Questi erano capolavori animati giapponesi! Non stupisce che vengano sempre riproposti nel tempo i grandi classici anni 60-70-80-90 mentre della roba moderna 2000-2015 se ne vede sempre col contagocce, l'enorme divario qualitativo la dice lunga. Spero di vedere presto nelle uscite italiane e anche in tv la serie televisiva de Le bizzarre avventure di JoJo, anime attuale ma il cui manga va avanti dal 1987, gli anni 80 hanno generato una miriade di opere epiche illustri e non è un caso che ultimamente vengano riprese con remake, sequel, spinoff, o addirittura anime televisivi inediti come appunto successo per JoJo e quest'estate anche per Ushio e Tora.
@RyOGo: essendomi occupato io dei sottotitoli ti confermo che è stato fatto un revisionamento sostanziale della traduzione, puoi stare tranquillo.
Rip-O (anonimo)
- 9 anni fa
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@Veleno
Dalla tua analisi manca un fattore fondamentale: quello economico. Alle "ditte" che producono home video non importa una benemerita del valore artistico di una serie ma solo del ritorno economico che questa può generare (quindi hai i dvd di Peppa Pig ma non quelli di Legend of Galactic Heroes). Le annate da te citate sono quelle che interessano un pubblico definibile come "balena": maturo, con un lavoro e soldi da spendere a disposizione, ancora portato all'accumulo (o collezionismo) di un bene fisico. Gli anni successivi presentano un pubblico "pesciolino": pochi soldi per assenza di lavoro (che magari non avrà mai) e preferenza verso la fruizione digitale e multipiattaforma di un'opera, molto spesso senza neanche l'esigenza di un'archiviazione. Per questo continuiamo a vedere continue ristampe delle vecchie glorie (spesso di qualità infima e le serie Yamato da edicola, con le buste di carta per fare la finitura stone-wash al retro del dvd, ne sono la prova).
Preso Bebop, ovviamente. Per citare il grande Ferrero:" Beh, capolavoro!"
Veleno (anonimo)
- 9 anni fa
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@Rip-O
Se peppa pig vende è solo perchè è diventata straconosciuta grazie alle messa in onda tv, Legend of Galactic Heroes lo conoscono in pochi ma se avesse avuto la stessa visibilità vedevi se non creava affari. Il problema è che il buon gusto odierno è andato a farsi friggere, qualunque cosa propinino in televisione che sia di valore o meno ormai non fa alcuna differenza, la gente non ci capisce più niente e questo è colpa della cattiva educazione dei media in questi ultimi 20 anni soprattutto grazie a schifezze come talent e reality. I capolavori del passato resistono proprio grazie allo zoccolo duro di vecchi fans, quelli che ancora riescono a vedere la differenza tra la cacca e il cioccolato e magari di una minima percentuale di fans più giovani che hanno cervello e non si fanno incantare dalle fesserie delle mode odierne.
Rip-O (anonimo)
- 9 anni fa
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@Veleno
Il discorso fila. Il problema è l' "educazione" del pubblico. Un direttore di rete che deve redigere un palinsesto ha due scelte: 1) lavorare sulla lunga distanza proponendo trasmissioni di valore che possano, a fronte di uno share iniziale non eccelso, fidelizzare il pubblico 2) partire col botto allargando la fascia di pubblico di base volando basso (quindi sesso velato, i reality e i talent che citi tu, ma anche talk con politici urlanti o casi umani ecc.). Ora visto che le Tv guadagnano con le inserzioni pubblicitarie e che gli spazi costano di piu' in ragione del pubblico "colpito" dallo spot secondo te che strada si sceglie? Ovviamente questo innesca un decadimento generale con gare al ribasso sulla qualità dei contenuti per venire incontro a un pubblico sempre piu' involuto... Io non vedo soluzioni.
P.S. L'invasione degli anime dei tempi d'oro fu dovuta al fatto che i Jap le davano via per due soldi e le reti private italiane dovevano coprire parecchie ore di palinsesto... anche allora era solo questione di soldi non gli fregava nulla del contenuto.
Qualcuno sa se "Fate/Unlimited Blade Works" farà mai capolino in una versione "semplice", con audio giapponese e sottotioli? Sarebbe bello, lo prenderei al volo!