Ottima la rece di traxer. L'idea di Shimoseka andava bene per una miserie/OAV di 3-6 episodi, e non per una serie intera. Direi che ha colto tutti i pregi, i limiti ad essi correlati e i difetti dell'opera.
Poi forse per PP il voto massimo è troppo, ma si tratta comunque di una serie ampiamente positiva.
10 A Psycho pass non si può proprio vedere. Un Minority report allungato con solo i due protagonisti e Ginoza caratterizzati mentre l'antagonista è semplicemente un personaggio creato figo che parla per aforismi (perché appunto fa figo) senza avere un pensiero che possa essere originale. Un 8 gli va più che bene.
Questa volta ne ho visti 2 su 3 8i primi due per l'esattezza. Concordo con il giudizio di Traxer-kun. Shimoseka, sebbene divertente, non ha a mio giudizio quella forza coinvolgente capace di appassionare per 12 puntate. Bella l'idea di partenza, la sfruttano fin troppo, cadendo così nella ripetitività.
Psycho-Pass è un anime quasi perfetto. Sono poco propendo a concedere dei 10 nella valutazione (in fin dei conti la perfezione assoluta non esiste), ma si avvicina sicuramente.
@Fma35: anch'io non considero psycho pass da 10, ma l'antagonista va inquadrato nel mondo in chi vive lui. Per te può essere un 'figo' ma là é un dio in terra che odia questa sua condizione. Il bello dell'opera secondo me é poter considerare le varie sfaccettature che quella società ha rispetto alla nostra e quindi di capire come loro si comportano.
Utente5795
- 8 anni fa
10
Psycho-Pass non eccezionale ma bello. Ok anche la seconda serie, mentre il film è trascurabile.
La recensione di Shimoneta praticamente parla per me. Una serie partita con una buona idea ma poi proseguita in un calando inesorabile. Peccato perchè il potenziale c'era.
@pusta. L'antagonista non è altro che il V del mondo di Psycho pass, il solito "rivoluzionario " presente nei mondi distopici, con un pizzico del Joker di Nolan ( non nella pazzia ma nell 'essere un rivoluzionario antagonista)
Il 6 a "Shimoseka" è fin troppo generoso: una serie indecente, e non per le volgarità stile Alvaro Vitali (che almeno nei primi due episodi fanno sorridere), ma per la finta satira che propone. Stringi stringi, è un misero ecchi di infima qualità, che finge di essere quello che non è, facendosi portavoce di un messaggio che in realtà è solo una scusa per mettere in mostra i classici "culi e tette". E non sono nemmeno d'accordo sul fatto che "sbatta in faccia la sessualità", invece di dissimularla con gli ammiccamenti maliziosi tipici del genere: basta uno sguardo al personaggio di Ayame, all'apparenza esuberante e sopra le righe, spesso invece, in maniera totalmente incoerente, pudica educanda.
Trovo anch'io eccessivo il voto massimo per "Psycho-Pass" (comparto tecnico altalenante e qualche eccesso nella sceneggiatura), ma è un'opera davvero meritevole, fosse anche solo per gli spunti di riflessioni che propone.
Psycho Pass è l'unico dei tre anime elencati che ho avuto il piacere di vedere. La prima serie fu per me una rivelazione: forse non merita un dieci pieno, ma di certo nessuno può torgliergli il nove. Purtroppo forse il mio giudizio non è del tutto oggettivo (in quanto ho amato questa serie, o almeno il concetto su cui gioca), ma sono comunque del parere che per valutare qualcosa non bisogna far troppo riferimento alle fonti da cui si basa, altrimenti si finisce per minimizzare tutto ad un semplice "bé non regge proprio il confronto con A".
Io non ho mai visto Minority Report (cosa a cui devo rimediare) e non voglio comunque fare paragoni tra i due, perché sarebbe ingiusto nei confronti di ambedue le serie. Non metto in dubbio quindi che la base da cui riprende sia ovviamente l'originale, ma a mio parere Psycho-Pass è riuscito costruire su quella stessa base qualcosa di eccezionale (e non forse innovativo, poiché già usato precedentemente).
La cosa che più ho amato di Psycho-Pass è proprio il fatto di avermelo fatto amare. Questa serie racchiude in sé tutti generi che io non apprezzo particolarmente (vedi splatter e poliziesco) e allo stesso tempo gioca sulla psicologia umana e su un futuro utopistico, cose che invece trovo molto intriganti. Quest'ultime due sono le caratteristiche che più mi hanno ammaliato di tutta la serie: il modo in cui Psycho-Pass è riuscito a giocare con le menti umane e le loro psicosi mi ha letteralmente lasciato senza parole. L'ambientazione dark/sci-fi ha poi contribuito molto ad enfatizzare questi disturbi psicologici che attanagliano l'intera popolazione, oltremodo ignara del fatto che sia proprio questa utopia sociale a causarla.
