloro che creano qualcosa che richiede la creatività, non necessariamente fautori di capolavori) di oggi vogliono vendere come volevano vendere i loro predecessori, non è che Anno o altri mangiassero le belle recensioni positive per sostentarsi!
Stairway90
- 9 anni fa
31
Ma Anno, invece di fare il profeta catastrofico, non potrebbe, che so, dare il suo piccolo contributo all'animazione con qualche progetto animato che non sia Evangelion? Sai com'è, è bravo, ha un nome, è nella posizione di poter fare qualcosa... ma probabilmente ora che è al top, a parte vivere di rendita e pontificare non sa fare altro.
In parte ha ragione, sebbene la situazione per lo meno negli ultimi 2 anni non è catastrofica come dipinta da Anno. Inutile fare tanto i gradassi ed insultare Anno o Miyazaki, perchè la crisi creativa è sotto gli occhi di tutti e negarla significa negare l'evidenza. Su una media di 10 anime, di solito ne salvi 4, di cui magari solo 2 possono essere ritenuti sopra la media. Ma è qui il punto della questione... Per quanto brutti possano essere gli altri 6, qualcosa di buono comunque è stata fatta e merita tutta l'attenzione e gli onori possibili e questo di questi tempi è già tanto e per quel che mi riguarda è sufficiente. E' comunque ovvio che le cifre che ho messo sono ipotetiche e che ovviamente poi entrano in gioco i gusti personali. Ah, ovviamente il mio discorso non è indirizzato a chi ingurgita tonnellate di anime dicendo che sono tutti fatti bene o capolavori, ma a chi pretende un minimo di qualità. Io non avrei nemmeno il tempo e la voglia di vedermi tutti quegli anime, per magari schifarne più della metà. Vado a naso, certe volte prendendo abbagli clamorosi, altre volte trovo opere meritevoli d'attenzione.
Non mi stupisce troppo un affermazione del genere da parte di anno, ma la stima dei 5 anni mi sembra parecchio esagerata. Al di là della povertà o meno di idee, è il sistema con cui gli anime vengono prodotti che andrà riformato o collasserà su se stesso, ultimamente se ne parla sempre di più.
@ Fma35 Io mi riferisco all'industrializzazione della cultura e dell'arte odierne. Gli esempi che hai fatto tu si collocano in un'epoca pre-industriale, in cui c'erano certamente, come ci sono anche oggi, artisti che lavoravano su commissione, ma un Michelangelo che poteva permettersi, dall'alto del suo genio, di controbattere nelle decisioni artistiche al suo committente papa Giulio II, oggigiorno non credo proprio possa esistere. Un mangaka qualsiasi, anche il più quotato, non credo che possa imporre più di tanto il suo volere di fronte alle scelte dei direttori editoriali; lo stesso dicasi per un regista di fronte ai produttori, salvo rare eccezioni, o per non parlare dei vari cantanti, esempio lampante le idol nipponiche, ma anche di molti occidentali, che sono per lo più costruzioni dell'industria discografica volte al marketing e che di indipendenza artistica hanno assai poco. Ormai l'arte e la cultura difficilmente riescono a vivere fuori dalle logiche industriali delle grandi major internazionali dello spettacolo e artisti delle epoche passate come quelli da te citati, purtroppo saranno sempre più un ricordo da rimpiangere.
A me stò qui ricorda mio nonno quando dice "ai miei tempi si stava meglio..." solo perchè non riesce a stare dietro ai tempi che cambiano. A parte che più in basso di quella porcata di Evangelion non si può andare, e che il fanservice che c'è oggi è nato anche da quello presente in Eva. Che vi siano anime insulsi come Haganai è vero, ma non per questo ci dobbiamo dimenticare di capolavori come Code Geass o Madoka Magica. Probabilmente negli anni 90 uscivano 3 anime belli all'anno e 7 no, mentre adesso ne escono 5 belli e 95 no. Il progresso tecnologico ha reso più facile produrli e c'è spazio per più generi e se la matematica non è un'opinione 5>3 quindi in valori assuluti e non relativi è proprio il contrario di ciò che dice.
voglio dire, il calo dell'animazione giapponese negli ultimi anni l'ho notato, ma ogni stagione mi regala la sua perla, una di quest'anno e' stata Junketsu no Maria.
Epicuro (anonimo)
- 9 anni fa
20
A chi invoca qualità artistica e assenza di moe come ricetta per guarire il sistema produttivo degli anime voglio fare questa rapida lista.
Sword of the stranger (Bones 2007), film di genere cappa&spada molto ben fatto e per nulla inaccessibile. Moe assente. FLOP.
Redline (MadHouse 2010), film ch'eleva la forma in contenuto, iper cinetico ed eccessivo. Moe assente. FLOP.
Una lettera per Momo (Production I.G 2011), dramma strappa lacrime animato da dio. Moe assente. FLOP.
La storia della principessa splendente (Studio Ghibli 2013), favola diretta con grande stile e gusto da un vecchio maestro dell'animazione giapponese. Moe assente. FLOP.
Qualcuno potrebbe spiegarmi come è possibile tutto ciò se davvero la qualità e il moe sono il problema? Quattro grossi studi, quattro produzioni ambiziose, quattro pesanti flop.
La lista, inoltre, potrebbe allungarsi pescando a ritroso...
Io sono dell'idea che l'animazione giapponese dovrebbe cercare di allargare il proprio pubblico di riferimento evitando l'asfissia produttiva per opere che meriterebbero ben più ampie platee.