(Questo è solo una mia opinione, ma sinceramente Psycho-Pass merita anche solo per Makishima Shogo, sarà pure il solito antagonista rivoluzionario stereotipato, ma è forse l'unico "sano" dell'intera serie che si rende conto della "malattia" di quella realtà in cui vive proprio a causa della sua diversità che viene catalogata, ironicamente, come "malattia" dalla società. Potrebbe forse essere paragonato alla figura dell'inetto di Svevo ...)
PECCATO PECCATO PECCATO, io ci avrei tenuto tanto a un sequel di Psycho-pass all'altezza della prima stagione. Raramente ho trovato storie così appassionanti e che ti lasciassero quel senso di vuoto dentro, una volta ultimato. 9-10 meritato.
@Fma35: ahah però io adoro sia V che joker quindi se mi presenti un personaggio che corrisponde alla loro fusione nn posso che amarlo xD A parte gli scherzi, nn ho mai dato troppa importanza al cattivo di spyco pass perché concentrato su alte tematiche quindi potrebbe essere come dici te.
Continuo e non smetterò mai di ripetere che per capire Makishima bisogna essere sulla sua stessa lunghezza d'onda: per giudicarlo e capirlo a fondo bisogna prima farsi una cultura sue distopie (no, non sto parlando degli aborti letterari che pubblicano ultimamente). Sinceramente io ho amato questa serie perché mi ha aperto un mondo, e mi ha fatta appassionare a questo genere, quindi potrei essere un po' di parte, ma resta di fatto che è una splendida serie e il merito va proprio a Makishima. Per capirlo bisogna aver letto Orwell: Makishima si sente quasi un moderno Winston, un ribelle che vuole distruggere il sistema, e quindi un antieroe. Se questa serie è grande è proprio per l'approfondimento psicologico dei personaggi. Trovo molto più affascinante un personaggio come Makishima che un tipo ossessionato dalla vendetta come KÅgami -__-"
Non è difficile capire Mashima appunto perché è l'archetipo del rivoluzionario presente in ogni fottuto media che tratta di mondi distopici e non fa nulla per differenziarsi dagli altri. Joker è follia, V è ideale, il protagonista di 1984 è l'uomo comune che cerca di liberarsi, Neo è il profeta, Mashima non è niente, è un personaggio vuoto che riempie la sua scarsità di caratterizzazione con aforismi a caso. Alla fine della fiera il rivoluzionario meglio riuscito è proprio Konami che va contro la società per maturare un pensiero di vendetta che l'ha caratterizzato per tutta la serie.
Allessandro Valli (anonimo)
- 8 anni fa
10
Trovo sempre stimolante leggere le recensioni e le discussioni degli utenti sotto di esse per constatare così la diversità di opinioni e i "botta & risposta" che ne scaturiscono(che poi non siano graditi o meno è un fattore soggettivo e me ne rendo conto).
@Fma35 Senza offesa ma il nome corretto è Kogami non Konami(infatti mi chiedevo cosa centrasse la nota software house con PP).
Ma ricordo che il vero protagonista é Akane:Makishima é la sua prova e Kogami é colui che gli mostra la strada. Ma é la sua mentalità che si sviluppa mentre gli altri due personaggi nn hanno mai cambiato idea/metodo. Gli altri due sono stati creati per mettere alla prova lei e insegnarli la strada da prendere.
A mio parere Makishima voleva invece dare alla società, o meglio a coloro che erano "vittime" della società, un'opportunità di scelta. Credo infatti che lui volesse dare splendore all'individualità della persona, la cui vita era praticamente già segnata fin dall'infanzia. Le sue azioni non erano altro che un modo per offrire a queste persone una "via di fuga", o meglio ancora un modo per esprimere sé stessi.
(Se non erro Makishima stesso lo afferma durante la serie)
Non posso mettere in dubbio che i suoi metodi erano sicuramente anticonformisti e immorali, tuttavia è questo suo atteggiamento che fa di Makishima ciò che è. Inoltre bisogna ricordare che lui non ha ceduto nemmeno di fronte alla golosa opportunità che gli aveva offerto il Sibyl System, proprio perché fedele ai suoi principi e ai suoi valori.
L'idea di Shimoseka andava bene per una miserie/OAV di 3-6 episodi, e non per una serie intera. Direi che ha colto tutti i pregi, i limiti ad essi correlati e i difetti dell'opera.
Poi forse per PP il voto massimo è troppo, ma si tratta comunque di una serie ampiamente positiva.